(2/8/2018) – La società Ferrari ha comunicato ieri i suoi risultati preliminari consolidati relativi al secondo trimestre e al semestre concluso il 30 giugno 2018. E’ stato il primo atto ufficiale del dopo Marchionne, che lascia numeri di tutto rispetto al suo successore, quel Louis Camilleri ora chiamato a raccogliere e sviluppare la sua eredità. “Abbiamo solo uno stile diverso”, ha detto il nuovo Presidente atteso a prove molto importanti, compresa la “partita” della nuova F1 2021. Di seguito, ecco il comunicato che fotografa lo stato di salute del Cavallino alla vigilia della pausa estiva e dà appuntamento al 17 e 18 settembre prossimi a Maranello quando, nel corso del Capital Markets Day, saranno illustrati i piani e le iniziative in atto per raggiungere gli obbiettivi di medio termine al 2022.
Confermato l’outlook per il 2018 – Il Gruppo stima le seguenti prospettive per il 2018:
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Consegne: >9.000 unità, incluse le supercar
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Ricavi netti: >Euro 3,4 miliardi
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Adjusted EBITDA: ≥ Euro 1,1 miliardi
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Indebitamento industriale netto: < Euro 400 milioni, inclusa una distribuzione dei dividendi ai possessori di azioni ordinarie ed esclusi potenziali riacquisti di azioni
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Spese in conto capitale: ~ Euro 550 milioni
Nel secondo trimestre del 2018 le vetture consegnate hanno raggiunto le 2.463 unità, con un incremento di 131 unità o del 5,6% rispetto all’anno precedente. Questo risultato è stato trainato da un aumento del 22,6% delle vendite dei nostri modelli a 12 cilindri (V12), mentre i modelli a 8 cilindri (V8) sono aumentati dell’1,0%. La solida performance dei modelli V12 è stata guidata principalmente dalla 812 Superfast. Questo risultato è stato in parte compensato dalla F12berlinetta, giunta a fine produzione, dalla F12tdf, che nel 2017 ha concluso il suo ciclo di vita, e dal calo delle vendite del modello LaFerrari Aperta, che sta per terminare il suo ciclo di produzione limitato. La performance dei modelli V8 è stata sostenuta soprattutto dalla famiglia 488. Le prime, limitate consegne della Ferrari Portofino, lanciata di recente, hanno in parte compensato la fine produzione della California T.
La regione EMEA ha registrato un aumento del 7,2% con una ripresa nel Medio Oriente. Le Americhe hanno registrato una crescita del 6,6%. Cina, Hong Kong e Taiwan, su base aggregata, sono cresciuti del 26,4% mentre il resto dell’APAC(3) ha registrato una flessione di alcune unità a causa della Ferrari Portofino, lanciata di recente e non ancora arrivata sul mercato.
Nel secondo trimestre del 2018 i ricavi netti sono diminuiti di pochi milioni ai cambi correnti a Euro 906 milioni, ma sono cresciuti di +1,4% a cambi costanti. I ricavi da Automobili e parti di ricambio(4) (Euro 670 milioni, +0,2%) sono aumentati leggermente rispetto all’anno precedente, supportati dai maggiori volumi di vendita guidati dalla 812 Superfast e delle famiglie 488 e GTC4Lusso, oltre che dalle prime consegne della Ferrari Portofino, lanciata di recente. Positivo il mix grazie ai modelli V12, al pricing e alle prime consegne dell’edizione strettamente limitata della Ferrari J50. Questo risultato è stato in parte compensato dalla California T e dalla F12berlinetta, giunte a fine produzione, dalla F12tdf, che nel 2017 ha concluso il suo ciclo di vita, dal calo delle vendite del modello LaFerrari Aperta, che sta per terminare il suo ciclo di produzione limitato, e dallo sfavorevole andamento dei cambi. I ricavi da motori (Euro 80 milioni, -20,2%) hanno registrato un calo delle vendite a Maserati, dovuto a volumi inferiori dei motori. I ricavi da sponsorizzazioni, proventi commerciali e relativi al marchio(6)(Euro 127 milioni, +2.1%) sono aumentati di Euro 3 milioni grazie ai maggiori ricavi da sponsorizzazioni e al miglior posizionamento nelle classifiche del Campionato 2017 rispetto al 2016, in parte compensati dal calo delle vendite generate da attività legate al marchio e dall’andamento dei cambi.
L’Adjusted EBIT del Q2 2018 si è attestato a Euro 217 milioni, con un incremento di Euro 15 milioni (+7,5%) rispetto all’anno precedente. Questo risultato va attribuito ai maggiori volumi (Euro 12 milioni), ottenuti grazie alla 812 Superfast e alle famiglie 488 e GTC4Lusso, a cui si aggiungono le prime consegne della Ferrari Portofino. Il mix / prezzo ha beneficiato dell’impatto positivo (Euro 8 milioni) della solida performance dei modelli V12 e dell’aumento del pricing, oltre che delle prime consegne dell’edizione strettamente limitata della Ferrari J50. Questo risultato è stato in parte compensato dal calo delle vendite del modello LaFerrari Aperta, che sta per terminare il suo ciclo di produzione limitato. I costi di ricerca e sviluppo / i costi industriali sono leggermente diminuiti (Euro 2 milioni) principalmente per le minori spese nelle attività di Formula 1. I cambi, incluse operazioni di copertura, hanno avuto un impatto negativo (Euro 32 milioni), perlopiù a causa del deprezzamento dello USD, del JPY e del GBP rispetto all’Euro. L’incremento della voce “Altro” (Euro 26 milioni) è ascrivibile soprattutto a maggiori ricavi da sponsorizzazioni e al miglior posizionamento nelle classifiche del Campionato 2017 rispetto al 2016, in parte compensati dal calo delle vendite a Maserati e delle attività legate al marchio.
L’aliquota fiscale nel trimestre è stata ridotta soprattutto grazie all’effetto dell’aumento della soglia di detrazione dei costi di ricerca e sviluppo e degli ammortamenti, in conformità alle disposizioni fiscali italiane.
Sulla base delle voci precedentemente descritte, l’utile netto per il secondo trimestre 2018 si è attestato a Euro 160 milioni, facendo registrare un incremento di Euro 24 milioni (+18,1%).
Il free cash flow industriale dei tre mesi conclusi il 30 giugno 2018 si è attestato a Euro 93 milioni, trainato dal forte Adjusted EBITDA. Questo risultato è stato in parte compensato dal saldo dell’imposta del 2017 e dal primo acconto d’imposta del 2018, che sono stati ridotti per effetto dell’aumento della soglia di detrazione dei costi di ricerca e sviluppo, oltre che da spese in conto capitale per Euro 127 milioni a supporto dell’ampliamento e della ibridizzazione della nostra gamma di prodotti, in linea con la crescita dei volumi prevista nel periodo 2019-2022.
Al 30 giugno 2018 l’indebitamento industriale netto – dopo il riacquisto di azioni proprie per Euro 30 milioni e il pagamento dei dividendi per Euro 136 milioni (inclusi Euro 2 milioni di dividendi alla partecipazione di minoranza) – si è attestato a Euro 472 milioni, sostanzialmente in linea con Euro 473 milioni al 31 dicembre 2017.