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Lauda sul podio di Monza 1975 |
(31/8/2018)– Come dice il connazionale Helmut Marko, i gran premi senza di lui non sono la stessa cosa. Anche in questo week-end di Monza manca, e dispiace molto, Niki Lauda. Il campione austriaco è convalescente in ospedale a Vienna dopo il trapianto di polmone, delicata operazione che gli ha salvato la vita. Ancora una volta in pericolo ad agosto, come 42 anni fa dopo il rogo del Nurburgring. Ora occorrono pazienza e attenzione. Quali sono le ultime notizie? Sempre Marko alla emittente Servus TV qualche giorno fa ha detto: “Sappiamo tutti che la situazione era molto grave e non è ancora detto che i polmoni possano essere rifiutati, ma si tratta di una cosa privata che non voglio commentare. Ha bisogno del nostro sostegno ed è un grande lottatore”. Al quotidiano italiano Avvenire, Gerhard Berger ha dichiarato: “Sento spesso la moglie, il decorso post-operatorio sta proseguendo bene ma ci sono ancora difficoltà, non è ancora del tutto a posto. Continua a combattere come al solito e giorno per giorno affronta le difficoltà legate al suo intervento. Niki è davvero un grande : come pilota, come manager alla Mercedes e soprattutto come uomo”. Fonti ospedaliere, infine, parlano di partecipazione attiva del paziente alle terapie ma anche di giorni migliori, in cui parla bene, e altri peggiori. (A proposito di ultime news, Ryanair ha appena rilevato il 75% della sua compagnia aerea Laudaemotion).
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Lauda, gran rientro a Monza nel 1976 |
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Lauda secondo a Monza 1977, verso il bis mondiale |
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Lauda primo a Monza 1984 |

LAUDA E MONZA – Piace immaginare che domenica l’ex ferrarista sarà davanti alla televisione per assistere alla gara come Presidente non esecutivo Mercedes ma sempre con il cuore pulsante per la Ferrari. D’altronde lo ha sempre ammesso lui. Lauda e Monza, un legame forte. Nel primo anno in Ferrari, il 1974, il pimpante Niki partì in pole position anche se poi dovette ritirarsi ma quella stagione la lotta per il titolo era ormai ristretta al compagno di squadra Regazzoni e Fittipaldi della Mc Laren. Tempo un anno e nel 1975 l’austriaco si presentò nel tempio della velocità per il match-ball sempre contro il brasiliano e gli bastò il terzo posto per laurearsi per la prima volta campione del mondo e riportare lo scettro a Maranello dopo 11 anni di digiuno (Surtees 1964). Indimenticabili l’atmosfera speciale di Monza e le scene di giubilo dello straripante pubblico, dell’allora DS Montezemolo, dei meccanici. Nel 1976 non vinse ma la sua gara equivalse ad una vittoria: poco più di un mese dopo il terribile incidente al GP di Germania si ripresentò coraggiosamente in pista – testa ancora sanguinante – e pur con qualche brivido colse un eclatante quarto posto e l’abbraccio affettuoso dei tifosi. Anche nel 1977, nonostante avesse appena annunciato il suo clamoroso divorzio dal Cavallino, Monza gli tributò l’onore delle armi e il secondo posto dietro la Lotus di Andretti lo portò ad un passo dal bis iridato che poi consolidò al Glen. A Monza, Lauda vinse poi altre due volte.

Nel 1978, passato alla Brabham, nella disgraziata domenica in cui Peterson rimase ferito mortalmente alle gambe. Alla ripartenza dopo l’incidente Andretti e Villeneuve scattarono dalla prima fila anticipatamente e vennero penalizzati di un minuto a vantaggio di Lauda, ma quel giorno non c’era il sorriso sul podio. L’ultima, importante vittoria dell’austriaco a Monza è del 1984, al volante della Mc Laren TAG-Porsche davanti alla Ferrari di Alboreto e alla Euro-Alfa di Patrese. Punti preziosi: a fine anno si laureò campione del mondo per la terza volta, sopravanzando di solo mezzo punto il compagno di colori Prost. Torna presto, Niki!