Categorie
Senza categoria

NIKI LAUDA E MONZA: WE MISS YOU!

Lauda sul podio di Monza 1975
(31/8/2018)– Come dice il connazionale Helmut Marko, i gran premi senza di lui non sono la stessa cosa. Anche in questo week-end di Monza manca, e dispiace molto, Niki Lauda. Il campione austriaco è convalescente in ospedale a Vienna dopo il trapianto di polmone, delicata operazione che gli ha salvato la vita. Ancora una volta in pericolo ad agosto, come 42 anni fa dopo il rogo del Nurburgring. Ora occorrono pazienza e attenzione. Quali sono le ultime notizie? Sempre Marko alla emittente Servus TV qualche giorno fa ha detto: “Sappiamo tutti che la situazione era molto grave e non è ancora detto che i polmoni possano essere rifiutati, ma si tratta di una cosa privata che non voglio commentare. Ha bisogno del nostro sostegno ed è un grande lottatore”. Al quotidiano italiano Avvenire, Gerhard Berger ha dichiarato: “Sento spesso la moglie, il decorso post-operatorio sta proseguendo bene ma ci sono ancora difficoltà, non è ancora del tutto a posto. Continua a combattere come al solito e giorno per giorno affronta le difficoltà legate al suo intervento. Niki è davvero un grande : come pilota, come manager alla Mercedes e soprattutto come uomo”. Fonti ospedaliere, infine, parlano di partecipazione attiva del paziente alle terapie ma anche di giorni migliori, in cui parla bene, e altri peggiori. (A proposito di ultime news, Ryanair ha appena rilevato il 75% della sua compagnia aerea Laudaemotion).


Lauda, gran rientro a Monza nel 1976
Lauda secondo a Monza 1977, verso il bis mondiale
Lauda primo a Monza 1984

 

LAUDA E MONZA – Piace immaginare che domenica l’ex ferrarista sarà davanti alla televisione per assistere alla gara come Presidente non esecutivo Mercedes ma sempre con il cuore pulsante per la Ferrari. D’altronde lo ha sempre ammesso lui. Lauda e Monza, un legame forte. Nel primo anno in Ferrari, il 1974, il pimpante Niki partì in pole position anche se poi dovette ritirarsi ma quella stagione la lotta per il titolo era ormai ristretta al compagno di squadra Regazzoni e Fittipaldi della Mc Laren. Tempo un anno e nel 1975 l’austriaco si presentò nel tempio della velocità per il match-ball sempre contro il brasiliano e gli bastò il terzo posto per laurearsi per la prima volta campione del mondo e riportare lo scettro a Maranello dopo 11 anni di digiuno (Surtees 1964). Indimenticabili l’atmosfera speciale di Monza e le scene di giubilo dello straripante pubblico, dell’allora DS Montezemolo, dei meccanici. Nel 1976 non vinse ma la sua gara equivalse ad una vittoria: poco più di un mese dopo il terribile incidente al GP di Germania si ripresentò coraggiosamente in pista – testa ancora sanguinante – e pur con qualche brivido colse un eclatante quarto posto e l’abbraccio affettuoso dei tifosi. Anche nel 1977, nonostante avesse appena annunciato il suo clamoroso divorzio dal Cavallino, Monza gli tributò l’onore delle armi e il secondo posto dietro la Lotus di Andretti lo portò ad un passo dal bis iridato che poi consolidò al Glen. A Monza, Lauda vinse poi altre due volte.

Nel 1978, passato alla Brabham, nella disgraziata domenica in cui Peterson rimase ferito mortalmente alle gambe. Alla ripartenza dopo l’incidente Andretti e Villeneuve scattarono dalla prima fila anticipatamente e vennero penalizzati di un minuto a vantaggio di Lauda, ma quel giorno non c’era il sorriso sul podio. L’ultima, importante vittoria dell’austriaco a Monza è del 1984, al volante della Mc Laren TAG-Porsche davanti alla Ferrari di Alboreto e alla Euro-Alfa di Patrese. Punti preziosi: a fine anno si laureò campione del mondo per la terza volta, sopravanzando di solo mezzo punto il compagno di colori Prost. Torna presto, Niki!

Categorie
Senza categoria

DIECI ANNI FA A MONZA LA PRIMA VOLTA DI VETTEL E DELLA TORO ROSSO

(30/8/2018)MONZA F1, HOME RACE FOR TORO ROSSO AND IN 2008… Non solo Ferrari: anche per la Toro Rosso il Gran Premio d’Italia di F1 è la gara di casa. Monza dista non troppi chilometri dalla factory di Faenza da dove un tempo uscivano fuori le Minardi. L’anniversary – news è che a legare ulteriormente il Team capitanato da Franz Tost al circuito brianzolo è la sorprendente, storica e meritata prima (e unica) vittoria conquistata 10 anni fa con al volante un certo Sebastian Vettel (DT era l’italiano Giorgio Ascanelli, Berger comproprietario del Team).

Il 14 settembre 2008 pioveva, come pure durante le qualifiche, ma il giovane pilota tedesco, arrivato l’anno prima in sostituzione del giubilato Scott Speed, dimostrò subito di avere i numeri che lo hanno portato poi a vincere quattro volte il titolo mondiale e ad approdare alla Ferrari. Il trionfo di Seb – pole e gara, sempre in testa – fu tale anche a livello anagrafico: a 21 anni e 73 giorni divenne il più giovane vincitore di GP, record battuto da Verstappen a Barcellona 2016 (18 anni 7 mesi, 15 giorni). Oggi un simile exploit appare oggettivamente difficile ma la Toro Rosso motorizzata Honda si difende egregiamente e il francese Pierre Gasly si è messo così in evidenza da meritare la promozione in Red Bulll dal 2019 mentre il neo-zelandese Hartley difende con grinta il posto.


Alla vigilia del week-end italiano, ecco le interessanti considerazioni dei due simpatici piloti su ciò che li aspetta:

 

PIERRE GASLY: “Sono arrivato in Italia all’inizio di questa settimana e ho fatto un salto alla factory della Toro Rosso: non vedo l’ora di andare a Monza, anche se probabilmente sarà un weekend complicato per noi. Ma doveva esserlo anche Spa, eppure lottando duramente siamo riusciti a sfruttare al massimo ogni occasione e finire di nuovo a punti. Di Monza ho bei ricordi, perché nelle ultime due corse disputate lì sono stato in pole position, anche se quest’anno – a bordo di una monoposto di Formula 1 – sarà una sfida tutta nuova. La velocità massima di una vettura di F1 sulla pista più veloce dell’anno sarà un’esperienza nuova: gli ingegneri mi hanno detto che con il DRS e la scia dovremmo andare oltre i 360 km/h. Sarà una sensazione incredibile correre veloce su quei rettilinei e poi staccare forte in frenata. Si sente davvero la sensazione della velocità ed è una delle cose che rendono questa pista speciale. Avremo un pacchetto aerodinamico a bassa deportanza rispetto al normale e questo vuol dire che l’auto scivolerà un po’ di più, ma va bene così perché la chiave a Monza è essere veloci in rettilineo. Si va in pieno per quasi l’80% del giro, quindi è importante non perdere velocità nelle chicane. Per farlo, si deve fare un buon lavoro sui cordoli e avere una buona trazione in uscita di curva. Non vedo l’ora che inizi la nostra ultima gara dell’anno in Europa e spero di fare bene in quella che è anche la gara di casa del nostro team: tanta gente verrà dalla factory fino in pista per supportarci”.


BRENDON HARTLEY:  A Monza ho ottenuto buoni risultati: ho vinto una gara in Formula 2.0 nell’European Championship, ho ottenuto un podio in Formula 3 e ricordo di aver girato in LMP1, anche se non abbiamo mai corso lì. Monza è ricca di storia e non appena arrivi puoi percepire un’atmosfera speciale. Non vedo l’ora di guidare lì per la prima volta su una Formula 1. Monza è famosa per le velocità che si raggiungono, ma i piloti di Formula 1 sono abituati. Ammortizzatori e sospensioni sono così evoluti da rendere le macchine piuttosto stabili e le alte velocità meno evidenti. Ma penso che percorrere la chicane Ascari, la Parabolica e frenare a più di 350 km/h sia una grande esperienza, specie con il basso carico aerodinamico che tutte le squadre scelgono, portando un pacchetto specifico per questa pista. Quindi, le macchine saranno differenti da guidare per tutti. Forse questo potrà dare vita a una gara migliore, perché con meno carico si perde meno quando si è in scia agli avversari. Di solito, abbiamo tanto carico e molta aderenza, quindi tutte le correzioni che facciamo non sempre sono visibili agli spettatori, anche se in macchina si sentono parecchio. Quindi, su una pista come Monza, credo che anche questi aspetti diventino più evidenti. Le distanze di frenata si allungano e questo creerà delle opportunità di sorpasso, soprattutto perché è più facile bloccare i freni anteriori. In un certo senso sarà un po’ più difficile, ma certamente divertente. Anche il meteo è un fattore da tenere in considerazione. È una pista che non vedo l’ora di affrontare. Sarà una gara di casa per noi alla Toro Rosso, quindi mi aspetto di vedere sventolare molte bandiere tricolore”.

Categorie
Senza categoria

A MONZA 2018 SENZA MARCHIONNE, COME NEL 1988 DEL DOPO DRAKE

(30/8/2018) – MONZA 2018 WITHOUT MARCHIONNE, LIKE MONZA 1988 WITHOUT ENZO FERRARI. L’attesa per la prestazione della Ferrari al Gran Premio d’Italia di F1 è grande. Non solo perché le Rosse sono reduci dal successo di Spa (e dalla applaudita esibizione alla Darsena di Milano) ma anche perché è la prima volta a Monzasenza il Presidente Marchionne. Lo ha sottolineato nel corso della conferenza stampa di presentazione il Presidente ACI Angelo Sticchi Damiani: “Credo che una vittoria della Rossa a Monza sarebbe il modo migliore di onorare la memoria di Sergio Marchionne, insieme a tutta la scuderia. Ricordarlo non è un atto di dovere, Marchionne è stato un uomo a cui l’Italia deve molto”, ha detto responsabilizzando ulteriormente il Team rosso.
NEL 1988 DOPPIETTA FERRARI A UN MESE DALLA MORTE DEL DRAKE – Una situazione che, in qualche modo, ricorda l’appuntamento sulla pista brianzola dell’11 settembre 1988. La gara si svolse a meno di un mese dalla morte di Enzo Ferrari. Per quanto le condizioni critiche del Drake fossero ormai note, ovviamente la notizia della scomparsa del grande fondatore fu traumatica e potenzialmente destabilizzante. Maranello ne avrebbe risentito negli anni a venire, con lo sbarco dei “torinesi” e il conseguente caos riorganizzativo, ma quella domenica qualcuno, da lassù, amò le Rosse di Berger e Alboreto.

I due piloti, gli ultimi scelti direttamente da Enzo Ferrari, si presentarono quasi in parata sotto la bandiera a scacchi nel tripudio della tifoseria. Una vittoria e una doppietta del tutto insperate perché il campionato era monopolizzato dalle imprendibili Mc Laren-Honda di Senna e Prost in perenne battaglia tra loro e la Ferrari era nel pieno di un “terremoto”. Invece, l’impossibile accadde. Ritirato Prost, Ayrton Senna sembrava indisturbato al comando nonostante il ritmo crescente sostenuto delle due Ferrari che seguivano. A due giri dal termine, l’incredibile. Alla chicane dopo il traguardo, Schlesser – che sostituiva alla Williams Mansell affetto da varicella – arriva lungo a ruota fumante, affronta scoordinato la variante e colpisce Senna che proprio in quel momento effettuava il doppiaggio, rovinandogli la sospensione posteriore destra e spalancando così la porta del trionfo alla Scuderia di Maranello. Un mezzo miracolo e tutti pensarono alla… mano del Drake.

Categorie
Senza categoria

MONZA F1 PARTE DALLA DARSENA. COME ARRIVARE, BIGLIETTI

(29/8/2018) Comincia oggi la grande festa di Monza F1 che culminerà domenica nel Gran Premio d’Italia. Vendita biglietti in crescita dopo la vittoria rossa a Spa. Il programma è quanto mai ricco, a partire dal Milano Festival F1 che da questa sera – con accesso gratuito – avrà luogo alla Darsena del capoluogo lombardo, il cuore dell’antico sistema dei Navigli,con la partecipazione straordinaria delle scuderie Ferrari e Alfa Romeo Sauber. Un appuntamento davvero d’eccezione perché i piloti Ferrari, Sebastian Vettel e Kimi Räikkönen, e quelli Sauber, Marcus Ericsson e Charles Leclerc, incontreranno il pubblico. Sull’inedito circuito cittadino allestito per l’occasione si potrà vivere in qualche modo l’atmosfera grand prix, con tanto di pit-stop. L’esibizione delle F1 sarà preceduta da una parata di auto storiche poi la Safety Car, “aprirà” il circuito e quindi sarà la volta delle monoposto che inonderanno del loro sound la zona. Milano è la quarta città del mondo a ospitare un F1 Fan Festival dopo Londra a luglio 2017, Shanghai lo scorso aprile e Marsiglia a giugno. Per maggiori dettagli sulla tre giorni: f1.com/festivals.


LA PARITA DEL CUORE – Questa sera alle 20.15, allo Stadio Breda di Sesto San Giovanni (MI) scende in campo la Nazionale Piloti che affronterà una rappresentativa di Attori in una partita a fini di beneficienza. Tra gli altri, in campo ci saranno: Giovinazzi, Gelael, Fuoco, Gasly, De Vries, Liuzzi, Bonanomi, Emanuele Pirro, Fisichella. Da non perdere!








COME ARRIVARE IN TRENO A MONZA Ma poi a Monza bisogna arrivarci e, come sempre, Trenord, l’azienda lombarda di trasporto ferroviario, propone biglietti speciali e treni straordinari per raggiungere da Milano il Monza Eni Circuit (il regolamento dell’iniziativa, le modalità di acquisto e di utilizzo dei biglietti speciali per arrivare in treno al Formula 1 Gran Premio Heineken d’Italia 2018 a Monza sono consultabili sul sito www.monzanet.it e sulla App di Trenord).

I treni straordinari per la gara – Domenica 2 settembre 21 corse straordinarie collegheranno Milano Centrale e la stazione di Biassono Lesmo Parco, attigua all’ingresso D del circuito. Sarà possibile viaggiare a bordo dei treni speciali acquistando un biglietto andata e ritorno al costo di soli 5 euro.

Servizio Milano Centrale – Biassono Lesmo Parco. Nel giorno della gara ogni mezz’ora tra le ore 7.30 e le ore 13.00 un treno partirà da Milano Centrale per Biassono Lesmo Parco, per un totale di 12 corse senza fermate intermedie.

Servizio Biassono Lesmo Parco – Milano Centrale. Per il ritorno a Milano Centrale saranno 9 le corse in partenza da Biassono Lesmo Parco ai seguenti orari: 16.32; 16.47; 17.02; 17.17; 17.32; 17.51; 18.17; 18.47 e 19.17. Le corse di ritorno effettueranno anche la fermata intermedia di Monza.

I biglietti speciali per gara e prove – Oltre al biglietto andata e ritorno Milano Centrale-Biassono Lesmo Parco a 5 euro per domenica 2 settembre, Trenord propone ai tifosi il biglietto speciale “Trenord Day Pass” che si potrà utilizzare nel giorno della gara e anche nelle giornate di prove, dal 30 agosto al 1 settembre. “Trenord Day Pass” è un biglietto andata e ritorno valido per un adulto e più ragazzi (fino a 13 anni compiuti) legati da un rapporto di parentela che permette di raggiungere Monza o Biassono Lesmo Parco da qualsiasi stazione della Lombardia a un costo di 13 euro. Domenica 2 settembre il “Trenord Day Pass” potrà essere utilizzato anche sui treni speciali in servizio tra Milano Centrale e Biassono Lesmo Parco.


Sconti fino al 25% sugli ingressi al Monza Eni CircuitAnche quest’anno la partnership tra Trenord e Monza Eni Circuit offre a chi acquista il biglietto del treno online sconti fino al 25% sui biglietti d’ingresso al circuito nelle giornate di prova e/o di gara. Per usufruire degli sconti sugli ingressi in Autodromo, è necessario che il biglietto ferroviario venga acquistato solo ed esclusivamente online sull’e-Store di Trenord. In fase di acquisto online del biglietto Trenord, verranno emessi un codice promozionale e una password per accedere a un’area riservata sul sito dell’Autodromo (www.monzanet.it) tramite cui i clienti potranno usufruire dello sconto, scegliendo una delle varie opzioni tra ingressi singoli e abbonamenti per assistere al weekend di prove e gara. I biglietti speciali sono in vendita anche nelle biglietterie Trenord, nei My Link Point di Milano Cadorna e Milano Porta Garibaldi, nei punti vendita esterni, nei distributori automatici di stazione e online sull’e-store di Trenord.



DA VENEZIA VERSO IL GPGiovedì 30 agosto si passa a Venezia dove in mattinata, per la prima assoluta, una Ferrari di Formula 1 attraverserà il Canal Grande, da Piazza San Marco al Ponte dell’Accademia, da Rialto al Casinò Municipale. Si torna, quindi, a Milano (venerdì 31) per il tour delle storiche nel cuore del capoluogo lombardo e si conclude a Monza – poco prima del semaforo verde per il Gran Premio Heineken D’Italia 2018 – con una spettacolare Driver’s Parade, che vedrà i piloti di oggi al volante di alcune tra le più belle auto che hanno fatto grande la storia del motorsport. Per la prima volta, la Formula 1 dell’asfalto sarà gemellata alla ‘Formula 1 del mare’ – il ‘gondolino’ – in rappresentanza di tutte la barche che, domenica 2 settembre, parteciperanno alla “Regata Storica” 2018. Un gemellaggio reso ancora più profondo dal fatto che – per la prima volta nella storia del motorsport – i piloti che saliranno sul podio saranno premiati con opere d’arte realizzate dai maestri vetrai di Murano.

Categorie
Senza categoria

ANNIVERSARY / DIECI ANNI FA LA MORTE DI PHIL HILL, CAMPIONE YANKEE TRISTE

(28/8/2018)TEN YEARS AGO THE DEATH OF PHIL HILL, SAD CHAMPION. Dieci anni fa la morte di Phill Hill, uno dei più brillanti e indecifrabili piloti della storia. Americano di Miami si spense il 27 agosto 2008: aveva 81 anni ed era affetto dal morbo di Parkinson. Come l’altro (italo)americano Mario Andretti il giorno più bello coincise con quello più brutto. Vinse il campionato mondiale di F1 nel 1961 – primo statunitense a riuscirci  con la prima Ferrari a motore posteriore, la 156 “squalo” by Carlo Chiti, al Gran Premio d’Italia a Monza che però resterà nella storia per il concomitante gravissimo incidente mortale, avvenuto prima della Parabolica, che coinvolse il compagno di squadra Von Trips, come lui in corsa per il titolo, e 15 spettatori (altri 24 rimasero feriti) assiepati ai lati del rettifilo. Un evento luttuoso che accentuò, nonostante i tanti successi, la sua costante tensione, l’atteggiamento conflittuale con le corse stesse, con il mondo della velocità e del rischio di cui fin da giovanissimo  – con la morte di entrambi i genitori, a 22 anni, si trasferì in Inghilterra  dopo aver fatto apprendistato anche da meccanico – aveva deciso di far parte. Tra l’altro, a Monza si giunse in un clima di esasperata competizione interna che in seguito Hill stigmatizzerà come  Inaccettabile tra amici e compagni di squadra”. Con l’animo ancora segnato dalla tragedia di Le Mans del 1955, dove era presente, disse sconvolto e sempre più introspettivo: “Non ho mai sperimentato nulla di più triste”.  Quel drammatico suggello fu praticamente l’ultimo acuto a ruote scoperte e l’avventura ATS, insieme ai transfughi/licenziati Ferrari capitanati da Chiti, si rivelò assolutamente effimera. Altra gloria se la procurò con la Chaparal vincendo la 1000 Km del Nurburgring e la 500 Miglia di Brands Hatch.














GLI ATTRITI CON IL DRAKE – Con la Ferrari e con Enzo Ferrari il rapporto fu alquanto controverso. Il Drake simpatizzava per quel giovane quanto problematico yankee vincitore della Carrera Panamericana ma lo tenne sulla graticola e solo nel 1958 – anno di altri decessi: Musso, Collins…. – dopo il debutto in F1 con la Maserati al GP di Francia gli offrì finalmente un volante. Hill si trasferì a Modena e sperimentò la “cappa” pressoria che Enzo Ferrari esercitava sui suoi piloti. A un certo punto cominciò a criticare le macchine per poi confessare nelle sue memorie: “Lo facevo apposta, non accettavo che Ferrari non riconoscesse al pilota neppure il 10% di merito che gli spettava per una vittoria”. Una volta, a distanza di anni, dichiarò di continuare a sognare il Drake incombente. La sua classe e velocità, unite alla sua abilità sul bagnato, in tre anni gli consentirono di scalare la vetta e laurearsi primo americano a vincere il mondiale di F1. Ma fu anche immenso interprete delle corse di durata: primo per tre volte alla 24 Ore di Le Mans (1958, 1961 e 1962), coppia d’oro con Gendebien, e per tre volte la mitica 12 Ore di Sebring.  Nel 1967 appese il casco al chiodo e, tornato nella sua casa californiana di Santa Monica, si dedicò al giornalismo e soprattutto al restauro di auto d’epoca. Le corse mi rendono irritabile, mi fanno mettere sulla difensiva e diventare scontroso. Se potessi lasciare questo sport lo farei“, un’altra delle sue dichiarazioni che testimoniano l’estrema sensibilità di questo pilota che per trovare serenità ascoltava musica classica e si faceva inzuppare la tuta d’acqua prima di scendere in pista. “Ho avuto una vita molto eccitante e ho potuto imparare un sacco di cose su me stesso e sugli altri. Col senno di poi ne valeva di pena”, la frase riassuntiva della sua esperienza.


Il figlio Derek tentò la via delle corse, impegnandosi in Ferrari Challenge e, senza fortuna, in F.3000. Oggi è

“Master of Ceremonies” di Pebble Beach, il più importante concorso d’eleganza per auto d’epoca al mondo, e ha partecipato alla recente rievocazione della Mille Miglia a bordo di un’Alfa Romeo 1900 Sport spider.


Categorie
Senza categoria

NUOVA FERRARI 488 PISTA SPIDER, LE FOTO

(27/8/2018) Ed ecco la nuova Ferrari 488 Pista Spider che ha debuttato in anteprima mondiale nell’ambito del celebre Concorso d’Eleganza a Pebble Beach, in California. E’ il 50° modello di vettura aperta prodotto dal Cavallino Rampante ed è la Ferrari spider più performante in assoluto nella storia della Casa di Maranello, con il miglior rapporto peso/potenza di sempre, pari a 1,92 kg/cv. Un risultato reso possibile grazie al motore V8 più potente mai prodotto in casa Ferrari, un biturbo da 3902 cc in grado di erogare 720 cv, con una coppia calibrata in modo da avere sempre una sensazione di accelerazione crescente. Non per niente è stato nominato miglior motore al mondo per il terzo anno consecutivo agli International Engine of the Year Awards 2018.



Aerodinamica, essenzialità nelle forme e spirito racing: la Ferrari 488 Pista Spider beneficia della derivazione diretta dalla 488 Pista, modello che trasferisce su strada l’esperienza maturata sui tracciati di tutto il mondo dalla 488 Challenge e dalla 488 GTE, beneficiando così del più elevato transfer tecnologico dalla pista mai avvenuto per una vettura scoperta omologata per uso stradale. Accelerazione, efficienza frenante, velocità di cambiata, precisione di sterzo, aderenza, stabilità e maneggevolezza sono in grado di assicurare, promettono da Maranello, “un coinvolgimento di guida senza precedenti”. A ciò contribuisce il Ferrari Dynamic Enhancer (FDE), che rende la gestione delle dinamiche laterali a elevate prestazioni più prevedibile, controllabile e intuitiva.

La caratteristica livrea centrale, a sezione crescente, si proietta longitudinalmente su tutta la lunghezza dell’auto, fino a raggiungere l’estremità interna dello spoiler, ricalcando così il movimento del flusso d’aria per esaltare la percezione della silhouette. La riduzione complessiva del peso dell’abitacolo è stata ottenuta utilizzando componenti molto leggeri ed essenziali. Oltre all’utilizzo della fibra di carbonio e dell’Alcantara® sono state infatti adottate le pedane in alluminio mandorlato, che sostituiscono i tappeti in moquette, e il laccetto apriporta al posto della maniglia lato pilota. I nuovi cerchi diamantati a stella 20” sono stati disegnati appositamente per questa vettura e si ispirano alla tradizione delle berlinette Ferrari a motore posteriore-centrale. Sono inoltre disponibili gli innovativi cerchi monolitici in fibra di carbonio come optional, con un risparmio di ben 20% di peso rispetto a quelli forgiati di serie.

Categorie
Senza categoria

POST GP BELGIO / VETTEL TUTTO MOTORE E…SAFETY CAR

(27/8/2018) – BELGIAN GP. VETTEL, ALL ENGINE POWER AND…SAFETY CAR. Spa: quando Vettelrisponde alle domande dei giornalisti in italiano e Hamilton lo fa invece con monosillabi e in maniera piuttosto stizzita significa che c’è qualcosa di nuovo. Di grande per uno (il ferrarista) e di inspiegabile per l’altro (l’uomo Mercedes). Ebbene sì, in Belgio Sebastian si è preso la rivincita rispetto allo scorso anno quando dovette accontentarsi del secondo posto proprio dietro il solito rivale inglese che aveva rintuzzato con molta arguzia l’attacco finale dell’alfiere del Cavallino sferrato dopo il Radillon. E che rivincita. Questa volta lo scenario è stato lo stesso ma l’esito ben diverso: pronti-via, Hamilton sfrutta la pole e si mantiene davanti, Vettel gli è subito in scia, aspetta il Radillon, prende la scia e con un inaspettato scatto ulteriore brucia, anzi annichilisce the Hammer e da quel momento vola via verso il trionfo che riduce a 17 i punti di svantaggio in classifica e lo porta a quota 52 successi complessivi superando Alain Prost.  
Oltre al “trucco speciale” – così lo ha definito sornione e malizioso Hamilton – di cui dispone la SF7-H, la vittoria di Spa si è giocata anche per qualche secondo. Come si è visto, lo start ha riservato una paurosa bolgia di monoposto impazzite, innescata dall’incredibile – per un pilota esperto come lui – frenata ritardata di Hulkenberg che ha mandato ruote all’aria la Mc Laren di Alonso con tutto quello che ne è conseguito (Leclerc out, Ricciardo senza alettone, Raikkonen con pneumatico posteriore destro forato). Se la direzione gara avesse disposto subito l’ingresso della Safety Car, come prevedibile dati i pezzi disseminati in pista e le carcasse delle auto a lato, a Vettel non avrebbe avuto altro da fare che accodarsi ad Hamilton rimandando l’attacco a sorpresa che non sarebbe più stato tale. Invece Charlie White ha atteso quei secondi in più che hanno consentito l’evolversi decisivo della gara sul Kemmel mentre sugli schermi tv appariva la scritta “yellow flag” alla prima curva.

MONZA, MOTORE E PASSIONE – Detto questo, comunque, va rilevato che il motore Evo della Ferrari ha superato con profitto l’esame mentre dalle parti di Brackley, come d’altronde ha rimarcato lo stesso Hamilton, “c’è da lavorare”. In Belgio Lewis ha davvero dato tutto pur di non lasciar fuggire il ferrarista ma ogni diavoleria – ha smanettato parecchio sul volante – non ha accorciato le distanze. Si torna in pista già domenica prossima, in quella  Monza dove l’anno scorso la Mercedes fece doppietta – 1° Hamilton, 2° Bottas – cominciando a far ammainare le bandiere rosse. “Il nostro motore è migliore di quello Ferrari”, disse allora Lewis. La situazione sembra ribaltata e la gara di casa potrebbe dare un nuovo e corroborante responso positivo agli uomini di Binotto. Maurizio Arrivabene dà già l’appuntamento e chiama a raccolta: “Adesso arriva Monza, e già da mercoledì potremo avvicinarci al nostro pubblico, durante l’evento alla Darsena di Milano. Sono sicuro che potremo contare sull’appoggio di tutti i tifosi, per continuare anche insieme a loro questo campionato che si fa via via più interessante; con la speranza, a fine anno, di poter regalare a tutti un grande sorriso”.
Categorie
Senza categoria

SPA SIGNIFICA SCHUMACHER, ANCHE VENTI ANNI FA (CHE INCIDENTE CON COULTHARD!)

(24/8/2018) – SPA 1998, INCREDIBLE CRASH SCHUMACHER- COULTHARD. In Belgio Sebastian Vettel ha rilasciato diverse dichiarazioni facendo riferimento a Michael Schumacher e all’importanza del suo esempio per quanto seppe fare in Ferrari. Insomma, una stella polare anche per lui, un pilota leggendario al quale dedicherebbe con immenso piacere la vincita del mondiale con il Cavallino. Schumi e Spa, un connubio capace di esaltare il Kaiser (7 vittorie) che proprio lì, nel 1991, chiamato a sostituire alla Jordan Bertrand Gachot, presentò in veste di debuttante le sue infinite credenziali. Venti anni fa, per la precisione era il 30 agosto 1998, l’ennesima cavalcata vincente del ferrarista tra i boschi delle Ardenne venne molto bruscamente interrotta a causa di un incidente Mc Laren di David Coulthard. Un episodio controverso, antipatico, che caratterizzò un gran premio iniziato male: come non ricordare la spaventosa maxi-carambola che subito dopo la prima curva a gomito coinvolse la quasi totalità delle monoposto in griglia?

https://www.youtube.com/watch?v=o02s_g5AUUE

LA GARA – Piove, quella domenica. Cosa non insolita a fine agosto in Belgio. La lotta per il titolo appare ristretta tra Hakkinen e Schumacher. Il finlandese parte in pole affiancato dal fido scudiero scozzese, l’alfiere della Ferrari è quarto. Lo start viene dato senza Safety Car davanti a menare le danze e il risultato è pazzesco: Coulthard si intraversa, sbatte sul guard-rail e si ritrova un plotone di vetture in piena accelerazione addosso. Il guazzabuglio è incredibile e per fortuna solo le vetture riportano danni, anche ingenti. Ovvia la bandiera rossa, si deve ripartire. E qui va in scena il secondo atto “noir” della giornata. Hakkinen parte male e, nel tentativo di contrastare Schumacher, va in testa-coda e viene centrato dalla Sauber di Herbert: ritiro e gran regalo per il tedesco della Ferrari che all’8° giro va in testa superando la Jordan di Hill – che poi vincerà regalando il primo successo a Eddie Jordan – e comincia una marcia a suon di giri velocissimi su pista sempre bagnata. Nulla sembra poterlo fermare, fin quando ecco pararsi il doppiato Coulthard davanti a lui da qualche giro. Non può non averlo visto ma Schumacher va al sorpasso in uscita di curva, sbucando da un pulviscolo d’acqua e nello stesso tempo Coulthard alza troppo proprio in quel momento il piede dall’acceleratore. Inevitabile il tamponamento col risultato di una Ferrari che si ritrova su tre ruote, out, e la Mc Laren senza alettone posteriore. Giunto al box, Schumacher è furente: tolti casco e guanti si precipita al box Mc Laren inutilmente placcato da Domenicali. “Volevi uccidermi?”, urla allo scozzese, mentre i meccanici inglesi fanno muro. I due, col tempo, provano a spiegarsi ma quel giorno, probabilmente, la Ferrari vide svanire i punti essenziali alla conquista del titolo che mancava dal 1979.
Categorie
Senza categoria

GIOVINAZZI, OGNI MALEDETTO VENERDI’

(22/8/2018) – GIOVINAZZI, ANY GIVEN FRIDAY. Ad agosto si sono spenti i motori ma si è acceso il mercato piloti F1 2019. Andiamo subito al dunque: tra Spa e Monza si saprà qualcosa riguardo il futuro di Antonio Giovinazzi? C’è quasi da impazzire, nell’attesa che si compia un destino scritto fin da quando era bambino che è quello di far parte della ristretta elite di piloti della massima formula. E perché no della Ferrari, della quale è già terzo pilota. Un atto di “coraggio” da parte del nuovo Presidente Camilleri sarebbe anche un atto di coerenza nei confronti della scelta effettuata a fine 2016 Sergio Marchionne che vide nel giovane pugliese sì un pilota italiano ma soprattutto “un pilota forte”. Parole sue. Ma tutto dipende dalla decisione, pare imminente, di confermare o meno Kimi Raikkonen per un altro anno a Maranello. Le “ultimissime” danno il finlandese ancora una volta meritorio di fiducia, complice anche l’avallo dell’amico Vettel. Ma non è detto. Quello che si può dire è semplicemente questo: Kimi ad ottobre compirà 39 anni e il giorno prima del suo compleanno, il 16, sarà disponibile il suo primo libro autobiografico “Tuntematon Raikkonen” scritto con Kari Hotakainen. Quel giorno, caso strano, è anche il compleanno di Charles Leclerc che è il candidato numero uno a prendere il suo posto. Ulteriore dato: con Seb e Kimi non si riesce a vincere il campionato Costruttori. Quando il tedesco sbaglia non sempre l’altro riesce a rimpiazzarlo a dovere e fatalmente mancano punti pesanti che, per esempio, Bottas è in grado di portare al mulino Mercedes. 

Giovinazzi attende ma anche uno flemmatico come lui ha sentito il bisogno di mettere i puntini sulle “i”. Dopo la 24 Ore di Le Mans ha tenuto a precisare: “Bella esperienza ma non sono un pilota di GT”. Più recentemente ha detto chiaro: “Non sono un pilota di simulatore, il mio posto è in pista”, facendo intendere senza troppe perifrasi che un terzo anno in panchina, sia pur riserva di lusso, non è accettabile. Per lui, ormai è “ogni maledetto venerdì” (prendo spunto dal titolo del film interpretato da Al Pacino nelle vesti di un allenatore di football americano): chiamato a disputare le sessioni di free practice, continua a disimpegnarsi alla grande ma ogni meta conquistata non sembra garantirgli la sicurezza della vittoria (leggi contratto da pilota titolare). L’ultima news che ho letto sul web prefigura questo scenario: Raikkonen un ultimo anno in Ferrari, Leclerc alla sempre più competitiva Haas e Giovinazzi all’Alfa Romeo Sauber per la quale tra l’altro ha già corso due gare ad inizio 2017 (Australia e Cina). Non so se andrà così ma per il pilota di Martina Franca non sarebbe male – anche se non ho capito il diritto di precedenza accordato al monegasco, bravissimo ma a detta degli esperti ancora acerbo – e così il ritorno di un italiano in F1, anni dopo l’ultima esperienza con Trulli e Liuzzi, si concretizzerebbe. In tal caso, magari, i due gioiellini di casa Ferrari potrebbero giocarsi il posto in sella al Cavallino sulle rispettive monoposto diverse spinte dal turbo di Maranello e vinca il migliore!

 

P.S.: Come noto, Daniel Ricciardo ha clamorosamente deciso di non rinnovare con la Red Bull per abbracciare il progetto Renault. Si ringrazia il pilota italo-australiano per aver ascoltato il consiglio di Motor Chicche…. https://motor-chicche.blogspot.com/2018/07/ricciardo-vai-alla-renault-se-la-ferrari-non-ti-vuole.html

 

P.S. 2: Williams o Mc Laren per Grosjean se lascia la Haas? Ma attenzione: alla Williams attende sull’uscio Kubica e bussa alla porta Ocon.
Categorie
Senza categoria

ANNIVERSARY / 14 AGOSTO 1988. LA MORTE DI ENZO FERRARI, LEADER SENZA TEMPO

La tomba della Famiglia Ferrari, cimitero San Cataldo di Modena

(13/8/2018) – Domani 14 agosto è una data speciale: ricorre il 30° anniversario della morte di Enzo Ferrari. Una ricorrenza che scatena ricordi ed eventi. Le spoglie riposano presso la cappella di famiglia al Cimitero San Cataldo di Modena (vedi foto) dove domani alle ore 10.30 l’assessora Vandelli, a nome dell’Amministrazione Comunale della sua città, deporrà un cesto di fiori. 


L’ultima “beffa”, si disse allora, del Drake nei confronti dei media con i quali aveva instaurato un rapporto di…amabile conflittualità. La scomparsa alla vigilia di Ferragosto e la notizia diffusa dalla famiglia solo a tumulazione avvenute in effetti presero tutti in contropiede, sebbene lo stato di salute precario del monarca di Maranello fosse ormai abbastanza di dominio pubblico. Solo due mesi prima, non aveva potuto accogliere Papa Giovanni Paolo II in visita alla fabbrica e a fare gli onori di casa ci pensò il figlio Piero. Fu comunque organizzato un colloquio telefonico: il Pontefice, dallo studio di Fiorano, augurò una pronta ripresa; Ferrari, dal suo letto nella casa di Modena, confessò di averlo sempre nei suoi pensieri dedicati alle persone care dal momento dell’attentato in Piazza S. Pietro ed espresse il sentito rammarico di non aver potuto incontrarlo di persona. Si spense attorniato dai familiari e al funerale prese parte un manipolo di fedelissimi, tra i quali il grande carrozziere Scaglietti.

La storia sportiva e umana di questo Gigante (presto un altro film su di lui) è nota e ciò che ne è seguito, tra alti e bassi, altrettanto. Il solco è stato profondo e la terra ha comunque continuato a dare frutti. Il Mito è solido, la passione Rossa inscalfibile. Sebastian vettel ha appena dichiarato di sentire sempre presente lo spirito del fondatore e per questo a Maranello si lavora con più passione. Ferrari diceva che la vittoria più bella è quella che deve venire e Montezemolo, durante i suoi anni di presidenza, ha sempre rimarcato un insegnamento impartitogli dal Drake: mai voltarsi indietro, guardare sempre avanti. Allora guardiamo a settembre, quando nell’ambito della manifestazione Modena Motor Gallery (22-23 settembre) by Vision Up è previsto uno speciale Tributo a Enzo Ferrari di cui quest’anno ricorre anche il 120° anno di nascita. Effetti speciali per una persona speciale: saranno esposte fotografie originali ed inedite dell’Archivio Panini. Grandi monitor diffonderanno, a cura dell’archivio Fondazione Casa Enzo Ferrari, le interviste ai personaggi che hanno avuto un ruolo importante nella storia dell’uomo Ferrari. Sulle pareti dell’area tematica verrà inoltre proiettato un ologramma a grandezza naturale che raffigura Enzo Ferrari in una delle sue ultime interviste.