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POST HUNGARIAN GP / FERRARI, NERVI SALDI. BOTTAS INCOGNITA MERCEDES

(30/7/2018) – ANALYSIS HUNGARIAN GP. Cosa succede alla Ferrari? Forse la pausa estiva arriva al momento giusto: la squadra e i piloti di Maranello sono un po’ in affanno. Ora avremo un’altra settimana di lavoro prima della pausa estiva, che ci permetterà di riflettere con calma sulle gare che ci aspettano”, dice infatti Maurizio Arrivabene.  L’improvvisa morte del Presidente Marchionne e il duro uno-due (Hockenheim – Hungaroring) inferto loro da Lewis Hamilton hanno scosso, nonostante la serafica apparenza, l’ambiente e palesato alcuni difetti procedurali certo del tutto recuperabili ma che costringeranno ora ad una rincorsa affannosa. Non proprio la circostanza in cui la Ferrari riesce a dare il meglio di sé. Ma neppure alla Mercedes possono festeggiare più di tanto.

SPA E MONZA BANCHI DI PROVA DECISIVI – Questa è però la realtà e con questa bisognerà fare i conti da Spa in poi. Dopo Silverstone, si era andati in Germania e Ungheria per mazziare e si è tornati mazziati. Di brutto. Pesa soprattutto lo score nullo di Vettel a Hockenheim mentre a Budapest è bastato uno scroscio di pioggia il sabato ad annacquare la oggettiva superiorità della SF71-H, rimasta poi imbottigliata in gara nella carreggiata da kartodromo della pista ungherese e dalla difesa ad oltranza da parte del fiero Leonida-Bottas a favore delle Termopili-Hamilton. Se poi si mettono nel calderone qualche forzatura nelle strategie e anche l’ennesimo piccolo/grande svarione al pit-stop la frittata è servita, contorno compreso. A nove gare dal termine del campionato 2018, l’alfiere della Mercedes comanda la classifica con 24 punti di vantaggio nei confronti di Vettel. Alla ripresa, a fine agosto, subito due probanti banchi di prova: Spa e soprattutto Monza. Due piste velocissime, di motore: area dove la Ferrari ha fatto registrare quest’anno il miglioramento più evidente. Quindi i favori del pronostico restano dalla parte delle Rosse. “La macchina è veloce, si è comportata bene finora su tutti i circuiti, e penso che questa sia la cosa più importante. La nostra vettura ha un grande potenziale, così adesso me ne vado in vacanza sentendomi tranquillo per le prossime gare, sottolinea giustamente Vettel.
BOTTAS SCUDIERO MA NON PER SEMPRE  – Ma non sembra essere questo l’elemento decisivo, quanto l’aspetto psicologico e la tenuta nervosa di tutti gli uomini di Maranello. In Belgio e in Italia incombono nuove possibili variabili che hanno generato qualche disfunzione nelle ultime due trasferte: la pioggia e l’aspetto emozionale. Tra i boschi delle Ardenne gli acquazzoni di fine agosto non sono cosa inaspettata e quindi sarà bene essere pronti, facendo tesoro delle recenti esperienze. Monza, in particolare, richiederà nervi saldi: sulla pista di casa l’attesa è già spasmodica e la tifoseria del Cavallino si aspetta una prova indimenticabile ora che la distanza dalle ex-invincibili Mercedes è stata sensibilmente ridotta se non annullata. Anche Toto Wolff e muretto Mercedes sbagliano, basta pensare alla mancata reattività di Hockenheim, e poi non è detto che Bottas, come ha fatto capire, sia sempre disponibile a meri ruoli da scudiero a scapito delle sue prestazioni. Per quanto scontato, come sempre quello che dichiara…, alla Ferrari non resta che fare come dice Raikkonen: Nella seconda metà della stagione cercheremo di cambiare le cose e fare ancora un po’ meglio. So che la strada è ancora lunga, tutto può succedere e le cose cambiano in fretta. Continuiamo a spingere, cercando di migliorare anche nei dettagli e di essere costanti, e sono sicuro che potremo arrivare a risultati ancora migliori.

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