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L’ultima uscita pubblica di Sergio Marchionne, il 26 giugno 2018 |
(25/7/2018) – MARCHIONNE DIES AT 66, THE FUTURE OF FERRARI. Dopo giorni di voci e speranze, oggi c’è una triste certezza: Sergio Marchionne, 66 anni, Presidente Ferrari, è morto in seguito a “complicazioni” post-operatorie nell’ospedale di Zurigo nel quale era stato ricoverato. La sua scomparsa avviene, tra l’altro, nel giorno in cui a Londra si presentano i conti del secondo trimestre FCA. A farlo è Mike Manley, nuovo Ceo, rapidamente nominato al suo posto sabato scorso. Come noto, nuovo AD Ferrari è invece Louis Carey Camilleri mentre Presidente del Cavallino è diventato John Elkan. Così, improvvisamente, sono andate le cose e questo è quanto, in vista del nuovo futuro. Inutile dire che proprio il futuro, come comunque avviene sempre in casi come questi, è qualcosa che diviene un po’ più incerto. C’è un ancor fresco piano industriale, declinato l’1 giugno scorso, ma questo blog di carattere sportivo si sofferma sulla situazione che interessa la Ferrari.

CAMILLERI NUOVO CEO – L’1 agosto verrà ratificata la nomina di Camilleri che l’ex Presidente Montezemolo ha già presentato così: “Lo conosco bene. E’ un appassionato della Ferrari da sempre, sono certo che farà molto bene”. Nato nel 1955 ad Alesandria d’Egitto ma cittadino maltese, laureato in Economia e Gestione Aziendale presso la Business School dell’Università di Losanna, e nel CdA Ferrari dallo scorso anno e viene da un “bacino” molto sfruttato dalla Ferrari stessa: Phillip Morris International, di cui è stato Presidente e Chief Executive Officer dal marzo del 2008 al maggio del 2013. Anche l’attuale Team Principal Maurizio Arrivabene proviene dalla multinazionale svizzera. Torniamo a Camilleri: Dall’aprile del 2002 e dall’agosto del 2002 al marzo del 2008 è stato rispettivamente Chief Executive Officer e Presidente di Altria Group, Inc.. Dal novembre del 1996 all’aprile del 2002 ha ricoperto la carica di Vice Presidente Senior e Chief Financial Officer di Altria Group, Inc., dopo aver lavorato senza soluzione di continuità in Altria Group, Inc. e nelle sue controllate (inclusa PMI) ricoprendo vari ruoli dal 1978. È stato nominato membro del Consiglio di Amministrazione di América Móvil, S.A.B. de C.V. nell’aprile del 2011 e in precedenza è stato membro del CdA di Telmex International SAB dal dicembre del 2009. Nel 1995 è stato Presidente e CEO di Kraft Foods International. È stato poi amministratore di Kraft Foods Inc. (“Kraft”) dal marzo del 2001 al dicembre del 2007 e Presidente di Kraft dal settembre del 2002 al marzo del 2007.

LA FERRARI OGGI – La Ferrari è quotata a Wall Street dal 21 ottobre 2015 e alla Borsa di Milano dal 4 gennaio 2016. Marchionne avrebbe lasciato la carica di capo FCA ad aprile 2019 per mantenere invece, con grande piacere come più volte ribadito, quella di Presidente Ferrari. Intanto, il 30 luglio entrerà in carica il nuovo Chief Financial Officer, Antonio Picca Piccon, in sostituzione di Alessandro Gili che a maggio aveva lasciato l’Azienda. Qualcosa di più si potrebbe venire a sapere già il prossimo 1 agosto, data programmata per la presentazione a Maranello dei Risultati consolidati II Trimestre (a settembre il Capital Market Day). Lo scorso 13 aprile si è tenuta in Olanda l’ultima Assemblea degli Azionisti Ferrari che hanno approvato il bilancio 2017 unitamente alla proposta di distribuire un dividendo in denaro di 0,71 Euro per ciascuna azione ordinaria in circolazione, pari a un dividendo complessivo di 134 milioni di Euro. Nell’occasione furono rieletti tutti gli amministratori di Ferrari: oltre a Marchionne, amministratori non esecutivi erano stato rieletti John Elkann, Piero Ferrari, Delphine Arnault, Louis C. Camilleri, Giuseppina Capaldo, Eduardo H. Cue, Sergio Duca, Lapo Elkann, Amedeo Felisa, Maria Patrizia Grieco, Adam Keswick ed Elena Zambon.

UNA FERRARI SEMPRE DA F1? – La domanda è: quale posizione assumerà Camilleri nel confronti dei padroni della F1, Liberty Media, in vista della stretta finale che dovrà definire i nuovi regolamenti (e la nuova redistribuzione dei proventi post Patto della Concordia) in vigore dal 2021? Marchionne non aveva concesso sconti in relazione all’aspetto tecnico (leggi sviluppo della power unit) trovando nei rivali della Mercedes una solida spalla. A marzo, sempre più infastidito, aveva detto: “Liberty non capisce un tubo di tecnica, ci lasci lavorare”. A maggio, invece, si era detto “incoraggiato” dal mutato atteggiamento della “controparte”. In sostanza, il suo concetto era: “Se la F1 diventa come la Nascar, con piste noiose e macchine tutte uguali, noi ce ne andiamo”. Aggiungendo: “Mettevi in testa che la Ferrari continuerà a correre. E’ nel nostro DNA”, lasciando aperti chissà quali scenari. Altre questioni: si perseguità la linea di successione interna in fatto di tecnici della Gestione Sportiva (vedi Binotto) non rincorrendo star affermate? Alfa Romeo continuerà a supportare la Sauber ? (mai svelato il corposo finanziamento alla scuderia elvetica). Quale sarà la politica della Driver Academy? L’italiano Giovinazzi verrà valorizzato? Si vedrà. Marchionne si era compenetrato moltissimo nello spirito Ferrari, vivendo spesso la magica atmosfera di Maranello e di Fiorano. Ammirava il Drake e in occasione di un anniversario della sua scomparsa aveva detto: “Oggi i suoi principi e i suoi insegnamenti sono ancora più forti e attuali. La determinazione con cui ha affrontato le tante sfide della vita, il coraggio di prendere rischi e andare contro corrente, l’avida curiosità che lo ha portato a innovare costantemente sono solo alcuni degli esempi che guidano la quotidiana attività di chi lavora in Ferrari. Personalmente vivo questa eredità come un costante punto di riferimento, uno stimolo a fare sempre meglio”.Non ce l’ha fatta a celebrare il 30° anniversario, il prossimo 14 agosto.