(29/5/2018) – GOOD BYE DANICA, YOU WERE SO STRONG! Sicuramente sperava in un finale di carriera migliore ad Indianapolis, ma Danica Patrick può attaccare il volante al chiodo con soddisfazione. La 500 Miglia è stata vinta da Will Power – domenica è stata giornata per canguri… – seguito da Ed Carpenter, compagno di squadra della intrepida pilota del Wisconsin finita invece a muro nel corso del 68° giro (in prova aveva staccato invece un ottimo settimo tempo, terza fila). Nulla, comuqnue, capace di poter oscurare quanto fatto vedere nel corso degli anni in cui si è dedicata con coraggio e con passione alle corse. Ha vinto una gara Indy, unica donna a riuscire nell’intento. E’ stata in testa alla 500 Miglia di Indianapolis. Passata alla Nascar, resta storica la pole position alla Daytona 500 del 2013. Con lei, piccola ma di ferro, tutti dovevano fare i conti. All’alba dei suoi 36 anni, aveva annunciato la decisione di dare un taglio alla disciplina che l’aveva assorbita così intensamente con un paio di ultimi acuti, con la pazza maratona di Indianapolis – ci mancava da 7 anni – nel cuore. “E’ un po’ come tornare a casa”, aveva detto. Archiviata l’esperienza, non è tipo da lacrimoni. Guarda avanti. Si è limitata a dire “Mi mancherete e forse anche io a voi”. Forse è mancata alla F1, forse la Haas poteva offrirle una possibilità ma lì certe abitudini sono dure a morire e alla fine non vuole “rischiare” nessuno. Cosa farà, ora? Non le mancano le possibilità: dai programmi tv alla pubblicità, le porte sono aperte ma sicuramente ha in testa qualcosa di più preciso. Questo che leggete sotto è il suo messaggio finale che, in realtà, è un annuncio di nuovo inizio. Buona fortuna, Danica!
“Racing has been an amazing platform for me, and I’ve loved it, but now it’s time for me to move to my next chapter. I believe I can make a positive impact in other ways, and hopefully be known for achievements beyond racing. I want to inspire people and encourage them to give themselves permission to shoot for something that seems totally beyond their grasp. Maybe one day, there will be people who know me first and foremost as a savvy entrepreneur.”