(25/4/2018) – ROME F1 GRAND PRIX: YES IT’S POSSIBLE. Il grande successo dell’e-prix di Roma, con 30mila spettatori assiepati con interesse e passione sulle tribune dell’EUR per seguire le monoposto elettriche della Formula E, ripropone con forza il fascino e l’opportunità di una candidatura della città eterna ad ospitare un Gran Premio di F1. Monza è Monza, ma se le croniche nubi che si addensano sull’organizzazione della gara brianzola non si diraderanno una buona volta – il contratto scade il prossimo anno – Roma ha dimostrato di poter subentrare con il suo indubbio carico di attrattività e di affari. Due gare in Italia? Beh, se Liberty Media sta pensando ad un secondo gran premio in America non si vede perché, laddove ci fossero (e direi proprio che ci sono) tutte le utilità del caso, non si potrebbe inserire in calendario un doppio appuntamento italiano. Superfluo aggiungere che la Capitale offre tutto quanto necessario in fatto di logistica e ospitalità, oltre al naturale, eccezionale, unico palcoscenico che la Città Eterna è in grado di proporre agli sponsors.
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Test Ferrari 1975 (foto by vallelunga.it) |
Il circuito? Il tracciato cittadino è sicuramente da prediligere e l’EUR può certamente fare al caso ma non è da sottovalutare nemmeno Vallelunga, omologata per ospitare la F 1, che è storia del Motorsport ed è Centro Federale dell’ACI del potente uomo FIA Angelo Sticchi Damiani. Lì si sono svezzati tanti piloti italiani, anche grazie alla Scuola di Henry Morrogh, e lì si sono effettuate tante gare di F2 e di F3 animate dalla migliore generazione di talenti (epici i sorpassi al tornantino!) degli anni ’70 e ‘80. La F 1 vi ha corso fuori campionato nel 1963 e nel 1972 e spesso il circuito capitolino è stato scelto dai Team per i test invernali, per esempio nel 1977, quando scese in pista il fresco pilota Brabham Niki Lauda appena “divorziato” dalla Ferrari. A Vallelunga il Cavallino è sceso spesso, tra test, anche Driver Academy, e Finali Mondiali. (P.S. Dal 2013 è di scena con successo anche il Rally di Roma Capitale, valido per i campionato Europeo e italiano).
IL TENTATIVO DI FLAMMINI – Ma il legame tra Roma, l’automobilismo e la F 1 affonda le sue radici in epoche più lontane. In principio, 1925, fu una gara presso l’aeroporto dell’Urbe; poi corse sul litorale di Ostia nel 1939 e nel 1954 e nel 1947 alle Terme di Caracalla la Ferrari vinse la prima gara della sua gloriosa storia. Un suggello che da solo vale un milione di spot pubblicitari. Quando Monza nel 1978 entrò in crisi per l’incidente mortale di Peterson, l’idea e il desiderio di portare il Circus a Roma tornò a galla, con il probante benestare di Enzo Ferrari, dolcemente memore delle felici vibrazioni interiori del primo successo della sua 125 S. La spuntò Imola, che fu GP d’Italia solo nel 1980 e poi GP di San Marino, ma continuò a coltivare il progetto un pilota molto considerato dal Drake, Maurizio Flammini. Romano de Roma, Flammini individuò per primo la location dell’EUR che, in qualche modo, poteva ovviare alle insite polemiche e difficoltà che un gran premio di F1, in una città già preda di tanti problemi, inevitabilmente comportava. Era il 2009: il progetto pluriennale “Roma Formula Futuro” avrebbe avuto nell’Olympic GP il suo apice e si era davvero ad un passo dalla trasformazione in realtà, quando le solite diatribe italiane (ostacoli della Sovrintendenza, aspro dualismo con Monza) fecero perdere la pazienza a Bernie Ecclestone e saltare il banco, con la parola fine al sogno che però ora la Formula E ha prepotentemente rilanciato.