(16/4/2018) – I veri protagonisti del Gran Premio di Cina sono stati Pierre Gasly e Max Verstappen. Intendiamoci, tanto di cappello al grande Ricciardo che ha legittimato la vittoria con una guida prima accorta (segno di elevata maturità) e poi con una serie di eccezionali sorpassi che, effettuati da lui, ormai non devono più stupire. Ma i fatti sono chiari: la gara ha avuto la sua chiave di volta nell’entrata della Safety Car resasi necessaria per dare modo di ripulire la pista dai detriti lasciati dal contatto tra le due Toro Rosso. Contatto, questo il punto, dovuto all’inesperienza del giovane francese reduce dai fasti di Shakir e in ombra in Cina. I più reattivi e previdenti, a quel punto, sono stati quelli della Red Bull che non ci hanno pensato più di due secondi per richiamare entrambe le vetture e montare gli pneumatici con banda gialla. Le gomme fresche e più performanti hanno ovviamente…messo le ali ai due piloti di Chris Horner. Solo che uno, Ricciardo, si è involato verso la vittoria, l’altro, Verstappen, è invece ricaduto in uno dei suoi soliti ma ora inaccettabili errori di, chiamiamola, esuberanza (e meno male che stavolta si è scusato). A farne le spese è stato Vettel che, da pole position man, tutto si aspettava tranne che finire ottavo: “Gli ho concesso spazio nel caso in cui avesse bloccato un po’ le gomme, ma ha perso la macchina completamente”, ha commentato mestamente il tedesco. Il succo della gara è questo, fermo restando che la lotta per il titolo appare sempre circoscritta a Ferrari e Mercedes (con la Renault in forte progresso ma manca ancora potenza motore!).
HAMILTON E RAIKKONEN DA DECIFRARE – A proposito di Ferrari e Mercedes, c’è da rilevare il momento no di Lewis Hamilton. Che succede all’inglese? In Cina il compagno di squadra lo ha battuto sia in prova che in gara, né la sua condotta è apparsa particolarmente ficcante. Bottas poteva vincere, è mancato poco, mentre Hamilton non è mai entrato veramente in lizza. E’ presto per pensare a chissà quali risvolti ma indubbiamente i proclami pre-campionato del 4 volte campione del mondo sembrano assai smorzati dalla resa in pista. Attenti, però: Aldo Costa & C. hanno dimostrato di essere, anche in tempi molto rapidi, molto perspicaci nell’individuare carenze e loro risoluzioni quindi non credo che i piloti di Brackley abbiano troppo da preoccuparsi. Devono solo non perdere smalto e motivazioni. Stessa considerazione per Kimi Raikkonen, sempre popolarissimo, che ancora una volta ha mancato l’appuntamento con la vittoria ma che mantiene una invidiabile calma (anche troppa) e lucidità. Soprattutto dopo la”stretta” operata dal compagno Vettel alla partenza: “Sono scattato bene, ma poi ho dovuto alzare il piede e questo mi è costato diverse posizioni”. La sensazione è che il ritorno del finlandese sul gradino più alto del podio sia vicino: la SF 71H gli è congeniale e lui è in forma. Magari una spinta in più gliela darà quel Ricciardo in grande spolvero che non fa mistero di pensare, e molto, al suo posto in Ferrari.