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Mese: Febbraio 2018
(27/2/2018) – TODAY IS THE 40th ANNIVERSARY OF DEATH OF LAURA GARELLO, ENZO FERRARI’S WIFE. Oggi ricorre il 40° anniversario della morte di Laura Garello, moglie di Enzo Ferrari e madre di Dino: era il 27 febbraio 1978 e il Drake aveva da poco compiuto 80 anni. Laura era piemontese di Racconigi – nel 2015 il Comune in provincia di Cuneo le ha intitolato una via – e Ferrari l’aveva conosciuta nel periodo in cui, dopo la Grande Guerra e “rimasto paurosamente solo” per la morte del padre e del fratello, aveva invano cercato lavoro nella città della grande Fiat. Un colpo di fulmine quello tra la 19enne sarta e l’intraprendente giovanotto modenese. Nelle memorie del Drake si legge: “A Torino, dove ero arrivato con un vecchio baule e molte maniere approssimative, conobbi all’inizio del 1921 una bella ragazza bionda, elegante, vivace, minuta. Si chiamava Laura Garello e i genitori, modesti provinciali di Racconigi (il padre Andrea era straccivendolo, la madre Delfina Porchietto casalinga, ndb) si erano dapprima opposti e poi diedero il sì”. Per la verità, anche la mamma di Ferrari non era tanto favorevole ma poi cedette alla volontà del figlio.
Come noto, il rapporto tra i due si deteriorò progressivamente. All’inizio lei spingeva affinchè accettasse un posto da impiegato nell’azienda dei tram ma il futuro Commendatore aveva in testa solo le corse, i motori, l’idea di una sua scuderia. La nascita, il 19 gennaio 1932, del primogenito Alfredo e la malattia che lo portò alla morte peggiorarono le cose: la Garello soffrì di crolli nervosi mentre Ferrari intraprese un rapporto con Lina Lardi, futura madre di Piero. In generale, l’ingegnere era un’amabile viveur mentre la moglie, spesso ai box, pare fosse molto gelosa ed inoltre, questo tramandano le cronache del tempo, pretendeva di avere voce in capitolo in certe scelte aziendali. Ci sarebbe lei, o anche lei, all’origine della famosa diaspora di tecnici nel 1961, Carlo Chiti in testa. Una storia comunque intensa che, giunta all’epilogo, Enzo Ferrari, ricordava così: “Siamo restati uniti per 60 anni e i quotidiani contrasti hanno cementato questa unione anche se, nell’asprezza dei modi, talvolta abbiamo ravvisato la necessità di dividere le nostre strade”.
(26/2/2018) – E ora anche Seat ha il suo brand sportivo indipendente che si diffonderà con il marchio Cupra, già caratterizzante i modelli più performanti della Casa spagnola da tempo inglobata nella galassia VW. L’idea divenuta realtà è dell’AD ex Fiat Luca De Meo, evidentemente memore del successo della similare operazione Abarth da lui gestita. “L’intero progetto è la concretizzazione del sogno di un gruppo di persone alla ricerca di un modo per conquistare un nuovo target di appassionati di motori”, ha detto. Cupra andrà anche a “sostituire” Seat Sport, la divisione racing ben nota, per l’appunto, a piloti e appassionati e gli impegni in pista dunque continuano: Cupra TCR, la prima vettura da competizione del Marchio, gareggerà ufficialmente nei Campionati TCR della stagione 2018.
Il nuovo logo stilizzato in rame (colore ufficiale) sarà presente sul frontale e sul posteriore della vettura dotata di volante, sedili avvolgenti, paraurti e cofano motori differenti rispetto alla Cupra fin qui conosciuta; a bordo anche una centralina con software modificato in conformità alle direttive tecniche previste nel bollettino BoP 2018. Curiosità che attesta la volontà di dare un’impronta sportiva marcata: tra i partner dell’operazione c’è Ninco, un’azienda spagnola attiva nella produzione di modellini e piste. Ma attenzione, Cupra è soprattutto una sfida commerciale che si baserà su 260 concessionarie in tutta Europa: il primo modello della nuova vita è infatti l’Ateca, SUV turbo-benzina da 300 cv e 245 km/h di velocità massima (0-100 km/ in 5,4”). Alla presentazione di Barcellona brillava la Seat leon Cupra R ST e sono state mostrate anche futuribili proiezioni delle versioni Cupra Arona e Ibiza. prima uscita pubblica all’ormai prossimo Salone di Ginevra. Il messaggio è: avanti a tutto gas con passione, precisione, determinazione, coraggio.
(23/2/2018) – Con la presentazionedi oggi della nuova Mc Laren MCL33 color papaya manca solo la Force India (la Toro Rosso si è già vista nel filming-day di Misano): è stato annunciato che i veli cadranno lunedì mattina 26 febbraio direttamente in pit-lane del circuito di Barcellona, dove quel giorno avranno inizio i test collettivi. Gli appassionati hanno ora di che discutere, valutare le soluzioni tecniche adottate, dare un voto anche all’estetica (bella la Renault, e secondo voi?).
Ma soprattutto non si vede l’ora di rendersi conto di cosa diranno i cronometri perchè, come sempre, il buon giorno si vede dal mattino…
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Mc Laren MCL33 |
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Renault RS18 |
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Williams FW41 |
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Redd Bull RB14 |
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Toro Rosso STR13 |
(23/2/2018)– HANS HERRMANN TODAY 90: LEGENDARY DRIVER. Hans Herrmann compie oggi 90 anni: è uno degli ultimi eroi del volante, componente dello squadrone Mercedes che nel 1954 tornò trionfalmente in F1. Il pilota di Stoccarda, talento scoperto dal grande capo del reparto corse Mercedes-Benz, Alfred Neubauer, ha guidato la mitica W196 insieme a Fangio, Karl Kling, Hermann Lang (raggiunti da Stirling Moss l’anno successivo, quando Hans ebbe un incidente a Monaco che ne pregiudicò la stagione). Nomi, un’epoca e delle auto che mettono i brividi e che profumano di leggenda.
CARRIERA – In F1 Herrmann ha disputato 19 gran premi ma non ha mai vinto (un podio); dopo l’esperienza con le frecce d’argento passò alla Maserati (1957/58) e quindi alla Porsche (1960/61). Ha guidato anche per BRM, Cooper e Veritas. “Lucky Hans” eccelse nelle grandi classiche del tempo: nel 1953 e 1954, conquistò la vittoria di classe con la Porsche alla “Mille Miglia”; sempre nel 1954 conquistò la vittoria di classe (terzo posto assoluto) alla Carrera Panamericana. Tra le sue vittorie da ricordare quella nella Targa Florio 1960, la 24 Ore di Daytona 1968 e la 24 Ore di Le Mans 1970, anno del suo ritiro. Resta un ambasciatore ad honorem: Mercedes-Benz e Porsche lo onorano oggi con una festa di compleanno al Mercedes-Benz Classic Center di Fellbach.
(22/2/2018) – FERRARI SF71H AGAINST MERCEDES. invece si chiama SF71H (sigla di progetto 669) la 64^ Ferrari per il mondiale di Formula 1 2018. Vedete le foto: è molto bella. Due ore dopo la rivale Mercedes, anche la Rossa si è svelata via web nel corso di una cerimonia che si è tenuta a Maranello alla presenza di una ristretta cerchia di appassionati arrivati da tutto il mondo e dei vertici in pista: Maurizio Arrivabene, Mattia Binotto e, naturalmente, i piloti Vettel e Raikkonen. Nelle foto ufficiali, rispetto allo scorso anno, non c’è Antonio Giovinazzi.
LE NOVITA’ – Anche in questo caso, almeno ad occhio, poche ma interessanti novità: grande lavorìo aerodinamico in zona bocche delle pance, interasse leggermente modificato, rivedendo sia gli ingombri laterali che il sistema di raffreddamento. Le sospensioni mantengono lo schema collaudato che vede il puntone (push-rod) all’anteriore e il tirante (pull-rod) al posteriore, ma sono state aggiornate sfruttando l’esperienza della prima stagione con le gomme più larghe (quest’anno saranno anche più tenere). L’Halo è verniciato in rosso (colorazione aumentata su tutta la macchina, oltre ad una striscia grigia e al bianco col tricolore rimasto solo sulla pinna) e pesa circa 7 Kg, più le installazioni, compensato – si rimarca da Maranello – solo in parte dall’aumento del valore minimo di 5 Kg – da 728 a 733 – stabilito dal regolamento 2018. La grande sfida è ancora una volta il motore V6 la cui disponibilità, secondo i nuovi regolamenti, si riduce da 4 a 3 (!) utilizzabili senza penalità nell’arco della stagione. La riduzione vale anche per turbocompressore e MGU-H, ovvero il gruppo motogeneratore collegato al turbo, mentre saranno solo 2 le MGU-K (motogeneratore cinetico, collegato alla trasmissione), le centraline e le batterie a disposizione per tutto l’anno. Il gruppo dei motoristi ha quindi lavorato anche sulla base di questi nuovi parametri.
La macchina parte ora per Barcellona dove domenica 25 è previsto un “filming day” prima dell’inizio, lunedì 26 fino all’1 marzo (poi dal 6 al 9), dei test veri e propri, come sempre il vero banco di prova.
DATI TECNICI >>
Telaio in materiale composito a nido d’ape con fibra di carbonio
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Cambio longitudinale Ferrari a 8 velocità + RM
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Differenziale autobloccante a controllo idraulico
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Comando semiautomatico sequenziale a controllo elettronico con cambiata veloce
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Freni a disco autoventilanti in carbonio Brembo (ant. e post.) e sistema di controllo elettronico sui freni posteriori
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Sospensioni anteriori a puntone (schema push-rod)Sospensioni posteriori a tirante (schema pull-rod)
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Peso con acqua, olio e pilota 733 kg
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Ruote OZ (anteriori e posteriori) 13”
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Sistema ERS
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Energia batteria (per giro) 4 MJ
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Potenza MGU-K 120 kW
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Giri max MGU-K 50000
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Giri max MGU-H 125000
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Motore Ferrari 062 EVO
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Cilindrata 1600 cc
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Giri massimi 15000
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Sovralimentazione Turbo singolo
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Portata benzina 100 kg/hr max
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Quantità benzina 105 kg
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Configurazione V6 90°
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Nr. Cilindri 6
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Alesaggio 80 mm
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Corsa 53 mm
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Valvole 4 per cilindro
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Iniezione diretta, max 500 bar
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(22/2/2018) – Con un video inizialmente degno di Michael Jackson e del regista di Thriller, la Mercedes ha svelato da Silverstone l’arma 2018 di annientamento della concorrenza: la W09 EQ Power+
More than a machine… hanno annunciato e infatti, ancora una volta, la silver arrows si presenta assai temibile pur nello sviluppo apparentemente solo evolutivo della monoposto passata. Ovviamente, spicca l’Halo di colore nero. Dichiarazioni di prammatica da parte di Toto Wolff e dei due piloti, apparsi in forma e vogliosi di scoprire le performances del loro nuovo missile nonchè di confrontarsi tra loro e con i rivali. Lewis Hamilton si è appalesato quale sposo in bianco mentre Valtteri Bottas aveva cappellino e scarpette azzurri. Su entrambe le tute, il marchio del nuovo sponsor Tommy Hilfiger. Subito tempo di filming day: 50 km già effettuati per il finlandese, 50 km in programma anche per il quattro volte campione del mondo inglese. Tra un’ora arriva la nuova Ferrari. The challenge starts now.
(22/2/2018) – NEW FERRARI F1: SF120 H HIS NAME? Ancora un po’ e alle ore 15.00 italiane ci sarà la presentazione della nuova Ferrari, la 64a monoposto che la Scuderia di Maranello metterà in pista per competere nel campionato mondiale di F1 (unica ad aver sempre partecipato). Quale nome contraddistinguerà la Rossa 2018 che per il momento è conosciuta con il numero del progetto e cioè 669? Anche questa volta, il vostro blogger prova ad indovinare dopo i fortunati tentativi degli anni scorsi. Vediamo un po’. Nell’era Marchionne si è passati all’adozione della dicitura SF (Scuderia Ferrari) e poi il riferimento all’anno o ad un anniversario (l’anno scorso i 70 anni di gare della Ferrari) con in più l’utilizzo di una lettera, T e H, per indicare la propulsione a motore turbo e l’ibrido.
2015: SF15 T – 2016: SF16 H – 2017: SF70 H
Allora, nel 2018? Secondo me le probabilità sono due: o si torna al “classico” SF18 H (o al limite SF 2018 H) oppure si rende omaggio al fondatore di cui quest’anno ricorre il 120° della nascita e quindi un SF120 H ci starebbe benissimo. Il presidente Marchionne, in occasione dell’anniversario, ha avuto parole di grande riverenza nei confronti del Drake: “Pensare che sia nato nell’800 pare incredibile. La sua lezione è più che mai attuale e la sua modernità assoluta. Era un uomo con capacità di visione e di gestione di persone e delle risorse fuori dal comune, di forte spirito imprenditoriale. Viene da chiedersi quali traguardi avrebbe potuto raggiungere se avesse avuto a disposizione i mezzi tecnici e le conoscenze dei nostri giorni. Il segno che ha lasciato resta motivo di orgoglio per tutti la Ferrari e per l’Italia intera”. Sarebbe logico e bello ricordarlo (tra l’altro quest’anno è anche il trentennale della sua scomparsa) anche con questa attesa, nuova monoposto chiamata a sfidare la Mercedes e a riportare finalmente, dopo 11 anni, il titolo a Maranello.
(21/2/2018) – La nuova Ferrari 488 Pista, che sarà presentata al pubblico al prossimo Salone dell’Automobile di Ginevra, è l’erede delle serie speciali V8 – 360 Challenge Stradale, 430 Scuderia e 458 Speciale – ed è un omaggio alla storia della Ferrari nelle competizioni: le foto e la scheda tecnica dicono già molto. Il suo sviluppo, infatti, è partito proprio dall’ambiente delle corse, forte dei cinque titoli Costruttori nel Mondiale FIA WEC conquistati dalla Casa di Maranello nella categoria GTE dal 2012 e dei 25 anni di esperienza nei campionati monomarca Ferrari Challenge. La riduzione peso, insieme a numerose soluzioni di motore, dinamica veicolo e aerodinamica, derivano da due Ferrari da competizione: la 488 GTE e la 488 Challenge.
PIÙ LEGGERA, PIÙ POTENTE – Rispetto al modello di serie, la Ferrari 488 Pista pesa ben 90 kg in meno (per un peso a secco di soli 1280 kg), un risultato che, quando abbinato al più grande incremento di potenza mai segnato in una serie speciale, ovvero + 50 cv, consente alla vettura di diventare il nuovo benchmark sportivo di riferimento tra le V8 di ultima generazione. Il motopropulsore è il V8 più potente della storia Ferrari ed è l’evoluzione estrema del motore turbo premiato per due anni consecutivi come “International Engine of the Year”, nel 2016 e nel 2017. È dotato di 720 cv, con la migliore potenza specifica nella categoria ,185 cv/l, e beneficia dei contenuti di riduzione peso della versione 488 Challenge. È in grado di raggiungere i 340 km/h e copre gli 0-100 km/h in 2,85” e gli 0 -200 km/h in 7,6”. Perfino il sound è unico, aumentato rispetto alla 488 GTB sia in intensità che in qualità, ad ogni regime e in tutte le marce, proporzionato all’aumento di potenza.
AERODINAMICA – L’aerodinamica della Ferrari 488 Pista sfrutta appieno l’esperienza maturata sui circuiti per un’efficienza ottimale anche nell’utilizzo su strada. Diversi gli elementi derivati dal mondo delle competizioni: dall’esperienza in F1 proviene l’S-Duct frontale, mentre i diffusori anteriori creano forti aspirazioni che determinano un aumento del carico verticale totale grazie all’adozione della rampa studiata per la 488 GTE. Lo spoiler è stato aumentato nella sua elevazione ed estensione e il lavoro di ottimizzazione ha interessato anche il soffiaggio dello spoiler stesso. Il risultato finale di questi interventi è un aumento del 20% di carico rispetto alla 488 GTB.
IL DESIGN – Il design della nuova Ferrari 488 Pista è imperniato sulla chiara leggibilità dei concetti aerodinamico-funzionali mentre l’interno dell’abitacolo è essenziale e improntato all’uso sportivo. I designer del Ferrari Design Center hanno saputo sfruttare elementi di innovazione, come per esempio il canale aerodinamico S-Duct all’anteriore, quale opportunità per accorciare otticamente il muso della vettura, creando un originale effetto di ala a sbalzo. Parte integrante dello stile, la livrea passante nel condotto sottolinea ulteriormente le forme raccolte e poderose della berlinetta, mentre la delimitazione a contrasto degli elementi aereodinamici sui paraurti e sulle fiancate contribuisce a scandire il design. Al concetto del frontale fa eco l’ala posteriore sospesa a “coda di rondine”, che aggiunge un senso di leggerezza ed efficienza, mentre i volumi della coda esprimono al meglio tutta la potenza della vettura.
DIVERTIMENTO DI GUIDA – La dinamica veicolo si pone l’obiettivo di esaltare il divertimento di guida e di rendere maggiormente fruibili, anche al pilota non professionista, le prestazioni assolute. Tale obiettivo si traduce in una superiore facilità di raggiungimento e gestione della prestazione vicina al limite. Questo risultato è stato raggiunto mediante la sinergia tra lo sviluppo meccanico del veicolo e quello elettronico, sintetizzato dalla sesta evoluzione del Side Slip Control. Il SSC 6.0 racchiude attorno a un obiettivo dinamico comune i sistemi di controllo E-Diff3, F1-Trac e SCM, accanto ai quali debutta il Ferrari Dynamic Enhancer. Il nuovo sistema utilizza per la prima volta al mondo un canale di controllo gestito da software Ferrari basato sulla pressione inviata alle pinze freno.
IL DESIGN – Il design della nuova Ferrari 488 Pista è imperniato sulla chiara leggibilità dei concetti aerodinamico-funzionali mentre l’interno dell’abitacolo è essenziale e improntato all’uso sportivo. I designer del Ferrari Design Center hanno saputo sfruttare elementi di innovazione, come per esempio il canale aerodinamico S-Duct all’anteriore, quale opportunità per accorciare otticamente il muso della vettura, creando un originale effetto di ala a sbalzo. Parte integrante dello stile, la livrea passante nel condotto sottolinea ulteriormente le forme raccolte e poderose della berlinetta, mentre la delimitazione a contrasto degli elementi aereodinamici sui paraurti e sulle fiancate contribuisce a scandire il design. Al concetto del frontale fa eco l’ala posteriore sospesa a “coda di rondine”, che aggiunge un senso di leggerezza ed efficienza, mentre i volumi della coda esprimono al meglio tutta la potenza della vettura.
FERRARI 488 PISTA – SCHEDA TECNICA SINTETICA >>
MOTORE
Tipo V8 – 90° biturbo
Cilindrata totale 3902 cm3
Potenza massima * 530 kW (720 cv) a 8000 giri/min
Coppia massima * 770 Nm a 3000 giri/min in VII marcia
DIMENSIONI E PESI
Lunghezza 4605 mm
Larghezza 1975 mm
Altezza 1206 mm
Peso a secco** 1280 kg
PRESTAZIONI
0-100 km/h 2,85 s
0 -200 km/h 7,6 s
Velocità massima > 340 km/h
CONSUMI/EMISSIONI C02
In fase di omologazione
* Con benzina 98 RON
**Con contenuti opzionali di alleggerimento
(21/2/2018) – C’è un Enzo Ferrariche festeggia ancora il compleanno, ma è junior. Oggi il pro-nipote del Drake, figlio della primogenita di Piero, Antonella, compie 30 anni. “Non avrei mai pensato alla mia età di diventare bisnonno”: così il mitico fondatore della Scuderia del Cavallino accolse nel mondo l’ultimo erede. Sul fatto che portasse il suo stesso nome fu, al solito, contenuto: “Va bene, è un nome corto, facile da ricordare”. Aveva appena “celebrato” i 90 anni con un grande pranzo offerto a tutti i dipendenti e questo lieto evento, probabilmente, fu l’ultima vera gioia a fronte – era il 1988 – di tante amarezze patite per i risultati in pista che dopo il titolo del 1979, l’anno 1982, competitivo ma tragico, e il sogno Alboreto nel 1985, stentavano ad arrivare. Sei mesi dopo, Enzo Ferrari morì.
QUALE FUTURO PER L’EREDE?- Il bimbo al quale fu dato cotanto nome è oggi un uomo, ben protetto dalla famiglia e di cui non si sa molto, (nelle foto eccolo secondo da destra intervenire con madre, fratellino e nonni nel 2003 alla prima a Modena del film “Ferrari” insieme a Schumacher e Lauda) ma forte è la curiosità di capire quale sarà il suo futuro professionale. Le ultime notizie lo danno a “farsi le ossa” alla settore marketing della Philip Morris, con focus nella MotoGp dove la multinazionale svizzera del tabacco sostiene la Ducati. Ma, come noto, anche se sulle monoposto non può più apparire la sponsorizzazione, Philip Morris è main sponsor della Ferrari alla quale versa un sostanzioso contributo. Da lì viene l’attuale Team Principal Maurizio Arrivabene e chissà se, in qualche modo, la strada intrapresa dal giovane Ferrari porti ugualmente a Maranello. Interrogato qualche tempo fa in merito egli fu possibilista e d’altronde, presto, potrebbero esserci novità. A giugno Marchionne svelerà il piano industriale FCA: l’attuale presidente Ferrari ha già annunciato che intende mantenere la carica ma circola sempre la voce relativa al famoso polo del lusso e dello sport composto da Ferrari, Maserati e Alfa Romeo. Non so se alla Gestione Sportiva o a livello di management ma sicuramente i tempi sono maturi per un impegno front-line di Enzo Ferrari. Vengono i brividi solo a scriverlo.
(20/2/2018) – THE “QUADRIFOGLIO” BLOSSOMS. E finalmente ecco le prime foto della Alfa Romeo Sauber C37! L’attesa livrea non cambia molto rispetto a quella presentata ad Arese in sede di lancio del progetto che riporta in F1 tutto (o quasi…) il fascino del Biscione col suo carico di storia. Ora giudicate voi le soluzioni che caratterizzano la nuova monoposto frutto delle idee di Luca Furbatto ed Eric Gendelin (similitudini in zona bocca delle pance con la nuova Red Bull RB14) che hanno dovuto tener conto dell’introduzione dell’Halo, della riduzione della pinna e dell’eliminazione della T-Wing. La partnership, intanto, ha assicurato l’appoggio di nuovi sponsor: Claro, Richard Mille, Carrera e Kappa. E scusate se è poco (Peter Sauber sognava la notte una tale abbondanza di munifici, chi più chi meno, sponsor)!!!
Sulla monoposto bianco-rossa campeggia il Quadrifoglio, il leggendario simbolo che dal 1923 identifica le alfa Romeo più performanti. La sua storia affascinante affonda le radici proprio nel mondo delle corse: la prima Alfa che recava il Quadrifoglio fu la “RL” di Ugo Sivocci che vinse la XIV edizione della Targa Florio nel 1923. Lo stesso emblema appare nel 1925 sulla “P2” di Brilli Peri che trionfò nel primo “Campionato Mondiale di corse automobilistiche”, il primo dei cinque titoli mondiali vinti dall’Alfa Romeo, e nel 1950 e nel 1951 quando Giuseppe “Nino” Farina e Juan Manuel Fangio portarono le 158 e 159, le celebri “Alfetta”, al successo nei primi due Campionati Mondiali di F1.
Le prime dichiarazioni:
Frédéric Vasseur (Team Principal): “Negli ultimi mesi abbiamo lavorato duramente allo sviluppo della C37, con l’impiego di molte risorse, ed è fantastico poterla presentare oggi. Sono convinto che Marcus e Charles formino una coppia di piloti perfetta, essendo il primo un pilota esperto e il secondo un rookie promettente. Per Marcus si tratterà della quarta stagione con noi. È un elemento importante della squadra, e grazie alla sua esperienza fornisce feedback tecnici molto precisi. Per quanto riguarda Charles, ha dimostrato di avere talento nelle categorie minori e merita di essere al via di questa stagione. Il nostro obiettivo per il 2018 è chiaro: vogliamo recuperare il gap rispetto agli altri team e migliorare le nostre prestazioni nel corso della stagione. Abbiamo messo molto impegno ed energia nello sviluppo della C37. Voglio ringraziare i nostri partner e i nostri tifosi per il supporto continuo. Il ritorno di Alfa Romeo in Formula 1 rappresenta un’altra pietra miliare nella storia del team, e sono orgoglioso che un marchio storico così importante abbia scelto noi per riproporsi nel nostro sport“.
Jörg Zander (Direttore Tecnico): “È bellissimo svelare finalmente la C37. La vettura per il campionato 2018 è il risultato del duro lavoro che ha impegnato tutto il personale in fabbrica negli ultimi mesi. La filosofia alla base della C37 si discosta in modo significativo da quella su cui si fondava la C36. L’aerodinamica è notevolmente diversa, e la C37 presenta inoltre varie novità rispetto alla monoposto precedente. Siamo sicuri che questa nuova concezione offra maggiori opportunità e ci consentirà di migliorare nel corso della stagione. Anche il motore Ferrari 2018 contribuirà al miglioramento delle prestazioni. Speriamo che con la C37 riusciremo a fare dei progressi e ad essere più competitivi rispetto al 2017.”