(12/1/2018) – SsangYong mancava dalla Dakar dal 2009. In quella occasione la Casa coreana schierò la Kyron 270 Xdi mentre più indietro nel tempo, 1995 e 1996, aveva partecipato con la Musso. All’edizione 2018 della maratona sudamericana – 9000 chilometri in 14 tappe, dal Perù all’Argentina passando per la Bolivia, epilogo il 20 gennaio a Cordoba – si è presentata con una accattivante Tivoli completamente rivista e rivoluzionata. La speciale vettura, appositamente studiata nel rispetto dei parametri FIA, è dotata di un motore V8 da 6.2 litri e 405 cavalli, e solo 4.200 giri al minuto. La trazione posteriore e il complesso insieme di sospensori e ammortizzatori, consentono di affrontare i percorsi più difficili, proprio come le dune del deserto sudamericano. Inoltre, nonostante SsangYong Tivoli DKR superi le due tonnellate in configurazione gara, è in grado di accelerare da 0 a 100 km/h in soli 4,4 secondi e raggiungere una velocità massima di 193 km h. Aver accettato nuovamente questa sfida e un grande passo in vista di altri ambiziosi traguardi. “Il nostro è un progetto a lungo termine. Avevamo pianificato una partecipazione alla Dakar nel 2019, ma gli ottimi risultati sportivi ci hanno permesso di essere qui in Sud America già nel 2018” dice Oscar Fuertes, il pilota spagnolo che a bordo della Tivoli si è aggiudicato lo European Dakar Challenge e il conseguente invito alla corsa principale. Fuertes, cresciuto allievo di Carlos Sainz, nonostante una lunga esperienza di 14 anni nel mondo del rally, è all’esordio nella Dakar insieme al co-pilota Diego Vallejo: “Ma SsangYong mi ha messo a disposizione tutti gli strumenti migliori, e la Tivoli DKR è una delle macchine migliori che abbia mai guidato”.
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