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DOPO ABU DHABI SPAZIO ALLA NUOVA F1 2018

(27/11/2017)AFTER ABU DHABI, THE NEW F1 2018. Il Gran Premio di Abu Dhabi ha messo la parola fine al campionato di F1 2017. L’anno prossimo nuovo logo, nuovi pneumatici Pirelli (più morbidi), new entry e, si spera, nuova sfida. Verrebbe subito da dire che se l’epilogo sarà uguale al prologo 2018 inAustralia (25 marzo) stiamo freschi: la Mercedes ha suggellato i suoi titoli, pilota e costruttori, con una doppietta che ha annichilito gli avversari. Come ai bei tempi, e cioè fino all’anno scorso, quando proprio non c’erano rivali e la disputa era tutta interna tra Hamilton e Rosberg, le frecce d’argento hanno spadroneggiato e dopo i fuochi (fatui) della Ferrari in qualifica, sono tornate ad attingere nella loro evidentemente inesauribile e misteriosa riserva aurea di potenza o quant’altro per respingere ogni altrui velleità. Complimenti a loro e…buon lavoro, fin  dai test di domani e dopodomani a Yas Marina, alla Ferrari, alla Red Bull, alla Renault e a chiunque culli sogni di gloria. 
A proposito di complimenti, bravo a Valteri Bottas che ha saputo rintuzzare ogni attacco del compagno di squadra Hamilton e che quindi chiude la prima stagione in un top team con tre vittorie. Solo un piccolo appunto riguardo il finlandese: non è proprio il personaggio sul quale Liberty Media può puntare per promozionare la F1! Lo avete visto sul podio? Glaciale la sua esultanza… Ai microfoni di Coulthard e Brundle ha ammesso: “Dentro provo una forte emozione, anche se non lo do a vedere”. Meno male. Tornando a Lewis Hamilton, Abu Dhabi non gli funziona: l’anno scorso ha fatto di tutto per rallentare il compagno di squadra Rosberg in modo che potesse perdere il secondo posto e quindi i punti necessari per vincere il titolo ma l’operazione non gli riuscì. Quest’anno ha fatto di tutto per acchiappare il fuggitivo Bottas ma nella foga è finito addirittura fuori pista e alla fine ha desistito: le mille e una notte non sono per lui…

F1 2018, NEW ENTRY, NEW HOPE – Cosa rimane di questa F1 2017 che finisce in archivio? I risultati sono noti, intendo a livello umano. Un abbraccio a Felipe Massa che lascia definitivamente con 269 gran premi disputati e 11 vittorie: uno dei pochi piloti non robot. Un arrivederci a Dani kvyat e Jolyon Palmer estromessi non proprio signorilmente dal sogno della F1. Un in bocca al lupo a Robert Kubica che sta provando a riprendersi (vedi Williams) con molto coraggio e determinazione il posto perduto nell’olimpo dei motori. Un bravo ai rookie Esteban Ocon e Lance Stroll: hanno ancora da imparare ma al primo anno si sono presi già belle soddisfazioni. E cosa prospetta la nuova F1 2018? Un anno delicato ma intenso in ottica 2019 soprattutto per Alonso (va’ dove ti porta…il Renault) e Ricciardo (dreaming Ferrari). Buona fortuna alle nuove leve: i confermati Gasly e Hartley alla Toro Rosso motorizzata incognita-Honda, la quasi certa new entry Charles Leclerc (Sauber) e la possibile Antonio Giovinazzi (già, ma dove?). Ecco, mentre spariscono tristemente dalla F1 i piloti brasiliani sarebbe fantastico il ritorno, finalmente, di un italiano. 

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