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FERRARI ALLA RESA DEI CONTI DOPO ABU DHABI

(14/11/2017)FERRARI: COMPLICATED POINT AFTER ABU DHABI. La Ferrari è la Nazionale Rossa e quindi i suoi risultati e il suo futuro stanno a cuore a una moltitudine di appassionati. Il Gran Premio del Brasile, a titolo 2017 già assegnato, ha rinfrancato – mettiamola così – l’ambiente grazie alla bella vittoria di Vettel (la quinta stagionale) e al podio di Raikkonen. Detto questo, vediamo di essere realisti e quindi va detto che per le Rosse si tratta della classica aspirina utile a sentirsi meglio ma che non risolve. La delusione per non aver conquistato un possibile mondiale – l’ha confermato sinceramente proprio Vettel – è troppo forte. Sono stati fatti degli errori, anche gravi (Marchionne dixit), da non ripetere. E questo è quanto. Tutti hanno inoltre sottolineato che, senza il botto nelle prove e la conseguente partenza dai box, Hamilton avrebbe senz’altro vinto anche a Interlagos, visto il passo-monstre che ha dimostrato di poter sostenere.  Per quanto riguarda Raikkonen, saluto il suo ritorno sul podio ma non si può dimenticare che non vince dal GP di Australia 2013 (era alla Lotus) e l’ultimo successo in tuta rossa risale al GP del Belgio 2009 (sono sei le annate in sella al Cavallino per il pilota di Espoo). Flavio Briatore, sempre caustico ma con elementi di verità, ha dichiarato che con il finlandese la Ferrari non vincerà mai il titolo Costruttori e, tanto per mettere ulteriore pepe nel piatto, ha rilevato errori di gestione dal muretto (vedi Singapore ma non solo). 

LA FERRARI DOPO ABU DHABI – Ora c’è Abu Dhabi, poi gli ultimi test sempre a Yas Marina e quindi anche Maurizio Arrivabene conoscerà il suo destino. Sì, perché c’è anche lui sul banco degli accusati e sappiamo bene che il Presidente Marchionne, rimasto alquanto contrariato (eufemismo) dall’inspiegabile calo delle prestazioni nella seconda e decisiva parte della stagione – mentre la Mercedes cresceva paurosamente – è abituato a porre immediati e radicali rimedi alle falle. Non per niente si valuta un rapporto più stretto con la Sauber (tipo Red Bull e Toro Rosso, sotto le insegne dell’Alfa Romeo!) e si vocifera della promozione di Binotto o addirittura dell’arrivo di Lucia Pennesi attuale direttore commerciale e marketing della Gestione Sportiva. E’ evidente che alcuni cambiamenti debbano essere apportati dopo quelli, non dimentichiamolo, che hanno già coinvolto il capo progettista dei motori Lorenzo Sassi (andato via) e la struttura di controllo qualità delle componenti affidata alla spagnola Maria Mendoza (42 anni) proveniente da FCA. Forse è il caso di non esagerare: ricordiamoci dell’esito dell’operazione Marco Mattiacci che fino al giorno prima si occupava (lì proficuamente) delle vendite in Nord America delle supercar di Maranello ed è finita malamente.

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