(9/10/2017) – ALL DOUBTS FERRARI’S CRISIS. E ora, cara Ferrari? Che debacle al Gp del Giappone…Vettel ritirato, Hamilton vincitore: 59 punti di differenza tra i due contendenti a quattro gare dal termine. In un tweet su @MotorChicche ho scritto che il recente premio Nobel per la Letteratura Kazuo Ishiguro dovrebbe scrivere un nuovo romanzo dedicato al Cavallino, titolo: “The remains of Ferrari”. Sì perché a questo punto è scontato e giusto l’ennesimo proclama di Maurizio Arrivabene “noi non molliamo”, ma c’è da chiedersi quanto e cosa potrà veramente ancora profondere la Rossa per giocarsi le sue, ormai, residue possibilità. Sempre il Team Principal, ai microfoni RAI, cercava di minimizzare: “E’ stato solo un componente”… Tutte le monoposto sono fatte di componenti, per quanto più o meno importanti. Sulle Ferrari stanno cedendo a ripetizione, sulle Mercedes (e ora anche le Red Bull) no. Questo è il punto. Le spiegazioni sono già arrivate: “squadra giovane”, “bisogna lavorare meglio”. Esperienza, organizzazione: in questo concitato epilogo di campionato questo manca, dunque, alla Ferrari.
LE TAPPE DELLA CRISI – A Spa si lottava gomito a gomito con Hamilton, a Monza i primi segnali di “affaticamento”, poi il crash allo start di Singapore. Da lì, il blocco, Sepang, Suzuka: punti pesanti a portata di mano buttati via. Un po’ come l’Italia del calcio. Dopo la cocente sconfitta con la Spagna è subentrato il crollo psicologico, la confusione, il nervosismo, gli errori. E’ lo sport, è la natura umana che ancora (e per fortuna) regola le nostre azioni. In vista di Austin, è l’ora delle riflessioni, anche se permangono tanti dubbi e quesiti irrisolti. Raikkonen: “Negli ultimi anni abbiamo fatto, come squadra, tanti progressi: ma adesso, per chissà quale ragione, sembra che i problemi tecnici escano dal nulla. E’ strano: le macchine vanno benissimo e poi, alla domenica, accade qualcosa di inaspettato”. Ma la Ferrari ha il dovere di insistere, di provarci con decisione fino alla fine. Lo farà. Perché le corse sono suscettibili di tanti colpi di scena e perché c’è un blasone, attualmente sotto critica, da difendere e rilanciare. Vettel, molto deluso, ha usato le parole migliori: “Ho detto anche ai ragazzi di tornare a casa e riposare perché è stata una settimana difficile, con un sacco di cambiamenti. Poi ritorneremo con un pacchetto migliore per fare bene le ultime quattro gare, e vedremo. In generale, credo che la squadra sia sulla giusta strada. Stiamo migliorando gara per gara e ci sono anche aspetti positivi. Anche se oggi è difficile vederli”.