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DOPO MALESIA: FORCE MAX E MISTERO FERRARI

(2/10/2017)MALAYSIA GP, FORCE VERSTAPPEN AND MISTERY FERRARI. I risultatidel Gran Premio della Malesia offrono una proiezione molto attendibile sull’esito del  rush finale di campionato che resta un duello, non più così ravvicinato, tra Hamilton e Vettel. Ma cosa succede veramente alla Ferrari? Verstappen sarà la variabile “impazzita”? Nel week end dei suoi beati 20 anni, il vincitore Max ha sciolto una bustina di zucchero nella personale coppa della amara stagione 2017, finora costellata da ritiri, incidenti e “minacce” di  passare alla concorrenza. E’ lui il pilota del futuro e sarà sempre più difficile per la Red Bulltrattenerlo – Ferrari e Mercedes pensano a lui per il dopo Vettel e Hamilton – a meno che il recente connubio con l’Aston Martin e quello possibile con Honda non convincano l’olandese che potrebbe fare la storia della F1 alla corte di Markko e Horner.
LE CARTE E I MISTERI FERRARI NEL RUSH FINALE – Ma preme parlare della situazione particolare nella quale la Ferrari si è andata a cacciare nel momento cruciale. Situazioni che si ripetono. Tornano in mente il calo di fine stagione di Niki Lauda nel 1976, il fattaccio Schumi-Villeneuve all’ultima gara a Jerez nel 1997, il mancato start di Schumacher a Suzuka 2008 e addio titolo o ancora il motore in fumo del tedesco del Cavallino sempre a Suzuka nel 2006 che consegnò il mondiale ad Alonso. La pausa estiva non ha portato bene e ora, a meno di una poco immaginabile debacle Hamilton-Mercedes, le cose si sono messe male. Bisogna pensare che domenica si va direttamente in Giappone, poi una settimana di pausa (viaggio di rientro compreso) e quindi di nuovo uno-due ravvicinato in America e Messico, fino all’epilogo di novembre tra Interlagos e Abu Dhabi. Poco tempo per ragionare con calma e porre rimedio agli ultimi guai. “C’è qualcosa che dobbiamo capire”, ha detto Vettel. “Dobbiamo lavorare meglio”, ha aggiunto sibillino Arrivabene. Ma, senza intoppi, la Ferrari c’è: lo ha dimostrato a Singapore (nelle prove…) e a Sepang. Anche Suzuka è pista favorevole. Il fatto è che ormai non c’è altro da fare che vincere. La solidità  psicologica assume quindi un’importanza particolare e in un team caliente e latino come la Ferrari non è cosa di poco conto (se poi ci si mette anche Vettel il tedesco, vedi Baku, start Singapore e contatto con Stroll post bandiera a scacchi a Sepang stiamo freschi…). Hamilton, se le condizioni lo richiedono, come ha fatto ieri, può perfino concedersi il lusso di controllare la situazione e vivere di rendita ma anche lui, grandissimo, sotto pressione sbaglia. Ecco allora che diventa essenziale – e sarebbe ora – che Raikkonen possa competere al massimo livello e dare a Vettel quella “protezione” sempre vagheggiata ma che ora appare decisiva, tenuto conto, tra l’altro, che le Red Bull sembrano aver trovato la competitività perduta e diventano per tutti avversarie rocciose. La stessa richiesta, però, verrà fatta anche all’altro finlandese Bottas…

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