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VENTI ANNI FA IL PRIMO GRAN PREMIO DEL LUSSEMBURGO

(28/9/2017) – Sembra tornato forte l’appeal della F1, con vari Paesi e città disponibili ad organizzare un Gran Premio. Venti anni fa, il 28 settembre 1997, ebbe la sua gara anche il Lussemburgo, anche se in realtà la competizione si svolse sul circuito del Nurburgring (come San Marino si appoggiava a Imola). Il Granducato fece il bis anche nel 1998 ma l’esperienza si concluse lì. Negli annali della F1 rimarranno due nomi: Jacques Villeneuve che vinse nel 1997 e Mika Hakkinen (Mc Laren-Mercedes) che invece si affermò l’anno seguente dopo un emozionante testa a testa con il grande rivale Michael Schumacher con la Ferrari.

GP LUSSEMBURGO 1997 – GARA. Il Gran Premio “ducale” inaugurale del 1997 praticamente si decise allo start. La pole, la prima della carriera, fu siglata da un emergente Hakkinen alla Mc Laren ma quell’anno il duello era ormai ristretto a Jacques Villeneuve su Williams-Renault e Schumacher che sognava di regalare alla Ferrari il titolo dopo un digiuno che durava dal 1979. Il canadese però si qualificò bene col secondo tempo mentre l’alfiere del Cavallino non andò oltre il quinto tempo, sopravanzato pure da Frentzen (altra Williams) e Fisichella su Jordan Peugeot. Ebbene, alla prima curva Schumi e Fisichella, con la partecipazione “straordinaria” di Ralf Schumacher (anch’egli su Jordan) finirono per toccarsi e per mettere così prematuramente fine alla loro prova. Le Mc Laren col motore “di casa” Mercedes si dimostrarono molto forti (anticipo degli anni a venire) ma sia Hakkinen che conduceva sia il compagno di squadra Coulthard dovettero fare i conti con la carente affidabilità e dopo i pit-stop furono costretti al ritiro. Per il figlio di Gilles fu un gioco da ragazzi controllare la corsa e passare per primo sotto la bandiera a scacchi davanti a Alesi (Benetton) e Frentzen. Un colpaccio molto importante in vista del rush finale con Schumacher. Poi, Jerez….
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SVELATA LA TECNO MC R200 by MONTECARLO ENGINEERING & GRUPPO HOFFMANN

(27/9/2017) – E’ stato il prestigioso scenario del Monaco Yacht Show 2017 e il suo Car Deck dedicato alle supercar più affascinanti, a tenere a battesimo la TECNO MC R200 by Hoffmann & Novague, primo progetto comune frutto dell’accordo di collaborazione definito nei mesi scorsi tra Montecarlo Engineering e il Gruppo Hoffmann. La nuova partnership si prefigge di continuare a operare nel segmento di nicchia dell’eccellenza automobilistica, realizzando anche modelli one-off personalizzati su ordinazione, partendo dal rolling chassis in carbonio della TECNO MC a 12 cilindri, già schierata in diverse gare Endurance, con la possibilità di montare anche altri propulsori. E’ già stato deliberato anche il dispositivo KERS per il  modello Hybrid. Con questi presupposti nel 2018 è prevista la realizzazione di una nuova sportiva già in fase avanzata di progettazione: la TECNO MC Beaurivage Hybrid by Hoffmann.
Domani 28 settembre, insieme alla TECNO MC R200 esposta sul Car Deck del Monaco Yacht Show ci saranno tanti piloti che hanno dato lustro al palmares TECNO nelle competizioni di Formula 3, F2 e F1 a cavallo degli ’60 e ‘70. Da Nanni Galli a François Mazet, Campione di Francia di F3; da Jean Pierre Jarier al monegasco Lionel Noghès, nipote di quell’Antony inventore del GP di Monaco di F1 e della bandiera a scacchi. Tutti assieme a Gianfranco Pederzani, fondatore della TECNO col fratello Luciano, nel ricordo delle vittorie ottenute nei GP di Monaco di F3 da Jean Pierre Jaussaud e Ronnie Peterson.

TECNO MC R200. Si tratta del nuovo step evolutivo del primo modello Hoffmann & Novague realizzato su meccanica Audi R8, con motore V8 ora in grado di erogare 450 CV grazie alla nuova mappatura della centralina elettronica, per una velocità massima di oltre 305 km/h. E’costruita in alluminio con diversi componenti in carbonio e si presenta rinnovata negli interni e nel look. La tonalità della carrozzeria è infatti azzurra, per continuare la tradizione incominciata con la prima Centenaire e proseguita con la Rascasse. E’ inoltre il colore che contraddistingue le automobili che impiegano energie alternative: è infatti alimentata a bioetanolo E85 (ma può utilizzare anche benzina) grazie alla configurazione messa a punto dell’ingegnere finlandese Sami Vatanen,  già artefice della TECNO MC GT W12 da competizione a GPL.  La scelta di sviluppare soluzioni per  l’utilizzo di energie alternative e ridurre le emissioni di CO², è una prerogativa fondamentale delle vetture realizzate da Montecarlo Engineering; a cominciare dalla Quadrifuel a motore Alfa Romeo a quattro propellenti, fino alla GT W12 a GPL. Lo stesso carburante utilizzato dalle auto del Montecarlo Racing Team vincitore nelle competizioni sotto l’egida FIA. 

Fedele al suo stile neo-retrò, diversi dettagli la caratterizzano come una vettura “contemporary-classic”: il muso piatto, i  fari anteriori rotondi, la presa d’aria NACA dietro le portiere, le tre feritoie sulla parte posteriore delle fiancate, il cambio manuale. Della R200 saranno realizzati in totale solo cinque esemplari, tre dei quali sono già stati completati. Il prezzo di listino è superiore ai 255.000 Euro e varia in funzione dei contenuti. Questo progetto è destinato ad avere prossimamente un’ulteriore versione “allégée”, ovvero alleggerita e ancora più performante, dotata di compressore volumetrico per portare la potenza massima a 600 CV e raggiungere  una velocità di punta di 330 km/h: si tratta della TECNO MC R200 “Special Edition Nanni Galli”,  dedicata al pilota che ha fatto debuttare la mitica Scuderia bolognese in F1. Sarà dotata di nuovi ammortizzatori Bilstein, impianto frenante Brembo, sedili in carbonio Sparco, nuovi cerchi da 20”. Inoltre è stato modificato il camber.
HOFFMAN & NOVAGUE È UNA SOCIETÀ con sede in Repubblica Ceca, nata dalla 

comune passione per le automobili di Marek Hoffmann e Petr Novague. Il primo è titolare del Gruppo Kovovýroba Hoffmann, azienda con tecnologia tedesca leader da molti anni nello sviluppo e prima fornitura di telai per l’automotive, fino ad arrivare alla prototipazione e alla produzione di vetture complete in piccola serie. Il Gruppo Hoffmann è partner delle principali Case automobilistiche in Germania e di altri noti marchi internazionali (www.kvhoffmann.cz). Novague è invece una realtà affermata nel design industriale e ha definito lo stile della R200 (www.novague.com). Montecarlo Engineering è la società ingegneristica di Montecarlo Automobile (www.tecnomontecarlo.com) la prima Casa automobilistica del Principato di Monaco, fondata nel 1983 da Fulvio Maria Ballabio, ex-pilota di F1, F2, Indycar, Endurance, GT e motonautica Off-shore. Nel 1989, nell’atelier di Fontvielle, venne presentata la Montecarlo Centenaire, prima supercar stradale al mondo ad essere realizzata integralmente in fibra di carbonio. Proprio l’uso del carbonio e dei materiali compositi, da 35 anni a questa parte sempre lavorati dai partner Guglielmo e Roberto Bellasi, contraddistinguono i modelli MCA. Lo scorso anno in occasione del 50° Anniversario del marchio TECNO, è nato il sodalizio con Montecarlo Automobile: l’expertise nel mondo delle supercar di MCA si è unito al blasone agonistico della “rossa di Bologna”, riportandone alla ribalta il nome.

La nuova partnership tra Montecarlo Engineering e il Gruppo Hoffmann, si prefigge di continuare a operare nel segmento di nicchia dell’eccellenza automobilistica, realizzando anche modelli one-off personalizzati su ordinazione, partendo dal rolling chassis in carbonio della TECNO MC a 12 cilindri, già schierata in diverse gare Endurance, con la possibilità di montare anche altri propulsori. Inoltre è già stato deliberato anche il dispositivo KERS per il  modello Hybrid. Con questi presupposti nel 2018 è prevista la realizzazione di una nuova sportiva già in fase avanzata di progettazione: la TECNO MC Beaurivage Hybrid by Hoffmann.
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FLASHBACK / GP PORTOGALLO 1992. CRASH PATRESE-BERGER, CHE SPAVENTO!

(27/9/2017) – Poteva finire moto male l’incredibile incidente che il 27 settembre 1992 coinvolse Riccardo Patrese e Gerhard Berger durante il Gran Premio del Portogallo. Sulla pista dell’Estoril, la griglia rappresentava il quadro della stagione: davanti le imprendibili Williams-Renault di Mansell e Patrese al top grazie allo spettacolare utilizzo dell’elettronica che garantiva alla monoposto un assetto costante e subito dietro le Mc Laren-Honda di Senna e Berger col brasiliano campione del mondo in carica impotente davanti alla superiore tecnologia degli avversari nonostante la sua solita classe.
https://www.youtube.com/watch?v=pMoi1sDgN0Y
LA DINAMICA – Ebbene, anche la gara andò così. Solo il pit-stop complicato (sempre a lui…) di Patrese rese più animata la situazione. Il pilota padovano, infatti, si ritrovò dietro Berger ma ben presto gli fu negli scarichi. Ad un certo punto, presa la scia, tentò il sorpasso all’inizio del rettilineo di arrivo. Solo che, proprio in quel momento, Berger decise a sua volta di rientrare ai box e si spostò a destra abbastanza repentinamente e senza alcuna segnalazione con un braccio, per imboccarne la corsia. Riccardo, che aveva già iniziato la manovra e del tutto sorpreso dalla decisione dell’austriaco, finì per incocciare contro lo pneumatico posteriore della Mc Laren decollando immediatamente e piroettando nell’aria. Solo un miracolo evitò sia che Patrese riportasse danni, sia che la monoposto si schiantasse nella corsia dei box dove in molti tirarono un sospiro di sollievo per lo scampato pericolo. Alla fine: che imprudenza Gerhard! Che spavento (meno male, solo quello) Riccardo! (che accusò senza mezzi termini il pilota Mc Laren) 
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LA PRIMA VITTORIA IN F1 DI MICHELE ALBORETO…IN UN PARCHEGGIO DI LAS VEGAS

(25/9/2017) AT LAS VEGAS FIRST F1 VICTORY OF MICHELE ALBORETO. E’ sempre bello ricordare Michele Alboreto e oggi l’occasione è il 35° anniversario della sua prima vittoria in F1: il pilota milanese vinse il Gran Premio di Las Vegas 1982 sull’improbabile circuito ricavato nel parcheggio del faraonico Hotel Caesars Palace. Michele diede una grande gioia anche a Ken Tyrrell: una monoposto del “boscaiolo” tornava a vincere dopo un’astinenza di quattro anni (Depailler a Montecarlo). Una scommessa vinta, quella di Ken, che l’anno prima aveva dato fiducia al giovane campione europeo di F3 1980 e poi componente della squadra Lancia (by Fiorio) nell’Endurance permettendogli di esordire in F1 e di cominciare a farsi notare. Nel 1982 era salito sul podio (terzo) nel controverso Gran Premio di San Marino. La vittoria in America corroborò la decisione già forte in Enzo Ferrari di tornare ad avvalersi di un pilota italiano. Alboreto era stato già contattato da Maranello per il dopo Villeneuve ma per l’anno in corso e quello successivo si decise, molto correttamente da parte di Michele, di rispettare il contratto che lo legava alla Tyrrell. Salì in sella al Cavallino nel 1984.

LA GARA – Si corse di sabato e Alboreto scattò dalla seconda fila, col terzo posto, segno ormai di un buon feeling col tortuoso circuito e con la verde Tyrrell motorizzata Ford. Davanti a lui le due Renault Turbo di Prost e Arnoux. Michele fu autore di una gara matura, alla larga dai muretti. Fu ripagato: Arnoux, che aveva sopravanzato il compagno di squadra, si ritirò per guai al propulsore e Prost, di nuovo primo, fu costretto a rallentare nei giri finali offrendo così su un piatto d’argento la vittoria all’italiano premiato sul podio dalla star Diane Ross. Ritirati molti altri (Patrese e Piquet su Brabham, Andretti su Ferrari), Keke Rosberg (Williams) si laureò campione del mondo di quell’annata disgraziata nonostante l’ultimo tentativo di Watson, secondo, su Mc Laren.
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ASTON MARTIN DA PROTAGONISTA IN F1: SFIDA ALLA FERRARI

(22/9/2017) ASTON MARTIN RED BULL: MORE THAN TITLE SPONSORAston Martin è molto attiva in questo momento per ritagliarsi uno spazio importante in F1. Come noto, la Casa inglese è già in partnership con la Red Bull: sulla monoposto di Milton Keynes appare il logo e dalla “matita” magica di Adrian Newey è nata la super sportiva Valkyrie M-RB001. Solo 175 esemplari esclusivi le cui consegne avranno a inizio 2019. Ma è il nuovo vigore della F1, sotto la cura Liberty Media, ad interessare Aston Martin, molto determinata a sfidare Ferrari & C. sotto l’aspetto sì sportivo (e con Red Bull è in buone mani) ma anche e forse soprattutto commerciale (il fascino del brand assicura un’ottima base di partenza). Tutto sta nei nuovi regolamenti che inquadreranno la massima formula dal 2021: Aston Martin sarebbe disponibile – lo ha esplicitamente affermato Andy Palmer, dal 2014 Chief Executive – ad un clamoroso quanto stabile ingresso in veste di fornitore di motore (attraverso la Cosworth ?) se i grandi capi partoriranno una regolamentazione che riduca gli attuali costi. 

CHI SONO GLI AZIONISTI? I capitali non mancano. Eccoli: l’italianaInvestindustrial, e le società del Kuwait Investment Dar e Adeem Investment. Ma con il 5% c’è anche la Daimler. Aston Martin ha chiuso il Semestre con utili record (21,1 milioni di sterline al lordo delle tasse) e si parla di una possibile quotazione in Borsa a Londra. Nel 2016 si registrava una perdita di 82,3 milioni. Particolare accelerazione si è registrata nel secondo trimestre, con utili pari a 15,2 milioni di sterline. I nuovi modelli, caratterizzati da innovazione e tecnologia, hanno evidentemente avuto successo: + 67% con richieste in aumento da Cina e USA, soprattutto per la DB11. Ma si spinge anche sull’elettrico e sulla diversificazione (yacht, per esempio). 
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RIECCO MODENA MOTOR GALLERY CON L’OMAGGIO A SERGIO SCAGLIETTI

(21/9/2017)Modena Motor Gallery riapre i battenti il 23 e 24 settembre prossimi per la quinta edizione in programma nei padiglioni di ModenaFiere e lo fa forte di 327 espositori, di cui 11 stranieri, auto e moto storiche, Club, Registri Storici e Musei. La grande mostra mercato di auto e moto d’epoca, organizzata da Vision up di Mauro Battaglia in collaborazione con Modena Fiere, si conferma appuntamento d’attrazione anche grazie al naturale legame con la città e la terra che lo ospita, evidenziato in particolare dalla presenza del Museo Ferrari di Maranello e delle collezioni private Righini, Stanguellini e Panini. Motor Gallery propone due padiglioni dedicati ai commercianti di auto e moto e ai Club e alle Associazioni più prestigiose, oltre ad editoria, automobilia, ricambi, accessori e oggettistica e una Piazza dei Privati, con 100 spazi dedicati in cui si potrà scambiare o vendere la propria auto o moto storica.
LE FERRARI DI SERGIO SCAGLIETTI. A proposito di Motor Valley e dei suoi protagonisti, quest’anno l’omaggio verrà reso al grande maestro carrozzaio Sergio Scaglietti che da semplice lattoniere addetto alla riparazione dei parafanghi delle auto da corsa forgiò poi grandi capolavori come la 250 Testa Rossa e l’indimenticabile 250 GTO, divenendo uno dei collaboratori più apprezzati e fidati del Drake. Tra le esclusive auto in esposizione  – assicurate da Ciaccio Broker per un valore complessivo di 35 milioni di euro – una Ferrari 250 GTO originale del 1962 in lamiera, con accanto il manichino verniciato in rosso e la rarissima Ferrari 340 MM 1953 #0294 della quale sono stati prodotti soltanto due esemplari (carrozzate da Touring e poi da Scaglietti). In mostra anche la Ferrari Dino GTS del 1972 e una rara Fiat 508 C M/M del 1940. La mostra è stata realizzata grazie alla collaborazione del figlio di Scaglietti, Oscar, di diversi collezionisti e di Franco Bacchelli, uno dei più autorevoli carrozzai che ha lavorato con il grande artigiano. Sabato 23 settembre alle 17.00 appuntamento in piazza Roma davanti all’Accademia Militare con decine di auto Ferrari che formeranno una grande lettera  ”S”, iniziale di Scaglietti, in un evento organizzato in collaborazione con il Ferrari Club Italia e Scuderia Ferrari Club Enzo Ferrari.
ASTA DI BENEFICENZA BARN FINDS MY LOVE. Domenica 24 settembre alle ore 11 si terrà poi un appuntamento molto particolare: un’asta a busta chiusa, “Barn Finds My Love, Rottami dAmore. Rottami di auto e moto prestigiose, scocche, telai, parti di automobili famose saranno battuti allasta per offrire loro la possibilità di vivere una seconda vita. Lallestimento scenico sarà parte integrante dellasta, e prenderà spunto dallevento organizzato da Artcurial a Retromobile, a Parigi, due anni fa. Tra i lotti presentati: un telaio originale Ferrari 250 GTE modificato ed una carrozzeria 250 GTE prima serie del 1960 completa di porte, cruscotto e tappezzeria. Tra le chicche, la monoposto da corsa Volpini Formula 3 del 1950, con carrozzeria in alluminio originale. Costruita verosimilmente in soli due esemplari, ha partecipato al campionato italiano F3 dal 1950 al 55. Allasta anche un pezzo esclusivo: un prototipo De Tomaso donato dalla Collezione Umberto Panini, il cui ricavato sarà devoluto allUnione Italiana Lotta Distrofia Muscolare (UILDM).


GLI ARTIGIANI E LE DUE RUOTE. Grandi protagonisti dellesposizione saranno poi gli artigiani, a cui sarà riservato come sempre uno spazio importante allinterno del 

padiglione dedicato ai commercianti dauto. Sarà perfino possibile assistere dal vivo alle loro performance: alcuni giovani mostreranno in diretta come si batte e si modella una lastra.
Spazio anche alle due ruote, con una mostra dedicata alle Lambretta e un’esposizione di moto inglesi. In particolare la galleria principale di ModenaFiere ospiterà ben 20 esemplari di Lambretta che hanno segnato 70 anni di storia, e che saranno riunite grazie all’impegno di diversi collezionisti. Per la prima volta a Modena Motor Gallery sarà presente anche una mostra di moto inglesi tra le quali spiccano una BSA Gold Star DBD 34 del 1957, una Triumph Bonneville del 1961, una Velocette Venom del 1960, la Norton Commando Fastback 1971, la Ariel Square Four MKII del 1956, la Triton 650 del 1960 e la Triumph Speed Triple del 2003.

INIZIATIVE ACI. Per il quinto anno consecutivo lAutomobile Club dItalia e il suo club di appassionati di auto storiche sostiene Modena Motor Gallery con un ricco programma di iniziative collaterali. Sabato 23 settembre, a partire dalle ore 11, presso l’Agorà ACI avrà luogo la presentazione del libro Ferrari gli anni d’Oro/The Golden Years” di Leonardo Acerbi, alla presenza di Giorgio Nada e Mauro Forghieri, a seguire Leo Turrini intervisterà Horacio Pagani. Alle 12.35/13.00 verrà poi proiettato, in anteprima mondiale, il cortometraggio Nato sotto il segno del Toro sulla vita e le creazioni dell’Ing. Ferruccio Lamborghini, di Mirko Cocco e Angelo Van Schaik.  Alle ore 14.15 sarà invece la volta del documentario “The ISO Rivolta Chronicles” di Edoardo Vojvoda, sulla storia del leggendario marchio milanese di automobili super sportive fondato da Renzo Rivolta con il supporto tecnico di Giotto Bizzarrini, allora giovane ingegnere fuoriuscito dalla Ferrari.
CIRCOLO DELLA BIELLA. Il salone è patrocinato anche dal Circolo della Biella che mette in mostra trentanni di evoluzione tecnica per le regine delle corse automobilistiche: nella ricorrenza dell’ anno di rifondazione, proporrà una selezione delle vetture più rappresentative della storia dell’importante istituzione che ha annoverato tra i suoi soci personaggi come Enzo Ferrari, Luigi Villoresi, Maria Teresa De Filippis e Juan Manuel Fangio. In esposizione una Ferrari 500 TR 1956, una Maserati Tipo 61 1960, oltre a una Lola T212 e una Porsche 956.

Non mancheranno, infine, conferenze come “Modena Automotive: the world is a small city”, a cura del prof. ing. Francesco Leali, coordinatore progetto Academy UNIMORE (Automotive Academy UNIMORE) e, domenica 24 alle ore 10.50, “M.I.T.E. progetto, per navigatori ipovedenti e non vedenti nelle gare automobilistiche. Alle ore 11.45 del secondo e ultimo giorno della manifestazione avrà invece luogo la conferenza Tom Tjaarda, il designer venuto da lontano, a cura di Vita di Stile con lautore del libro Filippo Di Santo: un appuntamento per ripercorrere la vita del designer statunitense approdato in Italia giovanissimo e mai più andato via, disegnatore di alcune delle automobili più innovative sotto il profilo stilistico, punti di rottura rispetto al mainstream del momento: Ferrari 330, 124 Spider, Pantera, Fiesta, Y10 solo per citarne alcune. 

Grande novità, poi, per tutti gli appassionati di auto d’epoca e di grandi competizioni storiche, la presenza U.N.U.C.I.I. Squadra Corse, che porterà due autovetture di provenienza militare che parteciparono alla Mille Miglia del 1952, ovvero la AR 51 MATTA e la AR 51 CAMPAGNOLA, entrambe del 1952, e verranno presentate da personalità che hanno prestato servizio nelle Forze Armate. Oltre ai due veicoli militari saranno presenti anche due MG, una TB e una A, che militano ormai da anni in forza alla Scuderia.

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FLASHBACK / GP PORTOGALLO 1987. QUANDO PROST BEFFO’ BERGER A TRE GIRI DALLA FINE

(20/9/2017)PORTUGAL GRAND PRIX 1987. Che beffa per Gerhard Berger e la Ferrari il Gran Premio del Portogallo che si disputò il 20 settembre del 1987, trent’anni fa: a pochi giri dal termine quel volpone di Alain Prost su Mc Laren gli soffiò una meritata vittoria

LA GARA – Il pilota del Cavallino, allora compagno di squadra di Alboreto, era in grande forma e partì dalla pole position, ottenuta davanti a Mansell (Williams), Prost e Piquet (altra Williams) che quell’anno erano poi i veri contendenti al titolo. Una grande soddisfazione da regalare al vecchio Drake a Maranello era quanto mai possibile. La gara ebbe due start, dopo la bandiera rossa sventolata a causa di un contatto multiplo tra Brundle, Warwick e Nakajima che coinvolse anche altri piloti. Ebbene, Berger, bruciato al semaforo verde da Mansell, ci mise poco a riconquistare la leadership e ad involarsi perentoriamente verso il successo. Anche la fortuna sembrò dargli una mano e infatti Mansell e Senna (Louts) dovettero fermarsi ai box per noie meccaniche. La svolta avvenne dopo i pit-stop: da quel momento il francese della Mc Laren, passato in seconda posizione, cominciò ad inanellare una serie impressionante di giri più veloci fino a mettere nel mirino la rossa Ferrari. Un po’ la tensione del riavvicinamento e problemi di perdita di pressione giocarono un brutto scherzo a Berger che al 68° giro, tre al termine,  si intraversò in una curva veloce spalancando le porte della vittoria al campione del mondo in carica (sarebbe stata la 28^ per Prost che così superò Stewart) finendo per doversi accontentare del secondo posto. Terzo si classificò Nelson Piquet. 

https://www.youtube.com/watch?v=LuuuCq1lyqc
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CRASH! TUTTI CONTRO VETTEL DOPO SINGAPORE

(19/9/2017) – ALL AGAINST VETTEL AFTER SINGAPORE GP START! Crash! Potrebbe costare davvero caro l’incidente Vettel-Raikkonen-Verstappen che domenica scorsa subito dopo lo start del Gran Premio di Singapore ha tolto di mezzo entrambe le (favorite) Ferrari. Tutta colpa di Vettel? Col passare dei giorni, molti commentatori autorevoli puntano il dito proprio contro il tedesco reo di una partenza scriteriata, ma a dirla tutta altri lo assolvono riassumendo la sua manovra con un lapidario “E’ quello che si fa abitualmente quando si parte davanti”. Anche il rivale Hamilton ha avuto parole di comprensione per l’accaduto che, di fatto, lo rilancia alla grande verso il quarto titolo mondiale. Con sei gare ancora in calendario e 28 punti di vantaggio Lewis ha infatti la possibilità di gestire con relativa tranquillità (vedi motore out Malesia 2016…) il finale di stagione “accontentandosi” di controllare Vettel, salire stabilmente sul podio (fattibilissimo) e godere dell’appoggio del fido Bottas. Ma ecco qualche commento (anche con una punta di veleno) sull’episodio clou di domenica scorsa.

Giancarlo Minardi: La carambola è stata innescata dal tedesco che ha commesso un errore che potrebbe essergli fatale, trascinando un incolpevole Max Verstappen e Kimi Raikkonen, protagonista a sua volta di una straordinaria partenza.


David Coulthard: L’incidente è stato causato da Vettel.
Damon Hill: Vettel ha dato un colpo alle sue possibilità e a quelle dell’altra Ferrari. Sei meglio di questo Seb, devi guardare meglio.

Mark Webber:  Se c’è da biasimare qualcuno, quello è Vettel che ha fatto la mossa più eclatantePenso che a volte Seb dimentichi che la parte posteriore dell’auto non finisce  dietro il proprio casco..

Niki Lauda: Se Vettel non si fosse mosso in quella maniera non sarebbe successo niente.

Jacques Villeneuve: Quando si è in lotta per il campionato non si possono prendere rischi come quello. Vettel può dare la colpa solo a se stesso.

Martin Brundle: Vettel non aveva modo di sapere che Raikkonen era lì mentre andava a coprire aggressivamente Verstappen. Allo stesso modo, specialmente in quelle condizioni, non avrebbe dovuto pensare che nessuno si sarebbe trovato lì. Escludendo per un momento dal ragionamento Raikkonen, Vettel stringendo Verstappen, che non è il suo rivale di campionato, in quelle condizioni così difficili ha creato un elevato rischio di contatto o di girarsi. Avrebbe dovuto tenersi più all’esterno e affrontare la curva uno sulla linea ideale. Muoversi in modo significativo attraverso una griglia bagnata è sempre un rischio elevato.


Jarno Trulli: La manovra di Vettel non è stata adeguata.

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SINGAPORE GP, HARAKIRI FERRARI (AGAIN)

(18/9/2017) – A distanza di 24 ore non sbollisce tra le fila Ferrari l’amarezza per l’esito catastrofico del Gran Premio di Singapore, con entrambe le rosse out a distanza di pochi secondi dallo start della gara che tutti davano, soprattutto dopo Monza, come quella del sicuro riscatto e della gloria. Invece, complice o no l’arrembante Verstappen, i due alfieri del Cavallino si sono addirittura eliminati a vicenda nell’incidente e per la prima volta quest’anno la Ferrari non ha marcato punti. Tra l’altro la Ferrari non è nuova  a questo genere di suicidi: 

https://motor-chicche.blogspot.com/2016/04/incidenti-tra-ferrari-non-e-la-prima.html

La dinamica ha ricordato molto la partenza del Gran Premio del Belgio dell’anno scorso quando l’olandese della Red Bull aveva tentato di infilare in maniera ardita Raikkonen e nello steso tempo Vettel aveva stranamente preso una traiettoria troppo convergente proprio verso il compagno di squadra coi risultato di un altro bel patatrak. Cesare Fiorio e lo stesso Max della Red Bull hanno puntato il dito contro i due Cavallini che – questa la loro tesi – avrebbero dovuto essere più accorti vista la pista bagnata e la delicata rincorsa mondiale di Vettel. Il tedesco, piuttosto imbronciato, vede ora la situazione molto compromessa con grande gioia di un comunque perfetto Hamilton ora a più 28 e, a sei gare dal termine, in grado di poter gestire il vantaggio. A voi tutte le valutazioni (e recriminazioni). Io fornisco qualche…sms


Quando Verstappen è dalle parti della Ferrari si ha sempre la sensazione che possa finir male
Ma perché Vettel “stringe” sempre troppo? (see Belgio 2016)
Raikkonen è sfigato?
“Oggi Dio mi ha benedetto” (Lewis Hamilton)
Senza Ricciardo dove sarebbe quest’anno la Red Bull?
“Mi dispiace moltissimo per i tifosi ma il campionato non è finito e prometto che lotteremo fino all’ultima curva di Abu Dahbi” (Maurizio Arrivabene)
“Tutti licenziati!” (Sergio Marchionne – non l’ha detto ma forse lo ha pensato)
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PROJECT ONE, LA MERCEDES AMG F1 STRADALE

(12/9/2017)PROJECT ONE, F1 MERCEDES AMG ON ROAD. Mercedes AMG fa sfoggio di potenza e di prospettiva al Salone Auto di Francoforte dove ha appena presentato in anteprima mondiale la Project One, un affascinante show car che adotta la tecnologia ibrida della F1, quasi – precisano da Stoccarda – in rapporto 1:1, con una erogazione prevista di 1000 CV e velocità massima di oltre 350 Km/h. L’ambizioso progetto è il frutto della stretta interazione tra esperti del programma F1 di Mercedes AMG Hig Performance Powertrains di Brixworth e di Mercedes AMG Petronas Motorsport di Brackley. Un primo possente segnale  della direzione che la Casa della Stella intende perseguire con sempre più decisione. 
La Project One, infatti, non fa altro che anticipare la futura strategia ibrida ad alte prestazioni del brand vetture sportive di Mercedes Benz e le corse sono a tal fine indispensabili. A ribadirlo è il Presidente del Consiglio Direttivo di Daimler AG e Responsabile di Mercedes-Benz Cars, Dieter Zeitsche: «Per noi le gare automobilistiche non sono fine a se stesse. La competizione ci spinge a sviluppare tecnologie che hanno una ricaduta positiva sulle nostre vetture di serie. Abbiamo fatto tesoro delle esperienze maturate in tre campionati mondiali costruttori e piloti e dei successi ottenuti e ora, con la Mercedes-AMG Project ONE, portiamo per la prima volta sulla strada la tecnologia di Formula 1». 
Ola Källenius, membro del Consiglio Direttivo di Daimler AG, responsabile della Divisione Ricerca del Gruppo e Responsabile Sviluppo di Mercedes-Benz Cars, si emoziona: «La Mercedes-AMG Project ONE è la prima vettura di Formula 1 omologata per l’impiego su strada. Il nostro efficientissimo gruppo ibrido, derivato dal mondo delle gare, e l’asse anteriore elettrificato assicurano un connubio affascinante di prestazioni ed efficienza. Con una potenza complessiva di oltre 1.000 CV e una velocità massima superiore a 350 km/h l’esperienza a bordo di questa hypercar è proprio ciò che sembra: assolutamente mozzafiato». Infine Tobias Moers, Presidente del Consiglio di Amministrazione di Mercedes-AMG GmbH: «L’hypercar rappresenta il progetto più ambizioso che abbiamo mai realizzato. Costituisce un’altra tappa importantissima dello sviluppo strategico di Merceds-AMG verso uno sportscar e performance brand. Allo stesso tempo la Project ONE fornisce un’anticipazione sull’AMG Driving Performance del futuro».