(26/6/2017) – VETTEL – HAMILTON, THIS IS WRESTLING! Così è Wrestling, e non va bene. L’aspro duello che contrappone Lewis Hamilton a Sebastian Vettelper la conquista del mondiale F1 2017 ieri in Azerbaijan ha toccato un punto di non ritorno. Tutti a chiedersi: chi ha ragione? La deliberata ruotata del ferrarista al pilota della Mercedes non è stato certamente un esempio di correttezza. L’improvviso rallentamento del leader della corsa prima della ripartenza post Safety Car è sembrato sospetto e pericoloso. Vettel, colto di sorpresa, ha infatti tamponato la Mercedes e l’escalation della tensione ha avuto purtroppo compimento (per il tedesco sono scattati tre punti di penalità sulla Superlicenza e ora ne ha 9 su 12 prima della squalifica automatica per una gara) . Bisogna dire che i commissari non hanno rilevato da parte di Hamilton nessun “brake test”. Bisogna aggiungere che, almeno dalle immagini, la sua decelerazione pare essere avvenuta in piena curva e questo può aver indotto Vettel all’errore di valutazione. Una situazione che è costata ad entrambi la vittoria ma soprattutto un calo di immagine. Ovviamente, ognuno ha espresso le proprie ragioni e, per il momento, si rimane arroccati su quelle.
VETTEL: “NON SO SPIEGARMI PERCHÉ HO RICEVUTO SOLO IO LA PENALITÀ E NON LEWIS. CI SONO RIMASTO MALE, PERCHÉ IL RISULTATO POTEVA ESSERE MIGLIORE. PERSONALMENTE NON HO PROBLEMI CON LEWIS, CREDO SOLO CHE IL MODO IN CUI SI È COMPORTATO IN PISTA NON SIA STATO CORRETTO”.
HAMILTON: “NON HO AFFATTO RALLENTATO APPOSTA, LUI PIUTTOSTO MI HA AFFIANCATO E COLPITO, UNA VERA VERGOGNA. SEB DOVREBBE DIMOSTRARE DI ESSERE UN UOMO, SE HA UN PROBLEMA CON ME BISOGNA CHIARIRSI FUORI DALLA MACCHINA, FACCIA A FACCIA. COSA PENSERANNO I RAGAZZINI NEL VEDERE QUESTO COMPORTAMENTO DA PARTE DI UN CAMPIONE DEL MONDO?”.
E’ assolutamente auspicabile, a motori caldi, un chiarimento: questo campionato si sta dimostrando avvincente e sarebbe davvero un peccato inquinarlo con condotte scorrette, reclami, colpi bassi. Soprattutto tra campioni del mondo (sette titoli in totale)! Certo, ripensando al Gran Premio di Baku, non ha tutti i torti Maurizio Arrivabene a parlare di fatti da “Colosseo”: si sono presi scriteriatamente a ruotate anche Raikkonen e Bottas, Perez e Ocon, Ericsson e Werlhein. Colpa dell’angusto circuito in riva al Mar Caspio? Anche, ma è bene darsi una calmata. Tutti quanti.