MONACO GP 2015 / HAMILTON– Ha ancora dell’incredibile quello che successe nel
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MONTECARLO, RAIKKONEN: NO WIN? NO PARTY!
(29/5/2017) – Complimenti a Vettel e alla Ferrari che con il ritorno alla vittoria a Montecarlo dopo 16 anni – Schumacher 2001 – ha alimentato la sua storia con una sfolgorante doppiettache mancava dal Gp di Germania 2010. Però… Lo avete visto: Kimi Raikkonen, secondo dopo la pole n° 17 della sua carriera – ha raggiunto Stewart – non aveva nessuna voglia di sorridere né tanto meno di partecipare alla festa Rossa. Negli ultimi tre anni il post Gp di Monaco ha riservato sempre lo stesso copione: uno dei piloti a podio con il muso lungo. E’ il caso di Raikkonen, per l’appunto, Ricciardo e Hamilton.
MONACO GP 2017 / RAIKKONEN– Grazie alla pole e soprattutto dopo un’ottima partenza, Raikkonen era sicuro di vincere. Il finlandese, particolarmente in palla, tra l’altro doveva farsi perdonare l’errore piuttosto pacchiano dell’anno scorso al Loews. La Scuderia lo ha richiamato per primo ai box, dopo le soste di Verstappen e Bottas. Vettel, che lo seguiva, invece è rimasto altri xx giri in pista sparando tempi velocissimi a dimostrazione che le ultra-soft tenevano ancora a meraviglia. Dopo il pit-stop il tedesco si è quindi ritrovato in testa e da quel momento Kimi ha ceduto. Nemmeno il ricompattamento dovuto all’ingresso della Safety-car è servito a proporre una parvenza di battaglia, cosa che Arrivabene non avrebbe comunque consentito, e anzi Kimi si è dovuto guardare dal ritorno prepotente dell’indomito e proficuo Ricciardo. Sul podio Ice Man più che mai non ha praticamente partecipato alla festa e a stento ha salutato l’”amico” Vettel.
MONACO GP 2016 / RICCIARDO– Molto simili i fatti del GP di Monaco 2016 con, questa volta, protagonista Daniel Ricciardo. Il pilota della Red Bull si era guadagnato una strepitosa pole position davanti alle due stratosferiche Mercedes, rispettivamente di Rosberg e Hamilton. Come sempre, a Montecarlo il miglior tempo in qualifica unito ad una partenza da manuale significa avere la vittoria in tasca. E l’anno scorso la Red Bull RB12 era una vettura molto più performante dell’attuale. Anche qui, però, galeotto fu il pit-stop: richiamato per il cambio gomme, Ricciardo, fino ad allora impeccabile, trovò la squadra clamorosamente impreparata e senza gli pneumatici pronti da montare! Gli oltre 10 secondi persi in questa maniera consegnarono la vittoria ad Hamilton su un piatto d’argento nonostante un duro corpo-a-corpo alla chicane. L’australiano sul podio era davvero indispettito e per qualche tempo non volle parlare con nessuno della squadra.