(4/5/2017) – La storia si ripete. Ieri è stato Fernando Alonso a scendere in pista a Indianapolis per la Rookie Orientation Practice in vista della leggendaria 500 Miglia del 28 maggio, 40 anni fa – era il maggio del 1977 – fu Clay Regazzoni a tentare la “carta” americana. Entrambi su una Mc Laren! La Dallara DW112 (motorizzata Honda) con le insegne del team inglese e il classico colore arancione quella messa a disposizione di Fernando (col numero 29) dal Team Andretti Autosport, una Mc Laren M16 C4 (motorizzata Offenhauser) sponsorizzata da Teddy Yip per lo svizzero (doveva correre Alan Jones che poi rinunciò). Ma le analogie non si fermano qui. Entrambi seguiti dagli Andretti: Mario fu molto vicino prodigo di consigli all’amico Clay e, come detto, Fernando si avvale dell’organizzazione del Team capitanato da Michael Andretti (e Mario è comunque lì!). Entrambi ex ferraristi. Alonso ha lasciato la Rossa a fine 2014 mentre Clay era fresco di divorzio da Maranello ed era approdato un po’ a sorpresa alla Ensign.
Altra similitudine: per coronare questo desiderio i due piloti hanno dovuto rinunciare ad una gara di F1, quella altrettanto prestigiosa di Montecarlo. Opzione obbligata per lo spagnolo, dato che le due gare si svolgeranno nella medesima data – non dovrebbe mai accadere per questi grandi appuntamenti – con conseguente sostituzione e ritorno in pista per Jenson Button.
Nel 1977, nelle prime qualifiche Clay fu invece protagonista di uno spettacolare incidente https://www.youtube.com/watch?v=O9Xj4NFWiScmiracolosamente senza conseguenze fisiche per il pilota che però, diversamente da quanto programmato, dovette impegnarsi nella successiva prova di qualificazione che non gli permise quindi di partecipare alla gara sulle strade del Principato che differiva di una settimana da quella sul catino dell’Indiana. Per l’occasione, sulla Ensign tornò un altro campione: Jackie Ickx. Per finire, manca solo l’esito della 500 Miglia. Regazzoni, 29° in qualifica, si ritirò per una perdita di carburante mentre era in 16^ posizione. Cosa farà Fernando Alonso?