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DON SERGIO MANTOVANI 90 ANNI. “DON RUSPA” E LA F1

(27/4/2017) – E’ stato per mezzo secolo anni parroco della chiesa Santa Caterina di Modena ed è lì che è “nato” il cappellano dei piloti di Formula 1: Don Sergio Mantovani compie oggi 90 anni e nel variegato Circus merita un posto. Negli anni si è guadagnato la fiducia e la stima di numerosi drivers – categoria notoriamente restia a esternare le proprie credenze – da Fangio a Bandini, da Surtees a Lauda, a De Angelis e a tanti altri, fino ai giorni nostri. Ma soprattutto, anche se i conflitti non sono mancati, era ben voluto da lui, il Drake. Con Enzo Ferrari il legame partiva da lontano: in quella chiesa il futuro grande costruttore venne battezzato e Don Sergio ha sempre avuto a che fare con la sua famiglia. 
Sentite questa, poi: al suo arrivo, la Chiesa versava in condizioni pietose e il nostro vivace parroco pensò bene, a fronte del parere negativo della Sovrintedenza, di procedere ugualmente. Come? Facendo abbattere nottetempo una pieve gotica per ricavare lo spazio destinato ad una casa di riposo per anziani! Per quella intemerata azione – riportata anche sul New York Times – venne soprannominato “Don Ruspa” ed Enzo Ferrari lo contattò per assicurargli che, se fosse finito in galera, gli avrebbe fatto recapitare da un autista in Ferrari colazione, pranzo e cena! Fu condannato a 10 mesi e 10 giorni di reclusione, oltre a 30 milioni di risarcimento, con pena sospesa. 
Oggi, grazie anche a tanti contributi di solidarietà pervenuti dal mondo dei motori, gli anziani godono del conforto della “Casa della Gioia e del Sole”, i bimbi sono alla materna e sono state realizzate una palestra e una sala polivalente. “Don Ruspa – Vita straordinaria del prete F1” è anche il titolo del libro (Giorgio Nada Editore) che Cesare De Agostini gli ha dedicato. Quante storie, quante confidenze raccolte. Un perspicace testimone dell’automobilismo che fu, quando, tra l’altro, la morte era presenza sempre molto vicina ai piloti che si sognavano la sicurezza di oggi. Il mese scorso Don Sergio ha presenziato all’Ara dei piloti, voluta per ricordare gli eroi sfortunati del volante, per celebrare i 70 anni dalla realizzazione della prima Ferrari, la 125. Un modo per confermare la sua così particolare azione pastorale! Auguri Don!


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