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ANTONIO GIOVINAZZI, ABOUT A BOY

(29/3/2017) WHO IS ANTONIO GIOVINAZZI. Dopo la vittoria della Ferrari, o forse insieme, il brillante esordio di Antonio Giovinazzi con la Sauber è stata la nota più bella del week end del Gp di Australia. Chi è Antonio Giovinazzi? La domanda ha avuto la sua risposta. Grazie alla risonanza mondiale della F1 e alla sua prestazione senza reverenze e con pochissimi errori, con un 12° posto finale (praticamente già a livello del compagno di squadra Ericsson con tre anni di esperienza) tutti lo hanno scoperto. Anzi, agli addetti ai lavori ora sembra un vero peccato non potergli affidare un volante anche per il GP di Cina. Fin qui il Giovinazzi, neo terzo pilota Ferrari. Un italiano di nuovo nella massima formula, finalmente. Ma chi è veramente Antonio, un ragazzo di soli 23 anni?

LA PUGLIA, LA FAMIGLIAE’ nato a Martina Franca, in provincia di Taranto, nel cuore della Valle d’Itria, il 14 dicembre 1993. A quell’epoca, Prost aveva appena vinto il suo quarto e ultimo titolo mondiale e la Ferrari di Alesi e Berger navigava in acque agitate. Papà Vito, lavora nel settore logistica trasporti presso la ditta Schenker a Bari, è colui che, intuendone il piacere della guida e anche il potenziale, lo ha avviato fin da bambino verso il motorismo, oltre che il suo angelo custode. Poi c’è mamma (di cui apprezza molto anche le doti culinarie) e una sorella di 20 anni iscritta all’università. Anche nonno (materno) Antonio gli ha infuso sicuramente passione, dati i suoi buoni trascorsi in kart regionale. Ferrarista da sempre, è cresciuto in piena epopea Schumacher, che resta il suo idolo. Diplomato in Ragioneria, buon ciclista, educato, riservato ma anche grande amicone, Antonio è già cittadino del mondo: ha vissuto in Oriente e a Londra, ora risiede al Nord Italia ma appena può si rifugia nella sua regione. La Puglia che proprio 70 anni fa – il 13 luglio del 1947 – cominciò ad ospitare poi fino al 1956 il Gran Premio di Bari di F1, vinto tra gli altri da Nuvolari, Ascari, Moss. La Puglia che diede i natali a Ralph De Palma, nato a Biccari, in provincia di Foggia, il primo e unico pilota italiano a vincere la 500 Migliadi Indianapolis: le sue gesta eroiche colpirono l’immaginazione di un giovane sognatore di quel tempo: Enzo Ferrari. La Puglia della storica e celeberrima cronoscalata Fasano – Selva. La Pugliadel penultimo italiano in F1, Vitantonio Liuzzi, e del Presidente dell’ACI nonché membro del senato FIA e del Consiglio Mondiale dello Sport FIA, Angelo Sticchi Damiani.


DAL KART ALLE MONOPOSTO, ALLA F1Si chiama kartodromo Touch & Go, la pista di Martina Franca gestita da Michele Palmisano dove Antonio Giovinazzi ha macinato i primi chilometri al volante di un mini kart “Puffo” regalatogli dal padre quando aveva tre anni. A sette anni, prima vittoria al kartodromo di Mottola. Era pronto ed infatti fu invitato ad entrare Team Palmisano. Da lì, la scalata a titoli italiani ed europei; terzo posto al Mondiale. Il primo “contratto” con la Top Kart di Reggio Emilia. Sempre attento, voglioso di imparare, a contatto con i meccanici. Novello Marco Polo, l’esordio con le monoposto avviene nella lontana Asia in Formula Pilota China by Abarth dove sbaraglia tutti. E’ l’inizio del sodalizio con il munifico sponsor Jagonya Ayam della famiglia indonesiana di Ricardo Gelael, a capo dell’impero del fast food a base di pollo Kentucky Fried Chicken. Un incontro fecondo, sul piano sportivo e umano. Il quasi coetaneo Sean Gelael, ora in GP2 e nuovo tester Toro Rosso, è per lui un fratello. 

Prima della British F3 (secondo classificato), una vittoria da cardiopalmo nella gara “una tantum” di Monza della F. Abarth Italia. Poi due anni nel FIA F3 Europe, con grandi vittorie – su tutte Pau – e la piazza d’onore nel 2015. Suo anche il prestigioso Master di Zandvoort. Entra nelle cure del manager ex Irvine e Liuzzi, Enrico Zanarini. Lo nota anche l’Audi, che lo fa correre in una occasione (Russia) nel DTM! Appaganti vittorie anche in Asian Le Mans Series, in coppia con Sean. L’anno scorso, infine, il campionato di GP2 svanito solo all’ultima gara ma impreziosito da risonanti vittorie a Baku e a Monza. La chiamata di Sergio Marchionne, il sogno Ferrari che si avvera. 

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