(4/11/2016) – F1 oggi: vale ancora la pena di seguirla? Non si è ancora attenuata l’ondata di polemiche e proteste relative al triplo duello senza sconti, anche verbali, Verstappen – Vettel – Ricciardo avvenuto negli ultimi giri del Gran Premio del Messico. Una cosa è certa: i tifosi, gli appassionati stanno perdendo il gusto di assistere alle corse di Formula 1. Non si tratta di semplice nostalgia perché gare noiose ci sono sempre state in tutte le stagioni. C’è qualcosa di più profondo che attiene all’essenza dell’automobilismo, una sfida sì tecnologica per le vetture ormai molto sofisticate che scendono in pista ma che devono pur sempre essere condotte, direi domate, da uomini. Con tutte le loro buone qualità, che entusiasmano le folle, o i loro limiti, denotati dagli errori. Ci sta tutto. Snaturare questo, penalizzare uno scarto minimo, – certo, non va bene chiudere una porta in faccia ad alta velocità – collegare (forse è il caso di dire legare) la spontaneità di un pilota, che è espressione del talento, alle indicazioni che arrivano via radio significa mortificare lo sport stesso e lo spettacolo che ne deve derivare. E’ un po’ come mettere la musica al minimo in una discoteca: diventa una balera per anziani viveur.
Che dire, consoliamoci rivedendo uno dei duelli più belli della storia della F1, quello tra Gilles Villeneuve e Rene Arnoux a Digione nel 1979. Non mancarono le “sportellate” ma fu solo il trionfo del coraggio e dell’ardimento ed inoltre tra il ferrarista e l’alfiere della Renault, al termine, non ci furono insulti ma solo ammirazione reciproca per aver dato vita a qualcosa di incredibile. Diventato leggendario. https://www.youtube.com/watch?v=cOdHUsOqt8c