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FIA, TORINO CAPITALE DEL MOTORSPORT

(20/6/2016) – La quarta edizione del FIA Sport Conference, il più importante momento di confronto internazionale per il motorsport, aprirà domani 21 giugno alle ore 11.30 al Lingotto di Torino con la conferenza stampa di presentazione alla quale parteciperanno il Presidente della FIA, Jean Todt, e il Presidente dell’ACI, Angelo Sticchi Damiani. Fino al 23 giugno, 400 delegati provenienti da tutto il mondo – in rappresentanza di 100 Automobile Club e delle Federazioni sportive di 140 Paesi – si confronteranno sul tema: “Passione e innovazione: passato, presente e futuro del motorsport”. negli scorsi anni, l’evento si è tenuto a Goodwood, Monaco di Baviera e a Città del Messico. Al Centro Congressi torinese, in parallelo, si svolgerà FIA Sport MotorEx, l’esposizione – sempre all’interno del Lingotto – che accende i riflettori su prodotti e servizi innovativi per il motorsport. “La scelta di svolgere la FIA Sport Conference nel nostro Paese e in particolare a Torino è stata fortemente voluta da Jean Todt – dichiara il Presidente dell’Automobile Club d’Italia, Angelo Sticchi Damiani – a sottolineare l’importanza del capoluogo piemontese, tanto nella storia quanto nel futuro dell’automobilismo e a conferma del fatto che l’Italia rappresenta un punto di riferimento strategico per il mercato mondiale”.

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PEREZ ALLA FERRARI ASPETTA IL SI’ ANCHE DI VETTEL

Nico Rosberg twitter
(20/6/2016)PEREZ NEXT FERRARI DRIVER?Sergio Perez può davvero diventare pilota Ferrari? Presto Marchionne e Arrivabene decideranno sulla conferma di Raikkonen ma per il messicanole cose sembrano mettersi bene. Il secondo podio stagionale a Baku esalta la sua posizione di principale outsider e la raggiunta maturità: dopo il crash nella free practice 3, Checo si è guardato bene dal tenere una condotta troppo spavalda nei primi giri. In seguito, ha battagliato bene anche con Hamilton e sfruttato a dovere strategia e monoposto, fino al sorpasso finale proprio a quel Raikkonen che vorrebbe tanto sostituire al volante della Rossa. Perez, che continua dunque a surclassare il quotato compagno di squadra Hulkenberg, a fine gara ha ricevuto via twitter i complimenti di Vijai Mallya e del suo mentore Carlos Slim. Il ricchissimo magnate messicano è la chiave di volta per permettere il grande salto verso Maranello: è già munifico sponsor della Ferrari (e potrebbe aumentare il supporto…) e siede inoltre nel CdA della Philips Morris, come Arrivabene. La multinazionale del tabacco, a sua volta, è anch’essa ormai storico sponsor ferrarista..: il puzzle, alla fine, ha i colori messicani. Altro indizio: come noto, Perez è già stato componente della Ferrari Driver Academy – fu Montezemolo a non puntare su di lui mentre Massa deludeva – e quindi conosce già l’ambiente e diversi personaggi che gravitano a Maranello. In più, ha affermato, “messicani e italiani sono simili”. Perez sa che entro l’estate si gioca il suo futuro: a 26 anni è il momento di cogliere l’occasione della vita. Avete visto, prima di salire sul podio di Baku, quanto abbia “gigioneggiato” con Vettel. Per arrivare alla Ferrari sa che deve guadagnarsi anche il sì del tedesco.
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HAPPY BIRTHDAY / GORDON MURRAY 70 ANNI, L’INGEGNERE DEI GRANDI SUCCESSI BRABHAM E MC LAREN

Gordon Murray oggi
(17/6/2016)BIRTHDAY, 70 YEARS OLDGordon Murray nella Formula 1 odierna sarebbe impossibile. Il geniale ingegnere sudafricano ex Brabham e Mc Laren di Durban compie domani 18 giugno 70 anni e taglia anche lui il traguardo già conseguito quest’anno dai colleghi John Barnard e Patrick Head. Stiamo parlando di un’altra epoca, quella dei “puristi”, magari capelloni. L’epoca in cui libertà di progettazione significava monoposto diverse l’una dall’altra, apoteosi dell’inventiva, continuo  e prepotente stimolo alla creatività. Per rimanere fedele a questi valori, oggi è a capo della Gordon Murray Design, società di ingegneria nel campo automotive con sede a Shalford, nel Surrey. Cosa ne pensa della F1 attuale? Troppe regole, competizione imbrigliata, tecnologia da Mondiale Endurance. 
In linea con il pensiero di Bernie Ecclestone che a metà anni ’70 puntò decisamente su di lui, ex allievo di Ron Tauranac, per risollevare le sorti della Brabham. Ricordo allora la bellissima BT 45 del 1977 motorizzata Alfa Romeo – croce e delizia del baffuto tecnico – oppure la BT 46 del 1978 per Lauda, inizialmente con le rivoluzionarie superfici radianti a sfioramento e al GP di Svezia con la soluzione vincente del “ventilatore” posteriore però subito bandito. 
Il mondiale arriverà con Piquet nel 1981 grazie al progetto BT 49 tutto linee pulite, deportanza, fibra di carbonio, motore Cosworth e poi nel 1983 con la BT52 a freccia e motore BMW, prima affermazione iridata per un turbo. La tragedia De Angelis, nel 1986, alla guida della speciale ma difficile “sogliola” BT 55 segnerà la fine dell’esperienza Brabham. Non fu la fine dei successi, anzi: passato alla Mc Laren-Honda di Senna e Prost fu dominio assoluto. Con Ron Dennis rimase fino al 2004 in maniera sempre più sfumata, dando spazio ad Adrian Newey, strappato alla Williams, e occupandosi anche di auto stradali e Gt Racing. 

Nel 1995, con la Mc Laren F1 GTR sbaragliò il campo (Ferrari e Porsche…), unico costruttore ad imporsi all’esordio! Gli ultimi frutti della sua genialità? La nuova tecnologia di produzione a marchio iStream da cui le city car T25 e la versione elettrica T27, innovative soluzioni per la mobilità urbana.
GALLERY GORDON MURRAY CARS:

CONTINUA….

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DONNE A LE MANS, CI PROVA CRISTINA NIELSEN

(17/6/2016) WOMEN AT LE MANS. Tra i 24 piloti impegnati alla 24 Ore di Le Mans c’è anche una ragazza, in gara nella classe GTE-Am con la 458 Italia GTE numero 60 del team Formula Racing: è la danese Cristina Nielsen. Per lei sarà la prima volta ma la figlia d’arte – papà Lars-Erik corse 5 volte la classica francese –  ha già ottenuto grandi risultati in America. Nel 2015 è stata vicecampione della classe GT-Daytona del campionato Imsa SCC e in questa stagione è al comando della classifica al volante della 488 GT3 della Scuderia Corsa con la quale ha regalato la prima vittoria alla nuovissima Ferrari turbo imponendosi nella 12 Ore di Sebring. Con Formula Racing, invece, gareggia nella European Le Mans Series. Christina sarà la 58^ donna a prendere il via nella corsa più difficile del mondo (la 57^ era stata la giapponese Keiko Ihara nel 2014).

DONNE A LE MANS – Le prime, nell’edizione 1930, furono le francesi Odette Siko e Marguerite Mareuse che si schierarono al via su una Bugatti Type 40 ottenendo il settimo posto assoluto e il secondo nella categoria 1,5 litri. La Siko nel 1932 divenne poi la prima donna a vincere la 24 Ore di Le Mans: l’impresa le riuscì al volante di un’Alfa Romeo 6C 1750 iscritta personalmente e guidata insieme a Louis Charaval nella classe 2 litri. L’equipaggio giunse al quarto posto assoluto. Per tutti gli anni Trenta furono diverse le signore del volante che si cimentarono a Le Mans: tra queste la francese Suzanne Largeot, capace di vincere nella classe 1,1 litri nel 1937 al volante di una Simca a motore Fiat condivisa con Just-Emile Vernet. La prima ragazza in gara con una Ferrari fu invece la francese Yvonne Simon che partecipò alle edizioni 1950 e 1951 al volante di una 166 MM Coupé iscritta da Luigi Chinetti condivisa prima con Michel Casse e poi con la britannica Betty Haig. Le donne sparirono dalle entry list di Le Mans a metà degli anni Cinquanta per ricomparire circa 15 anni più tardi con ottime rappresentanti come la francese Marie-Claude Charmasson, capace di due vittorie di categoria, oppure il trio composto dalle belghe Christine Beckers e Yvette Fontaine e dalla francese Marie Laurent capace di imporsi nella classe Sport 2 litri nel 1974. Le ultime donne vincenti a Le Mans sono state le francesi Christine Dacremont, Marianne Hoepfner e la grande rallysta Michele Mouton, al volante di una Moynet LM75: correva l’anno 1976. 

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LE MANS, SFIDA FERRARI – FORD COME NEL 1966

(17/6/2016)Ferrari – Ford, ci risiamo. Alla 24 Ore di Le Mans 2016 nella categoria GT Pro si profila la riedizione della mitica sfida tecnica e sportiva degli anni ’60 tra la Casa italiana e quella americana per la supremazia nella leggendaria maratona motoristica francese. Nel 1966 la Ford, con la Mark II guidata da Bruce Mc Laren e Chris Amon, arrestò la striscia vincente della Ferrari che vinceva ininterrottamente dal 1960 per poi prevalere fino al 1969 (nel ’68 e ’69 con la GT 40). 
A distanza di 50 anni, rieccole in pista. La Ferrari schiera i seguenti equipaggi: Bruni-Calado-Pier Guidi (Ferrari 488) – AF Corse; Rigon-Bird-Bertolini (Ferrari 488) – AF Corse; Vilander-Fisichella-Malucelli (Ferrari 488) – Risi Competition. Per la Ford: Priaulx-Franchitti-Tincknell (Ford GT) – Ford Ganassi; Pla-Mücke-Johnson (Ford GT) – Ford Ganassi; Hand-Müller-Bourdais (Ford GT) – Ford Ganassi; Westbrook-Briscoe-Dixon (Ford GT) – Ford Ganassi. Le due Ford GT che corrono nel WEC manterranno i numeri 66 e 67 mentre le due vetture impegnate nel campionato IMSA Weathertech con gli stessi numeri assumeranno in questa occasione il 68 e il 69 (sono le annate dei successi Ford a Le Mans…). 
C’è emozione ed eccitazione per questo ritorno: “Ancora una volta, come 50 anni fa, tutti gli occhi saranno puntati su questa leggendaria gara e Ford vuole tornare ad essere la migliore nelle gare di durata”, ha detto Bill Ford, presidente esecutivo di Ford Motor Company. La versione da gara della Ford GT è basata sulla versione di produzione della nuova supercar dell’Ovale Blu, caratterizzata da un innovativo trattamento aerodinamico delle superfici, dall’utilizzo estensivo di materiali ultraleggeri come la fibra di carbonio e per il potente motore EcoBoost. Dopo la vittoria di Laguna Seca e il secondo posto di Spa, Chip Ganassi non si nasconde: “Ci aspettiamo di essere forti a Le Mans”. Ferrari, Corvette, Porsche e Aston Martin sono avvisate. (Oggi: Qualifyng 2 h. 19 – 21; Qualifyng 3 h. 22 – 00).
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A MARANELLO PER LA NOTTE ROSSA

(16/6/2016)MARANELLO, THE RED NIGHT 2016. Torna sabato 18 giugno la “Notte Rossa” di Maranello con un ricco programma: dalle ore 18 show, eventi, musica, animazioni, street food per celebrare il mito Ferrari e l’anima di una comunità. E’ la festa del Cavallino e dei suoi tifosi, ma anche di tutti gli appassionati di motori. Il Museo Ferrari osserverà apertura straordinaria fino alle ore 24.00, con biglietto d’ingresso ridotto a 11 euro a partire dalle ore 19 e visite guidate gratuite con partenza alle ore 19.30, 21.00, 22.30. Per tutti i residenti del Comune di Maranello l’ingresso è omaggio (portare un documento di riconoscimento valido) come pure per coloro che avranno completato il passaporto della Notte Rossa; seguendo il percorso rosso dal museo al Ferrari Store di via Abetone è inoltre prevista una gradita sorpresa. Da non mancare: dalle 18 alle 20, all’Auditorium Enzo Ferrari, Experis Motorsport porterà  i protagonisti del mondo dei motori con un evento annunciato come “senza precedenti”!
Ma tutta la città sarà pienamente coinvolta, con le vetrine dei negozi addobbati rigorosamente di rosso. Via Nazionale, Via Claudia, Via Dino Ferrari costituiranno un fiume rosso grazie al Ferrari Cars Exposition; in Via Nazionale (Area Piazza Libertà) sarà possibile diventare “meccanico per un giorno” con Ferrari Pit Stop Experience. Il cuore pulsante della festa sarà in  Piazza Libertà dove terrà banco il Maranello Main Stage: dj set, danza acrobatica, i Drumatical Theatre. A mezzanotte l’incredibile…….


spettacolo in 3D di videomapping architetturale grazie al team Delumen. Inoltre, per le vie, Buskers on the streets e diverse aree espositive (Jeep, Maggioloni, simulatori ecc.) e tematiche (musica, luna park, balli, food) con la novità del Polo Tecnologico @ Piazzale Messineo, completamente dedicata alla tecnologia e alla componentistica in campo MotorSport. I palati saranno soddisfatti grazie agli angoli gastronomia a cura dei commercianti e ai numerosi ristoranti, bar e tavole calde aperti, con menù a tema. L’organizzazione è a cura del Comune di Maranello e del Consorzio Maranello Terra del Mito con la collaborazione del Museo Ferrari di Maranello e lo Scuderia Ferrari Club. 
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TOPOLINO, LA FESTA DEGLI 80 ANNI

(16/6/2016) – La Topolino compie 80 anni e da oggi al 19 giugno a Torino andrà in scena, a cura  del comitato “Ling80, un grande evento internazionale per celebrare l’iconica vettura il cui restyling è nei pensieri di Marchionne. Prodotta fino al 1955, la Fiat 500 “Topolino” si è ritagliata un ruolo nella storia della motorizzazione italiana e non poiché è stata la prima vettura economica di Fiat dell’anteguerra e indiscussa protagonista nel processo di ricostruzione del Paese. Attraverso questo ambizioso progetto, l’ingegner Dante Giacosa intendeva rendere l’automobile accessibile a una fetta più ampia della popolazione.  
Le celebrazioni dell’anniversario inizieranno oggi al Lingotto: oltre 200 esemplari della Topolino saliranno lungo la famosa rampa ellittica e sosteranno sulla pista di collaudo posta sul tetto della storica fabbrica dove, nel 1936, iniziò la produzione della vettura. Successivamente, le Topolino sfileranno dal Lingotto al Castello di Pralormo. Ad aprire la carovana, un esemplare appartenuto allo stesso Dante Giacosa, ora in mostra al Centro Storico Fiat. Nelle diverse giornate dell’evento, verranno poi toccati la Palazzina di Caccia di Stupinigi, il Castello di Racconigi, Moncalieri e tanti luoghi simbolo di Torino: piazza Vittorio Veneto, lo Juventus Stadium, il Mirafiori Motor Village e il Museo dell’Automobile. Qui, oggi alle 18.30, si terrà un incontro sul patrimonio delle auto storiche dal titolo “Back to the future”, a cura di Roberto Giolito, Head of Heritage FCA Italy: partendo dal concetto di come la Topolino sia stata l’espressione del genio automobilistico a tutto tondo perché presentava motore, telaio, sospensioni e concetto di abitabilità innovativi, Giolito illustrerà la preziosa eredità di questa vettura rivoluzionaria e la sua influenza concettuale e tecnica su molti modelli successivi, oltre ad aver rappresentato una rivoluzione anche nella percezione culturale dell’automobile diventata oggetto di mobilità personale e di grande libertà.
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BOTTURA – MASERATI: CONNUBIO D’ECCELLENZA

(15/6/2016) – Modena terra di motori e…di sapori. E’ di ieri la notizia del premio all’Osteria Francescana di Modena quale miglior ristorante al mondoattribuito in occasione dell’annuale evento gastronomico mondiale “The World’s 50 Best Restaurants 2016” svoltosi presso il ristorante Cipriani Wall Street di New York. Ebbene, Maserati non poteva esimersi dal ricordare la collaborazione iniziata a maggio 2015 tra la Casa del Tridente e lo Chef 3 stelle Michelin nonchè patron del noto ristorante Massimo Bottura, che per l’appunto è Brand Ambassador di Maserati. 
“Il connubio tra l’eccellenza automobilistica e quella gastronomica – sottolineano da Viale Ciro Menotti –  e l’Osteria Francescana è un punto di riferimento mondiale per sperimentare la combinazione geniale degli ingredienti della cucina tradizionale italiana”. Bottura gravita spesso intorno al mondo dei motori: ricordo che fu chiamato anche ad allietare i palati dei presenti alla grande mostra organizzata nel 2011 a Modena per omaggiare Mauro Forghieri. Dopo aver ricevuto a gennaio il premio come miglior chef europeo, Bottura si conferma oggi come uno dei migliori chef al mondo e il primo in Italia a ricevere tale riconoscimento.
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ALONSO, MASSA, BUTTON, RAIKKONEN: ANCORA IN F1 NEL 2017?

(15/6/2016) – In Formula 1 c’è l’entusiasmo della prossima novità che si chiama Baku, ma ci sono anche pilotiche l’entusiasmo lo stanno perdendo. Il mercato è entrato nel vivo: Alonso, Massa, Button, Raikkonen correranno ancora nel 2017? Tre campioni del mondo e un quasi campione nel 2008 (Felipe) che hanno detto o fatto capire di non divertirsi più. Un po’ stanchi dopo tanti anni “a girare in tondo” (Lauda 1979 docet) ma soprattutto “traditi” dai rispettivi team e auto. I top team sono pochi e gli anni passano: la voglia di andare avanti ci sarebbe ma la prospettiva di vittoria per piloti del loro calibro non può continuare a mancare. I risultati conseguiti in Canada non aiutano.

Fernando Alonso, nonostante il persistente gap Honda, ha chiarito di voler “assaggiare” anche le monoposto 2017, figlie del nuovo regolamento in vigore dall’anno prossimo, prima di decidere il suo futuro. La fine del sistema a gettoni per l’aggiornamento del propulsore potrebbe dargli una mano, tenuto conto che il telaio Mc Laren sembra ok. Ma gli avversari, in ogni caso, sono molto avanti. Pare che la Renault non attenda che un suo cenno per affidargli una monoposto e Toto Wolff non fa mistero di tenerlo sempre in grande considerazione. Nel contempo, per l’ex ferrarista aumentano le “sirene”: la 24 Ore di Le Mans e la 500 Miglia di Indianapolis sono per Alonso obiettivi di grande fascino. Il team manager americano Chip Ganassi, impegnato in entrambe le serie (in Francia con la Ford) non ha perso tempo: “Dategli il mio numero di telefono!”.

Felipe Massa sta trattando il non scontato rinnovo del contratto alla Williams. Forse ha più interesse il team a trattenere il pilota di San Paolo che, invece, lega la sua permanenza al clima di reciproca soddisfazione. In parole povere, Felipe non si accontenta ma pretende competitività altrimenti “non  avrei problemi a decidere di fermarmi e di fare qualcosa di diverso”, ha esplicitamente detto. Quali alternative, nel caso? Il brasiliano guarda in primis e con molto interesse verso la Formula E ma ha affermato di non disdegnare il Mondiale Endurance (WEC) e più indietro nel tempo il DTM. Insomma, contesti di alto livello dove mettere a frutto la sua enorme esperienza e affermare la sua intatta passione.

Kimi Raikkonen, come al solito, in  poche parole ha chiarito il suo pensiero:  “Io vorrei continuare con la Ferrari ma la decisione non spetta a me”. Il contratto scade a fine anno e le ultime indiscrezioni non lo danno per spacciato anche se il Team Principal non manca di far presente che sono le prestazioni a far pendere la bilancia da una parte o dall’altra. Il finlandese pare un po’ meglio rispetto allo scorso anno ma non è l’attuale rendimento che a Maranello si aspettano da lui. Le alternative o sono sfumate (Verstappen, Ricciardo) o appaiono troppo azzardate (Sainz, Perez) o dubbiose (Grosjean). L’impressione, però, è che molto a breve arriverà il verdetto.

Jenson Button sta sfogliando la margherita. E’ il pilota con più anzianità di servizio e può permettersi di dire, come ha fatto, che ogni decisione sarà solo sua e sarà presa nel giro di pochi mesi. Gli anni magri alla Mc Laren hanno lasciato il segno ma anche se siamo sicuri che un “divo” come lui non avrebbe problemi a trovare un’occupazione la passione per le corse non è del tutto tramontata e d’altronde la Williams si sarebbe già fatta avanti per offrirgli un sedile. La sua esperienza è un valore enorme. Tanti anni in pista, la perdita del padre, il divorzio da Jessica: se Button continuerà sarà solo per amore: “Devo essere sicuro di amare ancora questo sport”. La riflessione continua.
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SENNA E IL GRAND PRIX DEL MESSICO, STORIA DI INCIDENTI

L’incidente del 1991
(14/6/2016) Senna e il Gran premio del Messico: c’era qualcosa che non andava. Durante le prove libere del venerdì di 25 anni fa, il 14 giugno del 1991, l’allora campione del mondo in carica fu protagonista dell’incidentefino ad allora più grave della sua carriera. Più spettacolare che grave. La sua Mc Laren perse aderenza e si intraversò alla curva ad alta velocità Peraltada dirigendosi verso l’esterno pista (https://www.youtube.com/watchv=OzP6nFYdXkE): il terreno ondulato posto per frenare le monoposto in realtà funzionò come trampolino verso gli pneumatici di protezione a bordo pista. Risultato: vettura ribaltata e Senna, fortunatamente incolume anche se acciaccato, costretto a tirarsi fuori da solo e in fretta dall’abitacolo. Un po’ come Alonso quest’anno a Melbourne. Le immagini fanno parte del docu-film Senna. Per la cronaca, il campione brasiliano fu poi terzo in qualifica e terzo in gara dietro le due imprendibili Williams di Patrese (nonostante fosse debilitato dalla “vendetta di Montezouma”) e Mansell. 
L’incidente del 1992
L’anno dopo, nel 1992, Williams sempre più lepri e Senna autore di un nuovo incidente in prova . Quella volta la Mc Laren Honda sbattè violentemente con il muso contro il guard-rail facendo temere qualche conseguenza più seria per Senna che si dimenava dolorante nell’abitacolo. Tirato fuori con un collare e condotto nuovamente al Centro medico, si ristabilì ma fu solo sesto in prova e addirittura ritirato al 12° giro in gara. Era l’anno di Mansell, l’anno in cui Senna cominciò a pensare seriamente di lasciare Ron Dennis & C. e di puntare alla monoposto più competitiva: la Williams (https://www.youtube.com/watch?v=-nHBFL3ce3Q).