(27/5/2016) – Montecarlo, storia, brivido e glamour. Il Gran Premio più atipico e per questo più intrigante continua ad esercitare il suo fascino e a rappresentare la sfida sportiva d’eccezione dell’intero campionato. Può salvare una stagione, lanciare un nuovo protagonista, essere punto di snodo decisivo di tante trattative in ottica mercato 2017. E poi quanti ricordi, personaggi, aneddoti. Ecco alcuni esempi:

MC LAREN 50 ANNI DI GRAN PREMI – Proprio a Montecarlo, quale migliore palcoscenico per festeggiare, la Mc Laren celebra 50 anni di gran premi in Formula 1. Nel 1966 il fondatore neo-zelandese Bruce Mc Laren, giovanissimo pilota, decise di diventare costruttore e di scendere in pista con una vettura propria, la M2B, per l’occasione dipinta di bianco (venne “utilizzata” per le riprese del film Grand Prix come una vettura nipponica). In seguito divenne arancione e quindi bianco rossa, per ragioni di sponsor. Per due anni non prese punti e solo dal 1968 divenne competitiva e quindi monoposto ambita, con il connazionale Hulme che si classificò in scia all’iridato Graham Hill. Una lunga ed affascinante storia che oggi tenta di tornare ai fasti di una volta.

SCHUMACHER 2006 FERMO ALLA RASCASSE – Sono passati 10 anni dall’imbarazzante episodio che vide protagonista Michael Schumacher nel corso delle qualifiche del sabato. Campionato 2006: il ferrarista già cullava l’idea del ritiro a fine stagione ed era in piena lotta per il titolo con l’astro nascente Alonso della Renault. Montecarlo poteva dare un indirizzo ben preciso alle sorti del campionato e, come sempre, la pole position appariva decisiva. Michael deteneva il miglior tempo (1’13”898) ma a pochi minuti dalla bandiera a scacchi piantò la sua 248 F1 nel bel mezzo della penultima curva, la Rascasse, causando l’esposizione delle bandiere gialle e, di fatto, la fine delle prove. Fu il finimondo: immediate e durissime le accuse (Ecclestone compreso), umilianti per un campione come lui, di averlo fatto apposta per conservare la pole. Nonostante non abbia mai ammesso la presunta “malizia”, Schumacher fu retrocesso in ultima fila ai sensi degli articoli 112 e 116 del regolamento sportivo, per aver ostacolato la qualifica degli avversari. Morale: Schumi solo quinto e in pole Alonso che vinse gara e campionato.

VILLENEUVE DA URLO NEL 1981 – Una delle grandi vittorie di Gilles Villeneuve, il GP di Monaco del 1981, tra l’altro la prima di una monoposto a motore turbo sulle stradine del principato. La Ferrari, all’epoca, aveva un buon motore ma lamentava i soliti problemi di telaio. La lotta, quella domenica 31 maggio, sembrava ristretta al brasiliano Piquet su Brabham e all’australiano Jones, campione del mondo in carica, su Williams. Il primo, scattato dalla pole, inizialmente seguito da Gilles autore di uno start al fulmicotone, dovette ritirarsi per un’uscita di pista mentre Jones che sembrava sicuro e tranquillo cominciò ad accusare problemi alla pressione della benzina. Fu necessario un pit stop che però riavvicinò il ferrarista da quel momento irresistibile. In pochi giri Villeneuve era negli scarichi dell’australiano e lo infilzò a St. Devote per involarsi alla vittoria. Una delle sue più belle perché guadagnata con determinazione nonostante il gap tecnico che divideva la 126 K dalle monoposto inglesi al top.

BUON COMPLEANNO A BERND MAYLANDER, THE SAFETY CAR DRIVER – Non guida una monoposto e non è in lizza per la vittoria, ma tra i protagonisti di ogni Gran Premio di Formula 1 c’è anche lui: Bernd Maylander, il pilota della safety car che proprio domenica compie 45 anni, quindi tanti auguri! Direi però che lo aspetta un compleanno piuttosto complesso. Come noto, il Gran Premio di Montecarlo, per ovvi motivi, è quello nel quale la Safety Car è in servizio permanente effettivo. L’anno scorso entrò a pochi giri dalla fine a seguito dell’incidente di Verstappen e causò il “corto-circuito” di Lewis Hamilton che, fino ad allora sempre in testa, rientrò inutilmente ai box per un ultimo cambio gomme e venne sopravanzato inesorabilmente da Rosberge e Vettel con conseguente cocente delusione. Maylander, per la cronaca, è stato pilota in F. Ford, Porsche Carrera Cup e DTM, ha partecipato alla 24 Ore di Le Mans 1999 nonché vincitore nel 2000 della 24 Ore del Nurburgring.