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PROST E SHEENE, ARRIVANO I FILMS

(27/4/2016)Alain Prost e Barry Sheene: cosa hanno in comune questi due campioni del motore? Sono i protagonisti di nuovi film che faranno felici gli appassionati e i fans.
PROST, THE MOVIE – Si intitola “Prost”, sarà girato l’anno prossimo e ad impersonare il quattro volte campione del mondo di F1  oggi impegnato in Formula E con la Dams Renault sarà il connazionale Guillaume Gouix. La produzione sarà a cura della Labyrinthe Films e della Mars Films; la regia di Julien Leclerq. Si sa solo che narrerà della vita di Alain fin dall’infanzia, per arrivare all’ultimo atto della sua gloriosa carriera in pista, il titolo 1993 con la Williams, anno del suo ritiro. Ovviamente, buona parte della pellicola, alla quale l’ex pilota fornirà un contributo memoriale significativo, sarà incentrata sul prolungato duello, in pista e a parole, avuto con Ayrton Senna. Nel docu-film “Senna”, Prost risultava sostanzialmente come il pilota “scorretto” (vedi Suzuka 1989) e “politicamente” vicino all’allora presidente della FISA, Jean Marie Balestre. Una ricostruzione più volte contestata da Alain che con tutta probabilità vorrà con questo film fornire la “sua” verità dei fatti e per questo sarà molto interessante.
SHEENE, THE MOVIE – Inglese di Londra, forse può essere definito il James Hunt delle due ruote, ed un film su di lui è proprio una bella idea. Ecco il trailer: https://www.youtube.com/watch?v=isb_UkeTs3g. Barry è stato campione del mondo della classe 500 nel 1976 e 1977 con la Suzuki ma fu anche campione di simpatia per il suo modo disincantato e guascone di affrontare il rischio e la vita. Mitico il numero 7 che lo contraddistingueva sulle piste di tutto il mondo e anche il papero che decorava il suo casco. Certo, il modo di correre costantemente al limite gli ha fatto pagare un prezzo altissimo: 67 fratture e tante, tante viti nelle sue ossa per tenerlo insieme, per questo fu soprannominato “Iron Man”, ed è tra gli idoli di Valentino Rossi. Terribili le cadute a Daytona (1975), Paul Ricard (1980), Silverstone (1984) alle quali reagì sempre da impavido cavaliere del motore, nonostante le raccomandazioni contrarie dei medici. Si arrese solo al cancro, il 10 marzo del 2003 in Australia, dove si era trasferito per beneficiare di un clima migliore. 

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