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IMOLA DI NUOVO PRONTA PER LA F1, DIECI ANNI DOPO

(22/4/2016)IMOLA IS READY, F1 AGAIN. Quante probabilità ha il circuito di Imola di tornare ad ospitare un gran premio di Formula 1? Molte, dieci anni dopo l’ultima gara, il 23 aprile del 2006. La società Formula Imolache gestisce l’impianto – partecipata all’85% dal consorzio Con.Ami che comprende 23 comuni tra le provincie di Bologna, Ravenna e Firenze, e le Regioni Emilia Romagna e Toscana – è uscita da tempo, e in maniera trasparente, allo scoperto: con i conti a posto, l’obiettivo  principale è riportare le monoposto regine sui saliscendi della pista intitolata a Enzo e Dino Ferrari. Il Presidente della società, Uberto Selvatico Estense, ha più volte incontrato negli ultimi tempi Bernie Ecclestone prospettandogli in modo preciso e garantito intenzioni, programmi di sviluppo e disponibilità economiche. Musica, per le orecchie del Padrino che, molto seccato, è alle prese con la “telenovela” del rinnovo Monza. Imola non vuole “fare le scarpe” allo storico circuito brianzolo, né alla titolazione di Gran Premio d’Italia, ma è pronta ad ogni soluzione: alternanza, rinnovo della storica partnership con S. Marino, o anche nuova titolazione, tipo GP d’Europa ora di pertinenza del Gran Premio dell’Azerbaigian. Ecclestone è sensibile alla ricchezza di storia di Imola, al legame del circuito del Santerno con Enzo Ferrari e al desiderio del “popolo rosso” di rivedere la F1 sul circuito di casa. E una buona notizia viene proprio dalle ultime dichiarazioni del boss inglese, secondo il quale il numero dei gran premi potrebbe anche aumentare (ma più probabilmente qualche sede oggi in calendario potrebbe gettare la spugna, si parla di Cina e di non lunga vita del cittadino di Baku) spalancando così le porte a chi ha soldi e voglia di provarci (oltre Imola, Las Vegas, Kyalami e altri).  L’ultima volta che le monoposto del Circus hanno sfrecciato sul “piccolo Nurburgring” è stata giusto dieci anni fa. Quel giorno Michael Schumacher, su Ferrari, tenne a bada, per la gioia dei tifosi del Cavallino, fino alla bandiera a scacchi la Renault di Fernando Alonso, attaccato ai suoi tubi di scarico ma impossibilitato a superarlo. Un’immagine e un esito che in molti vorrebbero rivedere.

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