(1/3/2016) – MINARDI SAYS: “ALONSO NERVOUS AND WARRIED“. Da oggi le nuove monoposto sono impegnate negli ultimi test collettivia Barcellona, prima della partenza per Melbourne. Occhi puntati su Fernando Alonso. Il pilota spagnolo ha poco tempo per decidere cosa fare. Dovrà capire se anche quest’anno con la sua Mc Laren-Honda partirà sempre dal fondo dello schieramento – la Manor è in progresso!… – e se una sufficiente affidabilità è stata raggiunta. Rumors di inizio anno, assegnavano alle due sessioni di test pre-campionato il ruolo di banco di decisione per l’ex ferrarista, tutt’altro che voglioso di fare di nuovo il triste e a volte irriso comprimario, nonostante le dichiarazioni accomodanti e pazienti degli ultimi tempi. La MP4-31 appare migliore della precedente ma sembra difficile tirare fuori un acuto. “Dalla Spagna arrivano voci di un Fernando Alonso nervoso e preoccupato”, scrive Giancarlo Minardi sul suo sito. E dagli torto: il gap da recuperare è enorme e alla Honda, principale causa del flop, solo da pochi giorni hanno pensato di defenestrare il deludente ingegnere Arai e di affidarsi ad Hasegawa. Altre voci danno Alonso al volante fino all’Europa: se per allora nulla sarà cambiato in meglio, alora… Sempre Minardi lascia poco spazio alla speranza. “Qualora le difficoltà dovessero proseguire anche quest’anno, Honda potrebbe decidere di ritirarsi. A nessuno piace perdere per un periodo troppo lungo. Da quello che ho sentito, i giapponesi avrebbero problemi anche sulla lubrificazione del basamento. In aggiunta il cambio al vertice a stagione iniziata non è un buon segnale”.
Non è, psicologicamente, un bel momento per l’asturiano. Jacques Villenueve lo vede come uno che ormai pensa solo al conto in banca, Berger non lo reputa più tra i migliori, a prescindere dal valore della macchina. Solo Montezemolo professa ancora fede assoluta in lui. Certo, se dovesse prendere la decisione di un anno sabbatico, di ritirarsi o di tentare, chessò, Le Mans o Indianapolis, la Spagna si troverebbe a dover puntare tutte le sue carte sul giovane e rampante Sainz jr. Meno male, perché altrimenti rischierebbe di disperdersi tutto un popolo di nuovi appassionati che solo grazie alle imprese sfolgoranti di un giovane di talento proveniente da Oviedo si è avvicinato alla Formula 1. Se poi il figlio di Carlos Sainz dovesse fare così bene da convincere la Ferrari a offrirgli un sedile, ricomincerebbe il giro (si spera con più fortuna per il pilota di Madrid!).