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L’ULTIMA VOLTA DEL 12 CILINDRI FERRARI

(28/12/2015)THE LAST TIME OF 12 CYLINDER FERRARI. Venti anni fa, era il 1995, di questi tempi si chiudeva un’epoca: quella del motore 12 cilindri Ferrari. Michael Schumacher, ingaggiato per la stagione 1996, dopo aver saggiato le sue qualità un’ultima volta, rimase sbalordito. “Ma come avete fatto a non vincere con un motore del genere?”, disse. Ma ormai Maranello si era convertita al 10 cilindri, un 3000 cc di 75°, che sarebbe stato montato sulla F310 progettata da Barnard: gli ingombri ridotti, in particolare, venivano considerati essenziali per disegnare una monoposto funzionale a livello aerodinamico. 
La Ferrari 412 T2, ultima con il motore 12 cilindri
Una scelta, comunque, che fece storcere il naso a molti “puristi” della tradizione come per esempio l’ingegner Lombardi. L’ultima Ferrari a montare quello che rappresentava un emblema della Scuderia fu la 412 T2 del 1995 guidata da Berger e Alesi, che in Canada vinse il suo primo e unico GP nonché ultima affermazione dell’unità motrice con 6 cilindri per bancata. Furono il Drake e quella mente di Gioacchino Colombo, nell’immediato dopoguerra, a partorire l’idea del frazionamento a 12 cilindri, diversamente dal ben conosciuto otto cilindri delle Alfa Romeo. Aurelio Lampredi, in seguito, realizzò il propulsore per il nascente campionato mondiale di F1 che prevedeva, per gli aspirati, un cilindrata massima di 4500 cc (1500 per i sovralimentati). Un limite che nel 1950 venne raggiunto gradualmente montato sulle Ferrari 275, 340 e infine la 375 che debuttò a Monza con Ascari secondo. Il milanese vinse subito dopo il Gp di Barcellona non valido per il campionato e l’anno dopo Froilan Gonzales regalò il primo successo in F1 alla Ferrari 12 cilindri. Una lunga serie.

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