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Mese: Dicembre 2015
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Gina Maria Schumacher |
(29/12/2015) – In queste ore è tutto un profluvio di incitamenti e manifestazioni di affetto pro Michael Schumacher: giusto due anni fa il campione tedesco rimase vittima di un brutto incidente sugli sci sulle nevi francesi di Meribel. Dopo il trasferimento dall’ospedale di Grenoble alla villa svizzera di Gland il riserbo già strettissimo sulle condizioni del 7 volte mondiale di F1 si è fatto ancora più stringente e l’altro ieri addirittura l’ex mentore e manager Willi Weber ha lamentato pubblicamente il divieto opposto dalla famiglia di poter visitare il suo pupillo. Un auspicato miglioramento, riportato dal periodico tedesco Bunte, è stato inoltre seccamente smentito dalla storica portavoce Sabine Khem mentre a settembre l’inglese Daily Express aveva scritto di “progressi dolorosamente lenti” e che non si intravedevano “miracoli all’orizzonte”. Le reali condizioni dell’ex ferrarista sono note soltanto ai famigliari stretti allo stuolo di medici e fisioterapisti che si avvicendano per le sue cure e probabilmente al “secondo padre” Jean Todt.
Ma la vita prosegue e Corinna deve badare anche ai due figli. Di Mick Schumacher si sa molto: ormai è avviato sulle orme paterne e l’anno prossimo dovrebbe ripetere una stagione in F4 o approdare nella F3 Europe (ha partecipato recentemente alla Stars & Cars Mercedes a Stoccarda). Si sa un po’ meno della sorella Gina Maria, 18 anni, ma sportiva e vincente anch’ella anche se in tutt’altro campo. La ragazza è infatti tra i migliori talenti dell’equitazione nella disciplina non olimpica del reining (monta stile western): si è esibita ultimamente a Lione e in estate ha vinto l’oro nei campionati europei Young Rider (che si sono tenuti presso il Centro Equestre di Givrins di proprietà degli Schumacher stessi) e poi ha partecipato agli europei di Equitazione ad Acquisgrana. Anche se non romba ha già un seguito di affezionati che le hanno dedicato un social: https://www.facebook.com/Gina-Maria-Schumacher-fans. (vedi foto)
(28/12/2015) – THE LAST TIME OF 12 CYLINDER FERRARI. Venti anni fa, era il 1995, di questi tempi si chiudeva un’epoca: quella del motore 12 cilindri Ferrari. Michael Schumacher, ingaggiato per la stagione 1996, dopo aver saggiato le sue qualità un’ultima volta, rimase sbalordito. “Ma come avete fatto a non vincere con un motore del genere?”, disse. Ma ormai Maranello si era convertita al 10 cilindri, un 3000 cc di 75°, che sarebbe stato montato sulla F310 progettata da Barnard: gli ingombri ridotti, in particolare, venivano considerati essenziali per disegnare una monoposto funzionale a livello aerodinamico.
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La Ferrari 412 T2, ultima con il motore 12 cilindri |
Una scelta, comunque, che fece storcere il naso a molti “puristi” della tradizione come per esempio l’ingegner Lombardi. L’ultima Ferrari a montare quello che rappresentava un emblema della Scuderia fu la 412 T2 del 1995 guidata da Berger e Alesi, che in Canada vinse il suo primo e unico GP nonché ultima affermazione dell’unità motrice con 6 cilindri per bancata. Furono il Drake e quella mente di Gioacchino Colombo, nell’immediato dopoguerra, a partorire l’idea del frazionamento a 12 cilindri, diversamente dal ben conosciuto otto cilindri delle Alfa Romeo. Aurelio Lampredi, in seguito, realizzò il propulsore per il nascente campionato mondiale di F1 che prevedeva, per gli aspirati, un cilindrata massima di 4500 cc (1500 per i sovralimentati). Un limite che nel 1950 venne raggiunto gradualmente montato sulle Ferrari 275, 340 e infine la 375 che debuttò a Monza con Ascari secondo. Il milanese vinse subito dopo il Gp di Barcellona non valido per il campionato e l’anno dopo Froilan Gonzales regalò il primo successo in F1 alla Ferrari 12 cilindri. Una lunga serie.
(23/5/2015) – Domani 24 dicembre, ricorre il 30° anniversario della morte di Birabongse Bhanutej Bhanubandh del Siam. Per gli appassionati:il principe Bira, primo pilota del sud-est asiatico a competere con un certo successo con le quattroruote, oltre ad aver donato un fascinoso tocco di esotismo al mondo dei motori. Arrivava spesso sui teatri di gara in aereo, accompagnato da avvenenti signore e…da un cagnolino bianco. Thailandese di Bangkok, era nipote di Re Mongkut e, una volta trasferitosi in Inghilterra per studiare a Cambridge, la patria dell’automobilismo fece sbocciare la sua predisposizione per la velocità. Grazie al cugino possessore del team White Mouse Racing potè esordire nel 1935 e un anno dopo riuscì addirittura a conseguire la prima vittoria, tra l’altro sul duro tracciato di Montecarlo, sulla “Bira Blu”. Solo la Grande Guerra sbarrò la sua ascesa ma non la sua irrefrenabile passione. Nel 1950 era infatti in griglia di partenza dei grand prix del nascente campionato del mondo di F1 al quale prese parte fino al 1954 guidando le Maserati delle Scuderie Platè, Siam, Milano e Officine Alfieri Maserati, con l’intermezzo Connaught dell’Equipe Gordini nel 1953 e finale da privato sulla mitica 250 F. Miglior risultato: 4° posto nel Gran premio di Svizzera del 1950 e un successo in Nuova Zelanda extra campionato nel 1955. Da ricordare anche due partecipazioni alla 24 Ore di Le Mans: 1939 e 1954. Dopo le corse, il suo talento sportivo si espresse nella Vela, disciplina nella quale partecipò a ben quattro Olimpiadi. Il 24 dicembre 1985 un anziano signore (aveva 71 anni) si accasciò improvvisamente nella stazione della metropolitana londinese di Barons Court, fulminato da un infarto. Venne riconosciuto solo in seguito. Nella tasca aveva una lettera indirizzata al figlio, perso a 17 anni per un tumore al fegato.
(23/12/2015) – Cik-Fia ha festeggiato a Parigi i campioni karting 2015 con la consueta serata di gala che ha idealmente concluso la stagione. Ai giovani piloti in rampa di lancio hanno dato il loro benvenuto il Presidente FIA in persona, Jean Todt, il Presidente CIK-FIA, Abdulla Bin Isa Al Khalifa, e il Vicepresidente Kees van de Grint. A fare gli onori di casa è stato invece Luca de Donno, Presidente di WSK Promotion e degno promotore di una disciplina che si accinge ad introdurre le motorizzazioni OK, unità di nuova concezione che saranno le protagoniste del 2016.
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Da sx, Todt, De Donno e Al Khalifa |
Ma la scena è stata tutta per i Campioni in erba, a incominciare dalla teenager spagnola Marta Garcia Lopez, che ha ricevuto il riconoscimento del Women in Motorsport Commission subito prima di essere premiata quale vincitrice del CIK-FIA Karting Academy Trophy, davanti ai connazionali Xavier Lloveras Brunet e Alejandro Lahoz Lopez. A consegnare i premi sono stati chiamati anche il Segretario Generale Kay Oberheide e altri membri CIK-FIA. Grande festa poi per i Campioni di ogni categoria, con il polacco Karol Basz, vincitore a Muro Leccese del Mondiale KF davanti a Jordon Lennox-Lamb e Nicklas Nielsen, insieme all’americano Logan Sargeant, iridato KFJ davanti a Clément Novalak e Caio Collet. Quindi il Campione del Mondo KZ, l’olandese Jorrit Pex, trionfatore a Le Mans su Paolo De Conto e Arnaud Kozlinski, insieme al vincitore della KZ2 Super Cup, il francese Thomas Laurent. A Parigi sono stati inoltre consegnati i premi destinati a tutti i Campioni Europei, come Joel Johansson (KZ2), Christian Lundgaard (KFJ), Ben Hanley (KF) e Flavio Camponeschi (KZ). Quindi i Campioni Asia-Pacifico Haruyuki Takahashi (KF) e Lorenzo Camplese (KZ), insieme a Campione Europeo Superkart Adam Kout. Un riconoscimento speciale è andato al costruttore italiano Birel; per il miglior evento del 2015 premio agli organizzatori del circuito inglese PF International, mentre il premio al miglior fotografo è stato assegnato al francese Frederic Billet.
(22/12/2015) – F1 RANKING: HAMILTON UP, VETTEL RESISTANT, ALONSO DOWN. La stagione 2015 di Formula 1ha emanato tutti i suoi verdetti: piloti e team vincenti hanno visto accresciuti i loro score che li proiettano verso i piani alti delle classifiche assolute che poi vogliono dire leggenda. Hamilton ha fatto i più grandi passi in avanti (10 vittorie e 11 pole) e, tra i piloti in attività, si configura sempre più nettamente il duello che lo oppone al ferrarista Vettel. Non per niente, entrambi quest’anno hanno superato Magic Senna per numero di vittorie e si tallonano anche per numero di pole positions e giri più veloci in gara. Il tedesco deve augurarsi di poter disporre nel 2016 di una Ferrari molto più competitiva della SF15T per arginare o, perché no, bloccare lo strapotere della Mercedes. Arranca invece nelle varie classifiche il povero Alonso che ha dovuto saltare anche un gran premio (Australia) per i postumi del misterioso botto di Barcellona. Da segnalare che, grazie ai due giri più veloci fatti segnare in Barhain e Canada, Raikkonen ha sopravanzato nella relativa classifica assoluta un certo Alain Prost ed è dietro solo al supremo Schumacher. Il campionato 2016 permetterà a Button di raggiungere la vetta dei 300 gran premi disputati e a Raikkonen e Felipe Massa di entrare nel “club” dei 250 mentre, tra le Scuderie, la Mc Laren toccherà quota 800 partecipazioni. Ecco le classifiche aggiornate ai primi dieci (prime tre per quanto riguarda le Scuderie).
VITTORIE – PILOTI
SCHUMACHER 91
PROST 51
HAMILTON 43
VETTEL 42
SENNA 41
ALONSO 32
MANSELL 31
STEWART 27
LAUDA 25
CLARK 25
POLE – PILOTI
SCHUMACHER 68
SENNA 65
HAMILTON 49
VETTEL 46
PROST 33
CLARK 33
MANSELL 32
FANGIO 29
HAKKINEN 26
LAUDA 24
SCHUMACHER 77
RAIKKONEN 43
PROST 41
MANSELL 30
HAMILTON 28
CLARK 28
VETTEL 25
HAKKINEN 25
LAUDA 24
FANGIO 23
GP DISPUTATI – PILOTI
BARRICHELLO 322
SCHUMACHER 306
BUTTON 285
PATRESE 256
ALONSO 252
TRULLI 252
COULTHARD 246
RAIKKONEN 230
MASSA 229
FISICHELLA 229
VITTORIE – SCUDERIE
FERRARI 224
MC LAREN 182
WILLIAMS 114
GP DISPUTATI – SCUDERIE
FERRARI 908
MC LAREN 780
WILLIAMS 649
(18/12/2015) – Oggi ricorre il decimo anniversario della scomparsa di Keit Duckworth, morto a 72 anni. Un non insolito screzio con l’irascibile Colin Chapman produsse nel 1958 la decisione: il tecnico motorista lasciò la Lotus per fondare, insieme al collega Mike Costin, la Cosworth, azienda che dal 1967 al 1985 ha costituito per la F1 uno dei bastioni tecnici grazie al favoloso motore DFV. Potente, leggero, affidabile, dalle misure adatte per tanti telai. Anche l’ottimo Ford che spingeva la Benetton di Schumacher nel 1994 era una derivazione. Keith Duckworth va considerato senza dubbio uno dei “padri” della massima formula e molti team hanno tratto dall’adozione del famoso propulsore grandi benefici oltre ad aver potuto pianificare il debutto nella massima formula. Già, ma come nacque quella azzeccata combinazione di ingranaggi?
L’origine fu un motore 1100 Fiat per la Formula Junior! Ma fu solo un embrione, subito seguito da un quattro cilindri da 1000 cm cubici derivato dalla Ford Anglia. La brillante vena progettuale di Duckworth, metodico e innovativo, ebbe successo e così arrivò la commessa della Ford (spinta da Chapman) per un motore di F1. Nel 1967 vide infine la luce il mitico DFV (double four valvle): un V8 a 90° da 3000 cm cubici con 32 valvole e iniezione indiretta per una potenza di 360 cv. Una realizzazione d’avanguardia per quei tempi, tanto che già al debutto nel Gp di Olanda, il 4 giugno 1967, Jim Clark vinse agevolmente su Lotus 49. Sarà solo l’inizio di una lunga striscia vincente che garantisce a Keith Duckworth un posto nella leggenda.
(18/12/2015) – Secondo le ultime cronache, la sua compagnia aerea Kingfisher Airlines è in bancarotta e le banche creditrici lo inseguono ma, caschi il mondo, Vijay Mallya oggi festeggerà il suo 60° compleanno come piace a lui: con una grande e sfarzosa festa nella sua maestosa villa di Goa. Pare addirittura che per l’occasione sia stato “ingaggiato” il cantante Enrique Iglesias e siano attese molte star di Bollywood. Il magnate indiano è indubbiamente uno dei personaggi più pittoreschi che frequentano il Circus della F1 ma al di là delle sue vicissitudini finanziarie e del look che non passa inosservato, anelli compresi, bisogna dire che la scuderia Force India che ha messo in piedi nel 2008 (ex Jordan, Midland e Spyker) si è guadagnata negli anni il rispetto dei concorrenti e l’ambizione dei piloti. Piloti, altro aspetto positivo, con i quali Mallya è sempre stato molto corretto. Quest’anno si è classificata quarta forza tra i Costruttori e il podio di Perez a Sochi l’ha proiettata molto in alto nella considerazione dell’ambiente. Tanto che è in pieno corso la trattativa per ri-denominare il Team Aston Martin, il che potrebbe spianare nuove prospettive, soprattutto alle sempre asfittiche casse della squadra che per il 2016 ha chiesto ad Ecclestone un anticipo della fetta di torta spettante. Nato a Bantwal nel 1955, Mallya ha ereditato dal padre il Gruppo United Breweries (chimica, farmaceutica, ecc) ed ha via via espanso il suo “impero”, fino alla Formula 1. Durerà la sua stella rombante? In una recente intervista aveva detto: “Non sono sicuro di lasciare la F1 ma a 60 anni bisogna cominciare a godersi la vita”. Banche permettendo!
(17/12/2015) – Il primo vincitore è stato l’italiano Pietro Zumerle (2010), l’ultimo il francese Romain Monti: un bel percorso sportivo quello del Maserati Trofeo che la scorsa settimana, sul tracciato di Yas Marina, ha concluso il suo ciclo. Ma attenzione: le magnifiche GranTurismo MC nel 2016 saranno ancora in pista, negli Stati Uniti e in Europa, gestite da team privati, per competere nei campionati internazionali classe GT4. Maserati garantirà il necessario supporto tecnico ed il servizio ricambi. Si guarda avanti, dunque, ma l’album dei ricordi andrà ben custodito perché vario ed entusiasmante. Qualche esempio?
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Anche Newey tra i piloti del Trofeo Maserati |
Il fascino delle Maserati ha attirato piloti di ogni nazione e grandi personaggi come Ivan Capelli, Andrea Bertolini e Michael Bartels il giapponese Shinji Nakano, figli di grandi assi del volante come Derek Hill e Freddie Hunt o ancora il geniale ingegnere Adrian Newey e l’attore Patrick Dempsey, lo stuntman Greg Tracy e il cantante italiano Max Gazzè. Gli altri vincitori del trofeo sono stati David Baldi (2011), due volte il belga Renaud Kuppens (2012 e 2013) e infine lo svizzero Mauro Calamia (2014). Kuppens, in particolare, ha spopolato: maggior numero di vittorie (15), maggior numero di successi sulla stessa pista (4 a Sonoma negli Stati Uniti), numero di podi (23) e di pole position (17). Calamia, oltre ad essere stato il pilota più giovane ad aver vinto un Trofeo (a 22 anni), può vantare il maggior numero di successi consecutivi (4), quelli in una sola stagione (9).
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L’ultimo vincitore, Romain Monti |
Giovanissimi e non in bella vista: il danese Mikkel Mac sarà ricordato per aver colto una vittoria in gara a soli 20 anni (al Paul Ricard) mentre l’australiano Richard Denny è il campione Over 50 e Riccardo Romagnoli risulta il più anziano ad essersi aggiudicato una gara (a 48 anni, al Jarama nel 2012). Stakanovista del Trofeo è il tedesco Andreas Segler con 45 partecipazioni, praticamente tutte dal 2010 ad oggi: in sei anni ha utilizzato 816 pneumatici, percorrendo oltre 19.000 km di gara in 25 circuiti differenti di 14 Paesi. Spazio anche alle quote rosa: 8 ragazze sono scese in pista, con una mini serie a Budapest in Ungheria nel 2013 con 4 Lady Racers: Adrienn Dansco con Edina Bus e Adrienn Vogel con Anita Toth. Ora si volta pagina ma Maserati sarà ancora ben presente mettendo in palio un premio speciale per il miglior pilota ed il miglior team Maserati, che verrà annunciato prima dell’inizio della stagione 2016. “E’ un incentivo ed un riconoscimento per i piloti ed i team – annuncia Roberto Bozzi, Sales & Marketing Motorsport Manager per Maserati – che porteranno nuovamente il marchio Maserati a gareggiare contro concorrenti come Porsche, Aston Martin, Chevrolet”.
(16/12/2015) – Con la nascita della Scuderia Driving Experience, Fasano diventa la capitale di motori in Puglia. La città della celeberrima cronoscalata Fasano-Selva, ricca di piloti e sodalizi da tempo attivi nel motorsport, ora dà un colpo di overboost con l’ultima iniziativa firmata Pezzolla, la famiglia locale con le corse nel DNA. La nuova Scuderia, diretta evoluzione della omonima Scuola guida sicura, è infatti presieduta da Ivan Pezzolla, coadiuvato dal vicepresidente Teobaldo Furleo e dal segretario Federico Pezzolla, e ha obiettivi nazionali. Tre i progetti, per cominciare: “Auto & Moto Show Fasano 2015”, “Fasanopolis 2016” e il “Green Hybrid Cup”.
Il primo evento si è già tenuto nel week end 5-8 dicembre ma ora grande è l’attesa per i successivi. Domenica 3 gennaio , in collaborazione con la Egnathia Corse, è in programma la nuova edizione di Fasanopolis, manifestazione basata su una gara endurance di kart sulla pista appositamente allestita in Piazza Ciaia. Leggete le prime adesioni già pervenute: Team Audi Sport Italia, Vitantonio Liuzzi, Gigi Ferrara, Antonio Fuoco, Antonio Giovinazzi, Luigi Musio, Paolo De Conto, Simone Campedelli , Alex Irlando, e udite-udite la vera guest star, l’ex pilota di Formula 1, Robert Kubica. Non mancherà il team “Salitastiledivita.it” che schiererà dei veri big della Salita come Simone Faggioli, Domenico Scola, Franco Leogrande (vincitore della Fasano-Selva 2013), Michele Fattorini, e infine il Campione Italiano Racing Start 2015, Oronzo Montanaro, e il pilota calabrese Giuseppe Aragona. Ma le novità non finiscono qui. La “Driving Experience” ha in serbo – con la collaborazione del manager Gianluca Marotta – il debutto del campionato “Green Hybrid Cup Hill Climb”‚ nell’ambito del CIVM 2016. Sei gare, compresa……………..
la 59° Coppa Selva di Fasano, con le Kia Venga ibride, (benzina-GPL più kers) fornite dalla Kia Italia e allestite dalla BRC con un motore turbocompresso, alimentazione solo a GPL e due motori elettrici supplementari in grado di garantire una potenza complessiva di 185 CV. La Driving Experience conta su una buona partecipazione a questo nuovo monomarca grazie ai costi accessibili, ad un appetibile montepremi (al 1° classificato una Kia Picanto stradale e al 2° la partecipazione gratuita al campionato) e, particolare non secondario, all’annunciata assistenza completa.