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WEBBER, SCOMMESSA VINTA

(24/11/2015) – Ci sono voluti due anni, ma Mark Webber può dire di aver vinto la sua scommessa: vincere, al alto livello, dopo aver lasciato la Formula 1. La classe regina. Ma finalmente l’australiano, prossimo ai 40 anni, è diventato “mondiale” grazie al titolo piloti del WEC appena conquistato con la Porsche. Evidentemente, per ottenere gratificazioni deve però soffrire: una stagione di apprendistato, un brutto incidente a Interlagos, la leggendaria 24 Ore di le Mans (suo prossimo obiettivo…) andata al compagno di colori Hulkenberg anche lui transfuga (ma a tempo) dalla F1. Il titolo agguantato all’ultima gara, in Barhain, insieme ai compagni di volante Timo Bernhard e Brendon Hartley, ha confermato la regola, con ulteriore suspence regalata da problemi al sistema ibrido della loro pur ottima Porsche 919 Hybrid numero 17.
Alla fine, il trio Audi Lotterer-Fassler-Treluyer è stato tenuto a distanza in classifica finale, sia pur di soli 5 punti! “Abbiamo mostrato chiaramente le qualità della squadra. – dice Mark – “Abbiamo avuto alcuni giorni molto buoni e centrato le vittorie con precisione clinica. Ala fine dovevamo combattere il più forte possibile e si è visto la bontà della meccanica e lo spirito dei piloti. Non posso ringraziare abbastanza i meccanici. I pit stop sono stati estremamente stressanti ma è ‘incredibile che siamo stati in grado di vincere il campionato del mondo sotto tale pressione. Sono così orgoglioso di essere campione del mondo con Timo e Brendon e con Porsche. Era il 1986 quando Derek Bell ha vissuto tutto questo l’ultima volta”. Ritmi meno stressanti, nessuna lacerante diatriba tipo quelle vissute con Vettel e Helmut Marko, pilota ufficiale e vincente di una Casa automobilistica leggendaria. Sì, Mark ha vinto la sua scommessa.

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