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F1 2016, NOVITA’ E PIU’ SPETTACOLO CERCASI

(30/11/2015)F1 2016: LOOKING FOR NOVELTY AND SHOW. Il campionato di F1 è finito e la Mercedes ha dominato. Onore alla casa di Stoccarda, davvero implacabile. Ma quello che ora gli appassionati si chiedono è: ci sarà più spettacolo nel 2016? Quali novità potranno caratterizzare la prossima stagione? Fermo restando che le frecce d’argento godono di una superiorità tecnica indiscussa e per molti versi ancora inesplorata, ecco 6 punti che – ad oggi è più un auspicio che altro – potrebbero rendere meno scontati i gran premi e quindi anche l’esito finale della nuova contesa.
RIVALITA’ HAMILTON/ROSBERG – I due, è evidente, non si sopportano più. Per Nico, la condotta di Lewis alla prima curva di Austin ha segnato il rapporto che fino ad allora non era eccellente ma nella norma, tra due galletti. A rendere più pepato il dualismo c’è ora questa ritrovata verve di Rosberg, autore di un tris finale che ha indispettito non poco Hamilton, anche per la condotta delle strategie da parte del muretto-box mirate a non creare scontri ravvicinati ma che l’inglese, frenato nelle sue rincorse, potrebbe aver interpretato intimamente in maniera diversa. Non sarebbe la prima volta che un team, a fronte di una acclarata superiorità complessiva, tenda a focalizzare le attenzioni nei confronti del secondo pilota. Per quale motivo? Per rendere chiaro che è grazie a quella super vettura che si può vincere e non, diversamente, che un pilota sia talmente forte da vincere sempre e comunque con quella vettura. Era anche il pensiero di Enzo Ferrari. E in questo caso c’è da aggiungere che Rosberg è tedesco e l’accoppiata iridata a Stoccarda certo non dispiacerebbe…
IL RITORNO DELLA FERRARI – E’ indubbio che, rispetto al 2014, la Ferrari ha fatto passi in avanti. Purtroppo per loro non ancora tali da scalfire la netta superiorità Mercedes. Ma si è sulla buona strada. A Maranello sono da tempo molto concentrati sulla nuova Rossa progetto 667 che, come ha specificato il Team Principal Maurizio Arrivabene, non dovrà seguire dettami altrui ma fare innovazione. Innovazione vincente, naturalmente. Quest’anno i tecnici hanno dimostrato di aver utilizzato molto bene i gettoni a disposizione per migliorare la power unit ma ora dovranno essere compiuti altri decisi progressi. Verrà abbandonata la sospensione anteriore pull rod, per esempio. L’esperienza accumulata durante la stagione, l’entrata in servizio di nuovi ingegneri (è in atto una riorganizzazione interna) e in più l’apporto prezioso di Sebastian Vettel sono gli ingredienti da miscelare sapientemente per combattere da vicino con le frecce d’argento. Da non dimenticare: per Kimi Raikkonen gli esami non finiscono mai e nel 2016….

il finlandese è atteso un netto miglioramento delle sue prestazioni. Anche perché sarà ancora in scadenza di contratto e già molti piloti bussano alla porta di Maranello…
PIRELLI ULTRA SOFT – Il fornitore di pneumatici l’anno prossimo introdurrà una nuova mescola: l’ultra-soft, che verrà provata domani a Yas Marina. E’ il segnale, dopo un anno tranquillo,  che si torna ad attribuire grande importanza alla scelta delle gomme per cercare di variare al massimo le strategie e, così, regalare un po’ più di spettacolo.  I team, infatti, avranno a disposizione tre tipi di mescole di cui una imposta e una seconda, sempre da montare obbligatoriamente nel corso di una gara, da scegliere autonomamente. La curiosità sta nel capire quale durata minima avranno le ultra-soft e quale vantaggio – si presume molto grande – garantiranno in fatto a questo punto di secondi rispetto alle solite mescole. Poi toccherà agli strateghi decidere se e quanto rischiare. Si consiglia polizza assicurativa anti-licenziamenti…
L’INCOGNITA ALONSO – Per questo vi rimando al post pubblicato il 26/11. Per lo spagnolo tre ipotesi: cambio di casacca, anno sabbatico, ritiro.
VERSTAPPEN PIU’ CHE UNA RIVELAZIONE –L’olandesino al debutto con la Toro Rosso ha stupito. Complimenti. E’ partito in Australia a 17 anni e ha concluso a Yas Marina a 18 ma ha dimostrato già determinazione e padronanza di assoluto rilievo. Come lui, forse solo Ricciardo è capace di inventarsi sorpassi anche in curve inaspettate. Qualcosa di raro, oggi, in F1. Con una stagione piena ed esaltante sulle spalle e certi errori da non ripetere (vedi Montecarlo), Max può fare ancora meglio e chissà,  in determinate occasioni, forse un podio non è da escludere. Ma ovviamente nel 2016 il figlio d’arte si gioca un futuro più radioso: i grandi team (Ferrari e Mercedes) hanno fiutato il talento e messo gli occhi addosso. Piccolo particolare: Max appartiene alla Red Bull che ha il merito di averlo prelevato direttamente dalla F3 europea. Ma il ragazzino vuole un’auto competitiva e a Milton Keynes sono tempi duri…
OUTSIDERS – Non credo che oltre alla Ferrari nel 2016 qualcun altro possa impensierire la Mercedes ma ci sono almeno tre scuderie in grado di ricoprire il ruolo di outsider. Se dovesse concludersi, l’operazione Lotus/Renault, il rientro diretto della Regie potrebbe essere positivo. I francesi, colpiti nella loro grandeur dai modi rudi degli austro-inglesi della Red Bull, faranno di tutto per mettere in pista una monoposto innovativa e competitiva al massimo. Il divario con i migliori, in fatto di power unit, è grande ma a Viry Chatillon ci sono grandi potenzialità e, come d’altronde ha dimostrato la Ferrari, si tratta anche di spendere bene i gettoni a disposizione. Certo, occorrono più investimenti e anche piloti di grande livello e Maldonado – Palmer non pare per la verità la migliore delle soluzioni per cui attendiamoci novità anche in questo senso.
Nel 2016 debutterà il Team Haas. Come noto, la esperta compagine americana si avvarrà del motore e di altri blocchi meccanici Ferrari, oltre a poter contare sulla collaudata bontà dei telai Dallara. Buoni i piloti: il veloce Grosjean e Gutierrez fresco di segreti di Maranello. I capitali, inoltre, non mancano e quindi nel complesso il quadro appare veramente solido e ben avviato. Può davvero fare bene.

La Force India si è dimostrata nel finale di stagione – 150 GP effettuati – monoposto capace di proporsi quale terza forza del campionato, con una coppia di piloti tra l’altro molto agguerrita: Perez in grande spolvero e Hulkenberg sempre veloce. Non sappiamo se l’operazione Aston Martin andrà in porto – ci sono problemi legati alla sponsorizzazione alcolica malvista dai kuwaitiani co-prprietari del marchio  – ma se fosse comunque vera la voce di radio-box, secondo la quale il team di Vijay Mallya starebbe per entrare nell’orbita Mercedes, con indubbi grandi vantaggi in fatto di fornitura di know how di Stoccarda, ecco che la scuderia indiana diventerebbe quasi magicamente uno stabile competitor, magari capace soprattutto di disturbare la Ferrari a caccia delle frecce d’argento…
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MOTOR CHICCHE: 3 ANNI E 200.000 VISUALIZZAZIONI. GRAZIE A TUTTI!

(29/11/2015)Proprio oggi, in occasione del terzo compleanno, il vostro blog “MOTOR CHICCHE raggiunge un buon traguardo: 200.000 visualizzazioni!


200.000 visualizzazioni
200.000 visualizations
100.000 visualisations
200.000 vergegenwärtigungen




Cioè oltre 66.000 post letti ogni anno dagli appassionati di motori (e dintorni) che hanno avuto la bontà di soffermarsi su questo blog e di condividere il diario day-after-day, le anticipazioni e le considerazioni riportate. Che dire? E’ ovviamente un potente incentivo a continuare e a fare meglio. GRAZIE!!!! THANKS TO ALL OF YOU!!!

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ANNIVERSARY / 29 NOVEMBRE 1975. UN INCIDENTE AEREO SI PORTA VIA GRAHAM HILL E TONY BRISE, IL CAMPIONE E LA PROMESSA

(29/11/2015) – C’era un nebbione, 40 anni fa, mentre il  Piper Aztec pilotato da Graham Hill era in avvicinamento all’aeroporto di Elstree. Sull’aereo con lui il giovane (23 anni) e molto promettente pilota inglese Tony Brise, che aveva appena firmato un contratto biennale per correre dal 1976 con la Embassy Hill, il progettista Andy Smallman e tre meccanici: Ray Brimble, Tony Alcock e Terry Richards. Tornavano dal Paul Ricard, al termine di una sessione di prove della nuova monoposto GH2, diretti a Londra dove avrebbero partecipato ad un party. Invece si schiantarono tra gli alberi di un campo da golf ad Arkley, nei pressi di Barnet. Tutti morti. Fine del Team. Una vera tragedia perdere così Hill, due volte campione del mondo, unico ad aver centrato il grande slam motoristico: titolo F1, 500 Miglia di Indianapolis, 24 Ore di Le Mans, vero gentleman. Pensare che aveva cominciato come meccanico alla Lotus. E pensare che era sopravvissuto ad un incidente terrificante a Watkins Glen nel 1969, quando venne sbalzato fuori dalla sua monoposto. Se la cavò con molte fratture. Nel 1975, dopo aver subito l’onta della mancata qualificazione a Montecarlo – il gran premio che lo aveva visto vincitore cinque volte – decise che a 46 anni era arrivata l’ora di appendere il casco al chiodo e, ormai Costruttore, di lanciare un erede. Brise era perfetto per coronare il progetto. Il padre era stato buon pilota, anche di stock car  europea. Lui aveva vinto e convinto in F3 e soprattutto in Formula Atlantic. Lo notò per primo Frank Williams, che lo fece esordire nel Gp di Spagna al Montjiuch, quello dell’incidente di Stommelen che guidava la Lola Embassy modificata, la prima Hill da F1 (GH1). Da Montecarlo quel volante toccò a lui e nonostante nessun risultato eclatante (ma spesso fu molto più veloce del compagno Alan Jones) il “vecchio” Hill puntò su di lui. Con un po’ più di esperienza e la nuova GH2, il potenziale di quella fulgida promessa – era il parere pressoché unanime – sarebbe venuto fuori. Non lo sapremo mai.
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ANNIVERSARY / 27 NOVEMBRE 1995. BAGHETTI, A 61 ANNI MUORE IL PILOTA MERAVIGLIA

(27/11/2015) – Venti anni fa, Giancarlo Baghetti morì a 61 anni, dopo una lunga malattia. Di questo talentuoso pilota milanese resterà negli annali l’impresa che lo vide protagonista ineguagliato il 2 luglio del 1961 a Reims: vittorioso al debutto in F1. Il fatto di aver centrato questo risultato eclatante su una Ferrari, sia pur messagli a disposizione dalla Federazione Italiana Sport Automobilistici, fece fremere i cuori di chi sognava l’abbinamento vincente tra la Rossa nazionale e un pilota tricolore. L’automobilismo italiano ha il suo nuovo campione”, titolò il Corsera. Proclama non esagerato: Baghetti, figlio di un facoltoso industriale del ramo siderurgico, non era comparso dal nulla. Si fece notare vincendo la Coppa Fisa voluta da Eugenio Dragoni, capo della Scuderia Sant’ Ambroeus, davanti ad un certo Bandini per poi confermare le sue qualità anche con le ruote coperte a Sebring (secondo) e grazie a due roboanti vittorie in Gran Premi non titolati a Napoli e Siracusa. Poi il colpaccio di Reims, tra l’altro in gran rimonta dopo essere partito solo dalla dodicesima piazza: primo davanti a Gurney su Porsche. Doveva essere l’inizio della consacrazione, in realtà fu l’acuto finale. Sempre veloce e stimato da tutti, ma vittima di tanti guai meccanici. A fine ’61 finì nel caos creatosi in Ferrari per la “fuga dei cervelli”, quando Carlo Chiti & C. piantarono il Drake per fondare l’ATS alla quale aderì anche lui. Ma fu un fuoco fatuo. Nè guidare in seguito BRM e Lotus o cogliere ottimi piazzamenti alla Targa Florio servirono a rinverdire i fasti di Reims. La delusione crescente, l’indole placida dell’uomo Baghetti, la dedizione a cogliere gli aspetti piacevoli della vita e soprattutto i colpi interiori inferti dalla morte in pista prima di Von Trips e poi dell’amico-nemico Bandini a Montecarlo spensero la fiamma delle corse, pur forte in lui. Divenne eccellente fotografo e direttore della rivista Auto Oggi e si mantenne sempre persona affabile e cordiale, che dava alla vita il giusto peso, cercando di coglierne gli aspetti meno stressanti. Un fenomeno, in ogni caso.
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IL FUTURO DI ALONSO IN TRE IPOTESI

(26/11/2015)ALONSO AND HIS FUTURE: 3 HYPOTHESES. Cosa farà nel 2016 Fernando Alonso, da oggi a Yas Marina per affrontare l’ultimo gran premio di questa sua a dir poco tribolata stagione? Il motore Honda ha tradito e la sua stella si è pesantemente offuscata, mentre l’età avanza. In Brasile ha reagito alle ennesime, ripetute defaillances della vettura come farebbe solo un pilota ormai in disarmo e cioè rendendosi platealmente partecipe della situazione a metà tra il comico e il tragico (in senso sportivo, s’intende). Per questo è salito abusivamente sul primo gradino del podio o si è concesso lunghi momenti di relax su una sedia lungo il circuito. Cose non da Alonso. L’Alonso dei tempi migliori. Che però, nonostante tutto, c’è ancora. Riconosciuto tuttora come tale dagli addetti ai lavori. Già, ma che fare se il copione dovesse ripetersi anche l’anno prossimo? Dopo il Gp di Abu Dahbi, l’ex ferrarista ha un po’ di tempo e di cose da fare e da vedere per valutare la situazione: il test Pirelli dell’1 dicembre, le prove al banco del propulsore giapponese, i disegni della nuova Mc Laren (non esente da colpe) e infine i test collettivi di marzo, prima della gara inaugurale di Melbourne il 20 dello stesso mese. Il suo futuro in 3 ipotesi (o fanta-ipotesi, fate voi…).
IPOTESI 1 – Fernando ha l’esperienza necessaria per rendersi conto se un progetto ha qualche probabilità di essere, se non vincente, almeno sicuramente competitivo. E’ questo il minimo che chiede: poter lottare al vertice. Il resto ce lo mette lui. Ma se il pacchetto non dovesse convincerlo, non è affatto da escludere un clamoroso divorzio (nonostante il contratto, credo avrebbe tutte le scappatoie legali dalla sua parte visto quello che ha dovuto subire in fatto di immagine e di mancati risultati). Alonso, d’altronde, è abituato a prendere decisioni improvvise, drastiche: lo ha fatto con le donne della sua vita e lo ha fatto ad inizio 2006 quando annunciò a sorpresa, con un anno di anticipo, il passaggio alla Mc Laren. Quindi? Non rimarrebbe che un tentativo alla Red Bull (che si libererebbe in qualche modo di Ricciardo o Kvyat) certo in difficoltà ma dove c’è l’ammirato Newey, oppure alla Renault ex Lotus che sembra quasi aver “subito” l’annunciata drivers-line Maldonado-Palmer.
IPOTESI 2 – Alonso comincia il campionato “concedendo”………………

fiducia al team e ai motoristi con gli occhi a mandorla, almeno per due-tre gran premi. Ma se l’abbonamento alle ultime file e alle posizioni di rincalzo dovesse però essere rinnovato, lo spagnolo potrebbe allora imitare la scelta di James Hunt nel 1979. Allora l’inglese, resosi conto che la Wolf era nata sbagliata e che nulla sembrava riuscire a rimetterla in sesto, non esitò ad abbandonare di botto la baracca, già al Gran Premio di Monaco. Fernando a quel punto potrebbe puntare ad ottenere un volante della Porsche per Le Mans (Hulkenberg, come noto, non sarà più della partita) e riguadagnare immagine e motivazioni. Oppure nel frattempo lavorare come fece Prost nell’anno sabbatico 1992 per garantirsi il miglior volante della stagione futura (allora la Williams). Obiettivo in questo caso: l’agognata Mercedes (guarda caso Toto Wolff ha recentemente dichiarato che sarebbe da pazzi non prendere in considerazione un Alonso libero sul mercato).

IPOTESI 3 – La più triste e la meno auspicabile. Durante la stagione o al suo termine, Alonso decide di averne abbastanza, di appendere il casco al chiodo e di godersi soldi e Lara Alvarez. 
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24 ORE DI ADRIA: CON FISICO E BIAGI SEAT IBIZA PER CAMPIONI (ANCHE IN ROSA)

Da sx, Carlotta Fedeli e Valentina Albanese
(25/11/2015) – Mettete un bel numero di Seat Ibiza in versione Cup, definite “entry  level” ma  estremamente potenti, la pista salotto di Adria e 20  equipaggi,  per  un  totale  di  oltre  120  piloti tra i quali Giancarlo Fisichella, il due volte campione del mondo GT Thomas Biagi e il già campione italiano GT Raffaele Giammaria ed ecco pronto il succulento menu della 24 Ore di Adria, in programma questo weekend sul tracciato veneto. Lo spettacolo è assicurato: le “piccole” della Casa spagnola hanno dato vita a dodici gare elettrizzanti, combattute fino al traguardo, consolidando il successo di una formula che dura dal 2011. Altri attesi protagonisti annunciati sono: Alberto Bassi, che quest’anno ha conquistato la classifica della Ibiza Cup con cinque vittorie, e in rappresentanza delle quote rosa, Carlotta Fedeli, fresca vincitrice delle classifiche Femminile e Junior  della  Ibiza  Cup,  e  l’esperta Valentina  Albanese,  anch’ella reduce dalla vittoria del titolo  assoluto  nel Campionato Italiano Turismo Endurance con una Leon, ma che ha grande feeling con la Ibiza. In griglia troveremo inoltre il vincitore della Seat Leon Cup, Jonathan Giacon, e una novità assoluta: Eugene Kaspersky, CEO e co-fondatore di Kaspersky Lab, sponsor Ferrari F1. Le vetture in gara nascono dalle Ibiza stradali, ma sono configurate con un kit sviluppato da Seat Motorsport  Italia  e  Seat  Sport. Il motore quadricilindrico in linea turbocompresso da 1400 cc è capace di erogare quasi il doppio dei cavalli di  serie: ben 200, modulati da un cambio a sette marce. La gara prenderà il via alle 13.00 di sabato 28 novembre per concludersi l’indomani, esattamente dopo  24  ore  più  un  giro.” Vogliamo  dare  emozioni,  ma  non  soltanto  in  pista“, dice Tarcisio  Bernasconi,  responsabile di Seat Motorsport Italia  che  cinque  anni  fa ebbe la felice intuizione di dare il via alla Ibiza Cup.
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WEBBER, SCOMMESSA VINTA

(24/11/2015) – Ci sono voluti due anni, ma Mark Webber può dire di aver vinto la sua scommessa: vincere, al alto livello, dopo aver lasciato la Formula 1. La classe regina. Ma finalmente l’australiano, prossimo ai 40 anni, è diventato “mondiale” grazie al titolo piloti del WEC appena conquistato con la Porsche. Evidentemente, per ottenere gratificazioni deve però soffrire: una stagione di apprendistato, un brutto incidente a Interlagos, la leggendaria 24 Ore di le Mans (suo prossimo obiettivo…) andata al compagno di colori Hulkenberg anche lui transfuga (ma a tempo) dalla F1. Il titolo agguantato all’ultima gara, in Barhain, insieme ai compagni di volante Timo Bernhard e Brendon Hartley, ha confermato la regola, con ulteriore suspence regalata da problemi al sistema ibrido della loro pur ottima Porsche 919 Hybrid numero 17.
Alla fine, il trio Audi Lotterer-Fassler-Treluyer è stato tenuto a distanza in classifica finale, sia pur di soli 5 punti! “Abbiamo mostrato chiaramente le qualità della squadra. – dice Mark – “Abbiamo avuto alcuni giorni molto buoni e centrato le vittorie con precisione clinica. Ala fine dovevamo combattere il più forte possibile e si è visto la bontà della meccanica e lo spirito dei piloti. Non posso ringraziare abbastanza i meccanici. I pit stop sono stati estremamente stressanti ma è ‘incredibile che siamo stati in grado di vincere il campionato del mondo sotto tale pressione. Sono così orgoglioso di essere campione del mondo con Timo e Brendon e con Porsche. Era il 1986 quando Derek Bell ha vissuto tutto questo l’ultima volta”. Ritmi meno stressanti, nessuna lacerante diatriba tipo quelle vissute con Vettel e Helmut Marko, pilota ufficiale e vincente di una Casa automobilistica leggendaria. Sì, Mark ha vinto la sua scommessa.
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FINALI MONDIALI LAMBORGHINI: IL TORO SI SCATENA A SEBRING

(20/11/2015) – Dopo la Ferrari, è il momento delle Finali Mondiali del Lamborghini Blancpain Super Trofeo 2015. L’appuntamento con il Toro è da oggi a domenica 22 novembre sul mitico circuito americano diSebring dove più di 100 piloti e 66 magnifiche vetture di Sant’Agata Bolognese daranno vita all’ultima battaglia in pista, compreso l’ultimo appuntamento delle Serie Europa, Asia e Nord America. Le corse, sempre più in primo piano per la Casa emiliana di proprietà Audi e lo conferma l’AD Stephan Winkelmann: “Siamo alla fine di un anno per noi significativo in quanto abbiamo assistito al debutto della nuova Lamborghini Huracán Super Trofeo: Il motorsport è uno dei pilastri della strategia di Automobili Lamborghini”. A Sebring si arriva dopo le prime due “kermesse” internazionali disputate a Vallelunga (2013) e l’anno scorso a Sepang e verranno assegnati quattro titoli mondiali, PRO, PRO-AM, AM e Gallardo AM.
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500e STORMTROOPER, LA FORZA SIA CON LEI

(19/11/2015) – Ad un mese dall’uscita del settimo episodio di Star Wars, Garage Italia Customs presenta al Los Angeles Auto Show (17-29 novembre) una versione speciale della 500 elettrica dedicata alla saga stellare più famosa del mondo: la 500e stormtrooper. La showcar commissionata da FCA alla società di Lapo Elkann, specializzata nelle personalizzazioni tailor made su tutti i veicoli. per supportare la campagna di promozione mondiale per il lancio di “Star Wars: Il Risveglio della Forza” di Lucasfilm.
La livrea bicolore della 500e stormtrooper è ispirata all’armatura della Legione del Primo Ordine e ne ripropone l’abbinamento cromatico bianco/nero con una verniciatura completa dell’intera carrozzeria. I vetri sono invece pellicolati e, grazie all’impiego di un film oscurante al 100%, rendono immediatamente riconoscibili le caratteristiche linee del visore e del casco in dotazione agli stormtrooper del Primo Ordine. 
Gli stemmi Fiat sono stati infine sostituiti da badge personalizzati con l’emblema del Primo Ordine, logo che ritroviamo anche sui cerchi verniciati in full black abbinati ai pneumatici Pirelli in edizione limitata con spalla bianca. L’abitacolo colpisce immediatamente per la complessa lavorazione della selleria e per il rivestimento completo in pelle del cruscotto e dei pannelli porta.
Il Centro Stile di Garage Italia Customs, diretto di Carlo Borromeo, ha infatti scelto di abbinare una pregiata pelle bianca, utilizzata per rivestire i fianchetti dei sedili, a una particolare pelle nera traforata su seduta e schienale. Il risultato finale è ulteriormente impreziosito dal piping in Alcantara® e da una fascia centrale in pelle nera con cuciture a contrasto. Ritroviamo la stessa cura per….

i dettagli anche sui poggiatesta, dove è stato ricamato a mano l’emblema del Primo Ordine e sul volante, finemente rivestito in pelle bicolore per richiamare l’abbinamento monocromatico alla base del concept di questa showcar. La dashboard è stata verniciata in bianco e sul lato passeggero è facilmente riconoscibile il logo di Star Wars. Tutte le plastiche sono state laccate in bianco e nero, cielo e montanti sono stati rivestiti in Alcantara® bianco. Come la stessa armatura degli stormtrooper, la 500e personalizzata da Garage Italia Customs unisce la più moderna tecnologia, funzionalità e design italiano, diventando così il veicolo perfetto per conquistare la galassia con stile!

In attesa di trasferirsi in Piazzale Accursio nella primavera/estate 2016, Garage Italia Customs è operativo nella sede di via Alfredo Pizzoni 1 a Milano.
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SVELATA LA NUOVA FIAT 124 SPIDER (ORA TOCCA ALLA 127?)

(18/11/2015) – Ed ecco la foto ufficiale della nuova Fiat 124 Spider che si accinge alla prima uscita pubblica al Los Angeles Auto Show. Vi piace? FCA ha voluto questo tributo all’iconica vettura che venne lanciata quasi 50 anni fa, sottolineando “lo stile tutto italiano” e il comfort complessivo. Progettata nel Centro Stile di Torino, s’ispira ad alcune finiture della Spider originaria del 1966 (richiami arrivano inoltre dalla griglia superiore e dal motivo della calandra esagonale, dalle classiche “gobbe” sul cofano anteriore e dalle marcate luci posteriori orizzontali) considerata come una delle più belle vetture Fiat di sempre, e le reinterpreta in chiave moderna. 

La Fiat 124 Spider è disponibile in due allestimenti – 124 Spider e Lusso –  ciascuno proposto in 8 colori di carrozzeria. Per festeggiare il ritorno del modello, 124 esemplarifaranno parte di un’edizione limitata denominata “Anniversary” che sarà contraddistinta da un badge celebrativo numerato, dalla livrea Rosso Passione e dai sedili in pelle di colore nero. La nuova Fiat 124 Spider arriverà nelle concessionarie Fiat della regione EMEA nell’estate 2016. E chissà che ora non si passi al restyling dell’altrettanto celebre Fiat 127! (http://motor-chicche.blogspot.it/2013/08/fiat-127-restyling-o-non-restyling.html)

Ma vediamo quali sono le caratteristiche, motori in testa, della nuova Fiat 124 SpiderNella regione EMEA è dotata, per  la prima volta su un veicolo a trazione posteriore…

dell’affidabile motore turbo a quattro cilindri da 1,4 litri, con tecnologia MultiAir, che eroga 140 CV di potenza e 240 Nm di coppia, disponibile con cambio manuale a 6 marce.

Le sospensioni utilizzano uno schema a quadrilatero all’anteriore e multilink al posteriore, calibrato specificamente per aumentare la stabilità in frenata e in sterzata. 

Lo sterzo è leggero e reattivo, anche grazie al sistema di servosterzo elettrico dual pinion.

Sono state inoltre adottate soluzioni per attenuare rumorosità, vibrazioni e rigidità, tra cui spiccano il parabrezza anteriore insonorizzato e i trattamenti isolanti.

La nuova roadster offre poi sistemi di sicurezza attivi e passivi, tra cui i fari anteriori adattivi e la telecamera posteriore, oltre a una carrozzeria che garantisce rigidità e un peso contenuto grazie al diffuso impiego di materiali alto-resistenziali.

Propone inoltre una gamma di dispositivi ad alta tecnologia che migliorano ulteriormente il comfort e il benessere a bordo, quali il monitor touchscreen da 7” con radio digitale, il multimedia control, connettività Bluetooth, sedili riscaldati e sistema Keyless Enter’n Go. Per una qualità audio impareggiabile, anche con la capote abbassata, è disponibile il sistema Hi-Fi premium Bose con 9 altoparlanti, di cui quattro inseriti nei poggiatesta.