Categorie
Senza categoria

IL COMPLEANNO DIFFICILE DI KIMI

(16/10/2015) – Domani Kimi Raikkonen compie 36 anni. Nonostante il fresco rinnovo del contratto che lo lega alla Ferrari (è l’ultimo campione del mondo del Cavallino, ricordiamolo!), per il pilota finlandese sarà un compleanno felice insieme al piccolo figlio Robin e alla moglie Minttu ma dubbioso perché si prospettano tempi difficili. La sequela di commenti sul tentato sorpasso a Bottas finito male a Sochi ne sono la prova: “Era in affanno”, “E’ frustrato dalle prestazioni del compagno” “Ha sbagliato come un principiante”, “Non è da Ferrari”, “Guardate Vettel come è superiore”. Purtroppo, la stagione finora si è rivelata meno felice di quella del neo compagno di squadra tedesco, costellata da diversi altri errori (Canada, Silverstone). 
Minttu e Robin Raikkonen
Sembrava finita per Kimi a Maranello, con Maurizio Arrivabene più volte caustico, ma poi è arrivata la conferma. Proprio il Gran Premio di Russia lo ha riportato però sul banco degli osservati speciali, soprattutto perché è già in atto la lotta per il suo sedile alla Ferrari 2017. I guai Red Bull stanno rilanciando l’ipotesi Verstappen marcato stretto dalla Mercedes e anche Ricciardo scalpita mentre Grosjean viene dato per virtualmente opzionato, senza contare i piloti della FDA già in tuta rossa. Tocca a Raikkonen respingere l’assalto e dare prove della classe che fu. Purtroppo, bisogna dire, ha molti opinionisti di peso col pollice verso. David Coulthard lo punzecchia da tempo e prima della nuova conferma già diceva: “Credo sia giunto il tempo di cambiare e questo lo dico non da anti-Kimi ma da persona che ha vissuto questo tipo di fase fase in cui non si migliora più. Dati alla mano, sarà sfortuna o altro, da un paio di stagioni a questa parte, non è più in grado di ripetere le prestazioni del passato”. 
Kimi tocca Bottas a Sochi
Se lo dice lui… Anche l’ex DS Ferrari Cesare Fiorio è da tempo dall’altra parte della barricata: “Già due anni fa, quando la Scuderia ne aveva annunciato l’ingaggio, avevo ritenuto quella scelta errata. I fatti accaduti nelle ultime due stagioni sportive, mio malgrado, mi hanno dato ragione. Infatti il campionato 2014 di Raikkonen è stato pessimo. Quest’anno, pur con qualche gara buona, le sue prestazioni sino ad oggi sono state costellate di errori. Per cui la ritenevo una scelta sbagliata allora e la ritengo ancora più sbagliata oggi”. Non c’è che dire Kimi: fai del tuo meglio o saranno dolori!
Categorie
Senza categoria

HAPPY BIRTHDAY / CASEY STONER 30 ANNI, PECCATO CHE…

(16/10/2015) – E auguri di buon compleanno a Casey Stoner che oggi compie 30 anni. Dopo aver sperato nel suo ritorno, peccato che per il campione australiano di motociclismo siano tempi un po’ di sofferenza. Ultimi, i problemi renali venuti fuori durante una passeggiata in bicicletta, come ha rivelato lui stesso su Facebook postando anche una sua fotografia in ospedale. A luglio scorso, invece,  la caduta alla 8 Ore di Suzuka, a causa del blocco dell’acceleratore, gli causò la frattura di tibia e scapola. Si riprenderà, anche grazie all’apporto affettuoso dei tanti fans che da tutto il mondo continuano a sostenerlo sempre riconoscenti per lo stile ineguagliabile e le imprese di cui è stato protagonista, con la perla del titolo con la, per altri impossibile, Ducati. Peccato ancora che ad inizio stagione la Honda, dopo il forfait temporaneo di Pedrosa, non abbia dato seguito alle avances molto poco velate di Stoner, disponibile al rientro part-time, come piace a lui. Fu ritenuto opportuno non “disturbare” il fenomeno Marquez. E’ andata come si sa ed è così mancato un supplemento di spettacolo, magari con il rivale di sempre Valentino Rossi che questo fine settimana a Phillip Island proverà a strappargli il record di vittorie sul circuito di casa: al momento sono sei pari.
Thanks everyone for the birthday wishes, this is my first birthday at home since 1998! Nice to wake up in my own bed for a change:)
Categorie
Senza categoria

NUOVA FERRARI F12tdf, ESTREMA IN TUTTO

(13/10/ 2015) – E alla Mc Laren 650S Can-Am risponde la Ferrari che presenta la F12tdfdebutto ufficiale l’8 novembre alle Finali Mondiali del Mugello – quale omaggio al Tour de France. No, niente ciclismo ma la leggendaria gara di durata francese che vide la Ferrari assoluta protagonista durante gli anni ‘50 e ’60 in particolare con la 250 GT Berlinetta del 1956 (4 successi consecutivi). La nuova meraviglia verrà prodotta in serie speciale limitata di 799 esemplari. “Una berlinetta senza eguali in termini di accelerazione, tenuta di strada e reattività”, dicono da Maranello. Vediamo in sintesi – poi troverete le specifiche e la scheda tecnica – perché!

CARATTERISTICHE GENERALI
La potenza è assicurata dai 780 cv del V12 aspirato derivato direttamente dal pluripremiato propulsore della F12berlinetta da cui è nato anche il motore endotermico de LaFerrari. Il comportamento dinamico in termini di accelerazione laterale in curva è da primato. La F12tdf ha infatti un nuovo rapporto delle dimensioni tra gli pneumatici posteriori e anteriori con quest’ultimi più grandi dell’8%. Il conseguente naturale sovrasterzo che ne deriva è compensato dall’innovativo Passo Corto Virtuale, ovvero il sistema di ruote sterzanti posteriori che, accoppiato ai sistemi di controllo, consente di raggiungere tempi di risposta al comando sterzo e valori di agilità propri di una vettura da corsa, mantenendo allo stesso tempo la stabilità della vettura ad alta velocità. Alle performance eccezionali contribuisce anche un incremento sostanziale del carico aerodinamico del +87% raggiungendo livelli senza precedenti per una vettura stradale.

La revisione profonda di carrozzeria, interni, motore, trasmissione e meccanica, assieme all’abbondante utilizzo di materiali compositi sia per gli interni che l’esterno della vettura, ha permesso una riduzione di peso di ben 110 kg. Tutto porta a prestazioni da record, con l’accelerazione longitudinale 0-100 km/h in 2,9 secondi, quella da 0-200 km/h in 7,9 secondi oltre ad un sostanziale incremento della accelerazione laterale. Il giro di Fiorano viene coperto dalla F12tdf in soli 1’21”. Eccellenti gli spazi di frenata che beneficiano anche dell’adozione della pinza monoblocco ‘Extreme Design’ già installata su LaFerrari. Questo impianto di ultima generazione consente di arrestare la vettura da 100-0 km/h in soli 30,5 m e da 200-0 in appena 121 m.
MOTOPROPULSORE
Il motore è il 6262cc 65° V12 della F12berlinetta su cui i tecnici della Ferrari sono intervenuti per aumentare la potenza da 740 cv a……………

780 cv a 8.500 giri/min per una potenza specifica di 125 cv/l. La sportività della risposta del motore è assicurata da una coppia massima di 705 Nm (incrementato da 690 Nm) a 6.750 giri/min, 80% del quale è già disponibile a 2500 giri, che garantisce una spinta costante fino al limitatore a 8900 giri con una progressione ineguagliabile. Numerosi gli interventi sul motore a iniziare dall’utilizzo di punterie meccaniche derivate direttamente dal mondo delle corse GT o le trombette ad altezza variabile già impiegate nei motori delle monoposto di F1 che contribuiscono a incrementare il rendimento volumetrico ad alti giri.
La F12tdf è equipaggiata con una versione del cambio F1 DCT realizzata appositamente con i rapporti di tutte le marce accorciati del 6% e una riduzione nel tempo di cambiata in ‘up’ del 30% e del 40% in ‘down’.

DINAMICA VEICOLO
Gli ingegneri della Ferrari hanno voluto creare una vettura estremamente agile e potente ma che fosse gestibile anche dai guidatori meno esperti. Hanno beneficiato anche da quanto emerso negli anni dal programma XX che vede protagoniste vetture altamente performanti guidate da piloti non professionisti. Le prestazioni veicolistiche straordinarie, sia in termini di accelerazione laterale massima sia in termini di prontezza di risposta ai comandi, sono frutto anche della nuova dimensione degli penumatici anteriori la cui taglia è passata da 255 a 275 con un incremento del canale di mezzo pollice (da 9.5” a 10”). Questo garantisce una maggiore accelerazione laterale generata dall’assale anteriore, ma con un conseguente forte sovrasterzo gestibile solo dai piloti più esperti. Per permettere anche al gentlemen driver di godere appieno delle performance della vettura è stato introdotto il Passo Corto Virtuale (PCV), che sulla F12tdf trova la sua prima applicazione, che rende attivo l’asse posteriore consentendo alle ruote di ruotare sull’asse verticale.
L’asse posteriore sterzante, mediante una logica di controllo sviluppata interamente in Ferrari, prevede che le ruote posteriori siano regolate automaticamente definendo l’angolo di sterzo ottimale in funzione di angolo volante, velocità di sterzata volante e velocità. Il Passo Corto Virtuale aiuta la vettura a essere più agile dando una maggiore sensazione di compattezza che viene apprezzata soprattutto sulle strade più tortuose e i circuiti più tecnici, mantenendo una perfetta stabilità ad alta velocità.
AERODINAMICA
Le prestazioni aerodinamiche della F12tdf sono da primato: l’efficienza aerodinamica è 1,6, quasi il doppio della F12berlinetta. Il carico è di 230 kg a 200 km/h, ossia +107 kg rispetto al modello su cui è basata. Lo sviluppo ha riguardato ogni superficie della vettura, con elementi estremamente caratterizzanti anche dal punto di vista delle forme. All’anteriore troviamo un paraurti molto complesso che contribuisce al carico. Scavato nella parte inferiore, incorpora uno splitter ispirato alle vetture da competizione, dive planes, floorwings e branchie aumentano l’efficienza sia del fianco che del fondo. Sulla fiancata anteriore l’Aerobridge è stato rivisto per incrementare il contenuto energetico del flusso, mentre posteriormente le louvers sul parafango sono una soluzione che crea una depressione che estrae aria dell’interno del passaruote e consente di sfruttare una parte di fondo altresì poco utilizzato per generare carico deportante.

Lo spoiler è stato rialzato di 30mm e arretrato di 60mm. Il lunotto è stato reso più verticale, in modo da estendere la superficie interessata dalle compressioni dello spoiler e capitalizzarne meglio i vantaggi. I due sgusci creati ai lati della superficie vetrata dal lunotto esasperano la forma.
Sul fondo è stata adottata una soluzione a triplice coppia di sciabole derivate dalle competizioni GT che contribuiscono al 30% dell’aumento del carico rispetto alla F12berlinetta. Il diffusore posteriore è stato completamente ridisegnato e dotato di un sistema di 3 portelle attive. È stato diviso in tre canali ed equipaggiato di derive curve e profili alari verticali per aumentare la potenza delle strutture vorticose e favorire l’espansione del flusso anche sul piano orizzontale. Questi profondi interventi aerodinamici hanno contribuito a creare praticamente una vettura nuova che si stacca molto anche dal punto di vista estetico dalla F12berlinetta.
STILE
Curato dal Centro Stile Ferrari, il design della nuova berlinetta si distingue proprio per le sue forme possenti e sensuali al tempo stesso, che sono l’espressione di una ricerca plastica indelebilmente legata alla funzionalità. Dal musetto cesellato allo specchio di poppa, tutti i pannelli di carrozzeria sono stati rinnovati. Le carreggiate allargate conferiscono alla vettura un’attitudine ancora più aggressiva. Dal punto di vista del linguaggio formale, si è voluta creare una sofisticata interazione tra le superfici plastiche della F12berlinetta e il trattamento “grafico” dei vari contenuti aerodinamici. Una perfetta testimonianza di questa intenzione si evidenzia nell’evoluzione dell’Aerobridge valorizzato dall’uso del carbonio a vista. Sviluppato in modo tecnico, questo particolare si unisce agli altri, creando un’estetica coerente dei dettagli su tutta la vettura.
La sportività senza compromessi si evidenzia con la stessa purezza nell’abitacolo, volutamente essenziale. L’effetto cockpit attorno al pilota si è rafforzato con l’adozione di palpebre in carbonio a vista attorno al quadro strumento e per i satelliti. I pannelli porta si riducono ad un unico guscio in carbonio, mentre scompare il cassetto plancia, sostituito da un semplice padding con funzione di paraginocchia. Per i rivestimenti si è preferito l’Alcantara alla tradizionale pelle nell’ottica di risparmio peso insieme al mandorlato al posto dei tappeti e il tessuto tecnico per i sedili.
A completare l’insieme, la F12tdf adotta cerchi ultra leggeri a cinque razze sdoppiate ed equamente distribuite per sfruttare la minor sezione possibile, a garanzia della massima leggerezza.
SCHEDA TECNICA F12TDF
Motore
 Tipo                                                    V12 – 65°
 Cilindrata Totale                       6.262 cc
 Potenza massima*                  574 kW (780 cv) – 8.500 giri/min
 Coppia massima                       705 Nm a 6.750 giri/min
 Regime massimo                     8.900 giri/min (limitatore)
Dimensioni e peso
 Lunghezza                                   4.656 mm
 Larghezza                                     1.961 mm
 Altezza                                             1.273 mm
 Peso a secco**                           1.415 kg
 Distribuzione dei pesi           46% ant – 54% post
Pneumatici e cerchi
 Anteriori                                          275/35 ZR 20” 10” J
 Posteriori                                        315/35 ZR 20” 11,5” J
Prestazioni
 Velocità massima                     oltre 340 km/h
 0-100 km/h                                    2,9 sec
 0-200 km/h                                    7,9 sec
 Giro di Fiorano                           1’21”
Consumo combustibile ed emissioni CO2
 Consumo***                                 15,4 l/100 km
 Emissioni***                                 360 g/km
 * La potenza del motore è espressa in kW, come definito dal Sistema Internazionale (SI) e in cv (1KW=1.3596216 cv). Con sovra-alimentazione dinamica
 **    Con contenuti opzionali alleggerimento

 ***     ECE+EUDC con allestimento HELE
Categorie
Senza categoria

MC LAREN 650S CAN-AM: IT’S CELEBRATION

(13/10/2015) – Il mito Mc Laren affonda le sue radici nella spettacolare serie Can-Am (Canadian American Challenge Cup) creata cinquanta anni fa, nel 1966. Per celebrare questa ricorrenza la Casa inglese, nello specifico  la McLaren Special Operations (MSO), ha pensato di creare un’edizione limitata – solo 50 esemplari in tutto il mondo! – la 650S Produzione Can-Am, che si ispira proprio a quelle auto da corsa e allo spirito della cosiddetta epoca d’oro delle corse. Un periodo e una serie veramente epici, per la bellezza delle vetture (mostruosa bellezza!), la libertà costruttiva concessa e il coraggio dei piloti.  
Ed eccola la leggerissima supercar tutta in fibra di carbonio MonoCell, hardtop a scomparsa e motore V8 Turbo da 3,8 litri che assicura un rapporto potenza-peso di 485PS (478bhp) per tonnellata, sufficiente per accelerare da 0 a 100kph (62 mph) in soli tre secondi. Quasi un atto dovuto: il fondatore Bruce Mc Laren è stato un pioniere della serie e la marca dominò per anni, dal 1967 al 1971, con l’apporto di fantastici drivers come Danny Hulme e Peter Revson (43 vittorie in totale).  Il grande successo agevolò anche la fornitura ad altri concorrenti. Proprio durante un test a Godwood, su una Mc Laren M8D, il neozelandese trovò la morte a 32 anni, il 2 giugno del 1970.

Categorie
Senza categoria

NANNINI, 25 ANNI FA L’INCIDENTE D’ELICOTTERO

Gp Spagna 1990: ultima gara e ultimo podio di Nannini
(12/10/2015) – Il 12 ottobre del 1990 la carriera di Alessandro Nannini, almeno in F1, conobbe la parola fine.  Il pilota toscano rimase coinvolto in un brutto incidente d’elicottero. Un atterraggio sbagliato nei pressi della villa di famiglia poco fuori Siena – lui era passeggero – e l’avambraccio destro fu tranciato. Dieci ore sotto i ferri all’Ospedale di Firenze e l’equipe medica del prof Bufalini riuscì a riattaccargli l’arto, ma tornare alle corse sarebbe stato impossibile. Solo due settimane prima era salito sul podio, terzo, del Gran Premio di Spagna a Jerez insieme ai ferraristi Prost e Mansell. L’anno prima aveva vinto il celebre Gran Premio del Giappone, quello dello scontro Prost-Senna. Era l’italiano più in auge, ben supportato dalla sua Benetton. Ottime prospettive. Nel settembre di quell’anno era quasi fatta per il suo passaggio alla Ferrari, al posto di Mansell. La solita “politica” che circondava ogni affare del Cavallino fece incredibilmente sfumare il tutto – Nannini disse un clamoroso “no” e accusa l’ex DS di Maranello Cesare Fiorio – e al suo posto arrivò Alesi. (vedi http://motor-chicche.blogspot.it/2013/02/nannini-io-la-ferrari-le-corse-persi-la.html). 
Tutto era cominciato con i rallycross sulle mitiche Citroen Diane 2 CV – correva sotto pseudonimo per sfuggire al veto paterno – poi i rally, infine la pista, inizialmente con un casco tutto bianco. Vittorioso in F. Fiat Abarth, quindi le categorie superiori – compresi i prototipi nello squadrone Lancia – fino al legame con Minardi che lo fece esordire in F2 e poi, nel 1986, F.1. Nannini era veloce e simpatico, qualità che mantenne anche nella nuova carriera con l’Alfa Romeo nel Turismo italiano e nel DTM, poi anche nel Fia GT con la Mercedes: bastava il suo nome per richiamare folle magari non troppo interessate alle ruote coperte. A fine 1996, insieme a Briatore e Gabriele Rumi divenne azionista della Minardi. Poi ne ha avuto abbastanza, correndo qua e là solo per divertirsi insieme all’amico Gianni Giudici. Guarda poco i gran premi e soprattutto gira per l’Italia occupandosi degli affari di famiglia (pasticceria e torrefazione del caffè). Uno come lui manca tantissimo in questa rigida Formula 1. 
Categorie
Senza categoria

ASTROSAMANTHA VISITA IL PIANETA FERRARI

(9/10/2015) Samantha Cristoforetti, Anton Skaplerov, Terry Virts, ovvero i tre astronauti componenti della Missione Futura, sono atterrati ieri a Maranello, in visita al pianeta Ferrari. “Astrosamantha”, come è ormai conosciuta il capitano Cristoforetti, è stata la prima donna italiana in una missione aerospaziale e con i suoi 200 giorni a bordo del veicolo Sojuz terminati il 15 giugno scorso è anche l’europea con il record di permanenza nello spazio in un singolo volo. 
Ad accompagnarla nella sua visita c’erano appunto i suoi compagni di missione, il russo Skaplerov e l’americano Virts, oltre ai rappresentanti dell’Aeronautica Militare, dell’Agenzia Spaziale Italiana e della European Space Agency. I tre astronauti, che hanno anche incontrato il presidente della Ferrari Sergio Marchionne e il presidente di FCA John Elkann, hanno visitato il Dipartimento Classiche, la linea di assemblaggio delle 12 cilindri e la Nuova Meccanica. Poi sono stati sulla pista di Fiorano, dove hanno potuto ammirare da vicino le prestazioni della LaFerrari, presentata dal collaudatore Dario Benuzzi. Per Astrosamantha e i suoi colleghi, pur abituati alle massime espressioni dell’ingegneria aerospaziale, vedere da vicino l’eccellenza della Ferrari è stata un’emozione indimenticabile. Forse espressa perfettamente in una sola parola proferita da Terry Virts: “Wow!”.
Categorie
Senza categoria

HUNT E LAUDA, UNA STORIA DI AMICIZIA (E UN PO’ DI ODIO)

(9/10/2015)Mathias Lauda e Freddie Hunt faranno dunque parte del team austriaco DF1 della Nascar Whelen Euro Series 2016. L’annuncio ha avuto una eco mondiale perché il binomio Lauda-Hunt è ormai quasi un brand, sempre capace di smuovere emozioni e, perché no, muovere affari. A distanza di quasi 40 anni dall’epica annata 1976 del campionato mondiale di F1, il duello fino… all’ultima goccia di pioggia tra i loro papà, il campione della Ferrari e il rivale della Mc Laren, non viene dimenticato e fatalmente è ora riflesso dai due rampolli che più degli altri figli hanno essi stessi stretto un volante. Oggi Mathias e Freddie sono compagni e si sorridono mentre Niki si professa grande amico di James, del quale afferma di aver ammirato capacità di guida e…di godersi la vita. 
E’ sincero. Ma nel rush finale di quel campionato 1976 così emozionante e drammatico – a proposito la TV italiana trasmetterà mercoledì 14 ottobre il film di Ron Howard su  Rai1 –  quando le sentenze sull’alettone irregolare della Mc Laren in Spagna e sull’esito del Gran Premio d’Inghilterra esacerbarono gli animi e quando la vittoria si ridusse ad un affare privato tra  l’austriaco reduce dall’incidente del Nurburgring e l’inglesone in grande rimonta, leggete cosa dicevano l’un dell’altro, (frasi tratte dai settimanali Autosprint dell’epoca) dopo che durante la stagione Hunt aveva già “provocato” con questa dichiarazione: “Non ho paura di Lauda, anzi se avessi la sua Ferrari andrei sicuramente più forte di lui”.
GRAN PREMIO DEL CANADA 1976 – Mosport
HUNT: “Sono qui per correre, non per fare chiacchiere con quella maledetta commissione di sicurezza” (la risposta stizzita all’invito di Lauda ad andare a discutere dei problemi del circuito, NDB).
LAUDA: “Il mio piano consiste nello stare a osservare Hunt, Peterson e Brambilla che si mettono fuori pista a vicenda”. (Hunt vincerà, Niki sarà solo ottavo, NDB)
HUNT: “Non so come Lauda abbia potuto testimoniare contro di me non sapendo nemmeno se avessi preso parte alla gara o no. Non credo sarà troppo soddisfatto di come gli è stata assegnata la vittoria ma non credo nemmeno gli faccia nessun effetto perché per lui l’importante è vincere, non importa come”. (la reazione alla notizia della vittoria al GP di Inghilterra attribuita al ferrarista, NDB)
LAUDA: “Quello (Hunt, NDB) è tutto matto, da mandare in clinica. Dopo la Spagna ho criticato Mayer (il team principal Mc Laren, NDB) non lui. Invece lui, dopo la sentenza sul GP d’Inghilterra, mi ha insultato dicendo che non sono sportivo. Dopo il mio incidente ha detto che avrebbe preferito non vincere il titolo, poi quando mi ha quasi raggiunto in classifica ha detto di volermi vedere in pista. Grazie tante: prima ha fatto punti quando io non potevo difendermi, poi mi vuole quando eravamo vicini. Crede di essere tanto furbo? Lui è cretino e basta”.
GRAN PREMIO USA EST 1976 – Watkins Glen
HUNT: “Niki è un bravo preparatore di auto. Attento, eccezionale, un computer. Ma in corsa, da pari a pari, allora siamo uomini uguali e contano altri valori, anche emotivi”.
LAUDA: “Hunt? Un buon pilota, nient’altro, che però in questo momento guida un’auto superiore perché io non ho potuto più seguire da vicino i collaudi. Oggi l’amalgama di tutto questo fa sembrare Hunt un campione ma è solo un buon pilota”.
GRAN PREMIO GIAPPONE 1976 – Fuji
LAUDA: “Un titolo usurpato. Io e la Ferrari abbiamo sempre dominato e Hunt ha vinto solo …..


perché io non  ho potuto sviluppare la macchina”.
HUNT: “Non posso rimproverare Niki di essersi fermato. Dopo il suo incidente non ci si poteva aspettare che avesse guidato in tali condizioni”.
L’AMICIZIA VERA RACCONTATA IN UN LIBRO AUTOBIOGRAFICO DEL 1985
Come si può evincere, un confronto acceso, ma dettato solo dalla enorme tensione di quel finale di stagione. E’ passato tempo, Niki vinse altri titoli e ora è Presidente non esecutivo della Mercedes AMG di Hamilton e Rosberg, James non c’è più. La verità è che i due si ammiravano. Nel 1985, nel libro “La mia storia” Lauda dedica un ponderato paragrafo all’amico-nemico con il quale condivise gli albori della carriera e, semplicemente, la ossessiva, feroce, insopprimibile voglia di affermarsi nello sport che amavano. Ecco quanto ha scritto:
Erano i tempi della F3, quando entrambi eravamo al verde e stavamo molto assieme. Ricordo ancora James: in viaggio con il suo meccanico nel Ford Transit, con la tenda. Ho vissuto un sacco di tempo a Londra con James, in un monolocale. Da lui vi era sempre un gran bordello e un paio di ragazze in giro. Il suo hard play era pazzesco….Con tutto questo Hunt era un compagnone sincero, onesto, e un pilota fantastico. Nel 1976, l’anno in cui mi soffiò il campionato mondiale, guidò in modo tremendamente forte e verso la fine della stagione raggiunse quella forma che gli permise di recuperare il vantaggio che avevo acquisito. La cosa veramente grande fu quella di ritirarsi in tempo, quando lui o la sua vettura non era più al massimo…Riesce sempre a stupirmi”. 
Categorie
Senza categoria

SCHUMACHER, 15 ANNI FA LA GIOIA DI SUZUKA. Ora tocca a Mick

Schumacher trionfatore a Suzuka 2000
(8/10/2015) Oggi pensare a Michael Schumacher significa anche tornare con i ricordi ad una delle pagine più belle della sua carriera. E della Ferrari. Quindici anni fa a Suzuka il campione tedesco riportava a Maranello il titolo piloti che mancava dal 1979 grazie alla vittoria nel GP del Giappone davanti al rivale Hakkinen su Mc Laren. Michael costruì il successo grazie alla sua guida efficacissima sulla pista resa viscida dalla pioggia e diede inizio ad un filotto di altri quattro successi che lo hanno reso il pilota più titolato di tutti i tempi. 

da Mick Schumacher Fans Club Facebook
Come si sa, dopo l’incidente sugli sci oggi è degente nella sua casa di Gland in Svizzera e le ultime notizie diffuse dal Daily Express sono tristi: peserebbe solo 45 chili, senza possibilità di parlare e di alzarsi, con limitata coscienza dell’ambiente circostante. D’altronde, proviamo a infondere un po’ di speranza, si era già detto che, superata la fase critica, i progressi sarebbero stati molto lenti e che sarebbe occorsa altrettanta pazienza. Speriamo almeno che possa aver avuto cognizione dei progressi del figlio Mick che quest’anno ha debuttato con una vittoria nella F4 tedesca. Certo, poi ha pagato lo scotto del debuttante, compresa la frattura di una mano, ma il decimo posto finale (terzo tra i rookie) sono una buona base per il futuro. Il suo team manager Van Amersfoort punta su di lui: “Negli ultimi mesi è migliorato enormemente ed è diventato un ragazzo forte”. Nel 2016 potrebbe approdare in F3.
Categorie
Senza categoria

HAPPY BIRTHDAY / AUGURI A MARCO APICELLA, OGGI 50 ANNI


(7/10/2015) Marco Apicella compie oggi 50 anni e forse penserà a quell’unico gran premio di Formula 1 che è riuscito a disputare, a Monza nel 1993 con una Jordan. Soddisfazione di molto breve durata poichè si ritirò dopo un giro per incidente, ma fin lì il pilota bolognese non arrivò per caso. Come tanti italiani di talento, si era fatto valere nei kart, in F.3 (solo Larini nel 1987 gli stette davanti), in F. 3000. E, sempre come tanti italiani, dopo un infruttuoso test con la Minardi, decise di emigrare in Giappone (come poi Quintarelli, Caldarelli, Liuzzi buon ultimo). Un pò di acclimatamento e nel 1994 diventò campione di Formula Nippon. La parentesi della F1 rimase tale: il bolognese decise infatti di concentrarsi nelle gare in estremo oriente, comprese le ruote coperte, anche se non raggiunse più livelli di classifica eclatanti. Poi parentesi amarcord in F3000, un’esperienza traumatica durante le qualifiche alla 24 Ore di Le Mans del 2007 su Lamborghini Murcielago (era socio del team), LMES, Super GT. Sempre molto veloce. L’anno scorso lo abbiamo ritrovato con una Mit Jet tra le mani: il tarlo della velocità è duro a morire. Resta il solito magone: cosa avrebbe combinato questo prodotto della Terra dei Motori con un’auto competitiva?
Categorie
Senza categoria

LA DS 5 E’ AUTO EUROPA UIGA 2016

(7/10/2015) – E’ la DS 5, la prima vettura del nuovo marchio premium della Citroën, DS Automobiles, nato all’inizio di quest’anno, l’ Auto Europa U.I.G.A. 2016. La vettura francese è stata eletta ieri, al termine della fase finale del premio che si tenuta presso il Museo Nazionale dell’Automobile di Torino, con il maggior numero di preferenze da parte dei giornalisti della U.I.G.A. (Unione Italiana Giornalisti dell’Automotive), chiamati a valutare le 21 vetture finaliste. La DS 5 ha ricevuto 184 voti, precedendo nella classifica finale la Fiat 500X, seconda con  131 voti, e la Jeep Renegade, al terzo posto con 115. Più distanziata, al quarto posto si è piazzata la Jaguar XE (74), seguita dalla BMW Serie 2 Active Tourer, dalla Suzuki Vitara e dalla Land Rover Discovery Sport. Il riconoscimento assegnato alla DS 5 suggella anche un anniversario: nello stesso  giorno di 60 anni fa, il  6 ottobre 1955, venne infatti presentata al Salone di Parigi la DS 19, che sarebbe divenuta un’icona dell’automobilismo mondiale. 
Il premio è stato consegnato dal presidente della U.I.G.A., Marina Terpolilli, ad Eugenio Franzetti, Direttore Comunicazione e Relazioni Esterne del gruppo PSA, e ad Elena Fumagalli, appena nominata Responsabile Comunicazione del marchio DS. Auto Sportiva Europa U.I.G.A. 2016 è stata eletta la Lamborghini Aventador LP 750-4 Super Veloce. Nel corso stessa serata sono stati assegnati anche gli Special Awards 2016 della U.I.G.A. Il Green Gold Award per la vettura più ecologica è andato alla Land Rover per la Range Rover Hybrid; il premio speciale Drive Safely per la sicurezza alla Volvo; lo Special Award Innovative Technology per la tecnologia più innovativa alla Opel; il premio Sustainable Mobility, per la mobilità sostenibile, alla Mercedes. Il premio speciale Research & Innovation è stato vinto dalla Fiat, mentre lo special award Innovative Design è stato assegnato alla Mazda. Infine, il premio speciale Sostenibilità è stato consegnato ad Alcantara per il suo impegno nell’abbattimento ed alla compensazione delle emissioni di CO2   legate alla sua attività.