(26/10/2015) – Domenica amara per Nico Rosberg e Valentino Rossi. L’uno ha perso l’ennesimo duello (e campionato mondiale) con il compagno di squadra Lewis Hamilton, al quale alla fine non ha certo fatto i complimenti, l’altro si è complicato la vita innescando una brutta querelle con l’ex fan Marquez. Hanno buone ragioni per aver fatto quello che hanno fatto?
ROSBERG – Le immagini le avete viste. Hamilton ha avuto una buona partenza e ha affiancato il pole man tedesco affrontando così all’interno la prima curva di Austin. Rosberg, da parte sua, non ha mollato. Alla piega, l’inglese ha maliziosamente “accompagnato” verso l’esterno il rivale che ha finito per essere superato dalle due Red Bull. “Lewis ha avuto un atteggiamento aggressivo nei miei confronti e non so spiegare il perché, ci siamo anche toccati”, ha detto visibilmente contrariato a fine gara (gli ha anche lanciato contro il cappellino). Che dire? Hamilton non ha replicato, ha totalmente glissato perché è andata proprio così. Direi solo una cosa, fermo restando che Hamilton ha meritato il titolo: quando avvenne il fattaccio del GP del Belgio 2014, con il contatto a Les Combes tra i due questa volta palesemente innescato da Rosberg (con conseguente foratura per Hamilton), Wolff & C. furono subito molto duri con Nico. “Inaccettabile”, sentenziarono. Questa volta, pur avendo rilevato il motivato e forte disappunto dell’altro suo pilota, non hanno avuto nulla da dire al riguardo. C’era solo da festeggiare.
ROSSI – Valentino si è sentito circondato. Il clan spagnolo (Lorenzo, Marquez, Pedrosa) in qualche modo e per qualche motivo gli ha tolto serenità in questo rush finale e ieri a Sepang si è toccato il fondo. Il “calcetto” del centauro di Tavullia (lui smentisce) è stato tropo grave ed evidente per essere derubricato a normale battaglia in pista. Perfino gli esterrefatti commentatori di Sky, Meda e Capirossi, imbarazzatissimi, non hanno potuto che balbettare un “Così non è bello”. Sul web si è scatenata la bagarre tra difensori, e puntatori del dito accusatorio. Allora: Rossi non si è aiutato facendo quello che ha fatto. Ha dato l’impressione, quasi consapevole di non potercela fare, di trovare il pretesto per dire “Ho perso per una congiura degli spagnoli”. Marquez è stato davvero fastidioso ma faceva la sua corsa. Ora la situazione precipita e per lui sarebbe bruciante perdere un titolo che a 36 anni si stava costruendo con tanta sagacia. Vale si è beccato una dura penalizzazione (ma c’è chi invoca ancora una sanzione esemplare) e a questo punto a Valencia, se ci va, avrà l’occasione, nonostante tutto, di dimostrare di essere superiore. Non solo in pista.