(20/10/2015) – Un week end particolare quello che attende Alexander Rossi. Il pilota della Manor Marussiatorna al volante di una Formula 1, dopo l’esordio a Singapore e poi in Russia, e lo fa in casa: ad Austin, USA. Il californiano del Nord (Auburn), 24 anni, ha diversi compiti da assolvere, tutti difficili. Prima di tutto, ben figurare, il che nella attualmente molto poco competitiva scuderia diretta di John Booth significa dare filo da torcere al compagno Stevens, non sbattere e dimostrare agli ingegneri una buona sensibilità tecnica. Superare questi esami significherebbe rimanere in ballo per la stagione 2016 che, questa volta, sarebbe molto più appetibile: infatti è in arrivo il motore Mercedes e l’ultima fila fissa dovrebbe diventare meno consueta. Ma per Rossi ancor più di tutto questo peserà il ruolo di house player. “Ora abbiamo un circuito fantastico, un team (Haas, ndb) e un pilota”, ha detto consapevole del suo ruolo di punta nel pacchetto Formula 1 che negli Stati Uniti è sempre in procinto di decollare ma dai tempi di Mario Andretti non trova il suo interprete massimo, capace di allargare la visuale e di attrarre fans verso questa disciplina del motorismo da quelle parti sempre almeno un gradino sotto la Nascar e la Indy Car.
Rossi ce la metterà tutta: “E’ dall’età di 10 anni che punto alla F.1”. Per questo si è impegnato bambino nei kart e si iscrisse alla Skip Barber Racing School. Per questo si trasferì nel 2009 in Europa e, insieme alla famiglia, ha investito su se stesso creando un fondo personale. Il Team Rossi Motorsports è il nome della sua società di management: chi crede in lui può acquistare, come dice testualmente, “un pezzo del suo futuro”. A Fox Business Network ha rivelato che se divenisse vincente il suo investimento, attestato ora tra i 3-4 milioni di dollari, potrebbe crescere del 200%.