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FELIPE MASSA SULLA JAGUAR SFIDA 007

(30/10/2015) – Divertitevi a guardare questo breve video girato proprio sul circuito del Gran Premio a Città del Messico: il pilota Williams Felipe Massa sale a bordo della bellissima Jaguar C-X75 (un progetto Williams) guidata da Mr Hinx nell’ultimo film della saga 007 “Spectre” e lo fa in occasione del debutto della pellicola sugli schermi del Continente americano. Non c’è che dire, il buon Felipe sembra apprezzare molto la nutrita “cavalleria” della macchina con la quale compie anche diverse piroette. https://www.youtube.com/watch?v=59tzOQqGIl4
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LOS DIAS DE CHECO PEREZ

(30/10/2015) – Per Sergio Perez non è il solito week end di gara. Correre il Gran Premio del Messico è qualcosa di speciale e se ne sta accorgendo. Sul suo account di twitter scorre un video che recita: “No todos los dias corres con 120 millones de mexicanos dentro tu auto”. I media latino-americani lo hanno ovviamente eletto protagonista e possibile outsider della ritrovata gara sudamericana assente dal calendario della F.1 dal 1992 (Mansell ultimo vincitore). Certo, la pressione è tanta e la sua Force India non è la monoposto più competitiva (tra l’altro giungono notizie di difficoltà nel pagamento dei fornitori) ma il recente terzo posto di Sochi ha rilanciato le azioni di entrambi. Checo pare ritrovato e molto motivato, in classica è davanti al quotato compagno di squadra Hulkenberg e il suo mentore Carlos Slim già prefigura nuovi più alti orizzonti: “Se continua così, è il candidato ideale di ogni grande squadra”, ha detto. Vero, probabilmente, ma ha dovuto ricominciare daccapo. Era nel programma Ferrari Driver Academy ma nel 2012, quando spopolava con la modesta Sauber, l’allora presidente Montezemolo non  lo ritenne “pronto” per il Cavallino. Fu così la Mc Laren a puntare su di lui ma nel 2013 cominciò il declino della scuderia inglese. Sfortuna. Con la scuderia indiana ha potuto ricostruirsi una reputazione e, sebbene abbia già firmato il rinnovo per il 2016, è già una ottima pedina per il mercato piloti 2017. Il Gran Premio del Messico, all’autodromo Hermanos Rodriguez, è uno snodo fondamentale per la sua carriera e lui è pronto a regalare un’impresa. “E’ il mio miglior momento in F1”, si gasa. Per l’occasione, indosserà un apposito casco realizzato dallo studente di Design Industriale di Puebla Juan Francisco Sanchez Zeferino. Allora, Vamos Checo!

https://pbs.twimg.com/profile_images/597489517788987392/cw3_tKJV_bigger.jpgSergio Pérez @SChecoPerez  8 ore fa
Vamos México llegó el momento!! Pongamos a nuestro País donde merecemos todos!!! Gracias por todo su… https://instagram.com/p/9cTaPruaa3/ 
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VOLVO NEL WTCC, LA STORIA CONTINUA

(29/10/2015)Volvo nel Wtcc torna a competere ai più alti livelli, 30 anni dopo il successo nel campionato europeo Touring Car Championship 1985 e, come si vede dalla foto sotto del panel esposto al recente salone Auto e Moto d’Epoca di Padova, comincia a fare marketing con la sua storia. La notizia del prossimo ingresso nel WTCC è da considerarsi molto positiva per il settore racing, per il campionato targato FIA e per gli appassionati. E naturalmente anche per la stessa Casa svedese di proprietà, come noto, cinese. “Abbiamo scelto il FIA WTCC come nostra piattaforma di motorsport globale in quanto combina la tecnologia all’avanguardia delle nostre vetture Volvo con emozionanti corse in tutto il mondo. Il campionato ci consente di sviluppare ulteriormente la nostra tecnologia e di applicare lo sviluppo dai circuiti di gara direttamente sui nostri prodotti orientati ai clienti”, ha detto Niels Möller, COO di Polestar, la struttura Performance del brand Volvo Cars. 
Nel 1985 correva la Volvo 240 Turbo quattro cilindri turbo – fu una vera sfida tecnologica rispetto ai più frazionati motori Bmw, Jaguar e Rover – mentre nel 2016 il partner ufficiale di Polestar, Cyan Racing, porterà in pista la Volvo S60 Polestar TC1 con un motore turbo di nuova concezione 4 cilindri di 400 CV, basato sulla tecnologia d’avanguardia della nuova famiglia di motori Drive-E Volvo. Il motore Drive-E è un esempio perfetto con la sua tecnologia a basso attrito e materiali esotici. Abbiamo sfruttato il grande lavoro di sviluppo dai programmi di corsa precedenti e dalle auto stradali e siamo quindi ansiosi di confrontarci con i migliori del WTCC “, lancia la sfida Mattias Evensson, responsabile Cyan Racing dello sviluppo motore. Resta da definire la line-up dei piloti e poi Citroen dovrà guardarsi bene da questo temibile avversario che comunque non ha fretta: “Si tratta di un impegno a lungo termine”, avvisa Christian Dahl, CEO di Cyan Racing…



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HAPPY BIRTHDAY / LORD HESKETH 65 ANNI, CON HUNT COPPIA D’ORO DELLA F1

(28/10/2015) – Come non ricordare Lord Hesketh? Ebbene, Thomas Alexander Fermor-Hesketh, terzo Barone Hesketh, compie oggi 65 anni e resta, nonostante ormai sia fuori dal giro, una icona del motorsport e in particolare della cosiddetta “golden age” delle corse automobilistiche. Insieme a James Hunt ha dato vita ad una delle avventure più scintillanti che il Circus della Formula 1 possa annoverare nella sua lunga storia. Poco più che ventenne, erede della nobile famiglia inglese, proprietario di un castello Easton Neston nel Northamptonshire (recentemente venduto), rimase affascinato dal mondo dei motori nel quale decise di investire i suoi molti averi. La scalata verso la massima formula cominciò all’inizio degli anni settanta, con le F.3, insieme ad un altro “visionario” che rispondeva al nome di Anthony Horsley. Fu in questo ambiente carico di tradizione, speranze e ambizioni che conobbe tal James Hunt, squattrinato pilota in cerca di affermazione ma anche molto…dedito alle uscite di pista tanto da essere soprannominato “Hunt the shunt”. Puntò su di lui, col quale condivideva una visione della vita lussureggiante (fu anche suo testimone di nozze con la modella Susan Miller), e dopo avergli messo a disposizione una March e una Surtees decise il grande passo: diventare costruttore. 
La Hesketh 308, bianca con solo i richiami all’Union Jack e alla Croce di S. Andrea, rappresentava nella sua mente la sfida inglese a Ferrari & C, il mezzo con il quale imprimere la supremazia tecnica e sportiva britannica. Leggendarie le sfarzose presenze nei paddock o a Montecarlo a base di champagne, aragoste, belle donne e yacht da 162 piedi. Storica la prima (e unica) vittoria di Hunt nel Gran Premio di Olanda proprio davanti alla Ferrari T di Niki Lauda. Fu l’ultimo lampo di gloria. Non poteva essere un pozzo senza fondo e infatti i soldi finirono, Hunt si sistemò alla Mc Laren e ben presto Lord Hesketh perse voglia e interesse. Si sposò ed ebbe tre figli. Rigurgiti di antica passione si verificarono con la fondazione della Hesketh Motorcycles – alla presentazione della bicilindrica V1000 nel 1980 c’era Mike Hailwood – poi rilevata da altri (lanciata la Hesketh 24), e con la carica di Presidente del Club Piloti Britannici, ricoperta nel periodo 1994/2000. Ma dal 1984 divenne la politica il suo nuovo campo d’azione, fino a essere nominato Ministro dell’Industria del Governo Major. 
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IT’S A SMART MOBILITY WORLD

(27/10/2015) – Tutto è pronto per un viaggio nella Mobilità 4.0: da domani al 30 ottobre presso l’Autodromo Nazionale di Monza è in programma l’edizione 2015 di Smart Mobility World, la più grande manifestazione europea dedicata alla mobilità del XXI secolo, basata sulla stretta integrazione tra strumenti fisici di movimento e tecnologie ed applicazioni dell’informatica e delle telecomunicazioni. Per spiegare i temi Smart City e Green Mobility, sono previsti conferenze internazionali, convegni, aree espositive, opportunità di incontri tra imprese e una zona experience che consentirà di provare sulla pista del celebre autodromo, in un percorso nel paddock e ai box, i veicoli intelligenti, sicuri e sostenibili già disponibili sul mercato e ancora in fase di ricerca. I TEST DRIVELe case automobilistiche, le aziende produttrici di app e di tecnologie metteranno a disposizione del pubblico i loro veicoli per testarli in pista. Saranno messe alla prova diverse caratteristiche delle vetture: le interfacce di infotaiment, i dispositivi di sicurezza attiva e passiva, le prestazioni delle auto con differenti motorizzazioni, le capacità di connessione via rete. Per partecipare è sufficiente prenotare il proprio test drive direttamente il giorno dell’evento e portare con sé la patente di guida e gli autisti potranno scegliere se guidare sulla pista oppure in altri percorsi appositamente realizzati nel paddock e all’interno delle strutture dell’Autodromo. Nissan porterà Leaf e NV-200, entrambi full electric; il Gruppo PSA presenterà i veicoli più innovativi dei suoi 3 marchi sul fronte della sostenibilità e delle dotazioni di connettività e sicurezza attiva: quindi Peugeot 308sw, Ion e 508RXH, Citroen C4, Czero e Berlinco elettrico, DS4 e 5; Ecomotori, che si occupa di ecodrive, una 500 Abarth a metano e una a GPL; AZCOM presenterà due Ferrari 458 iperconnesse; Cleis dimostrerà una BMW Z4 Roadster Cabrio, Vodafone  una Porsche Cayenne diesel, e TIM una Hyundai IX35. Altre automobili verranno infine messe a disposizione da parte di: EasyPark e Skidata, FCA e Alphabet.
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ROSBERG E ROSSI, CHI HA RAGIONE?

(26/10/2015) – Domenica amara per Nico Rosberg e Valentino Rossi. L’uno ha perso l’ennesimo duello (e campionato mondiale) con il compagno di squadra Lewis Hamilton, al quale alla fine non ha certo fatto i complimenti, l’altro si è complicato la vita innescando una brutta querelle con l’ex fan Marquez. Hanno buone ragioni per aver fatto quello che hanno fatto?
ROSBERG – Le immagini le avete viste. Hamilton ha avuto una buona partenza e ha affiancato il pole man tedesco affrontando così all’interno la prima curva di Austin. Rosberg, da parte sua, non ha mollato. Alla piega, l’inglese ha maliziosamente “accompagnato” verso l’esterno il rivale che ha finito per essere superato dalle due Red Bull. “Lewis ha avuto un atteggiamento aggressivo nei miei confronti e non so spiegare il perché, ci siamo anche toccati”, ha detto visibilmente contrariato a fine gara (gli ha anche lanciato contro il cappellino). Che dire? Hamilton non ha replicato, ha totalmente glissato perché è andata proprio così. Direi solo una cosa, fermo restando che Hamilton ha meritato il titolo: quando avvenne il fattaccio del GP del Belgio 2014, con il contatto a Les Combes tra i due questa volta palesemente innescato da Rosberg (con conseguente foratura per Hamilton), Wolff & C. furono subito molto duri con Nico. “Inaccettabile”, sentenziarono.  Questa volta, pur avendo rilevato il motivato e forte disappunto dell’altro suo pilota, non hanno avuto nulla da dire al riguardo. C’era solo da festeggiare.

ROSSI – Valentino si è sentito circondato. Il clan spagnolo (Lorenzo, Marquez, Pedrosa) in qualche modo e per qualche motivo gli ha tolto serenità in questo rush finale e ieri a Sepang si è toccato il fondo. Il “calcetto” del centauro di Tavullia (lui smentisce) è stato tropo grave ed evidente per essere derubricato a normale battaglia in pista. Perfino gli esterrefatti commentatori di Sky, Meda e Capirossi, imbarazzatissimi, non hanno potuto che balbettare un “Così non è bello”. Sul web si è scatenata la bagarre tra difensori, e puntatori del dito accusatorio. Allora: Rossi non si è aiutato facendo quello che ha fatto. Ha dato l’impressione, quasi consapevole di non potercela fare, di trovare il pretesto per dire “Ho perso per una congiura degli spagnoli”. Marquez è stato davvero fastidioso ma faceva la sua corsa. Ora la situazione precipita e per lui sarebbe bruciante perdere un titolo che a 36 anni si stava costruendo con tanta sagacia. Vale si è beccato una dura penalizzazione (ma c’è chi invoca ancora una sanzione esemplare) e a questo punto a Valencia, se ci va, avrà l’occasione, nonostante tutto, di dimostrare di essere superiore. Non solo in pista. 
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ANNIVERSARY / 24 OTTOBRE 1965. 50 ANNI FA IN MESSICO LA PRIMA VITTORIA HONDA IN F1

(24/10/2015) – Chissà cosa darebbe Fernando Alonso per poter celebrare il 50° anniversario della prima vittoria Honda in Formula 1 con un’altra roboante vittoria ad Austin. Era infatti il 24 ottobre del 1965, Gran Premio del Messico, quando il lentigginoso pilota americano Richie Ginther (terzo nelle qualifiche) regalò il primo successo nella massima formula alla casa giapponese, dopo quasi un anno dal suo approdo in quello che sarebbe diventato il Circus. Si trattò anche della prima affermazione di un costruttore non europeo e per gli americani della Good Year che calzavano la bianca e innovativa monoposto RA 272 nipponica, il cui motore, un V12 da 1,5 litri, si basava sulla tecnologia delle loro già performanti moto da corsa. In quella occasione, l’altro pilota del team, Ronnie Bocknum, si classificò quinto a un giro. Un grande successo e una dimostrazione di forza che comunque non si tramutarono negli anni seguenti in una continuità tale da assicurare il titolo mondiale (http://motor-chicche.blogspot.it/2013/11/honda-e-la-f1-una-lunga-storia.html). Sarebbero venute altre soddisfazioni, scritte altre pagine di storia, fino all’attuale rientro, ad oggi molto mesto. Conviene allora ricordare una delle massime di Soichiro Honda, il saggio fondatore: “Il successo è costituito da un 99% di insuccessi”. Avvisate Alonso.
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CHICCHE D’EPOCA A PADOVA

(23/10/2015) Il Salone Auto e Moto d’Epoca di Padova, edizione 2015, si rivela il più ricco di sempre. Tanti i motivi di attrazione e tante le “chicche” davvero gustose. Eccone una piccola selezione.

Tra le auto in assoluto più antiche e rare, la Lancia Beta20 HP del 1911, uno dei gioielli del Museo Nicolis di Villafranca, prodotta in 150 esemplari a partire dal 1909. 

All’interno dello stand Maserati sono in esposizione tre Classiche di grande valore storico: una 6C34 del 1934, costruita in sole 6 unità; una sportiva Mistral Coupè del 1964 carrozzata Frua e una Tipo 124 del 1974, esemplare unico.

Ad aprire l’edizione il Premio del Concorso di Restauro Porsche Classic. Per oltre un anno dealer, officine autorizzate e i partner Classic si sono sfidati nel realizzare il miglior restauro certificato. La Regina 2015, svelata ieri, è stata la 6 cilindri del 1974 911 Carrera 2,7 Targa Partner Classic Padova Est.

E’ esposta ed in vendita (75.000 euro) la March F2 appartenuta a Vittorio Brambilla, portata in pista dal pilota monzese nella stagione 1973/74. Equipaggiata con motore BMW Schnitzer e cambio Hewland FT200, è stata completamente restaurata e viene garantita pronta all’uso. A corredo, si specifica, varie foto e classifiche che testimoniano il suo passato storico.

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AUTO E MOTO D’EPOCA, A PADOVA TUTTO ESAURITO! Le foto

(23/10/2015) – Avvìo col botto ieri della 32esima edizione di Auto e Moto d’Epoca (22-25 ottobre), il Salone padovano che si conferma così il più importante appuntamento europeo dedicato all’Heritage. Tanti appassionati, collezionisti e curiosi hanno affollato fin dal primo minuto i padiglioni della Fiera. Le Case hanno recepito il segnale e il marketing fa il suo corso: 18 grandi Marchi presenti con diverse anteprime nazionali provenienti direttamente dal recente Salone di Francoforte e oltre 4.000 tra le più belle e rare auto d’epoca in vendita (Ferrari, Porsche, Lamborghini, Corvette ecc). Qualche esempio di anteprima? Mercedes S Cabrio, la nuova BMW 3, il nuovo SUV Bentayga, la nuova Smart cabrio. Poi la Q30 infiniti, la Giulia Quadrifoglio, la Porsche 4S limited edition e le serie Autobiography di Range Rover e Defender. Naturalmente AME è anche immensa offerta di preziosa ricambistica e di ogni sorta di oggetto d’epoca (riviste, orologi, abbigliamento dedicato, materiali vari, gadget, ecc.). Nella giornata inaugurale, da segnalare l’incontro tra BIG del design come Giampaolo Benedini, Fabrizio Giugiaro e Paolo Pininfarina, la presentazione della webserie sull’auto d’epoca “Bulli & Bulloni” con Enrico Brignano da lunedì in esclusiva su quattroruote.it. E’ partita inoltre la corsa alla candidatura del motorismo storico a Patrimonio Mondiale dell’Umanità! 

LA GALLERY PROSEGUE……..



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ALEXANDER ROSSI, PASSIONE E AFFARI DA F1

(20/10/2015) – Un week end particolare quello che attende Alexander Rossi. Il pilota della Manor Marussiatorna al volante di una Formula 1, dopo l’esordio a Singapore e poi in Russia, e lo fa in casa: ad Austin, USA.  Il californiano del Nord (Auburn), 24 anni, ha diversi compiti da assolvere, tutti difficili. Prima di tutto, ben figurare, il che nella attualmente molto poco competitiva scuderia diretta di John Booth significa dare filo da torcere al compagno Stevens, non sbattere e dimostrare agli ingegneri una buona sensibilità tecnica. Superare questi esami significherebbe rimanere in ballo per la stagione 2016 che, questa volta, sarebbe molto più appetibile: infatti è in arrivo il motore Mercedes e l’ultima fila fissa dovrebbe diventare meno consueta. Ma per Rossi ancor più di tutto questo peserà il ruolo di house player. “Ora abbiamo un circuito fantastico, un team (Haas, ndb) e un pilota”, ha detto consapevole del suo ruolo di punta nel pacchetto Formula 1 che negli Stati Uniti è sempre in procinto di decollare ma dai tempi di Mario Andretti non trova il suo interprete massimo, capace di allargare la visuale e di attrarre fans verso questa disciplina del motorismo da quelle parti sempre almeno un gradino sotto la Nascar e la Indy Car. 
Rossi ce la metterà tutta: “E’ dall’età di 10 anni che punto alla F.1”. Per questo si è impegnato bambino nei kart e si iscrisse alla Skip Barber Racing School. Per questo si trasferì nel 2009 in Europa e, insieme alla famiglia, ha investito su se stesso creando un fondo personale. Il Team Rossi Motorsports è il nome della sua società di management: chi crede in lui può acquistare, come dice testualmente, “un pezzo del suo futuro”. A Fox Business Network ha rivelato che se divenisse vincente il suo investimento, attestato ora tra i 3-4 milioni di dollari, potrebbe crescere del 200%.