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ANNIVERSARY / 19 AGOSTO 1975. LA MORTE DI MARK DONOHUE, IL PILOTA INGEGNERE

(17/8/2015) – Il fortunato week end del GP di Austria 1975 di Vittorio Brambilla si rivelò invece tragico per Mark Donohue. Il pilota americano della Penske rimase infatti vittima postuma di un brutto incidente occorsogli durante il warm up della mattina alla Hella Kurve di Zeltweg. L’esplosione in piena velocità di uno pneumatico rese ingovernabile la monoposto n° 28 che si schiantò con violenza, finendo poi nel fossato oltre la carreggiata. Mark fu soccorso, cosciente, anche dai colleghi Fittipaldi e Stuck e trasportato d’urgenza all’ospedale di Graz. Sembrava avercela fatta ma forti dolori al capo resero necessario intervenire per bloccare un’emorragia cerebrale che, due giorni, dopo lo portò alla morte. Ci furono anche strascichi: la famiglia fece causa alla casa di pneumatici e un commissario, colpito da un pezzo della March-Penske, perì anch’egli dopo due giorni di agonia. Per la F.1, quell’anno già traumatizzata dall’incidente del Montjuich, fu un brutto colpo e per l’automobilismo americano davvero una grande perdita. 

Donohue, infatti, era un pilota quasi prestato alla F1 (nel ’75 aveva 38 anni): nel 1972 aveva vinto la 500 Migliadi Indianapolis con una Mc Laren schierata dal Team Penske ed era tra i top drivers a stelle e strisce, campione Trans-Am e CanAm. Al debutto nella massima formula, per dire delle sue qualità, salì sul podio grazie ad un bel terzo posto al GP del Canada 1971; poi fu l’amico fraterno Roger Penske ad offrigli tre anni dopo una nuova chance, ben lieto di avvalersi anche delle riconosciute capacità di collaudo di Donohue che era tra l’altro valente ingegnere laureato alla Brown University. La sua morte portò il Team a ritirarsi dalla F1 alla fine del 1976.
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FLASH BACK / 17 AGOSTO 1975. UNICA VITTORIA (BAGNATA) PER BRAMBILLA IN AUSTRIA

(17/8/2015)Vittorio Brambillaha disputato 74 gran premi di Formula 1 ed è stato un piede pesante purtroppo poco supportato dalle monoposto che ha guidato. Su pista bagnata, però, era un autentico aliscafo e l’unica vittoria della sua carriera l’ha conquistata per l’appunto sotto la pioggia, 40 anni fa, il 17 agosto del 1975: il Gran Premio d’Austriaall’Osterreichring. In pole, quella domenica, c’era Lauda su Ferrari T, ormai involato verso il titolo, ma nella gara di casa non aveva fatto i conti con il maltempo. La pioggia cominciò a scendere sempre più copiosa rendendo i saliscendi di Zeltweg davvero insidiosi per le nubi e con nubi d’acqua sempre più grandi sollevate dagli pneumatici delle vetture. Dalla quarta fila, cominciò imperiosa la rimonta di Brambilla che in 15 giri riuscì ad agguantare e superare il ferrarista mettendosi quindi alla caccia di Hunt già passato in testa. Altri cinque giri e anche l’inglese, tra l’altro specialista dell’acqua, dovette soccombere all’arrembante e incontenibile italiano. Al 29° giro, la direzione gara esibì bandiera rossa per le condizioni di gara ormai divenute veramente troppo pericolose, con visibilità praticamente azzerata. Per non aver effettuato almeno il 75% della percorrenza di gara prevista (54 giri), il punteggio venne assegnato dimezzato ma la gioia di Brambilla, autore anche del giro più veloce, fu ugualmente grande. Tanto grande da alzare entrambe le braccia dopo il traguardo col risultato di finire contro un guard-rail danneggiando il musetto della sua March 751-Ford! Quel giorno Vittorione colmò una lacuna: la vittoria di un pilota italiano mancava dal 1966, dal successo di Scarfiotti a Monza!
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MONZA 2015 PER I TIFOSI: PIT LANE APERTA E AUTOGRAFI DEI PILOTI

(12/8/2015) – Tirato un sospiro di sollievo per l’intervento del Governo che, di fatto, consentirà al Gran Premio  d’Italia a Monza di avere le carte in regola per sopravvivere (all’Expo Milano si raccolgono ancora firme al padiglione della Lombardia, vedi foto) si lavora sodo per garantire già quest’anno belle novità. L’Autodromo Nazionale ha infatti organizzato una sessione di walk-about in pit lane e uno spazio dedicato agli autografi dei piloti. Per permettere l’accesso alla pit lane al maggior numero di appassionati, da oggi fino a martedì 18 agosto verranno scontati sul sito monzanet.it gli abbonamenti tre giorni in tribuna. Giovedì 3 settembre dalle 16 alle 18 sarà riservata ai possessori di un abbonamento tre giorni la possibilità di seguire da vicino le operazioni dei team di Formula 1 all’interno dei box e il perfetto coordinamento di ogni componente della scuderia per preparare al meglio le monoposto in vista della gara di domenica. I tifosi con abbonamento potranno infatti accedere liberamente alla pit lane e camminare a pochi metri di distanza dalle auto che tre giorni dopo saranno in pista per l’86esimo Gran Premio d’Italia. Nello stesso pomeriggio, dalle 16.30 alle 17.30, si aggiungerà un’ulteriore iniziativa che coinvolgerà gli appassionati con abbonamento. Verrà allestita un’apposita area nei pressi della pit lane dove i piloti saranno a disposizione dei tifosi per una sessione di autografi. Sarà dunque possibile per i possessori di un abbonamento tre giorni, avvicinare i propri beniamini e chiedere loro una firma. Per consentire a tutti gli interessati di acquistare un abbonamento tre giorni per partecipare al walk-aboutdi giovedì e seguire prove libere, qualifiche e gara del Gran Premio, l’Autodromo Nazionale Monza sconterà per un’intera settimana i biglietti in abbonamento per alcune selezionate tribune. Da martedì 11 a martedì 18 agosto sarà infatti possibile acquistare sul sito monzanet.it a prezzi vantaggiosi, con sconti fino a 60 euro, gli ingressi che permettono di prendere parte alle iniziative di giovedì 3 settembre, consentono l’accesso venerdì 4 settembre a tutte le tribune (ad eccezione di quelle riservate) e poi assegnano un posto numerato per sabato 5 e domenica 6 settembre. Le tribune interessate dalla promozione sono le più amate dai tifosi. Saranno infatti incluse negli abbonamenti scontati le tribune Centrali, Laterali e Alta Velocità nei pressi del rettifilo di partenza, le esterne in Prima Variante, la tribuna della Piscina, la Parabolicae Vedano. 
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ANNIVERSARY / 12 AGOSTO 1985. WINKHELOCK, MORTE D’AGOSTO

(12/8/2015)Manfred Winkhelock era un pilota veloce e coscienzioso, nato come meccanico Sapeva che il rischio faceva parte del mestiere che si era scelto ma, come diceva lui, non era “un eroe, uno spaccone, uno spavaldo”. Nonostante ciò, quella domenica di 30 anni fa in Canada, trovò la morte durante la 1000 Km di Mosport. Correva in coppia con lo svizzero Marc Surer su una Porsche 962Cdel Team Kremer. Rilevato il volante dal compagno, attardato per via di un contatto, stava cercando di recuperare quando la vettura finì dritta contro le protezioni causandogli danni cerebrali immediatamente fatali (https://www.youtube.com/watch?v=nYcRIK0597w). Aveva “ripiegato” sul Campionato Endurance (aveva già vinto la 1000 Km di Monza) dopo anni di delusioni in F1 dove aveva debuttato nel 1980 su Arrows. Il 1980: quell’anno, a parte buoni risultati in F2, salì alla ribalta per l’incredibile incidente di cui fu protagonista al Nurburgring quando la sua March decollò letteralmente su un dosso al Flugplatz per poi finire rotolando nelle reti. Ne uscì scosso ma incolume, Neanche un graffio. Scriverà al settimanale Auto Motor und Sport: “Quel giorno pensai semplicemente: Ecco, ci siamo, questo è il mio ultimo istante. In momenti come quelli il coraggio serve a poco. Non ti senti forte. Tutto il contrario. Vieni sopraffatto da un sentimento di gigantesca rassegnazione. In casi come questi neanche provi a opporti al destino, visto che non ci puoi più fare niente. Da allora penso sempre e in maniera più intensa a quello che si potrebbe fare per evitare situazioni del genere”. Tornò in F1 nel 1982 sulla tedesca ATS (e nel 1984 sulla RAM-Hart) dell’irrequieto connazionale Gunter Schmidt ma neanche il motore BMW servì a migliorarne le prestazioni, soprattutto in gara. Ma quell’anno segnò ancora il carattere sensibile di Manfred, colpito dalle morti di Villeneuve, Paletti e dall’incidente di Pironi. “Dopo Zolder mi è apparso chiaro che in questo mestiere serve fortuna, sola e pura fortuna. Perché ci sono situazioni in cui è impossibile correggere e mettere a posto qualcosa”, scrisse ancora. Tre anni dopo la fortuna non fu dalla sua parte.
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IN & OUT / GP GERMANIA 1985. SUPER POLE DI TEO FABI E ULTIMA VITTORIA DI ALBORETO CON LA FERRARI

(4/8/2015) – Il Gran Premio di Germania del 4 agosto 1985 al nuovo Nurburgring riservò grosse e belle sorprese per i colori italiani, prima con Teo Fabi e poi con Michele Alboreto. La pole position fu infatti siglata da Teo Fabi che guidava la certo non troppo competitiva Toleman Hart. Una prestazione davvero super da parte del pilota milanese che confermava così le sue doti velocistiche dopo l’analogo risultato conseguito due anni prima a Indianapolis. Purtroppo fini lì: la partenza fu disastrosa e dovette poi ritirarsi per problemi all’acceleratore. Alboreto, che partiva indietro, risalì ben presto la china fino al duello finale e mozzafiato con l’avversario di tutto un campionato: Alain Prost su Mc Laren TAG Porsche , alla caccia del suo primo titolo mondiale. Michele si fece largo a spintoni anche col doppiato Rosberg ma riuscì a resistere e a trionfare. Terzo fu Laffite. 

Sembrava la prova certa della possibile scalata al mondiale in realtà fu l’ultima fiammata. L’ultima in assoluto. Quell’anno il ferrista non vinse più, minato dai guai della 156, ne riuscirà a farlo nei tre anni seguenti di permanenza a Maranello, prima dell’addio amaro, nè fino a quando rimase in F1.