(27/8/2015) – Sergey Sirotkin oggi compie 20 anni: è un po’ ingrassato rispetto alle foto che conosciamo del 2013 ma è in forma. Due anni fa, dopo l’era Petrov, rappresentava il fronte avanzato della “scuola” piloti russa, ben decisa a presidiare lo show business della Formula 1, con i buoni uffici della SMP Racing di Boris Rotemberg (amico di Putin). L’accordo per diventare collaudatore Sauber, team ben felice di ricevere finanziamenti freschi per la propria sopravvivenza (e Sirotkin sembrava poterglieli garantire grazie ad un gruppo di aziende vicine al Cremlino), era il viatico per portarlo, a 17 anni (!) nella massima formula. Fu lui a “svezzare”, proprio sulla monoposto svizzera, il circuito di Sochi nel settembre del 2013.
Poi la crisi Russia-Occidente ha danneggiato anche la sua rincorsa. Gli sponsor evaporarono e in Formula 1 arrivò un altro russo tramite la filiera Red Bull, quel Kvyat che ora fa faville. Ma Sirotkin non ha rinunciato al sogno ed è ripartito prima dalla World Series by Renault e quest’anno dalla GP2 dove, alla italiana Rapax dei fratelli Sovernigo e con la guida del DS Bergamini e del manager Gianpaolo Matteucci (che lanciò Fisichella), il russo sta facendo vedere che non era solo chiacchiere e volante. A luglio ha siglato pole positions e vittoria in Gara 1 a Silverstone e ora è terzo a pari punti con Haryanto in classifica generale. E’ progredito molto, indubbiamente, e l’obiettivo rimane il solito. “Il più grande regalo di compleanno – ha detto – sarà vincere in Formula 1”. Ci riuscirà?