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Mese: Luglio 2015
(20/7/2015) – La famiglia di Jules Bianchi ha comunicato data e ora dei funerali del giovane pilota deceduto sabato dopo 9 mesi di coma. Lo ha fatto, come si vede sotto, utilizzando i social sempre attivi: l’appuntamento è per domani 21 luglio alle ore 10 nella Cattedrale di Santa Riparata, città vecchia di Nizza. E’ facile immaginare la partecipazione di un gran numero di amici ed estimatori di Jules che purtroppo non ha avuto tempo e modo di dimostrare tutta la sua potenzialità – che la Ferrari in primis aveva ben individuato – riconosciutagli dalla totalità degli addetti ai lavori.
Vous pourrez dire adieu à Jules mardi 21 Juillet à 10h00 du matin, en la cathédrale Sainte Réparate de @VilledeNice #CiaoJules
Ovviamente, il cordoglio e l’abbattimento sono ancora forti. Jules si era distinto anche per umiltà, educazione, senso di amicizia. Ecco i pensieri espressi via twitter per esempio dai connazionali Romain Grosjean, Jean Enric Vergne, la figlia del grande Jacquot Margot Laffite, Nicolas Todt che era il suo manager. Il suo ultimo compagno di squadra, Max Chilton, gli ha dedicato la sua prima vittoria in Indy Light all’Iowa Speedway.
Yesterday we lost one of the best guys and best drivers I’ve ever met. I’ll miss you so much my friend… #RIPJules
Destiny is probably the only thing you can’t fight, for the rest Jules is the biggest fighter and the best driver https://www.facebook.com/jeanericvergne/posts/696091600521666:0 …
You were the little brother I had always dreamed to have. Sharing those last ten years with you has been an immense privilege. I will miss you
(17/7/2015) – A venti anni dalla morte, avvenuta il 17 luglio 1995 quando aveva 84 anni, Juan Manuel Fangio continua a far parlare di sé. L’ultima notizia sul fenomenale pilota argentino, ritenuto tra i più grandi di tutti i tempi, riguarda la possibile riesumazione della salma (per ora sospesa), disposta dalla Corte di Mar del Plata nell’ambito della causa sul riconoscimento di un figlio. Ma è Modena, la “Capitale dei Motori” a ricordarlo spesso. Enzo Ferrari lo volle sulle sue auto e nel 1956 il connubio portò naturalmente al titolo, sebbene i dissapori mai chiariti del tutto ne allontanarono subito le strade. Ebbene, Modena si appresta a rinnovare nel ventennale della scomparsa un nuovo tributo: in occasione della terza edizione di Motor Gallery, la più grande mostra mercato d’auto e moto d’epoca italiane e quest’anno anche straniere, in programma il 26 e 27 settembre prossimi a Modena Fiere, è prevista una nuova e sorprendente esposizione in suo ricordo. La città del Drake, gli rese già omaggio nel 2005, nel decennale della morte, con una grande mostra evento allestita dall’1 al 30 ottobre di quell’anno presso l’ex Manifattura Tabacchi in Viale Monte Kosica. “Per rivivere attraverso le auto, i suoni e le immagini l’avventura di un uomo più grande del Mito”, fu il claim. Tra monoposto da lui guidate, cimeli, testimonianze, la mostra “Sei artisti alla ricerca di Juan Manuel Fangio” e performances di tango, la sua epopea fu degnamente rivissuta, con tanta nostalgia. Ma dopo la scomparsa Fangio non è mai stato dimenticato. Troppo grande. Classe cristallina. Solo Cannibale Schumacher è riuscito nell’impresa di superare il suo numero di mondiali vinti – cinque – che sembrava ineguagliabile. Il campione di Balcarce è stato il vero asso delle piste negli anni del Dopoguerra, quelli della ripresa e del boom economico: veloce, tecnicamente ferrato, scaltro, metodico ed estremamente redditizio, vantava tantissimi fans in Patria, in Sudamerica e in Europa. Il primo titolo lo vinse nel 1951 con l’Alfa Romeo e presso il nuovo Museo Storico del Biscione, ad Arese, è esposta quella mitica Alfetta 159.
(16/7/2015) – Volete scendere in pista a Silverstone a bordo della nuova Mustang GT 5.0 V8, modificando in tempo reale la visuale? Per farlo, Ford ha lanciato una video-experience interattiva disponibile all’indirizzo: http://bit.ly/Mustang360Silverstone(l’applicazione video richiede una connessione a banda larga e può non essere compatibile con tutti i browser – es. Internet Explorer – device o sistemi operativi). Il video “immersivo” permette di ruotare la visuale a 360 gradi all’interno della Mustang utilizzando il mouse, e di scegliere visuali alternative come quella dall’alto o quella frontale. Come in un videogioco, sullo schermo sono rappresentate sia la strumentazione che la posizione dell’auto sulla pista. In modalità 360°, è possibile trascinare la visuale utilizzando il mouse, il trackpad o i tasti frecce.
Cliccando sul simbolo dell’elicottero o sull’icona Mustang si passa alle visuali esterne, rispettivamente dall’alto e frontale. L’esperienza a 360°, priva di riprese esterne, è disponibile anche su YouTube, all’indirizzo: https://youtu.be/3ifFZhMySq0. “Con questa video-experience abbiamo voluto dare a tutti la possibilità di vivere l’emozione di un giro veloce a Silverstone correndo a bordo di una Mustang GT”, dice Mark Truby, Vice Presidente Comunicazione e Relazioni Esterne, Ford Europa. “Ciò che rende unico questo video è che chi lo vede ha il controllo completo della prospettiva. Può guardare in ogni direzione dall’interno della Mustang, scegliere la visuale e perfino quella del drone, dall’alto. L’esperienza è davvero immersiva”. L’auto è stata guidata dal pilota Paul Swift sulla configurazione da 2,6 chilometri del circuito di Silverstone; la nuova Ford Mustang è in vendita in Europa per la prima volta dopo oltre 50 anni, nella versione sia ‘fastback’ che ‘convertible’, ed è disponibile sia con il motore EcoBoost 2.3 da 317 cavalli e 432 Nm di coppia che con il V8 5.0 da 421 cavalli e 530 Nm di coppia.
(14/7/2015) – Ferrari Giappone ha inaugurato un servizio di prestito libri in 41 doposcuola a Ishinomaki in collaborazione con WorldLibrary, un programma di prestito libri mensile che raccoglie e mette a disposizione libri illustrati stranieri per bambini tra i 6 e i 12 anni. Il progetto ha come obiettivo quello di sostenere l’educazione dei bambini giapponesi aiutandoli attraverso i libri a entrare in contatto con realtà diverse ed è stato possibile grazie alle donazioni dei client Ferrari raccolte con aste ed eventi da Ferrari Giappone nel 2011-2012. Oltre 200 bambini hanno preso parte all’inaugurazione del World Library Book Rental Service che si è tenuta in due strutture doposcuola costruite con I fondi raccolti dalla Ferrari nell’ottobre 2012, dopo il devastante terremoto che ha colpito il Giappone. Hiroshi Kameyama, sindaco di Ishinomaki, Reno De Paoli, Managing Director di Ferrari Giappone, Yoshihiro Shibano, president del Ferrari Club del Giappone e Noriki Kawasaki, presidente del Ferrari Owners’ Club del Giappone hanno preso parte alle cerimonie nei doposcuola di Kaihoku e Mangokuura. Durante l’evento, hanno avuto l’opportunità di ammirare e di prendere posto nella Ferrari California T di fronte alla Kaihoku Junior School e alla Mangokuura Junior School.
(8/7/2015) – Tra Ivan Capelli e la vittoria non metterci un Prost di mezzo. Proprio così: l’ex pilota di Formula 1 italiano è salito due volte sul gradino del podio appena più basso di quello riservato al vincitore e in entrambe le occasioni a precederlo è stato il francese. La statistica risalta oggi, giorno in cui ricorrono i 25 anni dallo splendido secondo posto conseguito da Ivan al Gran Premio di Francia del 1990 alla guida della Leyton House Judd. Quella domenica, a Le Castellet, Prost su Ferrari riuscì a sopravanzare l’italiano solo a tre giri dal termine di una gara caldissima e avvincente, decisa dai cambi gomma: disastrosi per le Mc Laren di Senna e Berger, molto anticipato da Prost e addirittura non effettuato da Capelli che così sorprese tutti!
Ma va detto che la Leyton House si dimostrò molto competitiva anche per i magici interventi sulla monoposto da parte di un certo Adrian Newey, allora direttore tecnico della scuderia ex March con capitali orientali. Stessa sorte era toccata a Capelli due anni prima: al Gran Premio del Portogallo 1988 fu infatti ancora Prost, questa volta su Mc Laren-Honda, a precedere il sorprendente giovane italiano su March-Judd che già si era messo in luce nelle qualifiche grazie all’ottimo terzo tempo. Con una condotta di gara accorta (e un incidente che tolse di mezzo Senna e Mansell), l’attuale commentatore RAI salì sul podio alla destra di Prost. La sua marcia di avvicinamento alla Ferrari era cominciata…
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Una veduta panoramica di Baku |
(7/7/2015) – Non mi sembra abbia avuto la giusta eco la ghiotta notizia di qualche giorno fa: il governo dell’Azerbaigian, nazione che dall’anno prossimo ospiterà per la prima volta un Gran Premio di F1, sarebbe pronto ad appoggiare potenziali investitori e sponsor interessati ad acquisire una squadra di Formula 1. La possibilità è stata espressa dal ministro dello sport azero, Azad Rahimov, nel corso dei recenti Giochi Europei di Baku. «Poter partecipare a queste gare tra un po’ di tempo – ha detto – sarebbe molto interessante per il paese». L’Azerbaigian punta molto sullo sport al più alto livello per promuovere il Paese, protagonista di uno sviluppo economico e urbanistico spettacolare grazie ai proventi della vendita del petrolio, e la Formula 1, seppure un po’ appannata, offre esattamente quanto cercato.
Bene inteso: il Governo non pensa all’acquisto diretto di una scuderia ma, è stato precisato, «Appoggeremo totalmente qualunque interesse». Bene, chi finora aveva voglia e competenza per scendere in pista ma si diceva frenato dalla impossibilità di mettere insieme l’ingente budget che la massima formula richiede ora non ha scuse. Perché non approfittare? Anzi, non sarebbe ora che soprattutto una entità italiana tornasse in prima linea, dando magari di nuovo spazio, fiducia e un volante a piloti italiani (la lista è lunga)? La chiamata alle armi vale per i vari Coloni, Minardi, Dallara, team tricolori in GP2, Briatore, Fiorio, Nannini. I tecnici? Tredozi, Giancarlo Bruno e Marmorini! Datevi una mossa!
(7/7/2015)– Il Gran Premio di Francia del 7 luglio 1985 si corse al Paul Ricard sotto una calura terribile. Ebbene, trenta anni fa fu Nelson Piquet, su Brabham BT54 – Bmw, a regalare alla Pirelli il ritorno alla vittoria dal rientro in Formula 1 (1981) e alla Brabham quello che ad oggi risulta ancora l’ultimo successo del leggendario team fondato dall’omonimo costruttore australiano. Il successo del brasiliano non era esattamente preventivabile e la partenza dalla terza fila dava la misura delle forze in campo all’epoca. Nelson però scattò in maniera felina e già sopravanzò Alboreto (Ferrari) e Prost (Mc Laren) per mettersi alla caccia di Senna (Lotus) e Rosberg (Williams-Honda). Con il passare dei giri – ben 53 ne erano previsti – apparve chiaro che le Pirelli P7 erano gli pneumatici che meglio si adattavano alle condizioni roventi della pista e infatti Piquet potè allungare costantemente e senza problemi. A fine gara l’alfiere della Brabham, che precedette Rosberg e Prost, riconobbe il merito assoluto della vittoria alle coperture milanesi e nessuno in quel momento poteva pensare che per la Brabham sarebbe cominciato un lungo digiuno che l’avrebbe portata alla sparizione della F.1 e che, anni dopo, la Pirelli si ritaglierà il ruolo di fornitore unico della massima formula!
(6/7/2015) – Il Gran Premio di Gran Bretagna, al di là del solito uno-due finale Mercedes, ha fornito ai team principal del Circus molti responsi. Da ora fino al prossimo appuntamento di Budapest trascorreranno ben tre settimane, dato che il GP di Germania è clamorosamente saltato, e in questo lasso di tempo sarà il mercato piloti Formula 1 a tenere banco. Attendiamoci, se non comunicazioni ufficiali, notizie semi-ufficiali.
RAIKKONEN, CIAO FERRARI? – Purtroppo per Kimi, l’ennesimo “passo falso” di Silverstone, dopo il testa-coda di Montreal e l’incidente di Zeltweg, sembra aver definitivamente pregiudicato il suo futuro in Ferrari. A Maranello devono solo scegliere perché i pretendenti sono numerosi. Indizio: qualche mese fa, quando impazzava non si sa perché l’ipotesi Hamilton, Arrivabene smentì dicendo piuttosto di vedere bene affianco a Vettel un pilota giovane, da crescere. Allora? I nomi sono noti: Bottas (26 anni ad agosto), Ricciardo (26 anni), Hulkenberg (28 anni ad agosto). Ma abbiamo imparato a conoscere l’estrema schiettezza di Arrivabene per cui, relativamente al finlandese e all’australiano, in questo momento lo vediamo chiedere loro: “Ok ragazzi, ma com’è che Massa e Kvyat vi stanno davanti?”. Per quanto riguarda Hulk, c’è il “problema” della stessa nazionalità di Vettel ma occorre aggiungere che, oltre ad essere un ferrarista dentro (vedi n° 27 scelto per la sua monoposto), la vittoria di Le Mans gli ha creato valore aggiunto ed inoltre gode di buoni “sponsor”. Ultimo a spingere per lui Gherard Berger. Nelle ultime ore, però, sta emergendo anche la suggestiva ipotesi Sainz che al primo anno in F1 si sta ben comportando, senza sfigurare nei confronti del “fenomeno” Verstappen, ed è anche il più giovane del lotto: compirà 21 anni l’1 settembre. Sai quanto “rosicherebbe” poi Alonso, ultimamente un po’ inviso a Maranello…
RENAULT CORRE DA SOLA – C’è poi la questione Renault, che pare vicinissima alla decisione di tornare in prima persona attraverso l’acquisizione della Lotus o comunque della maggioranza delle azioni in società con l’attuale proprietario Gerard Lopez. Sembra che Prost sia stato opzionato per un ruolo alla Lauda in Mercedes. Niki fu l’artefice dell’arrivo di Hamilton, convinto della necessità di avere innanzi tutto un top driver. Rimarrebbero Grosjean (probabile) e Maldonado (meno probabile anche se c’è la questione sponsor venezuelano)? Se sfuma l’opportunità Ferrari, Ricciardo potrebbe seguire il suo attuale motorista.
RED BULL TRA FERRARI, MERCEDES E AUDI – A proposito di motori: se Renault si fa il suo team come la mettiamo con la Red Bull? Il contratto con la scuderia di Mateschitz…
scade a fine 2016 ma è venuta fuori l’incredibile ipotesi di un turbo Ferrari per Horner e Newey! Maranello dovrebbe perdere la fornitura alla Manor (possibile secondo team Honda 2016) e Marchionne si è detto disponibile: “Basta che paghino noi il motore lo diamo”.
Nel week end inglese è inoltre spuntata l’ipotesi (fonte Autocar) di una fornitura Mercedes (quella ex Lotus se va in porto l’operazione Renault) via Aston Martin di cui AMG è azionista. Da vedere, ma su tutto pende la decisione dell’Audi di entrare o meno in F1 (comunque non prima del 2017) e chissà che dal Consiglio Mondiale FIA del prossimo 10 luglio a Città del Messico non arrivino ai tedeschi le notizie che aspettano per l’annuncio. In questo caso sarebbe proprio il team di Milton Keynes ad essere prescelto per una partnership o addirittura ad essere rilevato. Se il motore è buono, poi possono contare sempre sul genio Newey. I piloti? Ipotizzo il promosso Verstappen e un tedesco (Hulk?).
(3/7/2015) – Oggi si celebra l’anniversario della morte di uno dei veri pionieri dell’automobile: 80 anni fa moriva André Citroen, vivace e perspicace industriale che nel 1919 ha creato e dato il nome alla Casa francese oggi parte del gruppo PSA. Ultimo di cinque figli di una coppia di commercianti di diamanti olandesi trasferitisi a Parigi nel 1873, crebbe tra viaggi e stimoli geografici e culturali che lo portarono a considerare l’automobile, sua passione, come la vera rivoluzione del futuro. Le sue intuizioni ebbero successo: mutuò i concetti produttivi di Henry Ford, prestò attenzione alle ore non lavorative dei propri dipendenti, pensò a vetture all’avanguardia (nel 1934 sua la prima auto a trazione anteriore) e, in particolare, fu il primo ad accomunare la produzione industriale ad adeguate campagne di sostegno pubblicitarie e di comunicazione. Pensare che, durante la prima Guerra Mondiale, nello storico stabilimento di Quai de Javel produceva granate! Purtroppo, problemi finanziari legati al lancio della Traction Avant frenarono il suo slancio tanto che dovette cedere la proprietà della società alla Michelin. Da allora, molta acqua è passata sotto la Senna (a proposito nella Ville Lumiere c’è un parco a lui dedicato), molti modelli di successo e di tendenza sono stati realizzati (è la marca nazionale preferita dai francesi), molta strada è stata percorsa in nome di quelle idee. Fino al lancio del marchio autonomo DS, fino alle vittorie a ripetizione nei rallies, fino all’attuale dominio nel WTCC…
(2/7/2015) – Da ieri in Australia è disponibile l’attesissima autobiografia di Mark Webber, intitolata “Aussie Grit” (pubblicato da MacMillan Australia) e da settembre sarà anche nelle librerie di Gran Bretagna (qui con prefazione di Jackie Stewart), quindi in tutta Europa. Dopo aver rispettato “l’embargo” concordato con la Red Bull, l’ex pilota della scuderia di Milton Keynes, ora impegnato con la Porsche nel WEC, ha finalmente dato alle stampe un succoso compendio della sua vita e della sua carriera. Dalle prime anticipazioni, c’è davvero molto da leggere perché Webber ha avuto una carriera lunga e complessa, in diverse categorie. L’australiano parte dai suoi duri esordi, accompagnato dalla manager poi compagna di vita Ann Neal, poi dalla chance offertagli dalla Mercedes con i prototipi, naufragata a causa del famoso loop a Le Mans del quale, svela Mark, a Stoccarda videro in lui la vera causa, fino ai 12 anni in F1. La scuderia che sognava, la Williams, racconta, è quella che gli ha inflitto la delusione più cocente, con un trattamento poco elegante e evidenti favoritismi degli ingegneri per Heidfield. Poi l’esperienza in Red Bull, la rivalità con Vettel sfociata nel noto episodio della Malesia 2013, quando l’attuale ferrarista non rispettò l’ordine dei box di congelare le posizioni e attaccò Webber. Si scopre oggi che, alle rimostranze dell’australiano, il team principal Horner fece presente di aver ricevuto due lettere degli avvocati di Vettel che contestavano l’ordine impartito al loro assistito! Poi c’è la parte inerente il possibile passaggio alla Ferrari con i buoni uffici dell’amico Alonso, sfumato per il contratto solo annuale non gradito dall’australianoche quindi decise di ritirarsi. Insomma, c’è veramente tanto da leggere!