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DA FLORIOPOLI A CERDA, PROFUMO DI TARGA FLORIO

(31/7/2015)L’1 e 2 agosto i motori torneranno a rombare davanti alle tribune sede dei box durante le leggendarie edizioni della Targa Florio. E’ in programma infatti la prima edizione della Floriopoli – Cerda, gara di velocità in salita Autostoriche che promette emozioni grazie all’impegno dell’Automobile Club Palermo e alla Organizzazione Tempo, presieduta dall’ex navigatore Eros Di Prima, e al Targa Racing Club.  A fare da apripista con una Alfa Romeo 33/3, con la quale si aggiudicò la 55^ edizione della Targa Florio niente meno che l’idolo locale Nino vaccarella, il Preside volante, vincitore con Bandini anche nel 1965 su Ferrari e nel 1975 con l’Alfa Romeo 33tt12 che divise con Arturo Merzario. Le verifiche tecnico-sportive si svolgeranno a Floriopoli, sabato 1 agosto, dalle 14,30 alle 19,00 ed alla fine verrà diffuso l’elenco ufficiale dei partenti. Domenica 2 agosto alle 9.00 partiranno le prove ufficiali e, a seguire, la prima delle due gare previste (valida per il Campionato Siciliano Autostoriche), sui 6,120 Km che dalle mitiche Tribune portano all’abitato di Cerda, lungo 173 metri di dislivello tra partenza e arrivo. La Premiazione si terrà a Cerda nella centrale Piazza Lamantia. “Per noi è una sfida importante riportare le auto da gara a Floriopoli e rendere quella strada nuovamente teatro di sfide al volante – dice Angelo Pizzuto, Presidente dell’AC Palermo – l’entusiasmo mostrato da Totò Riolo, che oltre ad eccellente pilota è anche Presidente della Commissione Sportiva del nostro AC, ci ha immediatamente coinvolto ed abbiamo tutti supportato l’iniziativa”. Ricordiamo che l’AC Palermo, un anno fa, ha assunto dalla Provincia l’incarico per la salvaguardia, ristrutturazione e rivalutazione delle tribune di Floriopoli, ritenute “di un sito di importanza storica ed etno -antropologica dell’intera Sicilia”.  
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GHIOTTO E CECCON FRATELLI D’ITALIA

Luca Ghiotto
(28/7/2015) – La storia è nota: mancano italiani al top del motorsport a ruote scoperte. Luca Ghiotto e Kevin Ceccon stanno riempendo quel vuoto. A suon di vittorie e di belle prestazione i due piloti impegnati in GP3 lasciano ben sperare. L’ultima notizia è l’opportunità che la Red Bull – leggi il talent scout per conto di Mateschiz, Helmut Marko –  ha appena fornito al veneto di Arzignano (nato esattamente 40 anni dopo Alain Prost), attuale leader della classifica GP3: un test al simulatore nella factory di Milton Keynes. E’ un’occasione. L’importante, in tempi di penuria tricolore, è mettere un piede dentro. 
Ceccon a Imola nel 2014
Le vittorie di Luca, 20 anni, che corre per l’italiana Trident, e il fatto che ha messo perentoriamente alle spalle l’osannato talentino Ocon, fresco campione Fia F3 già prenotato dalla Mercedes, hanno fatto aprire gli occhi agli addetti ai lavori. Il fatto che sia seguito da Manfredi Ravetto, che di F1 se ne intende e agganci buoni ne ha, lascia davvero ben sperare. E di Ceccon cosa dire? Mi sono già occupato di lui perché ha sempre meritato (http://motor-chicche.blogspot.it/2013/05/ceccon-litalia-se-desta.html) e la sua è una nuova ripartenza grazie al fatto che è ancora giovanissimo, 21 anni! Nonostante questo è già stato campione AutoGp e tester Toro Rosso in quel magnifico 2011. Le cose non hanno avuto seguito – ah, questi sponsor che latitano! –  e il viareggino di residenza ma sempre attaccato alla sua Costa Volpino poteva imboccare la via del non ritorno. Invece ha perseguito ogni occasione, dalla Porsche Carrera fino al ritorno in Gp3 con la Arden e le soddisfazioni sono tornate. Ora, cari fratelli d’Italia, bisogna tornare in F1.
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NUVOLARI COME VETTEL: 80 ANNI FA LEZIONE ALLE FRECCE D’ARGENTO

(28/7/2015) – Sono passati giusto 80 anni da una delle imprese più epiche di Tazio Nuvolari: la vittoria al Gran Premio di Germania del 1935. Quel giorno, al Nurburgring, oltre 200mila sostenitori tedeschi e le autorità naziste erano pronti a festeggiare l’affermazione della superiorità teutonica, auto e piloti. Così pretendeva Hitler in persona che all’uopo aveva abbondantemente sovvenzionato le Case. La Mercedes schierava sulle sue 8 cilindri Caracciola, Fagioli, Lang, von Brauchitsch e Geyer e l’Audi era pronta a scatenare le sue 16 cilindri con Varzi, Stuck, Rosemeyer e Pietsch. E Nivola? Il mantovano, ormai 43 anni e reduce dal tremendo incidente di Alessandria, era invece alla guida della valida ma vetusta Alfa Romeo P3 progettata da Vittorio Jano: 3000 cc, 8 cilindri, 225 cv. Circa 250 in meno dei bolidi argentei. L’Alfa Bimotore era stata accantonata: troppo pesante e distruttrice di gomme era tornata buona solo per strappare proprio ai tedeschi il record di velocità sulla Firenze-Mare. Nonostante il mese stivo, l’Eifel era circondato da banchi di nebbia e una pioggerellina insidiosa rendeva vieppiù pericoloso il lungo circuito. Tutto tramava contro l’italiano ma Nuvolari era ottimista, fece un tempone in prova e annunciava la sua vittoria. Diceva di tenere pronta la bandiera italiana da issare.  I tedeschi partirono a spron battuto me ben presto, man mano che la pista si asciugava, fu Nuvolari a portarsi in testa, tra lo sbigottimento del mitico capo Mercedes Sport Neubauer. Inutile dire che Nuvolari affrontò le 174 curve del circuito infernale come nessun’altro, dall’alto della sua classe e del suo sprezzo per l’incolumità personale. Un imprevisto al momento del rifornimento sembrò compromettere tutto a vantaggio dello scatenato Manfred von Brauchitsch ma l’indomito Tazio non si demoralizzò, buttandosi alla caccia dell’ultimo avversario. All’ultimo girovon Brauchitsch dovette alzare bandiera bianca: aveva preteso tropo dagli pneumatici che saltarono. Nuvolari, sulla rossa Alfa Romeo, si presentò  per primo sotto la bandiera a scacchi davanti alla tribuna ammutolita per l’esito della gara. Un’altra pagina leggendaria era stata scritta, un’altra sarebbe arrivata solo un anno dopo, in America….
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HAMILTON CONTINUA A FARSI DEL MALE (a parte Rihanna)

(27/7/2015) – La capacità di Lewis Hamilton di rovinare alcune gare nelle quali ogni pronostico gli è a favore è stupefacente. Cosa succede al pilota inglese, reduce dai tanti errori in Ungheria? E soprattutto: è un difetto congenito oppure frutto di momenti negativi contingenti? Sentiamo lui, che almeno ha avuto la correttezza di chiedere scusa alla squadra: “Non ho spiegazioni per la gara, una delle mie peggiori. Non so dire se si sia trattato di un problema di concentrazione o qualcos’altro. Questa notte ho dormito male ma non mi aspettavo che andasse in questa maniera, soprattutto dopo  un fine settimana così buono. In partenza siamo scattati male anche questa volta e anche qui dobbiamo capire perché. Così non va bene“. 

La cosa non è necessariamente in diretta connessione ma c’è da dire che in Inghilterra alcuni giornali (Mail on Line, The Sun) parlano ultimamente di un Hamilton letteralmente rapito dalla seducente Rihanna, la cantante con la quale pare la frequentazione sia ormai più di un felice flirt. Due sabati fa sarebbero stati insieme a cena in un ristorante di New York e poi in discoteca fino all’alba. Detto questo, c’è da dire però che all’Hungaroring il due volte iridato aveva dominato con grande autorevolezza tutte le prove. Poi il “corto-circuito” domenicale: partenza sbagliata, l’attacco fallito a Rosberg (escursione nella terra), il colpevole contatto con Ricciardo (drive throug). Insomma, come gli succede spesso è andato in tilt. Ricordiamo l’eccessiva apprensione di Montecarlo che gli è costata la vittoria (anche lì dopo un dominio incontrastato), il tentato sorpasso troppo avventato a Massa alla ripartenza post Safety Car a Silverstone che poteva costargli caro. Molto più indietro: lo scriteriato attacco al compagno di squadra Alonso nel 2007 a Interlagos del quale Raikkonen ancora ringrazia. Insomma Lewis: sei consapevole di essere un campione del mondo?
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NELSON PIQUET JR E’ DIVENTATO GRANDE


(24/7/2015)Domani 25 luglio bisogna fare gli auguri di buon compleanno (happy birthday!) a Nelson Piquet Jr, che compie 30 anni, e bisogna fargli anche i complimenti. Il giovin rampollo del tre volte iridato con la Brabham e la Williams (la madre è l’olandese Sylvia Tamsma, lui è nato in Germania) è entrato nella storia quale primo vincitore del campionato di Formula E, la formula che mette in pista solo monoposto a trazione elettronica. Una affermazione futuristica. Qualcosa di solo immaginabile fino a non troppi anni fa. La vittoria, per il Nextev Team China Racing, conseguita per un solo punto rispetto a Sebastian Buemi nell’ultimo avvincente week end al Battersea Park di Londra, è meritata ma è qualcosa che Nelson conosceva. Intanto è cresciuto, come uomo e come professionista. Premessa: certo, nella sua carriera ha usufruito di appoggi importanti ma conviene ricordarlo: ha vinto e le vittorie non le regala nessuno. Nei kart, con i quali ha macinato dal 1993 i primi chilometri; ha vinto la F3 Sudamericana nel 2001 e la British F3 nel 2003. Intanto, nel  2002, ha assaggiato per la prima volta la F1 grazie ad un test sulla Williams insieme a Nico Rosberg. Quindi ha vinto gare in GP2 e nella A1 Grand Prix tra il 2005 e il 2006.  Poi la F1, alla Renault, prima come terzo pilota e poi ufficiale a fianco di Alonso nel 2008. L’anno del pasticcio di Singapore, dove la sua stella si è offuscata. “Rifugiato” negli USA (dove risiede) si è dedicato alla Nascar (Truck Series, Nationwide Series,  Sprint Cup) e dopo una parentesi nel Campionato Rallycross, è quindi approdato in Formula E. Dove è tornato ad assaporare il gusto della vittoria. E dove vuole riprovarci. http://www.fiaformulae.com/en/video/piquet-thoughts-of-a-champion.aspx
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HAPPY BIRTHDAY / JIM HALL 80 ANNI, LE SUE CHAPARRAL HANNO STUPITO

(23/7/2015) – Compie oggi 80 anni Jim Hall. Tra il 1960 e il 1963 è stato pilota di F.1 – una carriera tutta al volante di Lotus private – dove conseguì anche tre punti iridati. Ma Jim Hall da Abilene è nella storia del Motorsport perché con Hap Sharp è stato il fondatore della gloriosa Chaparral, la casa automobilistica di Midland, in Texas, che si caratterizzerà per l’introduzione di numerose novità aerodinamiche e tecnologiche d’avanguardia e di grande efficacia, tali da rivoluzionare il mondo racing. All’inizio si trattò di mettersi in proprio utilizzando le auto di altri Costruttori per soddisfare la sua passione: correre. 

La “mostruosa” Chaparral 2J
Passione che nacque grazie alla figura di Carrol Shelby che l’azienda petrolifera di famiglia sponsorizzava (padre, madre e sorella perirono in un incidente aereo ed ereditò una ingente patrimonio). Ma fu attratto anche dall’esercizio della progettazione, tanto da laurearsi in Ingegneria Meccanica. Abbandonata la F1, puntò quindi tutto sulla sua creatura. Ali mobili, telai in fibra di vetro, effetto suolo, cambi automatico: queste solo alcune delle straordinarie soluzioni applicate alle auto Chaparral impegnate con grande successo nella categorie CanAm, Indy Car e in Europa tra le Sport Prototipo. 

Una vera epopea. Nel 1980 la grande soddisfazione della vittoria alla 500 Miglia di Indianapolis con Johnny Rutheford al volante e quindi del campionato CART. Ma si era già all’epilogo: due anni dopo l’addio alle piste. Sette meravigliose Chaparral (2, 2D, 2E, 2F 2H, 2J e 2K) sono in esposizione permanente presso il  Permian Basin Petroleum Museum di Midland (Texas).

Rutheford primo alla 500 Miglia di Indy nel 1980

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COLAZIONE DA PORSCHE

(23/7/2015) – Colazione da Porsche. E anche pranzo e cena. La Casa di Stoccarda adesso cerca di fidelizzare la clientela prendendola anche per la gola e infatti ha realizzato Restaurant 356, il suo primo ristorante (con tanto di brand Porsche all’ingresso) non per niente battezzato con il nome della prima sportiva della sua lunga storia. Business are business ed è una soluzione che può portare vantaggi quella di alimentarli a tavola.  I tedeschi l’hanno capito ed hanno agito. Restaurant 356 si trova al secondo piano del Porsche Building, dove sorge anche la pista sulla quale i clienti stessi possono provare tutti i modelli della gamma oppure inebriarsi alla guida dei propri modelli d’epoca. Il nuovo locale fa il paio con l’ Experience Center di Atlanta, negli USA, e si presenta con un arredamento contemporaneo ma con richiami al passato tipo alcuni divani dalla imbottitura in tutto simile a quella dei sedili dell’iconica 356. Ok, ma cosa mette in tavola? Il menù offre piatti alla lista, pappardelle, agnolotti e risotto giallo compresi, fino ad un menù degustazione di 4 portate a 60 dollari.Ovviamente, massima cura ai dettagli, come testimoniato dal design dei piatti. E’ la Porsche. 
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ALFA ROMEO 1900 SPORT SPIDER STELLA DELLA COPPA D’ORO DELLE DOLOMITI

(22/7/2015) – Da domani al 27 luglio si svolgerà la Coppa d’Oro delle Dolomiti, storica corsa di auto d’epoca che si snoda in due tappe lungo 584 chilometri e prevede il valico di ben quattordici passi dolomitici, 62 prove di cui 58 cronometrate e 4 di media, con pendenze che superano il 10%. Il tracciato riprende quello della leggendaria gara che si correva tra il 1947 e il 1956: la prima edizione fu  vinta da Salvatore Ammendola su un’Alfa Romeo 6C 2500 SS. E proprio la Casa milanese sarà presente ufficialmente alla manifestazione – di cui è anche Joint Presenting Sponsor, assieme a Maserati – con una splendida “1900 Sport Spider” del 1954 proveniente dal rinnovato Museo Storico di Arese che pochi giorni fa si è aggiudicata il titolo di “Best Car in Show” nel concorso dinamico Experience abbinato alla cronoscalata “XXIV Cesana-Sestriere Trofeo Avvocato Giovanni Agnelli”. Si tratta di un’auto da corsa equipaggiata col motore a 4 cilindri bialbero della “1900” a carter secco, portato a 138 cv di potenza massima, che lancia la vettura a 220 km/h, grazie anche a un peso di 880 chilogrammi e a un’aerodinamica particolarmente efficiente. La “1900 SS” è dotata di cambio a 5 marce e di ponte posteriore De Dion; il design è stato realizzato da Bertone.
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STORICO MONTEZEMOLO: DOMANI ENTRA NELLA AUTOMOTIVE HALL OF FAME

(22/7/2015) Luca Cordero di Montezemolo è volato a Detroit dove domani parteciperà alla cerimonia di inserimento nella prestigiosa Automotive Hall of Fame. Per l’ex Presidente Ferrari ora in Alitalia una gran bella soddisfazione. In quell’ambito elenco, andrà a far compagnia a personaggi epici come Enzo Ferrari, Giovanni Agnelli, Henry Ford, Ettore Bugatti, André Citroen, John Dunlop, Lee Iacocca, Sir Alec Issigonis, David Buick e tanti altri che hanno speso con successo la loro vita per l’automobile. Montezemolo ha dalla sua 19 titoli mondiali tra campionati Piloti e Costruttori, tutti conseguiti in ruoli dirigenziali a Maranello, e una grossa mano gliela data Michael Schumacher. Correttamente, la dedica è andata subito a quel mondo e a quel protagonista: “Persone meravigliose e competenti con i quali ho lavorato condividendo l’entusiasmo, l’affetto e la passione che noi tutti teniamo per la corsa. Tuttavia, come tutti capiranno, voglio dedicarla soprattutto a Michael Schumacher, il più grande pilota della storia della Ferrari”. Insieme a Montezemolo, l’onore toccherà anche a Roger Penske, Ratan Tata e Elwood Haynes (1857-1925) co-fondatore di Haynes-Apperson Automobile Co., che ha prodotto le automobili Haynes-Apperson fino al 1905 e quindi le Haynes. L’Awards Gala si terrà al Renaissance Center del Detroit Marriott (biglietti per la serata disponibili presso automotivehalloffame.org o contattando Kerry Doyle al 313-240-4000 o KDoyle@thedrivingspirit.org.)
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A BUDAPEST BIANCHI SEMPRE CON NOI. Iniziativa Ferrari

(21/7/2015) – Si è dunque compiuto l’ultimo atto terreno di Jules Bianchi. I funerali del pilota che il 3 agosto avrebbe compiuto 26 anni si sono svolti questa mattina nella Cattedrale di Sainte Rèparate a Nizza, al cui ingresso campeggiava un grande manifesto di Jules in tuta. Tanti coloro che non hanno voluto mancare all’ultimo saluto. Oltre ai genitori Philippe e Christine, il fratello Tom e la sorella Mèlanie e i parenti, c’erano Jean Todt e il figlio Nicolas, Alain Prost, Jean Alesi, Olivier Panis, il Ministro dello Sport francese Thierry Braillard, Maurizio Arrivabene. 

Twitter Ministro Sport Braillard

Poi Vettel con Vergne, Gutierrez, Marciello e Fuoco, Hamilton, Rosberg, un affranto Grosjan e consorte, Massa, Maldonado, Hulkenberg, Ricciardo, Sutil, Kvyat, Ericsson, Mehri e il Presidente GPDA Wurz. Ma molti altri ancora, che hanno condiviso con lui la comune passione fin dai kart. E sono veramente innumerevoli in queste ore le attestazioni di affetto e di stima. E già a Budapest, domenica sede della prossima gara di campionato, si annunciano momenti ricordo. La Ferrari chiede via twitter ai tifosi di inviare dei pensieri che poi verranno mostrati nel tunnel box. La Manor, ultimo scuderia di Jules, apre il proprio sito e Twitter con una bella foto di Bianchi e la scritta JB17 Never Forget. Sul suo account Twitter, il pilota collaudatore ufficiale Ferrari, Andrea Bertolini, “Zio Berto” – che ha seguito Jules fin dall’inizio della sua entrata nella famiglia del Cavallino – ha postato una lettera che accomuna Bianchi a Senna, a vincere lassù nei cieli…


We’re heading to Budapest with Jules in our hearts! Join us sharing by your thoughts using #readseasonwalland #CiaoJules
Affrontiamo il weekend di Budapest con Jules nel cuore. Unitevi a noi inviandoci il vostro pensiero con #readseasonwalle #CiaoJules
Twitter Bertolini