(26/6/2015) – Il coraggio e la tenacia di Alex Zanardi o di Clay Regazzoni, dopo i rispettivi incidenti del 2001 e del 1980, vengono spesso e giustamente portati ad esempio. Philippe Streiff, che oggi compie 60 anni, fa parte di questa schiera: dal 1989 è paraplegico a seguito dell’incidente di cui fu vittima il 15 marzo di 26 anni fa nel corso di una sessione di prove F1 sul circuito brasiliano del Jacarepagua ed è rimasto attivo e propositivo, sia nel mondo dei motori che in altri ambiti. Il pilota francese fu protagonista di una cruenta uscita di pista dalla quale uscì vivo ma traumatizzato. Dopo tre anni di battaglie mediche contro la paralisi, Philippe accettò la sedia a rotelle e cominciò la sua nuova vita. Si muove grazie ad una Bmw appositamente adibita e frequenta piloti ed autodromi.
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Streiff terzo ad Adelaide 1985 |
Impossibile rinunciare alla enorme passione che lo aveva portato, a 22 anni, a frequentare la Scuola di pilotaggio di Nogaro, poi a vincere il titolo nazionale di F3, a debuttare in F2 con l’AGS e a farsi notare dalla Renault che nel 1984 gli offrì la prima opportunità in F1. Poi fu la volta della Ligier (al posto del defenestrato De Cesaris) e quindi della Tyrrell motorizzata Renault con la quale nel 1985 colse anche un terzo posto ad Adelaide e infine della AGS. E infatti Streiff è rimasto nell’ambiente, riuscendo a organizzare il Masters Kart a Paris Bercy, appuntamento sui kart elettrici con i migliori piloti di tutte le categorie automobilistiche.
Non solo: sotto l’egida del Ministero della Sanità francese ha ricoperto il ruolo di consigliere tecnico per i diritti delle persone diversamente abili. Negli ultimi tempi non ha dato il meglio di sé quando ha propinato alla stampa notizie sulle condizioni di Michael Schumacher, decisamente smentite dalla famiglia del pilota tedesco, o quando ha criticato duramente la Fia in relazione all’incidente del connazionale Bianchi, salvo poi scusarsi davanti alla minaccia di querela. Ma Philippe merita rispetto: per chi volesse continuare a seguirlo, c’è il libro “Streiff Road – A fond la vie”, (“Streiff Road – A life lived to the full”) – Editions Agenda du Sport oppure il sito www.philippe.streiff.com.