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HAPPY BIRTHDAY / RALPH SCHUMACHER 40 ANNI, C’E’ GIA’ IL FIGLIO DAVID

(30/6/2015) – Ce lo ricordiamo ancora piccolo e un pò pingue che scherza o lotta sui kart a Kerpen con il fratello maggiore Michael, e che dichiara sfrontatamente di voler arrivare in Formula 1. Ralf Schumacher, sei anni più piccolo del sette volte campione del mondo, oggi compie 40 anni, il suo obiettivo lo ha raggiunto e ora già segue le sue orme (vedi Tony Kart) il figlio David, nato dal burrascoso rapporto con Cora Brinkmann dalla quale ha divorziato lo scorso febbraio. Non si può dire che il tedesco abbia lasciato una traccia indelebile nella massima formula, né che abbia particolarmente brillato ma 6 vittorie, altrettante pole positions e 180 gran premi disputati sono indubbiamente un buon bottino. 
Il figlio David
Ha corso per la Jordan (debutto nel Gp di Australia 1997), la Williams (uomo Bmw) e la Toyota (in Giappone aveva vinto il campionato di Formula Nippon nel 1996), è stato anche in lizza per il mondiale nel ed ha pagato anche dazio con il violento incidente occorsogli a Indianapolis nel 2004 che gli è costato fratture multiple alle vertebre. Si è detto e si dirà ancora: ha sfruttato il suo cognome, c’erano piloti più meritevoli di lui. Si è beccato critiche per non aver attaccato a fondo in alcune gare il fratello maggiore allora ferrarista (che a sua volta non gli ha risparmiato qualche “sportellata”). Il suo rapporto con il compagno di squadra Fisichella, inoltre, non è certo stato idilliaco per certi suoi antipatici atteggiamenti. Una carriera dunque controversa, troncatasi all’improvviso, una volta passato al DTM, dopo tre anni alla Mercedes senza particolari acuti. Tocca già al figlio David, cugino di Mick. 
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MOMENTO ALFA ROMEO: RIAPRE IL MUSEO STORICO

(29/6/2015)– Dopo la presentazione della nuova Giulia e la celebrazione dell’anniversario numero 105, il magic moment Alfa Romeo continua con l’apertura, domani 30 giugno, del Museo Storico di Arese. Sarà visitabile tutti i giorni, eccetto il martedì, dalle ore 10 alle 18, con prolungamento orario fino alle 22 il giovedì (Biglietto intero 12 euro; ridotto 8 euro). Finalmente una della case automobilistiche più blasonate del mondo torna ad avere, al pari di tante altre marche giustamente orgogliose della propria storia, il suo tempio che non per niente è stato denominato “La macchina del tempo” ed è stato scelto dal management come “fulcro della rinascita del marchio”. Il Museo ospita i pezzi più significativi della collezione storica Alfa Romeo, costituita a partire dalla prima metà degli anni ’60. Inaugurato nel 1976 e visitabile solo su prenotazione, in seguito alla dismissione del sito produttivo e alla conseguente perdita della funzione direzionale del Centro, fu chiuso nel 2009.  Lungo il percorso sono ora esposti i 69 modelli che maggiormente hanno segnato non solo l’evoluzione del marchio, ma la storia stessa dell’auto. Dalla prima vettura A.L.F.A., la 24 HP, alle leggendarie vincitrici delle Mille Miglia come la 6C 1750 Gran Sport di Tazio Nuvolari, dalle 8C carrozzate Touring alla Gran Premio 159 “Alfetta 159” campione del Mondo di Formula 1 con Juan Manuel Fangio; dalla Giulietta, vettura iconica degli anni ´50, alla 33 TT 12. L’essenza del marchio è condensata in tre principi: la Timeline (piano 1), che rappresenta la continuità industriale; la Bellezza (piano 0), che unisce stile e design; la Velocità (piano interrato), sintesi di tecnologia e leggerezza.  Per gli appassionati di corse, questo è ovviamente il piano giusto dove ammirare…..


le protagoniste delle grandi vittorie Alfa Romeo: da “Nasce la leggenda”, spettacolare spazio multimediale che riunisce le interpreti delle epiche competizioni tra le due guerre, fino all’esordio nella F1, al “Progetto 33” e “Le corse nel DNA”. Si entra poi nel “Tempio delle vittorie”, un altro volume nel quale uno spettacolo di immagini, suoni e filmati presenta i 10 più grandi trionfi della storia Alfa.  Il viaggio attraverso il mito si chiude con un finale ludico e spettacolare: le “bolle emozionali” dedicate all’esperienza del mondo Alfa Romeo, con filmati a realtà virtuale a 360 gradi, e una sala in cui il visitatore, seduto su poltrone interattive, può assistere alla proiezione 4D di filmati dedicati ai leggendari successi Alfa. 
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ESORDIO SPRINT PER L’ABARTH 695 ASSETTO CORSE ENDURANCE

(29/6/2015) – Esordio oltre le più rosee aspettative per l’Abarth 695 Assetto Corse Endurance a Imola: con alla guida il fresco vincitore di classe della 24 Ore di Le Mans, Andrea Bertolini, ha ottenuto un ottimo secondo posto in Gara 2 nella 2^ Divisione del Campionato Italiano Turismo Endurance, confermato da una altrettanto sensazionale sesto posto assoluto.  Collaudo di affidabilità, quindi, pienamente superato per la vettura approntata dalla Squadra Corse Abarth per consentire ai numerosi clienti sportivi di cimentarsi con successo anche nella corse di durata. 

Nettamente positivo, inoltre, il confronto con le vetture di cilindrata decisamente superiore, grazie anche alle doti di grande tenuta di strada. Il ritmo costante tenuto dall’esperto pilota ufficiale del Gruppo nonostante il caldo torrido  (32° alla partenza) ha fatto sì che per alcuni giri la vettura dello Scorpione fosse addirittura al comando della propria divisione consentendole di emergere alla distanza con una progressione costante dei tempi sul giro, sempre molto vicini a quelli ottenuti in qualifica. Un risultato ancora più importante per gli appassionati Abarth, poiché ottenuto con una vettura molto vicina alle versioni di serie di Abarth 595 e 695. Il motore è infatti lo stesso T-Jet che equipaggia i modelli di serie, con una potenza portata a 215 CV, contro i 190 dell’Abarth 695 biposto e i 180 della 595 Competizione stradali.
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IL TROFEO MASERATI E’ ANCHE NORTH AMERICA

(26/6/2015) –Il Maserati Trofeo World Series lascia il vecchio continente per affrontare le due trasferte nel Nord America. Novità: per la prima volta si terrà il Trofeo Maserati North America (MNA), mini serie riservata ai piloti che decideranno di iscriversi ai due round di Road America, questo fine settimana, e di Virginia International Raceway ad agosto e inoltre ad una terza prova extra, a Laguna Seca in calendario il 13 settembre all’interno del Pirelli World Challenge. Le Maserati saranno iscritte nella classe GTS e i piloti che avranno disputato tutti e tre gli eventi entreranno a far parte di una speciale graduatoria che decreterà il vincitore del premio Maserati North America Champhion 2015 chiamato quindi a partecipare all’ultimo round del Maserati Trofeo World Series in programma ad Abu Dhabi l’11 dicembre. Per i primi due eventi è previsto il format regolare del campionato, con due prove da 42 minuti, mentre a Laguna Seca si seguirà il modello del Pirelli World Challenge, con due gare da 50 minuti. Tra i piloti americani rientra Patrick Byrne che nella scorsa edizione aveva provato la gioia di salire sul podio e quest’anno sarà affiancato dal debuttante Guy Cosmo. Ritorno anche per Nick Mancuso, che dopo la bella prestazione del 2014, quest’anno vorrà essere ancora tra i migliori. Alla loro prima apparizione l’americano Derek Hill e l’equipaggio italiano composto da Marco Fumagalli e Andrea Perlini. Tra i team rientra Adrien De Leener. Nello stesso fine settimana si terrà anche il settimo round del….

campionato Pirelli World Challenge, che vedrà il debutto della Maserati GranTurismo MC Trofeo in configurazione GTS, gestita dal team Vita4one e guidata dal tedesco Michael Bartels, più volte campione con la Maserati MC12 nel campionato GT1. La serie PWC è una realtà in forte crescita nel motorsport americano, ed è strutturata in varie categorie a seconda delle specifiche tecniche. Le gare hanno una durata massima di 50’, che si traduce in un numero di giri variabile a seconda del tracciato.
Le gare del Trofeo Maserati sul circuito Road America potranno essere seguite in differita su Motors TV per i Paesi europei, mentre per l’Italia la sintesi sarà trasmessa sul canale 177 di Odeon 24 e 512 di Sky di Rete Economy. E’ disponibile anche un video di presentazione del round statunitense: 

http://we.tl/fvpA6J38De  youtube  https://www.youtube.com/watch?v=IWd1rfQ-R-k
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HAPPY BIRTHDAY / PHILIPPE STREIFF 60 ANNI, LA SUA FORZA E’ LA PASSIONE

(26/6/2015) – Il coraggio e la tenacia di Alex Zanardi o di Clay Regazzoni, dopo i rispettivi incidenti del 2001 e del 1980, vengono spesso e giustamente portati ad esempio. Philippe Streiff, che oggi compie 60 anni, fa parte di questa schiera: dal 1989 è paraplegico a seguito dell’incidente di cui fu vittima il 15 marzo di 26 anni fa nel corso di una sessione di prove F1 sul circuito brasiliano del Jacarepagua ed è rimasto attivo e propositivo, sia nel mondo dei motori che in altri ambiti. Il pilota francese fu protagonista di una cruenta uscita di pista dalla quale uscì vivo ma traumatizzato. Dopo tre anni di battaglie mediche contro la paralisi, Philippe accettò la sedia a rotelle e cominciò la sua nuova vita. Si muove grazie ad una Bmw appositamente adibita e frequenta piloti ed autodromi. 
Streiff terzo ad Adelaide 1985
Impossibile rinunciare alla enorme passione che lo aveva portato, a 22 anni, a frequentare la Scuola di pilotaggio di Nogaro, poi a vincere il titolo nazionale di F3, a debuttare in F2 con l’AGS e a farsi notare dalla Renault che nel 1984 gli offrì la prima opportunità in F1. Poi fu la volta della Ligier (al posto del defenestrato De Cesaris) e quindi della Tyrrell motorizzata Renault con la quale nel 1985 colse anche un terzo posto ad Adelaide e infine della AGS. E infatti Streiff è rimasto nell’ambiente, riuscendo a organizzare il Masters Kart a Paris Bercy, appuntamento sui kart elettrici con i migliori piloti di tutte le categorie automobilistiche. 
Non solo: sotto l’egida del Ministero della Sanità francese ha ricoperto il ruolo di consigliere tecnico per i diritti delle persone diversamente abili. Negli ultimi tempi non ha dato il meglio di sé quando ha propinato alla stampa notizie sulle condizioni di Michael Schumacher, decisamente smentite dalla famiglia del pilota tedesco, o quando ha criticato duramente la Fia in relazione all’incidente del connazionale Bianchi, salvo poi scusarsi davanti alla minaccia di querela. Ma Philippe merita rispetto: per chi volesse continuare a seguirlo, c’è il libro “Streiff Road – A fond la vie”, (“Streiff Road – A life lived to the full”) – Editions Agenda du Sport oppure il sito www.philippe.streiff.com

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NUOVA ALFA ROMEO GIULIA, POTENZA E TRADIZIONE ITALIANE. 510 CV made in Ferrari per il top di gamma

(25/6/2015) – Il momento tanto atteso, dunque, è arrivato: l’Alfa Romeo riparte dalla Giulia (alla fine confermato lo storico nome), presentata ieri presso il Museo Storico di Arese nella versione top di gamma contraddistinta dal leggendario Quadrifoglio. Sarà in vendita in Europa ad inizio 2016, poi seguiranno gli altri modelli della gamma. Nel 2017 sarà la volta del SUV. L’obiettivo pone l’asticella a 400mila Alfa nel 2018; mercato decisivo, gli Stati Uniti: una scommessa impegnativa, non c’è che dire. Ma che impressione dà questa macchina nata dal Centro Stile di Lorenzo Ramacciotti ed essenziale per le future strategie della Casa nata 105 anni fa? Una linea forse più tradizionale di quanto ci si aspettasse, certo muscolosa, robusta e filante. Una pura esibizione della potenza (made in Ferrari).


Gli uomini del Gruppo parlano di “cambio di paradigma del brand” evidenziato dall’inedito logo firmato da Robilant Associati. I punti di riferimento, è stato spiegato, sono l’equilibrio dei pesi (50/50) e la trazione posteriore. Per bilanciare al meglio le masse, il motore e la meccanica devono collocarsi tra i due assi: da qui la scelta per Giulia di disegnare sbalzi molto ridotti, un lungo cofano e lunghi parafanghi anteriori, un abitacolo arretrato, “appoggiato” sulle ruote di trazione, e parafanghi posteriori muscolosi che segnalano visivamente il punto dove la potenza viene scaricata a terra. 

Il nuovo logo


Tutto questo si traduce in un passo estremamente generoso – il più lungo della categoria – contenuto in una carrozzeria tra le più compatte. La plancia e gli interni non sono stati ancora mostrati: tutto pulito ed essenziale, centrato sul guidatore, come dimostra il raggruppamento di tutti i comandi sul volante che è stato disegnato piccolo e diretto per adattarsi a tutti gli stili di guida. Il posto di guida, tra fibra di carbonio, legni e tessuti preziosi, ha il tunnel diagonale, la plancia leggermente ondulata e gli strumenti orientati verso il guidatore.


MOTORI – Una vera Alfa Romeo si riconosce dal motore. Per la versione Quadrifoglio, si è deciso di realizzare un turbo benzina 6 cilindri, totalmente in alluminio, elaborato da tecnici provenienti da Ferrari, che eroga 510 CV (supera dunque quelli della BMW M3) e con accelerazione da 0 a 100 km/h in appena 3,9 secondi. Viene evidenziato quanto sia economico nei consumi, grazie al sistema di disattivazione dei cilindri a controllo elettronico, e il “rombo genuinamente Alfa Romeo”.

SOSPENSIONI – In particolare, sull’asse posteriore si è scelta una soluzione multilink che assicura contemporaneamente…


prestazioni, piacere di guida e comfort. Per l’avantreno, invece, è stata sviluppata una nuova sospensione a doppio braccio oscillante con asse di sterzo semi-virtuale, che ottimizza l’effetto filtrante e consente di sterzare in modo rapido e preciso. È un’esclusiva Alfa Romeo che mantiene costante l’appoggio del braccio a terra durante la curva e, grazie all’impronta a terra sempre perfetta, è in grado di garantire alte accelerazioni laterali

SOLUZIONI TECNICHE ESCLUSIVE – Tecnologia Torque Vectoring che, grazie alla… 
sua doppia frizione, consente al differenziale posteriore di controllare separatamente la coppia per ciascuna ruota. In questo modo, la trasmissione della potenza a terra migliora anche in situazioni di bassa aderenza. Sulla nuova vettura Alfa Romeo debutta anche l’Integrated Brake System, l’innovativo sistema elettromeccanico che combina il controllo di stabilità con il tradizionale servofreno, che garantisce una risposta istantanea del freno, e quindi una distanza di arresto record, oltre a consentire un’importante ottimizzazione dei pesi.

Il nuovo modello si caratterizza per l’Active Aero Splitter, il sistema frontale che gestisce in modo attivo la deportanza assicurando così maggiori prestazioni e aderenza, anche a velocità sostenute. Tutti questi sistemi all’avanguardia sono governati dallo Chassis Domain Control, il “cervello” dell’elettronica di bordo, che assegna a ciascuno di essi un compito preciso per ottimizzare le prestazioni e il piacere di guida.
La nuova Alfa Romeo Giulia propone il rinnovato selettore Alfa DNA che modifica il comportamento dinamico del veicolo in base alle scelte del guidatore: Dynamic, Natural, Advanced Efficient (modalità di risparmio energetico che per la prima volta viene introdotta su un’Alfa Romeo) e ovviamente Racing (sulle versioni ad alte prestazioni).

Per raggiungere un eccezionale rapporto peso/potenza, inferiore a 3, la nuova Giulia coniuga le straordinarie prestazioni del motore con l’ampio impiego di materiali ultra-leggeri per tutte le parti del veicolo. Ad esempio, la fibra di carbonio per l’albero di trasmissione, il cofano e il tetto o l’alluminio per motore,  freni, sospensioni  (inclusi duomi anteriori  e telai anteriori e posteriori) e molti componenti di carrozzeria quali porte e parafanghi. Inoltre, la traversa posteriore è realizzata con composito di alluminio e materiale plastico. Al fine di ridurre la massa totale, si è intervenuto anche sul  sistema frenante, con elementi di alluminio e dischi carbo-ceramici, e sui sedili, caratterizzati da una struttura in fibra di carbonio. Nonostante l’ottimizzazione dei pesi, la vettura vanta la migliore rigidezza torsionale della categoria garantendo così: qualità nel tempo, comfort acustico e handling anche in caso di sollecitazioni estreme.
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E VENNE IL FUOCO CHE SPENSE L’ACQUA

(23/6/2015) – Nonostante la pioggia abbia sostanzialmente rovinato la “storica” giornata, Antonio Fuoco non dimenticherà questo esordio su una Formula 1, la Ferrari, per i test post Gran Premio di Austria allo Spielberg. Anzi, visto il cielo plumbeo, il rosso della SF15-T gli rimarrà ancora più impresso negli occhi e nel cuore. Ce ne eravamo occupati e il gran momento è arrivato (http://motorchicche.blogspot.it/2013/04/fuoco-del-sud-nemmeno-17-anni-il-pilota.html). 
Lui ha diligentemente svolto il compito assegnatogli – un’uscita di pista ci può stare, stava già cercando di forzare – prima di cedere domani  la monoposto al terzo pilota di Maranello, Gutierrez. Il pilota calabrese della Ferrari Driver Academy, attualmente impegnato in GP3 Series, segue così la scia inaugurata a Magny-Cours nel 2012 da Davide Rigon – tornato in azione anche nel 2013 a Silverstone – dei giovani italiani schierati dalla Scuderia Ferrari in occasione di test ufficiali. Dopo l’esperienza di Raffaele Marciello, suo compagno d’accademia, impegnato prima nei test di Abu Dhabi 2014 e poi per il Day 1 di Barcellona nel maggio scorso, oggi il debutto di Fuoco è stato battezzato da una violenta pioggia, che purtroppo non ha concesso tregua sino all’ora di pranzo. Ma si è trattato di una presa d’atto importante, soprattutto per un ragazzo – ha solo 19 anni – del Sud, parte d’Italia che per la Ferrari fa tornare alla mente il siciliano Vaccarella, il calabrese Giunti. Tutti piloti validissimi e molto apprezzati dal Drake. 
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IL PAZIENTE SPAGNOLO

(22/6/2015) – Ancora un week end nerissimo, in fatto di risultati e prospettive, per Fernando Alonso. La domanda è: cosa farà il pilota della disastrata Mc Laren Honda? Dopo aver detto in Canada di aver “toccato il punto più basso della mia carriera”, in Austria un altro tonfo: problemi a ripetizione (motore, trasmissione), penalizzazioni, pure un brutto incidente. Il motore Honda non va, l’affidabilità non tiene, le risposte non arrivano. “Dobbiamo lavorare, di più”, si è limitato a dire l’ex ferrarista, molto serafico ai microfoni della stampa. Ma ovviamente la situazione, così, senza segnali concreti di riscossa, precipita. Ogni pazienza, di cui Fernando sta facendo sfoggio stupefacente, ha un limite. “Si spera sempre in una svolta ma la fretta non è nella natura di questo sport”, dice ancora lui ma forse inquadra più realisticamente il momento Carlos Sainz Senior. Il padre del giovane pilota della Toro Rosso, sul quotidiano spagnolo Marca, ha detto che “Fernando sta pensando a lungo termine” ma che praticamente tutto può essere messo in discussione “se la McLaren-Honda non fa un grande passo in avanti per il 2016. Se l’anno prossimo non avrà una macchina per lottare per il campionato, allora sarà una situazione difficile da accettare”. Quindi? La F1 non gli offrirebbe molto di competitivo: la Lotus che diventa Renault? La Red Bull motorizzata chissà come? La Williams orfana di Bottas che passa alla Ferrari? Oppure sarà il caso di un anno sabbatico puntando alla 24 Ore di Le Mans? Possibile, il colpaccio di Hulkenberg insegna: “Già quest’anno l’ho presa in considerazione  ma la cosa non si è concretizzata. Forse l’anno prossimo, ma non so”, ha detto. Si vedrà. Poi, chissà, nel 2017 – Alonso avrà 36 anni – in F1 arriva l’Audi. 
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IN & OUT / GP OLANDA 1975. PRIMA VITTORIA PER HUNT E LA HESKETH, DOPPIA FRATTURA PER MONTEZEMOLO!

(22/6/2015) – Una gara volitiva, una decisione-sprint sul rientro al box e così, 40 anni fa, il 22 giugno 1975, James Hunt vinse la sua prima gara in Formula 1, Gran Premio di Olanda, con solo un secondo di vantaggio sulla Ferrari di Niki Lauda. Fu il primo – ed unico – successo anche per la Hesketh, ma la corsa fu caratterizzata dall’infortunio occorso all’allora Direttore Sportivo Luca Cordero di Montezemolo.  Tra le dune olandesi di Zandvoort andò in scena il prologo del grande duello dell’anno successivo tra l’inglese e l’austriaco. Gara bagnata: Lauda partì in pole e, come tutti, aveva montato sulla superba Ferrari T pneumatici rain. Una volta scattato in testa e con la pista che andava progressivamente asciugandosi, tutto stava nel scegliere il momento migliore per passare alle slick. 
Fu Hunt, al settimo giro, ad anticipare tutti: mossa che si rivelò azzeccata perché alla Ferrari tergiversarono un po’ troppo e quando Lauda tornò in pista prima si trovò davanti un coriaceo Jarier su Shadow e poi dovette rincorrere Hunt, rosicchiandogli decimi preziosi giro per giro. Ma l’inglese resistette e vinse in volata. Lauda rientrò ai box contrariato dal fatto di non aver più visto, da un certo momento, Montezemolo al muretto box. Dovette rimangiarsi i rimproveri: il DS del Cavallino era stato investito in pit lane dalla Lotus di Peterson e per pura fortuna il colpo di pneumatico che lo fece letteralmente volare in aria gli procurò “solo” la rottura di una gamba e di un braccio!
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ANNIVERSARY / 20 GIUGNO 1965. 50 ANNI FA L’ULTIMA VITTORIA FERRARI A LE MANS

(20/6/2015) Ferrari e Le Mans un binomio che ha fatto storia me che si è interrotto 50 anni fa. L’ultima vittoria assoluta del Cavallino risale infatti alla 24 Ore del 20 giugno 1965, quando fu l’equipaggio privato composto da Jochen Rindt e Masten Gregory a passare per primo sotto la bandiera a scacchi a bordo della Ferrari 275 LM del NART, il North American Racing Team. 
Lo squadrone ufficiale di Maranello, infatti, subì quel giorno una debacle tecnica non indifferente: le P2 dei vari Vaccarella, Rodriguez, Bandini, Bonnier, Parkes, Scarfiotti, chiamate a fronteggiare le larghe ambizioni della Ford che schierava esagerate GT40 da  7 litri, si arresero per problemi ai dischi freno che tendevano a creparsi per il calore. A battere gli americani, ci pensarono allora Rindt e Gregory che guidavano una affidabile e leggera Ferrari 275 LM. Restano loro gli ultimi alfieri del Cavallino a Le Mans: l’austriaco e l’americano che, secondo ultime rivelazioni, fu sostituito da Hugus durante la notte, miope com’era (portava gli occhiali). Rindt era introvabile e l’operazione, nella notte, tra la distrazione generale, fu compiuta con successo. Fu la sesta vittoria consecutiva della Ferrari (dal 1960) ma la Ford avrebbe compiuto un enorme sforzo tecnico ed economico per affermare la propria supremazia e ci riuscì negli anni a seguire contribuendo ad alimentare la leggenda delle grandi sfide del motorpsort.