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ANNIVERSARY / 13 MAGGIO 1960. ADDIO A HERRY SCHELL, AMERICANO DI PARIGI

(13/5/2015) – A maggio 1950, a Silverstone si corse dunque la prima gara di campionato mondiale di Formula 1. Una competizione che avrebbe chiesto anche il suo duro tributo in fatto di vite umane. Dieci anni più tardi, il 13 maggio del 1960, sulla medesima pista, morì Harry Schell, pilota appassionato e capace. Rimase ucciso nel corso delle qualifiche (bagnate) dell’Internationl Trophy, gara non valida per  il campionato ufficiale. Schell, nato a Parigi e di lingua francese ma di origine americana, era un predestinato: sia il padre Laury che la madre Lucy OReilly erano infatti piloti dell’Ecurie Bleu. Laury perì in un incidente stradale che risparmiò la compagna che però dovette abbandonare ogni velleità velocistica. Il volante toccò a lui e nel 1950 già debuttò al Gp di Montecarlo a bordo di una Cooper, la prima F1 a motore posteriore. Ma le sue vetture, Gordini, Maserati, Vanwall, non erano proprio di prima mano. Dal 1956, le cose andarono meglio, con Schell frequentemente a punti. Tra i suoi ricordi più emozionanti il duello ravvicinato con Ascari e Hawthorn, suoi idoli, al GP di Spagna del 1954, lui su una Gordini con i colori USA; poi il terzo posto al GP di Pescara 1957 su Maserati 250F. La migliore stagione, il 1958: sesto assoluto con un bel secondo posto al GP di Olanda dietro a Moss. Amava la vita ed era considerato un gentleman; nel contempo sapeva cosa era il rischio e non nascondeva il sentimento di nervosismo del pilota. Non servì per salvargli la vita. 

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