(12/5/2015) – Nonostante il terzo posto di un sempre sorridente Vettel, e quindi una Ferrari costantemente a podio, a Maranello ci sono musi sono lunghi di ritorno dal GP di Spagna. La Scuderia delle Rosse si conferma seconda forza del campionato ma l’ambiente non è del tutto sereno. I motivi sono presto detti.
LE NOVITA’ NON HANNO FUNZIONATO – Innanzi tutto, il “pacchetto” di novità portato a Barcellona non è servito ad avvicinare le Mercedes che, anzi, questa volta al traguardo hanno inflitto sonori distacchi alla seconda forza del campionato. Circa 45” a Vettel e un minuto a Raikkonen, quarto dietro l’imprendibile Bottas. Bene ha fatto Arrivabene a non arrampicarsi sugli specchi: “Un passo vanti lo abbiamo fatto ma doveva essere un salto. Non punto il dito verso nessuno in particolare, mi prendo le mie responsabilità. Dobbiamo lavorare di più”. E ancora: “Non siamo ciechi e abbiamo visto che solo nel terzo settore, dove conta la trazione, perdevamo mezzo secondo”. L’ansia da prestazione ha portato il “muretto” del Cavallino a differenziare l’approccio aerodinamico al GP: le soluzioni nuove sulla SF15-T di Vettel, il vecchio pacchetto affidato a Raikkonen. Una scelta sempre delicata a livello psicologico nei confronti dei propri piloti.

LE SPINE DI KIMI – Il finlandese non ne ha beneficiato: “Io ero preparato a correre il rischio. – ha detto come al solito sornione – Forse sarebbe andata meglio con l’aerodinamica nuova, anzi probabilmente è così, ma almeno adesso lo sappiamo”. Così Kimi ha probabilmente perso la chance di sopravanzare il connazionale Bottas che nel finale ha resistito senza troppi affanni alla sua rimonta. Una gara nella gara, quella tra i due finlandesi: sembra che la Ferrari abbia messo gli occhi proprio sul pilota della Williams per il dopo Raikkonen. L’ultimo campione del mondo della Ferrari ha bussato al rinnovo del contratto ma Arrivabene lo ha gelato: “Contano i risultati, poi si vedrà”. Peccato, però: forse le comparazioni aerodinamiche sarebbe stato meglio farle nei due giorni di test previsti oggi e domani sulla stessa pista con Gutierrez e Marciello, ma ormai è andata.
STRATEGIA SBAGLIATA? – Peccato, forse, anche non essere passati con Vettel alle gomme hard subito dopo lo stesso cambio di Hamilton. Il tedesco era egregiamente davanti all’inglese – dopo aver “copiato” il primo pit stop per le medie – e sarebbe uscito davanti anche in questo caso. I piloti si sono lamentati della difficoltà di superare, anche col DRS aperto. Forse Vettel avrebbe potuto tenerlo ancora dietro. Non secondo Arrivabene: “Abbiamo fatto una scelta aggressiva mettendo Sebastian sulle due soste: se avessimo deciso per tre cambi gomme le cose non sarebbero cambiate, se non in peggio”. Il quattro volte iridato non se ne fa un cruccio: “Dobbiamo semplicemente accettare il fatto che la Mercedes è stata la migliore squadra in pista ma stiamo lavorando duramente per colmare il distacco e penso che stiamo andando nella giusta direzione”. E va bene, vediamo a Montecarlo.
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Il DS Massimo Rivola |
IL CASO RIVOLA – A proposito di serenità interna, c’è da chiedere e da chiedersi se tornerà a farsi vedere nel Principato il Direttore Sportivo Massimo Rivola, stranamente assente a Barcellona (è uno stakanovista delle presenze). Alla Ferrari, abbastanza abbottonati sull’argomento, hanno inizialmente parlato di “motivazioni personali” e i giornali hanno ipotizzato addirittura di un suo passaggio alla Mc Laren per ritrovare Alonso. Mah… Presto ne dovremo sapere di più su questa presunta rimozione dall’incarico, insieme al responsabile della Logistica, Massimo Balocchi, e addirittura uno dei cuochi della hospitality. Per quale motivo?