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CACCIA ALL’EREDITA’ DI KUBICA

(2/4/2015) – Arthur Janosz, Karol Basz e mettiamoci pure le gemelle Pankiewicz: anche con i piloti la Polonia esprime tutto il suo dinamismo che ne fa un esempio di crescita e sviluppo in Europa e di questo passo Kubica avrà presto certamente un erede. Ambiziosi, appassionati, determinati: vedremo chi ne sarà degno.

Arthur Janosz, 21 anni, proveniente dalla EuroFormula Open dove ha lottato fino all’ultimo per la piazza d’onore dietro Stuvik, debutta quest’anno in GP3 con il team italiano Trident. “Il 2014 è stata una stagione molto positiva per me e ora mi sento pronto ad affrontare questa sfida. Il cambiamento verso una categoria superiore e più esigente come la GP3, non sarà per nulla facile, ma sono convinto che questo sia il momento giusto per puntare in alto. Sono quindi fiducioso in questo accordo con Trident che, con l’aiuto dei suoi ingegneri nonché del Team Manager, Giacomo Ricci, saprà trasferirmi l’esperienza e conoscenze acquisite negli anni“. Proprio Ricci, fresco ex pilota, punta decisamente sul polacco: “E’ un pilota molto interessante e sono sicuro che sarà una sorpresa del campionato”.

Karol Basz, dopo la conquista nel 2014 del titolo nella Coppa Campioni e nella WSK Final Cup, più il podio nella Super Master Series, è ora in testa nella KF della WSK Master Series, grazie alle vittorie nella gara inaugurale di Adria e poi a Castelletto di Branduzzo. Nel frattempo ha trionfato anche nella WSK Gold Cup, ma gli obiettivi sono alti: il CIK Fia Europeo e il CIK Fia Mondiale. Insomma, per il giovane kartista della Kosmic Racing Team e della Minardi Management, 22 anni, è tempo di bruciare le tappe. Il talento non gli manca. “E’ veramente un piacere vedere in azione Karol, sia in condizioni di pista asciutta che bagnato. E’ un pilota completo che non si fa perdere d’animo dalle situazioni poco fortunate. Rispetto alla passata stagione è migliorato soprattutto sotto questo aspetto”, dice di lui il talent scout Alberto Tonti. Il prossimo impegno per Karol è fissato cui circuito di La Conca, terzo round della WSK Super Master Series nel week end del 9-12 aprile. “Sarà una stagione ricca di impegni e l’obiettivo finale – è il proposito di Basz – è certamente la vittoria, provando ad avere un buon ritmo fin dalle prime gare“.

Infine le gemelle Pankiewicz, Julia e Wiktoria, 15 anni, kartiste dall’età di 10 anni, che sono state annunciate ai nastri di partenza dell’Italian F.4 Championship Powered by Abarth (Woman Trophy) per la R.B. Racing di Marco Belletti. Lo scorso anno, le due sorelle sono state impegnate con il Team Forza Racing nelle gare WSK, il Campionato Europeo e il Campionato del Mondo; ieri e oggi hanno cominciato la nuova avventura con i test a Monza – poi altri due a Vallelunga e al Mugello – in attesa del debutto a Vallelunga a inizio maggio. Anche in questo caso grande fiducia: “Julia e Wiki – afferma il Direttore del Team Marco Angeletti – hanno un’eccellente esperienza nel karting internazionale e le potenzialità per diventare entrambe molto competitive anche nell’automobilismo. Il loro approccio professionale e un’ottima formazione tecnica di base, unitamente alle doti in termini di velocità di entrambe nonché alla loro passione per i motori, ci consentirà di svolgere un ottimo lavoro”. 
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CHRIS DYER TORNA A MARANELLO

(1/4/2015) – Una vecchia conoscenza dei ferraristi torna sui suoi passi… L’ingegnere australiano Chris Dyer, oggi 47 anni, lega ancora una volta il suo nome alla fatal Maranello. Nel link WHEN & WHERE riporto la notizia (vedi) della inaugurazione della MotorSport Academy di ManpowerGroup, il primo polo formativo italiano dedicato esclusivamente a tutti coloro che sognano di lavorare nel mondo dei motori. Ebbene, del corpo docente dei Corsi di Alta Formazione fa parte anche Dyer giubilato dalla GES di Maranello a seguito del mancato titolo mondiale 2010. Cosa successe? Fernando Alonso, al primo anno in rosso, giunse all’ultimo appuntamento stagionale ad d Abu Dhabi con i favori del pronostico sebbene matematicamente insidiato dal duo Red Bull Webber – Vettel. Al muretto Ferrari, si decise di fare la corsa sull’australiano anticipando così il pit stop dello spagnolo con il risultato di farlo ritrovare davanti ad un insuperabile Petrov su Renault, consumare prima le gomme e far involare verso il successo e il titolo Sebastian Vettel. Bene inteso: considerazioni fatte col senno di poi… Dyer non potette sopportare la pressione psicologica della paternità dell’errore e l’anno dopo lasciò l’incarico e la Ferrari dove era stato ingegnere di pista dei successi di Michael Schumacher e, al suo ritiro, di Kimi Raikkonen e infine responsabile di tutte le attività di ingegneria in pista. Successivamente ha intrapreso  un percorso formativo extra motorsport completando un MBA presso IE Business School a Madrid per poi tornare con la Bmw nel DTM in qualità di  “Chief Engineer”, vincendo il campionato costruttori nel 2013 e il campionato piloti con Marco Wittman l’anno scorso.