(21/4/2015) – Proprio 30 anni fa, Ayrton Senna vinceva il suo primo gran premio di Formula 1. Lo fece in Portogallo, all’Estoril, alla sua seconda stagione nella massima formula e 17^ gara disputata. Dalla Toleman era passato alla Lotus, da tre anni orfana del fondatore Chapman e senza vittoria dal 1982 ma decisa a rilanciarsi grazie al duo Peter Warr e Gerard Ducarouge. E al talento di un giovane brasiliano di 25 anni, naturalmente. Al secondo appuntamento della stagione Ayrton non deluse e, anzi, sbalordì. Era l’anno dei favori del pronostico accordati alla Mc Laren Tag Porsche e alla Ferrari, con Prost e Alboreto in cerca di riscatto. Senna portò la nera Lotus 97 T Renault in pole davanti a Prost, Rosberg, il compagno di squadra De Angelis, Alboreto e Warwick. Ma le cose si fecero difficili: durante il warm up della domenica mattina il motore scoppiò, danneggiando scatola del cambio e sospensioni. Non solo: arrivò anche la pioggia. Molto forte, incessante.
Al via, prese la testa e cominciò a scrivere la leggenda del pilota che sull’acqua volava. Nessuno riuscì a tenere il suo ritmo: dopo due giri rifilò 6” al secondo e il vantaggio aumentava, ad ogni giro. Patrese, Rosberg, Berger e lo stesso Prost furono vittime di uscite di strada. La situazione era indubbiamente critica: anche Senna finì fuori pista per un aquaplaning ma riuscì a rientrare. Confesserà poi di aver temuto di non farcela e lo stesso suo box aveva chiesto alla direzione gara la bandiera rossa. Non concessa. La gara si esaurì solo allo scoccare delle due ore: effettuati 67 giri dei 69 previsti. Pole, vittoria e giro più veloce. Tutti doppiati tranne Alboreto, secondo a un minuto e passa di distacco. Ayrton, pazzo di gioia, festeggiò in abitacolo, con il padre, la squadra e sul podio dove provò, come disse, “un’emozione così intensa da non volerci più rinunciare”.