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ANNIVERSARY / 2 MAGGIO 1985. BETTEGA, L’AFFETTO DI OGGI COME 30 ANNI FA

(30/4/2015) – Due giornate di ricordo e di passione nel nome diAttilio Bottega, il rallista morto 30 anni fa, il 2 maggio 1985, in un terribile incidente al Tour de Corse. Aveva 32 anni. L’iniziativa “Trent’anni nei nostri cuori” del 2 e 3 maggio prossimi, voluta dalla moglie Isabella e dai due figli, lì nella sua Molveno, ci voleva. Ci saranno tanti campioni e amici: da Biasion a Vatanen, da Tabaton a Cesare Fiorio. Poi le “sue macchine”: dalla Fiat 128 Coupè alla Ritmo fino alla fatidica Lancia 037. Nella mattinata di sabato il raduno avrà luogo presso il Palazzetto dello Sport per poi partire verso Trento e ritorno via Andalo. Le vetture resteranno in esposizione fino a notte mentre nella Sala Congressi sarà tutto un fiorire di ricordi e presentazioni. Meno male che il Motor Show di Bologna ha ripreso lo scorso anno la disputa del Memorial a lui intitolato. Davvero infausto il destino di questo campione che, pur non avendo mai vinto un rally mondiale nè tanto meno l’iride, era diventato la punta di diamante tricolore. In quel 1985, dopo aver disputato il Safari Rally prese parte al Tour de Corse. Alla quarta prova speciale della prima tappa l’incidente: la sua Lancia 037 finì in piena velocità di traverso contro un albero, spezzandosi in due e ferendo mortalmente Attilio mentre il navigatore Maurizio Perissinot rimase per pura fortuna illeso. Un anno dopo, stesso rally, Lancia Delta S4, toccò ad Henry Toivonen e Sergio Cresto.  

Quel che rimase della Lancia o37 di Bettega

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EXPO FERRARI

(30/4/2015) – Anche la Ferrari è pronta per Expo Milano 2015 che apre domani. Nel capoluogo lombardo è stato inaugurato un nuovo flagship Ferrari Store in Via Berchet, 2 unico nel suo genere: uno spazio di 750 mq concepito non solo per lo shopping, ma anche come luogo di intrattenimento grazie a quattro simulatori F1, video wall interattivi e postazioni multisensoriali. Il colpo d’occhio è imponente con le 15 vetrine ad arco che si affacciano su tre storiche strade milanesi: via Berchet, via San Raffaele e via Ugo Foscolo. Situato all’interno dello storico Palazzo Ricordi, a pochi metri da Piazza del Duomo, lo Store, ideato dallo studio dell’Architetto Massimo Iosa Ghini, si sviluppa su tre livelli caratterizzati dal design e dall’utilizzo di materiali di ultima generazione, come la fibra di carbonio e l’alluminio anodizzato. 
Il piano dedicato ai simulatori di F1 è il -1: quattro vetture simili alle monoposto fanno percepire il fondo stradale, reagiscono in maniera realistica quando si affrontano i cordoli e hanno una incredibile sensibilità all’accelerazione e al freno. Si potranno scegliere tra 5 circuiti (Monza, Imola, il Mugello, Silverstone e Nürburgring) e gli schermi ad alta definizione avvolgeranno “il pilota” a 180 gradi con grafiche molto veritiere. Le collezioni uomo e la Collezione Pr1ma sono ospitate al piano terra, dove un video wall di 13 mq interagisce con i clienti grazie all’esclusivo sistema kinect: lo schermo rileva gli spostamenti e cambia i suoi contenuti audio e video in base a ciò che i clienti comandano con il movimento del corpo. Al primo piano ci si addentra nel mondo dedicato alla donna Ferrari, dove le collezioni di abbigliamento e accessori Fan e Lifestyle affiancano pareti dedicate ai Memorabilia: pezzi originali di vetture GT e F1 che hanno fatto la storia del Cavallino. Questo progetto coinvolgerà nei prossimi mesi anche il punto vendita di Roma, in via Tomacelli.
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GIALLO RENAULT

Cyril Abiteboul, DG Renault Sport
(29/4/2015)– Per la Renault è un momento delicatissimo. Domani è in programma l’Assemblea Generale della casa francese e molto probabilmente si parlerà anche dell’investimento in Formula 1Ricordo che lo stato francese ha recentemente aumentato la sua partecipazione nel capitale Renault dal 15 al 19,7%. Le power unit Energy non rendono, i team clienti (Red Bull e Toro Rosso) si lamentano aspramente, l’immagine si incrina. Il CEO Carlos Gohsn, molto contrariato, pretende spiegazioni e soluzioni. “Abbiamo 18 giorni prima dell’inizio delle prove libere in Spagna. Sono sufficienti per attuare le soluzioni  che abbiamo in cantiere e avviare il miglioramento della prestazioni dei nostri motori”: questo è quanto ha affermato, all’indomani del deludente gran premio del Barhein, Cyril Abiteboul, Direttore Generale di Renault Sport F1. 
I risultati languono e i rapporti privilegiati con la Red Bull sono ai minimi termini mentre Mercedes e Ferrari entusiasmano. Il prossimo GP di Spagna e quello praticamente di casa, a Montecarlo, segneranno il futuro della Casa della losanga. Il patron Red Bull, Mateschitz, e il suo factotum Helmut Marko, hanno da tempo perso la pazienza anche se negli ultimi giorni i toni si sono ammorbiditi. “Abbiamo un contratto fino al 2016”, ha saggiamente precisato Chris Horner. La frattura però fa ancora male. Non  potrebbe essere altrimenti, dopo tutto quello di veramente sgradevole che è stato detto. Ci si è messo anche Adrian Newey: “L’unico problema è il motore”.  Abiteboul, dall’altra parte, ha invece evidenziato carenze in fatto di stabilità al posteriore della monoposto di Ricciardo e Kvyat per poi aggiungere….

E’ difficile avere un partner che mente. Adrian è un affascinante gentiluomo e un ingegnere straordinario, ma ha trascorso la sua vita nel criticare i suoi produttori di motori. È troppo vecchio per cambiare”. Insomma, siamo alle strette. Inoltre, dalla Malesia, la Renault sta pensando al da farsi. Non un ritiro bensì un ritorno in grande stile, in proprio. Precursori del Turbo in F1, dominatori tecnici nell’era Williams, perfetti campioni del mondo con Alonso e Vettel: no, non ci si può perdere così. Le candidate ad essere acquisite non mancano, visto la crisi che attanaglia il Circus. Si è parlato di Toro Rosso – in alternativa, senza arrivare al divorzio, verrebbe concessa la colorazione gialla –  e Lotus. Ultima parola a Carlos Gohsn, noto decisionista. 


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SALVIAMO MONZA! OGGI COME NEL 1948…

(28/4/2015)Salvare Monza. L’Autodromo Nazionale del Parco brianzolo rischia come noto di perdere il Gran Premio di Formula 1 e il nuovo management capitanato da Ivan Capelli sta cercando di scongiurare il rischio quanto di rilanciare globalmente l’impianto. Sembra che il Mugello e forse anche Imola siano pronti a subentrare. Certe situazioni, a quanto pare, si ripresentano o forse non sono mai scomparse. Ho fotografato la prima pagina di una testata giornalistica, “Motori nel mondo – Giornale della Motorizzazione”, che pubblica un articolo dal titolo “Salviamo Monza! Un appello ai milanesi e agli altri”. Nell’attacco dell’articolo firmato Spectator si legge: “Non si può leggere o sentire parlare di autodromi che, subito, istintivamente, il pensiero va a quello  di Monza. M’è capitata sott’occhio la notizia che si sta sistemando il circuito di Sanremo per cui è preventivata una spesa di 100 milioni; si è ormai deciso di investire un’eguale somma nella costruzione di una pista a Modena e – pare impossibile! – nulla si risolve per ciò che riguarda il riattamento dell’Autodromo di Monza….”. Ah, dimenticavo: l’articolo è datato 26 maggio 1948…Corsi e ricorsi storici!


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ANNIVERSARY / 27 APRILE 1975. LELLA LOMBARDI, DA 40 ANNI UNICA DONNA A PUNTI IN F1

(27/4/2015)– Il Gran Premio di Spagna del 1975 rimarrà nella storia per un sesto posto: quello conquistato da Lella Lombardi su March 751-Ford. Unica donna, nella storia della Formula 1, ad aver conseguito punti. Anzi mezzo punto: l’interruzione della gara appena al 29° giro, a causa dell’incidente di Stommelen, comportò l’assegnazione della metà dei punti dovuti. Come detto, l’impresa non è riuscita a nessun’altra rappresentante del gentil sesso arrivata alla guida di una monoposto della massima formula. Per questo quella minuta, dolce e determinata ragazza di Frugarolo, in provincia di Alessandria, che allora aveva 34 anni, resta tuttora un esempio e un obiettivo per le “pilotesse” di oggi. Certo, le circostanze caotiche in quella occasione aiutarono, ma se in F1 la Lombardi non riuscì a fare di meglio nelle sue 12 gare effettuate – da tenere presente che in fatto di guidabilità le monoposto di allora erano dei carriarmati rispetto a oggi – in altre categorie dimostrò di saperci fare. 
Quarta figlia di un commerciante di carni, era lei a guidare il furgone per le consegne. Guidare e correre le piaceva. Cominciò sui kart e nel 1970 vinse il titolo di campione italiano della Formula 850 su una Biraghi mentre nel 1971 si aggiudicò il titolo inglese della Formula Ford Mexico. Nel 1974 fu quinta nel Rothmans F5000 Championship al volante di una Lola T 330 Chevrolet: un mostro. Era pronta per la F1 e in quello stesso anno debuttò con una Brabham del team Allied Polymer Group. Nel 1976 fu scalzata dal ritorno alla March di Ronnie Peterson. Non è stata un bluff, rispettata e apprezzata da tanti colleghi maschi. Ottimi piazzamenti, nel 1975, alla 24 Ore di Daytona e alla 1000 Km di Monza in coppia con Marie Claude Beaumont. Nel 1979, vittorie alle 6 Ore di Pergusa e di Vallelunga su Osella BMW. Tra il 1982 e il 1985 tante vittorie di classe con l’Alfetta GTV 6 nell’Europeo Turismo. Nel 1984 si cimentò anche nel DTM, sempre con l’Alfa Romeo. Appeso il casco al chiodo, avviò un proprio team: Lella Lombardi Autosport. Dopo una lunga malattia, morirà di cancro il 3 marzo del 1992.
Lella Lombardi con la Beaumont su Alpine


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IN & OUT / GP SPAGNA 1975. MASS VITTORIA UNICA, STOMMELEN TRA LA FOLLA

(27/4/2015)Vincere la prima gara in Formula 1 in un week end maledetto: è quello che è successo al tedesco Jochen Mass su Mc Laren al Gran Premio di Spagna, il 27 aprile del 1975, 40 anni fa esatti. Ma al 24° giro circuito ricavato nel parco di Montjuich di Barcellona – che si alternava con il Jarama di Madrid – la gara si macchiò di sangue: la Lola ribattezzata Hill di Rolf Stommelen, perso l’alettone posteriore, volò impazzita oltre la carreggiata ammazzando cinque persone, due giornalisti, un commissario di pista e uno spettatore. Quattro giri dopo la corsa fu interrotta per lo scompiglio – né venne ripresa – ma in quel lasso di tempo Mass superò Jacky Ickx  ponendosi in testa. 
Resterà la sua unica vittoria. Stommelen, che grazie ai tanti ritiri per uscita di pista prima dell’incidente era in testa, se la cavò con fratture alle gambe. Carlos Pace, che lo seguiva da vicino, finì anch’egli fuori pista, incolume, dopo aver inchiodato la sua Brabham. Un finale tragico di un gran premio – il quarto della stagione – nato sotto una cattiva stella. I piloti non volevano correre per le pietose condizioni dei guard-rails, montati alla bene e meglio. Non scesero in pista il venerdì costringendo gli organizzatori ad intervenire per fissare meglio le barriere, aiutati da alcuni meccanici dei team! Ma fu una soluzione tampone inaccettabile tanto che, il sabato, Fittipaldi si limitò ad effettuare solo tre giri e decise di non gareggiare mentre la domenica, dopo poche tornate, si ritirarono Wilson Fittipaldi e Arturo Merzario. Davanti al tema sicurezza, cruciale in quegli anni, i piloti si divisero, ma pesò la minaccia degli organizzatori di far sequestrare le macchine chiuse nello Stadio Olimpico che fungeva da paddock. Al Montjuich, però, da quella volta non si corse più. 
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ADAC F.4, LA GRANDE SFIDA DI MICK SCHUMACHER & C.

Mick Schumacher: è pronto
(24/4/2015) – Mai visto tanto interesse per una gara di Formula 4.  Ma il primo appuntamento del campionato tedesco di Formula ADAC 4 ad Oschersleben ha davvero molti motivi per attrarre appassionati, tifosi e media. In pista, tra gli altri talenti provenienti da 13 nazioni, c’è Mick Schumacher, figlio del grande Michael, che ha un unico obiettivo: la vittoria. Poi Harrison Newey, figlio del genio della Red Bull Adrian; Guan Yu Zhou, il cinese di Shanghai della Ferrari Drivers Academy; Jonathan Cecotto, figlio del campionissimo venezuelano Johnny Alberto; l’unico italiano, Mattia Drudi reduce da una positiva stagione nella F4 italiana. Insomma, molto pepe su un buon piatto. Anche Vettel è tra i “partner” sostenitori della serie. Da questo gruppo, c’è da scommettere, verrà fuori almeno un futuro pilota di F.1. D’altronde, per la massima formula la linea ereditaria è quella che va per la maggiore, dopo la classica “valigia” per comprarsi un sedile. Chi sarà il migliore? Schumi junior, seguito dalla storica portavoce del papà 7 volte iridato, Sabine Kehm, è nella stessa scuderia di Newey, la collaudata Van Amersfoort Racing e questo è già importante. 
Harrison Newey
Ma si tratta del debutto sulle monoposto (Gomme Pirelli) e il talento o meno si potrà subito rilevare. Guan Yu è seguito dalla Prema Powersport, altra garanzia in fatto di organizzazione ed esperienza: molto futuro dell’attesa Cina nel motorsport è sulle sue spalle. Il più piccolo dei Cecotto si è accasato al Team Motopark e si avvale dei preziosi consigli del papà campione sulle due e quattro ruote. Auguri anche al nostro Drudi che all’impegno nel team SMG Swiss Motorsport unirà la partecipazione alla Porsche Carrera Cup Italia che gli vale l’ingresso nella Porsche Scholarship e qualche puntata nella Mobil 1 Supercup. E’ il loro momento, che se la godano. Per tutte le 8 gare della Formula ADAC 4, è prevista la diretta streaming su www.SPORT1.de. C’è anche un appuntamento in trasferta, a Spa il 21 giugno.

Guan Yu
Mattia Drudi
Jonathan Cecotto

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GIULIANO ALESI INNESTA LA PRIMA, ESORDIO OK IN F4 FRANCE

(23/4/2015)– Papà Jean può essere soddisfatto: il figlio Giuliano Alesi, alla prima gara del campionato francese di Formula 4 a Ledenon, ha vinto due gare su tre ed è primo in classifica. Sue anche le due pole positions e altrettanti giri più veloci! Insomma, un inizio imperioso per il figlio dell’ex ferrarista (Giuliano corre col casco uguale a quello del papà) che all’età di 15 anni (risiede a Ginevra dove frequenta la LGB International School) è passato alle monoposto dopo alcuni anni di trafila sui kart. Si è guadagnato anche i complimenti di Alain Prost che lo ha premiato sul podio, dopo ci era salito solo una volta al kartodromo di Lonato nel 2013. Ha vinto senza problemi in Gara 1, è stato vittima di un contatto al primo giro che lo ha eliminato in Gara 2 e in Gara 3 ha immediatamente recuperato la testa dopo una non felice partenza fino alla interruzione della corsa a causa di un forte temporale. In ogni caso, ha dimostrato determinazione e tenacia. Ha lavorato molto questo inverno ed è cresciuto: il modo con cui ha gestito la sua nuova auto con telaio in carbonio, motorizzata Renault da 1600 cm3 e 160 cavalli, cambio a 5 marce Shift System Paddle, ha ben impressionato tutti. 

Sono molto felice di essere salito sul gradino più alto del podio alla mia prima gara. Mi sono avvalso dei consigli di papà, ma evitiamo di parlare di auto in presenza di mia madre!”. La nota attrice giapponese Kumiko Goto. Vedremo se dimostrerà costante. Il campionato del centro di formazione Auto Sport Academy, le cui monoposto vengono assegnate per sorteggio, proporrà altri sei appuntamenti: Le Mans (2-3 maggio), Pau (16-17 maggio), Hungaroring (13-14 giugno), Magny Course (29-30 agosto), Navarra (26-27 settembre) e Le Castellet (24-25 ottobre). Se Giuliano vincerà il titolo, potrà beneficiare di 100.00 euro per sostenere la sua carriera nel 2016 con l’aiuto di Renault Sport Technologies.
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ANNIVERSARY / 21 APRILE 1985. LA PRIMA VITTORIA DI UN GIOVANE TALENTO: AYRTON SENNA

(21/4/2015) – Proprio 30 anni fa, Ayrton Senna vinceva il suo primo gran premio di Formula 1. Lo fece in Portogallo, all’Estoril, alla sua seconda stagione nella massima formula e 17^ gara disputata. Dalla Toleman era passato alla Lotus, da tre anni orfana del fondatore Chapman e senza vittoria dal 1982 ma decisa a rilanciarsi grazie al duo Peter Warr e Gerard Ducarouge. E al talento di un giovane brasiliano di 25 anni, naturalmente. Al secondo appuntamento della stagione Ayrton non deluse e, anzi, sbalordì. Era l’anno dei favori del pronostico accordati alla Mc Laren Tag Porsche e alla Ferrari, con Prost e Alboreto in cerca di riscatto. Senna portò la nera Lotus 97 T Renault in pole davanti a Prost, Rosberg, il compagno di squadra De Angelis, Alboreto e Warwick. Ma le cose si fecero difficili: durante il warm up della domenica mattina il motore scoppiò, danneggiando scatola del cambio e sospensioni. Non solo: arrivò anche la pioggia. Molto forte, incessante. 

Al via, prese la testa e cominciò a scrivere la leggenda del pilota che sull’acqua volava. Nessuno riuscì a tenere il suo ritmo: dopo due giri rifilò 6” al secondo e il vantaggio aumentava, ad ogni giro. Patrese, Rosberg, Berger e lo stesso Prost furono vittime di uscite di strada. La situazione era indubbiamente critica: anche Senna finì fuori pista per un aquaplaning ma riuscì a rientrare. Confesserà poi di aver temuto di non farcela e lo stesso suo box aveva chiesto alla direzione gara la bandiera rossa. Non concessa. La gara si esaurì solo allo scoccare delle due ore: effettuati 67 giri dei 69 previsti. Pole, vittoria e giro più veloce. Tutti doppiati tranne Alboreto, secondo a un minuto e passa di distacco. Ayrton, pazzo di gioia, festeggiò in abitacolo, con il padre, la squadra e sul podio dove provò, come disse, “un’emozione così intensa da non volerci più rinunciare”. 
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HAPPY BIRTHDAY / ANDREUCCI, I 50 ANNI DEL RE ITALIANO DEI RALLY

(21/4/2015) – Oggi è il compleano di Paolo Andreucci: compie 50 anni il pluri-titolato rallista ormai legato a doppia corda alla Peugeot. Auguri! Otto volte campione italiano (2001-03-06-09-10-11 e 2014), il toscanaccio di Castelnuovo di Garfagnana si può ben godere questo blasone, tanto più che anche la stagione 2015 è cominciata bene. E’ reduce infatti dalla vittoria con la 208 T16 al Rally di Sanremo – la terza della carriera in Riviera – dove ha vinto 7 prove speciali su 10. Non si stanca di vincere e ogni volta è sempre un’emozione: “E’ sempre motivo di orgoglioessere sul gradino più alto del podio, è una delle gare più prestigiose del rallismo mondiale e fa piacere vedere il proprio nome scritto nell’albo d’oro”. Detto questo, il professionista guarda già avanti: “Ora pensiamo all’Adriatico, sarà il debutto sullo sterrato. Il campionato è molto equilibrato e dovremmo presentarci al top”. Curioso ricordare come è scoccata la scintilla per i rally: lui si dedicava allo sci ma i genitori avevano un ristorante frequentato dai piloti che partecipavano al Ciocco. Dario Cerretto, una volta, lo portò con sé a fare un giretto in macchina che deve essere stato niente male visto che da lì è praticamente cominciata la sua sfolgorante carriera, inizialmente come navigatore e poi come pilota. Avrebbe potuto e dovuto prendersi qualche soddisfazione in più nei rally iridati ma va bene così. A fargli da navigatore, come noto, ci pensa la compagna Anna Andreussi – si conobbero a Montecarlo – che a sua volta ha celebrato il compleanno solo qualche giorno fa. Una coppia affiatata che sbaraglia regolarmente gli avversari. Buon compleanno!