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STOCK CAR BRASIL, I CAMPIONI DI GOIANIA

(18/3/2015) – Se la Formula 1 2015 vi annoia, e il risultato di Melbourne lo fa temere, forse ci si potrebbe lustrare un po’ gli occhi con la Stock Car Brasil. Domenica 22 marzo è in programma a Goiania la Corrida de Duplas, appuntamento d’esordio del campionato sempre più in auge, vinto lo scorso anno da un certo Rubens Barrichello. Alla gara prenderanno parte infatti moltissimi campioni che per l’occasione condivideranno il volante con i protagonisti seriali. Primi tra tutti, Bruno Senna e Nicolas Prost! I due eredi dei grandi contendenti, l’uno nipote di Ayrton, l’altro figlio di Alain, recente vincitore dell’e-prix di Miami, faranno parte del Team uruguaiano Prati – Donaduzzi che utilizza una Peugeot 408. Ma Bruno farà coppia con un’altra vecchia conoscenza della F1, il connazionale Antonio Pizzonia, mentre il francese, per la prima volta su queste auto, farà coppia con Julio Campos. Altri nomi in lizza? Intanto un’altra coppia con odore di F1: Jaime Alguersuari con Luciano Burti su Chevrolet Sonic del team RZ Motorsport. Non è finita: ci saranno Jacques Villeneuve e Nelsinho Piquet, l’altro ex F1 fine anni ‘70 Ingo Hoffman (che affiancherà Barrichello), Ricardo Zonta e Antonio Felix da Costa insieme ad Allam Khodair per il Full Time Sport! Dalla Nascar messicana arriva l’idolo locale Antonio Perez mentre il quotato Alvaro Parente farà coppia d’oro con la rivelazione Felipe Fraga alla Voxx Racing per la quale correrà anche Mark Winterbottom. La stella Caca Bueno accoglierà il campione in carica del WTCC, Jose Maria Lopez mentre Daniel Serra correrà con papà Chico, altra vecchia conoscenza del Circus. Insomma, lo spettacolo è annunciato.
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FELIPE NASR, IL BRASILIANO CHE MANCAVA

(17/3/2015) – E’ il momento di Felipe Nasr: l’ottimo quinto posto al debutto in F1 nel Gp di Australia con la Sauber ha fatto schizzare ai massimi la sua popolarità. I contatti sui social network dove è presente sono aumentati in modo vertiginoso – lui ringrazia – e già grande è l’attesa per vedere se riuscirà a confermarsi in Malesia. E’ stato calcolato che nessun pilota brasiliano, al debutto, ha mai fatto meglio: né Emerson Fittipaldi, né Ayrton senna, né Felipe Massa. Il migliore, Wilson Fittipaldi, nel 1972, si era classificato settimo al GP di Spagna. In effetti la sua condotta di gara è stata matura e determinata. Nato a Brasilia, ha solo 22 anni ma già un notevole excursus alle spalle: qualcuno azzarda per lui un futuro radioso, sulle orme dei più grandi suoi connazionali.  In Brasile la “torcida” aspetta finalmente di tifare un pilota carioca in lizza per il mondiale. L’ultimo titolo lo conquistò  Senna nel 1991 e Massa lo sfiorò, letteralmente, nel 2008. Ce la farà Luis Felipe de Oliveira Nasr che ha un casco simile a quello di Piquet, ama la pesca, Bob Dylan e la pista di Spa? Per ora potrà farsi notare perché la C34 elvetica è nata bene ma non è certo in grado di lottare per il vertice. 

Ha vinto la F. Bmw Europa nel 2009 e la British F3 nel 2011. Era sbarcato a 16 anni in Italia (conosce la lingua e apprezza molto il cibo italiano) e poi in Inghilterra si era affidato al team RRR di Raikkonen e Robertson  anche se ha vinto con Carlin. Vanta un terzo posto alla 24 Ore di Daytona  e un secondo posto alla gara di F3 a Macao, entrambi nel 2012, ma non è riuscito ad imporsi nei tre anni in GP2 dove, nel 2012, era compagno alla Dams del vincitore Davide Valsecchi. Ha dovuto rintuzzare spesso gli strali negativi di altri piloti che gli imputano di avere sempre avuto vita facile e la “valigia”. E’ così: il padre, di origine libanese, è il titolare insieme al fratello del team sudamericano di F3 Samir Nasr Racing  che ha lanciato tanti piloti e il Banco do Brasil campeggia sule fiancate della Sauber. Felipe pensava al calcio, ma una volta salito su un kart le cose sono cambiate. Lui comunque non si scompone e trova normale l’appoggio di uno sponsor che crede nelle qualità di un pilota. I risultati in pista potrebbero dargli ragione.
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CARMEN JORDA’ VIVE IL SUO SOGNO (E SI FA NOTARE)

(16/3/2015) – Difficilmente si vedrà in pista ma Carmen Jordá intanto comincia ad essere ripresa spesso e volentieri dalle telecamere al box Lotus, internazionalizzando così la sua figura. Come noto, la spagnola di Alcoy, 26 anni, è stata ingaggiata dalla Scuderia di Enstone in qualità di driver di sviluppo. Parteciperà a tutte le trasferte ma il suo compito è di lavorare al nuovo simulatore a disposizione della squadra e, forse, nel finale di stagione avrà modo di girare con la E23 durante le prove libere. Il terzo pilota, infatti, è Jolyon Palmer. Per lei, che scende in pista dall’età di 10 anni, va benissimo così ma non rinuncia a priori a qualcosa di più esaltante : “E’ un’opportunità fantastica ed è come un sogno che si avvera. – ha detto la spagnola figlia dell’ex pilota Jose Miguel Jorda – Lavorerò per migliorarmi come pilota ma essere parte di una squadra con una storia così è già un vero onore che porterà a cose più grandi e migliori”. 

Dovrà concentrarsi molto: Matthew Carter, CEO della squadra, si attende un contributo fattivo: “L’aiuteremo a progredire e a centrare i suoi obiettivi oltre a beneficiare delle sue intuizioni per lo sviluppo della Hybrid E23”. Quanto servirà l’esperienza maturata in F3, Indy light, ELMS e GP3? I risultati, a dire il vero, non sono stati eclatanti (qualche podio nella F3 spagnola e anche nella Open F3) e costanti ma quando si è dentro ad un sogno, bisogna sognare! E poi presto verrà il momento in cui la F1 sdoganerà nuovamente un pilota donna. in lizza Suzie Wolff, Danica Patrick, Michela Cerruti e lei.










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VETTEL: PODIO, SORRISI E SCHWARZENEGGER

(16/3/2015) – In Australia Vettel ha riportato la Ferrari sul podio ma soprattutto Vettel ha calma ed entusiasmo: quello che ci voleva a Maranello. Nei giorni scorsi il presidente Marchionne lo aveva definito “ferrarista sfegatato” e in effetti il tedesco sta dimostrando per la Rossa un attaccamento, se non proprio una gioia, davvero encomiabili. Lo avete sentito, nel giro di raffreddamento dopo la bandiera a scacchi: in un italiano ancora un po’ stentato ma chiaro ha semplicemente detto “Forza Ferrari”, dopo aver incoraggiato e ringraziato “i ragazzi”. E sul podio, insieme ad Arnold Schwarzenegger, tanti sorrisi. “Da tanto tempo sognavo di correre per la Ferrari – ha detto poi –  e questo è arrivato al momento giusto. Ho bevuto lo champagne sul podio e ne ho tenuto un po’ per i ragazzi del team, perché mi hanno detto che a loro piace molto…”. 

Certo, la Mercedes è molto, molto lontana (il distacco è stato di 25”523) ma, visto dove si era, questo è un buon inizio. “Sul podio non è suonato l’inno italiano, ma possiamo essere molto contenti di questo week end. La cosa più importante è che abbiamo una buona vettura, una piattaforma valida su cui continuare a lavorare. Il via non è stato eccezionale, le gomme hanno pattinato troppo e quando ho cercato di tenere la traiettoria interna erano ancora troppo fredde. In gara abbiamo adottato una grande strategia, che ci ha permesso di scavalcare la Williams – che aveva una buona velocità di punta – con il nostro unico pit-stop. Ora dobbiamo confermarci nelle prossime gare e poi, un passo alla volta, speriamo di iniziare ad avvicinarci alle Mercedes. Il distacco è ancora grande, ma fra tutte le squadre credo che la nostra sia quella che è cresciuta di più durante l’inverno”. 
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ANNIVERSARY / 13 MARZO 1965. IL SUICIDIO DI VITTORIO JANO, padre delle grandi Alfa Romeo e amico del Drake

Ferrari con Jano e la sua famiglia
(13/3/2015) – Ad alimentare il mito di Enzo Ferrari ha senz’altro contribuito anche Vittorio Jano, torinese, classe 1891, di cui ricorre oggi il cinquantesimo anniversario della scomparsa. Il prolifico ingegnere torinese, padre delle migliori Alfa Romeo da corsa, si tolse la vita con un colpo di pistola, a 73 anni, minato da un male incurabile. Enzo Ferrari ha avuto pochi veri amici e Jano è stato tra questi. Fu il Drake in persona – è storia dell’automobilismo – a strapparlo alla Fiat nel settembre del 1923. All’epoca Enzo Ferrari era pilota Alfa Romeo dove poteva permettersi di fornire preziosi e ascoltati consigli all’ingegner Giorgio Rimini, responsabile commerciale e sportivo della Casa del Portello. Occorreva sviluppare la P1 e a tal fine Ferrari fece prima arrivare, sempre dalla Fiat, Luigi Bazzi che diventerà uomo fedelissimo e imprescindibile della futura Scuderia del Cavallino. Dopo la morte di Sivocci a Monza, mentre collaudava la macchina, su suggerimento di Bazzi, si decise di puntare a Vittorio Jano, uomo d’oro della Fiat corse. Ferrari si recò dunque personalmente in Via San Massimo a Torino, salì al terzo piano e si presentò alla moglie Rosina che aprì la porta. Alle intenzioni brevemente declinate, lei rispose: “Dubito che mio marito voglia lasciare Torino”. Destino o quant’altro volle invece che Jano non solo accettò di trasferirsi con tutta la famiglia a Milano, ma che….

al suo seguito arrivassero valenti disegnatori come Molina e Tetrazzini. Dal 1926 al 1937 divenne Direttore Tecnico, succedendo all’ingegner Merosi. Il genio, la dedizione, il piglio organizzativo quasi militaresco dell’ingegnere piemontese si sposarono alla perfezione con l’ambizione, le idee e la passione del Drake divenuto uomo di riferimento dell’Alfa Romeo. I due passavano intere giornate insieme, compresi pranzi e cene al ristorante dove le discussioni tecniche, ma anche i momenti di ilare convivialità, continuavano, anche animosamente. Nacquero l’imbattibile Alfa Romeo P2, subito vittoriosa al GP d’Europa a Lione, e poi la 6C da 1500 e 1750 che dominò la Mille Miglia del ’29 e del ’30, la 8C, fino alla portentosa P3. Tutti e tre i gradini del podio della Mille Miglia 1936 furono occupati da alfisti, poi i trionfi alla Targa Florio e alla 24 Ore di Le Mans. Si dimise nel 1937,  passando alla Lancia fino al 1955 – sue l’innovativa D50 con i serbatoi laterali e l’Aurelia -e infine alla Ferrari come consulente tecnico (discusse a lungo del motore F2 con Dino Ferrari) fino al tragico epilogo.
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HAPPY BIRTHDAY / BONANOMI 30 ANNI, AUDI SPORT CREDE IN LUI

(12/3/2015) – Sarà un compleanno sereno, quello di oggi, per Marco Bonanomi che compie 30 anni. Il pilota di Lecco, infatti, ha appena ottenuto la conferma come driver ufficiale nella premiata e gloriosa squadra Audi Sport e quest’anno parteciperà ancora alla 24 Ore di Le Mans e anche alla 6 Ore di Spa. Galeotto fu il GT Italiano! Sì, perché grazie alle ottime prestazioni con la Audi R8 LMS italiana (campione GT3 nel 2011) si è fatto notare dai grandi capi di Ingolstadt che lo invitarono ad un test con la R15 TDI già nel 2010. Nel 2013 il debutto a Spa e l’avvìo della carriera nella squadra dei quattro anelli. Aveva cominciato e sperato con le monoposto: F.3, F.3000, World Series by Renault e GP Asia ma non è scoccata la scintilla nonostante tante buone qualità. Non si è perso ed è uno dei piloti italiani attualmente a più alto livello nel panorama internazionale del motorsport. Come detto, ci riproverà a Le Mans (al debutto, nel 2012, salì sul podio: terzo), dove lo scorso anno è uscito prematuramente dalla contesa per un incidente che lo ha coinvolto in maniera del tutto incolpevole.  Sulla R18 e-tron quattro sarà in equipaggio con Filipe Albuquerque e René Rast. Ma la maratona francese non sarà certo l’unico impegno: sulla R8 LMS del tream ISR Racing disputerà sia il Blancpain GT Sprint (debutto nel week end di Pasqua) che Endurance. Appuntamento per Marco il 27 e 28 marzo prossimi ai primi test WEC a Le Castellet, ma per oggi…torta e spumante! Auguri!

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L’IMPRESA DI PIERLUIGI MARTINI: 25 ANNI FA IN PRIMA FILA A PHOENIX

(11/3/2015)Pierluigi Martini avrebbe sicuramente meritato una brillante carriera in Formula 1 ma nella sua storia rimane la soddisfazione della partenza in prima fila regalata a se stesso e alla Minardi proprio 25 anni fa, al Gran Premio degli Stati Uniti a Phoenix, gara inaugurale della stagione 1990. La corsa, tanto per fare mente locale, che offrì al pubblico lo splendido duello tra Senna e un giovane e irriverente Jean Alesi su Tyrrell. Certo, il romagnolo fu beneficiato dalle bizze del tempo che resero del tutto irrilevanti le qualifiche ufficiali del sabato valorizzando i tempi del giorno prima che, tra l’altro avevano messo in evidenza le performances degli pneumatici Pirelli che anche la Minardi calzava. 
Il risultato fu uno scoppiettante rimescolamento delle “carte”. In pole c’era Berger, compagno di senna su Mc Laren Honda (1.28.664), e affianco a lui per l’appunto Martini (1.28.731). Solo 67 decimi lo separarono da una pole che avrebbe mandato in visibilio lui, la sua Lavizzola e Giancarlo Minardi. A seguire, De Cesaris (Scuderia Italia) e Alesi e quindi Senna e Piquet (Benetton Ford). Pierluigi non partì bene e fu subito sopravanzato da Alesi e poi dagli altri. Macchine nettamente superiori alla sua pur buona Minardi M190 che, alla fine, portò ad un dignitoso settimo posto a un giro. Nonostante l’exploit iniziale, il campionato fu avaro di soddisfazioni per Martini: mai in zona punti. Nel 1991, invece, la sua migliore stagione: con la Minardi motorizzata Ferrari due quarti posti, a Imola e in Portogallo. Rimase in F1 fino al 1995.
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BOOKS / VETTEL, IL LIBRO

(10/3/2015) – Pochi giorni ormai al via della stagione 2015 di Formula 1: Vettel è certamente uno dei piloti più attesi alla prova e puntualmente arriva in libreria un corposo libro dedicato al tedesco della Ferrari. Titolo, semplicemente: “Sebastian Vettel” (in Italia Mondadori, 307 pagine, 17,90 euro, prefazione di Giorgio Teruzzi). L’autrice è Karin Sturm, giornalista tedesca di Motorsport-Magazin, fin dal 1982 nei paddock di tutto il mondo, già ottima biografa di Ayrton Senna e Michael Schumacher. Alla vigilia della nuova e avvincente sfida del quattro volte campione del mondo, che ha deciso di lasciare la Red Bull per coronare il sogno da bambino ma anche per scrivere nuove pagine di successo, viene ripercorsa la sua carriera “impressionante”, come la definisce il connazionale ed ex F1 Christian Danner. Che, nella presentazione, continua così: “E riuscito a portare sempre più in alto il livello delle sue prestazioni, senza mai abbandonare lo stile che gli è proprio, semplice e naturale, senza ostentazioni….
Karin Sturm
Sarà molto interessante osservare come Vettel riuscirà ad ambientarsi dopo il trasferimento alla Ferrari. Finora è sempre cresciuto con intelligenza, talento e una buona dose di sano equilibrio, e al momento giusto ha sempre saputo inventarsi qualche magia. Che in questo momento, da “adulto” e pluripremiato campione del mondo, si trovi a uscire dall’ambiente che gli è familiare per affrontare una nuova, grandissima sfida, lo trovo personalmente fantastico!”. Non resta che vedere come andrà a finire, fin da domenica prossima!
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FIAT 600 COMPIE 60 ANNI. ANCHE SCHUMACHER LA CELEBRO’

(9/3/2015) – Oggi ricorrono i 60 anni della Fiat 600. Un simbolo dell’Italia del Dopoguerra. Anni dopo, perfino Michael Schumacher fu chiamato a celebrarla. Ma andiamo con ordine: chiamata semplicemente così, perché tanti erano i suo cc, fu presentata al Salone di Ginevra, costava 590mila lire (non poco, allora), viaggiava fino a circa 80 Km/h e, in sostanza, può essere considerata l’avvìo della motorizzazione di massa degli italiani (nel 1955 la benzina costava 70 centesimi di oggi). Prima c’era la Topolino, dopo arriverà la 1100. Tra l’altro, la 600 fu una delle prime auto con motore posteriore, idea dell’ingegnere romano Dante Giacosa che fungerà da base per tanti fortunati propulsori di altre utilitarie made in Torino. 

Per 14 anni fu tanto desiderata quanto acquistata: 2.700.000 esemplari venduti. Un boom, anche quello, e un “mito” che – altri tempi e altre esigenze – rinacque nel 1998 quando la Fiat mise in produzione la “Seicento”. Di questo modello ci fu addirittura una versione Sporting Limited Edition firmata da uno che da un paio di anni bazzicava a Maranello: Michael Schumacher. Prodotta in tiratura limitata pari a 5.000 unità – con tanto di targhetta identificativa numerata – era caratterizzata da una spiccata connotazione sportiva (minigonne, pneumatici a sezione ribassata, ecc) e il tedesco fu protagonista di un di uno stage fotografico al Mugello. Quanto varrà oggi?


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CONCORSO: LA LIVREA DELL’ALFA ROMEO 4C SBK PUOI CREARLA TU

(6/3/2015) – C’è tempo fino al 18 marzo per partecipare al concorso internazionale che Alfa Romeo,  in collaborazione con il Mondiale Superbike, ha riservato ai migliori studenti delle Università del Design. Come? Si potrà presentare un progetto grafico da applicare all’Alfa Romeo 4C, la Safety Car ufficiale del campionato motociclistico. Le migliori tre livree verranno utilizzate nel Mondiale SBK, ciascuna per tre week-end di gara, una vetrina dunque internazionale. Per partecipare occorre visitare il sito Alfa Romeo da dove accedere alla sezione dedicata e scaricare l’immagine della 4C per poter quindi disegnare la livrea in modo creativo e originale. Terminata la parte grafica, i disegni potranno essere inviati on line fino ad un massimo di 3 per ogni utente. Durante questo periodo, sia sul sito Alfa Romeo che sui vari canali social del brand (Facebook, Twitter, etc), sarà possibile visionare le grafiche usate in passato dalla Safety Car 4C nei vari circuiti e il Centro Stile Alfa Romeo darà dei suggerimenti per agevolare coloro che intendano partecipare al concorso.  I Paesi coinvolti, con le più prestigiose Università del Design, sono: Spagna, Olanda, Italia, Regno Unito, Portogallo, Francia, Svizzera, Germania e Belgio. Tra gli atenei che hanno già aderito ci sono: IED (Italia e Spagna), Elisava (Spagna), Royal College of Arts (UK), Marangoni (Francia, Uk, Italia, Cina) e Delf (Olanda). Oltre agli studenti degli atenei, il contest internazionale è comunque aperto a tutti coloro che vogliono cimentarsi in questa iniziativa. Dal 19 di marzo, una giuria di esperti, tra cui designer e manager del brand Alfa Romeo e del Centro Stile di FCA, valuteranno i lavori svolti e decreteranno i migliori tre.