(24/2/2015) – Un compleanno di quelli “pesanti”: Alain Prost compie oggi 60 anni. Nato a Lorette, il francese è certamente tra i piloti più forti della storia della F1: per i risultati (4 titoli iridati, 51 gran premi vinti, 33 pole positions), per l’approccio metodico e ragionato alle gare che gli è valso l’appellativo di “Professore” e per…quella sua capacità di entrare in “conflitto” con i compagni di squadra. Uno per tutti: Ayrton Senna. Astuto, fine politico, timido sulle piste bagnate ma altrimenti tremendamente determinato ed efficace, è oggi ambasciatore Renault, la Casa che nel 1976 lo lanciò: fu campione francese di F. Renault. Nel 1979 era già campione europeo di F3. Sembrava avviato a diventare calciatore, diventerà campione delle quattro ruote. “Ho giocato tra i ragazzi del Saint Etienne. Mi piacevano un po’ tutti i ruoli ma è stato un fuoco di paglia. Quando ho provato per la prima volta un kart ho capito che quella sarebbe stata la mia strada”.
La carriera nella massima formula, 13 anni, merita di essere rivissuta nei suoi diversi aspetti: da quelli trionfali e gioiosi a quelli controversi, polemici e curiosi:
1980 – IL DEBUTTO. Il buongiorno si vede dal mattino: il 13 gennaio debutta al GP di Argentina su Mc Laren M29-Ford ed è subito a punti, sesto.
1981 – PRIMA VITTORIA. Passa alla Renault e il 5 luglio arriva la prima vittoria, proprio al Gp di Francia a Digione dopo una bella battaglia con Piquet. Vince ancora in Olanda e in Italia: quinto posto finale in classifica.
1982 – L’INCIDENTE CON PIRONI. Comincia alla grande con due vittorie in Sudafrica e Brasile ma l’affidabilità viene meno: 9 ritiri, di cui 5 mentre era in testa (in più, attriti con il compagno Arnoux). E’ protagonista involontario del terribile incidente di Pironi ad Hockenheim: durante le prove, in una nube di pioggia, procede lentamente, viene scartato da Daly mentre il connazionale lo vede solo all’ultimo e lo tampona. “Ho sentito un colpo al posteriore della mia vettura e poi ho visto una scena che non dimenticherò mai: sopra di me, per 4 – 5 secondi, volteggiare una vettura. Solo quando è ricaduta ho visto che era una Ferrari. Agghiacciante”
1983 – SFIORA IL TITOLO. Grande duello con Piquet su Brabham BT52-Bmw. Al Gp di Olanda compie però un grave errore: nel tentativo di superare il brasiliano arriva lungo e lo colpisce mandandolo fuori pista. Dovrà ritirarsi anche lui. Si gioca il titolo mondiale fino all’ultima gara a Kyalami, dove si presenta primo in classifica, ma non ce la fa. Dopo scoppierà lo scandalo benzina della Brabham BMW. “Sarebbe bastato fare un reclamo ma Renault non volle procedere in questo senso”.
OTTOBRE 1983 – IL SOGNO FERRARI. Durante la conferenza stampa di fine anno Enzo Ferrari rivela: “Prost si è offerto alla Ferrari fin da Monza 1982. Ma noi non abbiamo fatto offerte a Prost: se fosse stato nei nostri piani prima avremmo parlato con la Renault, con la quale siamo in ottimi rapporti che mai avremmo inquinato per un fatto contingente come l’ingaggio di un pilota”. Passa alla corte di Ron Dennis.
1984 – SECONDO PER MEZZO PUNTO. Lo storico GP di Montecarlo dove, sotto l’acqua, rischia di essere raggiunto e superato da un’arrembante giovane Senna. “Non voglio esprimere giudizi dopo tutto questo tempo. Senna era distante ancora quattro o cinque secondi. Bastavano due curve in più e Ayrton sarebbe potuto uscire. Non si può pensare ai risultati delle gare in questi termini”. Una provvidenziale bandiera rossa – quante polemiche per un sospetto favoritismo del direttore di gara Ickx, uomo Porsche come il motore di Alain – gli consegna la vittoria ma anche i punti dimezzati che alla fine gli furono “fatali”. All’ultima gara, il mondiale lo vince infatti Lauda per mezzo punto. (CONTINUA)
1985 – PRIMO FRANCESE CAMPIONE. Affossa le ambizioni del ferrarista Alboreto e, grazie a 5 vittorie e altri sei podi, vince il suo primo titolo piloti, primo francese a riuscire nell’impresa. Una pecca: vince a Imola una gara all’insegna della “formula consumo” ma è squalificato per il sottopeso della sua Mc Laren.
1986 – GRANDE BIS. Bis mondiale da batticuore: regolarissimo nel corso della stagione, si afferma all’ultima gara ad Adelaide e beffa il duo Williams Honda: Piquet è secondo (terzo in classifica) mentre a Mansell esplode lo pneumatico posteriore e si deve accontentare della piazza d’onore a soli due punti dal francese. Ad Hochenheim rimane senza carburante a poche decine di metri dal traguardo: scende e spinge la vettura!
1987 – ANNO DI TRANSIZIONE. Anno-no, nonostante tre vittorie: dominano le Williams Honda che però a fine anno cederanno proprio alla Mc Laren il portentoso motore giapponese. Intanto arriva Senna…
1988 – SENNA OSSO DURO. E’ un campionato a due: il brasiliano vince gara e titolo in Giappone dopo una rimonta epica. In classifica finale sono divisi da soli tre punti, un osso molto duro per il Prof.
1989 – TERZO SIGILLO, MA SENNA… Si passa ai motori aspirati ma con Senna è sempre più guerra. L’incompatibilità si acuisce a Imola dove Prost lo accusa si aver disatteso l’accordo: “Chi è in testa alla prima curva vince”. Il confronto culmina nel celebre contatto alla chicane di Suzuka. Ayrton squalificato e punito, per Prost è il terzo titolo e l’addio alla Mc Laren per passare alla Ferrari. “Tutti hanno sempre detto che lui perse il campionato in quella gara. Aveva 16 punti di distacco. La verità è che anche se avesse vinto quella corsa non avrebbe vinto il campionato”.
1990 – ANCORA SUZUKA. Nella scuderia dei suoi sogni conquista 5 Gran Premi tra cui quello di Francia che regala alla Ferrari il suo 100° successo. Ma la situazione è tesa, con Mansell non c’è feeling. Quando all’Estoril l’inglese lo stringe facendogli perdere preziose posizioni scoppia la polemica anche con il muretto (leggi Cesare Fiorio) del Cavallino accusato di non saper gestire la squadra. La possibile vittoria sfuma per l’ennesimo contatto con Senna alla prima curva di Suzuka.
1991 – LICENZIATO. Anno no alla Ferrari: la 642 non è competitiva, c’è confusione ai vertici del Team, nessuna vittoria. Nel giro di ricognizione al GP di San Marino scivola fuori strada a causa dell’asfalto bagnato. Viene a conoscenza del tentativo di Fiorio di ingaggiare Senna ma sarà il DS a dover lasciare a maggio la Scuderia. Non termina la stagione: licenziato prima del GP di Australia per aver definito la Ferrari un camion. “Avevo avuto un problema allo sterzo. Al traguardo provai a spiegare il perché del dolore alla braccia e usai quella metafora. In occasione dell’arbitrato chiedemmo di mostrarci l’intervista, cosa che non avvenne. È impossibile trovare una registrazione in cui io dica quelle parole! Fu soltanto una questione politica: una settimana dopo avrei dovuto firmare un contratto per diventare pilota e direttore sportivo nella stagione successiva”.
1992 – ANNO SABBATICO. Si prende un anno sabbatico ma lavora efficacemente dietro le quinte. Al Gp di Portogallo la Williams annuncia il suo ingaggio. Con un’unica condizione: veto assoluto a Senna.
1993 – L’ULTIMO MONDIALE. La Williams è la macchina perfetta con tutti i suoi micidiali congegni elettronici e lui è il Professore: non gli sfugge il quarto titolo ma annuncia il ritiro, a 38 anni. Al suo posto arriverà Senna. L’ultima immagine è quella gioiosa del podio di Adelaide che lo riconcilia definitivamente con Ayrton.