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HAPPY BIRTHDAY / MARIO ANDRETTI 75 ANNI, AUGURI AL SINDACO DEL LIBERO COMUNE DI MONTONA

(28/2/2015) – Cosa dire di più del grande Mario Andretti che oggi festeggia il compleanno numero 75? Le vittorie di questo pilota tra i più veloci di sempre e sicuramente anche tra i più disponibili e affabili, appartengono alla storia e parlano da sole: dalla F1, a Indianapolis, al Mondiale Marche. Forse, non tutti sanno che il Mario da Montona, oggi in territorio Croato, ha mantenuto un forte legame con le sue origini. Nella città che gli ha dato i natali ci è stato l’ultima volta con tutta la famiglia nel 2013 ed inoltre è Sindaco del Libero Comune di Montona in esilio, carica creata dalla Famiglia Montonese, l’’associazione che rappresenta gli esuli italiani di Montona per non tagliare il cordone ombelicale con il luogo madre. 
Montona, luogo natìo di Mario Andretti
Sì, perché il futuro campione del mondo e…dei due mondi di automobilismo, all’età di sette anni dovette abbandonare il suo paese. Gli accordi post Seconda Guerra mondiale – era il 1948 – assegnarono infatti l’Istria alla ex Jugoslavia e alla famiglia Andretti non rimase che raggiungere il campo profughi di San Frediano, nei pressi di Lucca, in Toscana. Lì rimasero diversi anni e lì il piccolo Mario scoprì e sviluppò, giorno dopo giorno, la sua indole e la sua passione: la velocità. Correva, come il vento, in bici e correva su un carrettino a tre ruote. Poi arrivò il primo mezzo a motore: c’è chi ricorda fosse una moto Morini, chi un Mosquito. La visione di un trionfante Ascari a Monza nel 1954 corroborò definitivamente l’intenzione di diventare pilota. E infatti non ci pensò due volte appena solcato l’Oceano, insediatosi nella tranquilla Nazareth, in Pennsylvania, su indicazione di alcuni parenti (“Arrivammo negli Stati Uniti con 125 dollari nelle tasche di papà Alvise”), e cominciato a lavorare sodo per cominciare una nuova vita.  
La prima auto da corsa fu una Hudson di un pilota deceduto , rimessa a posto insieme al fratello Aldo, poi tante altre e di ogni tipo. Non avrebbe mai smesso di correre, era sempre in viaggio con caravan e bilico. Nel 1963, nello stesso giorno disputò tre gare su due piste diverse. Nel 1968 partecipò a 108 gare, una ogni tre giorni. Tentò anche l’impossibile al debutto in F1: qualificazioni del venerdì a Monza, volo in America per disputare una gara e ritorno in Italia giusto per la domenica. Non fu ammesso perché il regolamento imponeva almeno 24 ore di distanza tra una corsa e l’altra. Si rifece alla gara successiva, vero debutto: subito in pole a Watkins Glen! Stupiva per la naturalezza delle sue imprese: dalla vittoria al debutto con la Ferrari, in Sudafrica nel 1971, alla pole di Monza 1982, chiamato d’urgenza e d’affetto dal Drake nell’anno dei mille guai ferraristi. Già nella Hall of Fame dello sport automobilistico, nel 2004 è stato nominato Grand Marshall del Columbus Day e nel 2006 ha ricevuto l’onorificenza di Commendatore della Repubblica italiana. Mario dovette appendere il casco al chiodo nel 1994 (ultimatum anche da parte della moglie) ma avrebbe continuato all’infinito. Quando si dice nato per…(e peccato per il sogno non esaudito della 24 Ore di Le Mans). Auguri!

Andretti e la Ferrari, il grande amore

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MITJET SERIES, TOCCA ALL’ITALIA

(27/2/2015) – In Francia si corre da cinque anni e ora,  dopo la gara di presentazione a Vallelunga lo scorso novembre, tocca all’Italia: arriva la Mitjet Series, il monomarca animato da fuoriserie con telaio tubolare e scocca in materiali compositi realizzate dalla Tork Engineering, società francese appartenente alla Poclain Vehicules, specializzata nella progettazione e nella costruzione di vetture da corsa per molte case automobilistiche. Il fascino di questa proposta? Le Mitjet, con tre  differenti stili di carrozzeria, permettono assieme a una grafica mirata, la sostanziale personalizzazione di ogni vettura. Il motore, poi, è un quattro cilindri di 2 litri da 225 CV di potenza, di derivazione Renault, con un peso di appena 750 kg e un cambio sequenziale a sei rapporti. Pneumatici Yokohama. Inoltre, l’approccio pare gradito e abbordabile da parte dei piloti, giovani o senior in cerca di nuove emozioni che siano: massime prestazioni a fronte di una generale economia di gestione. Per la stagione d’esordio 2015, il calendario italiano sarà suddiviso su sei tappe per altrettanti week end di gara: l’11 e 12 aprile il Mitjet Italian Series prenderà il via da Imola, il 9 e 10 maggio ad Adria, il 13 e 14 giugno a Misano, il 4 e 5 luglio a Monza, il 5 e 6 settembre al Mugello, tornando nuovamente a Imola il 10 e 11 ottobre per la chiusura stagionale e la consegna del primo trofeo nazionale. Tre le classifiche previste dal regolamento 2015, suddivise tra Under 25, Over 60 e una specifica Lady dedicata espressamente al gentil sesso. Gestite nel nostro Paese dalla Motorquality di Milano (www.mqcorse.it), il campionato può essere disputato da uno o due piloti per vettura, affittando il volante per l’intera stagione a un costo, assicurano, davvero concorrenziale.

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MORTO DUCAROUGE, GENIO F1 DEGLI ANNI ROMANTICI

(25/2/2015) – Ci lascia un grande tecnico e personaggio della F1 e non solo: ieri, al termine di una lunga malattia, a 73 anni, è morto Gerard Ducarouge. Una sicurezza, per i team che lo ingaggiavano e per i piloti, ai quali ha sempre assicurato soluzioni innovative  ed efficaci. Ingegnere aeronautico, nacque professionalmente alla Matra, ma fu  il varo della Squadra Corse, a metà anni ’60, a costituire il suo vero trampolino di lancio. Eccezionali le vittorie alla 24 Ore di Le Mans (1972-73-74) e ottima la Matra con la quale un certo Jackye Stewart conquistò nel 1969 il suo primo mondiale. Nella massima formula entrò più organicamente insieme al team Ligier, dal quale si separò solo nel 1981. Su espressa indicazione di Mario Andretti, passò all’Alfa Romeo ma il sodalizio con Chiti durò solo due anni. Il 1982 fu foriero di novità: alla morte di Gilles Villeneuve la moglie Joanne rivelò l’esistenza di un clamoroso accordo tra il tecnico e il pilota canadese per la realizzazione di una monoposto che avrebbe portato il nome Villeneuve. Successivamente, alla morte di Colin Chapman, la Lotus pensò a lui. E quelli furono anni molto belli, soprattutto per la piena sintonia con l’astro emergente Ayrton Senna che vinse il suo primo gran premio nel 1985 sulla nera Lotus 97T firmata Ducarouge. Quando Senna, ormai grande, passò alla Mc Laren, il “Duca” tornò a parlare francese alla Larrousse e ancora alla Ligier ma, complice anche il duro colpo della morte di Ayrton, furono gli ultimi sussulti di una carriera di altissimo livello.
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HAPPY BIRTHDAY / PROST 60 ANNI, LA CARRIERA DEL PROF DELLA F1

(24/2/2015) – Un compleanno di quelli “pesanti”: Alain Prost compie oggi 60 anni. Nato a Lorette, il francese è certamente tra i piloti più forti della storia della F1: per i risultati (4 titoli iridati, 51 gran premi vinti, 33 pole positions), per l’approccio metodico e ragionato alle gare che gli è valso l’appellativo di “Professore” e per…quella sua capacità di entrare in “conflitto” con i compagni di squadra. Uno per tutti: Ayrton Senna. Astuto, fine politico, timido sulle piste bagnate ma altrimenti tremendamente determinato ed efficace, è oggi ambasciatore Renault, la Casa che nel 1976 lo lanciò: fu campione francese di F. Renault. Nel 1979 era già campione europeo di F3. Sembrava avviato a diventare calciatore, diventerà campione delle quattro ruote. “Ho giocato tra i ragazzi del Saint Etienne. Mi piacevano un po’ tutti i ruoli ma è stato un fuoco di paglia. Quando ho provato per la prima volta un kart ho capito che quella sarebbe stata la mia strada”. 
La carriera nella massima formula, 13 anni, merita di essere rivissuta nei suoi diversi aspetti: da quelli trionfali e gioiosi a quelli controversi, polemici e curiosi:
1980 – IL DEBUTTO. Il buongiorno si vede dal mattino: il 13 gennaio debutta al GP di Argentina su Mc Laren M29-Ford ed è subito a punti, sesto.
1981 – PRIMA VITTORIA. Passa alla Renault e il 5 luglio arriva la prima vittoria, proprio al Gp di Francia a Digione dopo una bella battaglia con Piquet. Vince ancora in Olanda e in Italia: quinto posto finale in classifica.


1982 – L’INCIDENTE CON PIRONI. Comincia alla grande con due vittorie in Sudafrica e Brasile ma l’affidabilità viene meno: 9 ritiri, di cui 5 mentre era in testa (in più, attriti con il compagno Arnoux). E’ protagonista involontario del terribile incidente di Pironi ad Hockenheim: durante le prove, in una nube di pioggia, procede lentamente, viene scartato da Daly mentre il connazionale lo vede solo all’ultimo e lo tampona. “Ho sentito un colpo al posteriore della mia vettura e poi ho visto una scena che non dimenticherò mai: sopra di me, per 4 – 5 secondi, volteggiare una vettura. Solo quando è ricaduta ho visto che era una Ferrari. Agghiacciante
1983 – SFIORA IL TITOLO. Grande duello con Piquet su Brabham BT52-Bmw. Al Gp di Olanda compie però un grave errore: nel tentativo di superare il brasiliano arriva lungo e lo colpisce mandandolo fuori pista. Dovrà ritirarsi anche lui. Si gioca il titolo mondiale fino all’ultima gara a Kyalami, dove si presenta primo in classifica, ma non ce la fa. Dopo scoppierà lo scandalo benzina della Brabham BMW. “Sarebbe bastato fare un reclamo ma Renault non volle procedere in questo senso”.


OTTOBRE 1983 – IL SOGNO FERRARI. Durante la conferenza stampa di fine anno Enzo Ferrari rivela: “Prost si è offerto alla Ferrari fin da Monza 1982. Ma noi non abbiamo fatto offerte a Prost: se fosse stato nei nostri piani prima avremmo parlato con la Renault, con la quale siamo in ottimi rapporti che mai avremmo inquinato per un fatto contingente come l’ingaggio di un pilota”. Passa alla corte di Ron Dennis.
1984 – SECONDO PER MEZZO PUNTO. Lo storico GP di Montecarlo dove, sotto l’acqua, rischia di essere raggiunto e superato da un’arrembante giovane Senna. “Non voglio esprimere giudizi dopo tutto questo tempo. Senna era distante ancora quattro o cinque secondi. Bastavano due curve in più e Ayrton sarebbe potuto uscire. Non si può pensare ai risultati delle gare in questi termini”. Una provvidenziale bandiera rossa – quante polemiche per un sospetto favoritismo del direttore di gara Ickx, uomo Porsche come il motore di Alain – gli consegna la vittoria ma anche i punti dimezzati che alla fine gli furono “fatali”. All’ultima gara, il mondiale lo vince infatti Lauda per mezzo punto. (CONTINUA)

1985 – PRIMO FRANCESE CAMPIONE. Affossa le ambizioni del ferrarista Alboreto e, grazie a 5 vittorie e altri sei podi, vince il suo primo titolo piloti, primo francese a riuscire nell’impresa. Una pecca: vince a Imola una gara all’insegna della “formula consumo” ma è squalificato per il sottopeso della sua Mc Laren.

1986 – GRANDE BIS. Bis mondiale da batticuore: regolarissimo nel corso della stagione, si afferma all’ultima gara ad Adelaide e beffa il duo Williams Honda: Piquet è secondo (terzo in classifica) mentre a Mansell esplode lo pneumatico posteriore e si deve accontentare della piazza d’onore a soli due punti dal francese. Ad Hochenheim rimane senza carburante a poche decine di metri dal traguardo: scende e spinge la vettura!


1987 – ANNO DI TRANSIZIONE. Anno-no, nonostante tre vittorie: dominano le Williams Honda che però a fine anno cederanno proprio alla Mc Laren il portentoso motore giapponese. Intanto arriva Senna…
1988 – SENNA OSSO DURO. E’ un campionato a due: il brasiliano vince gara e titolo in Giappone dopo una rimonta epica. In classifica finale sono divisi da soli tre punti, un osso molto duro per il Prof.
1989 – TERZO SIGILLO, MA SENNA… Si passa ai motori aspirati ma con Senna è sempre più guerra. L’incompatibilità si acuisce a Imola dove Prost lo accusa si aver disatteso l’accordo: “Chi è in testa alla prima curva vince”. Il confronto culmina nel celebre contatto alla chicane di Suzuka. Ayrton squalificato e punito, per Prost è il terzo titolo e l’addio alla Mc Laren per passare alla Ferrari. “Tutti hanno sempre detto che lui perse il campionato in quella gara. Aveva 16 punti di distacco. La verità è che anche se avesse vinto quella corsa non avrebbe vinto il campionato”.
1990 – ANCORA SUZUKA. Nella scuderia dei suoi sogni conquista 5 Gran Premi tra cui quello di Francia che regala alla Ferrari il suo 100° successo. Ma la situazione è tesa, con Mansell non c’è feeling. Quando all’Estoril l’inglese lo stringe facendogli perdere preziose posizioni scoppia la polemica anche con il muretto (leggi Cesare Fiorio) del Cavallino accusato di non saper gestire la squadra. La possibile vittoria sfuma per l’ennesimo contatto con Senna alla prima curva di Suzuka.


1991 – LICENZIATO. Anno no alla Ferrari: la 642 non è competitiva, c’è confusione ai vertici del Team, nessuna vittoria. Nel giro di ricognizione al GP di San Marino scivola fuori strada a causa dell’asfalto bagnato. Viene a conoscenza del tentativo di Fiorio di ingaggiare Senna ma sarà il DS a dover lasciare a maggio la Scuderia. Non termina la stagione: licenziato prima del GP di Australia per aver definito la Ferrari un camion. “Avevo avuto un problema allo sterzo. Al traguardo provai a spiegare il perché del dolore alla braccia e usai quella metafora. In occasione dell’arbitrato chiedemmo di mostrarci l’intervista, cosa che non avvenne. È impossibile trovare una registrazione in cui io dica quelle parole! Fu soltanto una questione politica: una settimana dopo avrei dovuto firmare un contratto per diventare pilota e direttore sportivo nella stagione successiva”.
1992 – ANNO SABBATICO. Si prende un anno sabbatico ma lavora efficacemente dietro le quinte. Al Gp di Portogallo la Williams annuncia il suo ingaggio. Con un’unica condizione: veto assoluto a  Senna.

1993 – L’ULTIMO MONDIALE. La Williams è la macchina perfetta con tutti i suoi micidiali congegni elettronici e lui è il Professore: non gli sfugge il quarto titolo ma annuncia il ritiro, a 38 anni. Al suo posto arriverà Senna. L’ultima immagine è quella gioiosa del podio di Adelaide che lo riconcilia definitivamente con Ayrton.


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STICCHI DAMIANI: “MONZA PROBLEMA TERRIBILE”. Ma non punta sul Mugello o Imola

(23/2/2015)Il Presidente dell’ACI, Angelo Sticchi Damiani, è presenza ormai consueta alla cerimonia di premiazione dei campioni 2014 Rallies & Velocità di Puglia, Basilicata e Molise. Prima di proseguire per la sua Lecce, presso il Teatro Sociale di Fasano ha contribuito con piacere alla consegna di coppe, targhe e riconoscimenti. E’ stata l’occasione per rivolgergli qualche domanda e per ottenere risposte interessanti.
Presidente, qual è lo stato di salute dell’automobilismo tricolore alla vigilia della stagione agonistica 2015?
Il peggio dovrebbe essere passato. Abbiamo buoni segnali del fatto che ci sia una ripresa in atto per ciò che riguarda le vendite di auto nuove, da cui dipende un po’ tutto il sostegno al nostro sport. Mi sembra che le gare iscritte e i piloti che stanno completando i loro programmi, sia a livello nazionale che internazionale, siano assolutamente non solo in linea, ma di più. Le prospettive dunque sono buone dalla Formula 1 per finire al karting, per cui il 2015 sarà un anno importante.
Però per il quarto anno consecutivo siamo senza piloti italiani in Formula 1
Nel 2015 avremo un pilota italiano, Marciello, che correrà in un team italiano, la Trident, in GP2 con i colori dell’Aci, oltre quelli del Ferrari Driver Academy. Noi speriamo che questo possa essere già un grande segnale. Inoltre lui sarà terza guida della Sauber e siamo veramente fiduciosi che se farà bene in GP2 possa aver un posto in F1 già dal prossimo anno.
Si è scritto che il programma Junior della Red Bull è molto più concreto di quello FDA. Lei che ne pensa?
Difficile dare giudizi. A volte ci sono fattori anche impensabili che possono incidere. Purtroppo l’incidente di Bianchi, che non è italiano ma è sostanzialmente un risultato della nostra scuola, ha interrotto una carriera importante.
Alla Ferrari si è consumata una ampia riorganizzazione: come vede questo rinnovamento?
Sicuramente la Ferrari sta investendo molto per cercare di voltare pagina e riuscire a recuperare quella credibilità che purtroppo nell’ultimo anno si era un po’ persa insieme alla fiducia in quelle che sono le reali possibilità di una macchina che è sempre stata vincente o tra le vincenti. Le nuove regole purtroppo hanno colpito molto di più rispetto ad altri team che pure all’inizio sono risultati impreparati. Sono convinto che ci sarà una reazione forte e soprattutto un pilota come Vettel che ha forse qualche entusiasmo e motivazione in più rispetto ad Alonso. Lo spagnolo è stato straordinario, forse il più bravo dei piloti che abbiamo avuto negli ultimi anni nel campionato del mondo, ma che forse le delusioni avevano reso demotivato e quindi non nelle condizioni psicologiche migliori per affrontare questa fase.
Presidente, come ha vissuto personalmente il traumatico addio di Montezemolo alla Ferrari, anche alla luce del successivo diniego di Marchionne alla sua partecipazione al Gruppo di Coordinamento della F1?
Sono cose difficili in cui entrare…

La Ferrari è un’azienda importantissima che sta in uno dei gruppi più importanti del mondo e le dinamiche interne sono difficili da valutare. Sul piano personale, chiaro, mi è dispiaciuto perchè Montezemolo ha rappresentato sicuramente l’immagine della Ferrari, insieme anche a Stefano Domenicali. I tifosi italiani, e non solo, della Ferrari hanno perso contemporaneamente due riferimenti. Adesso staremo a vedere se questa, diciamo, cura così violenta sarà il motivo o la scusa per cui cambino completamente i risultati.
A gennaio lei ha partecipato a Torino ai festeggiamenti per i 110 anni dell’ACI insieme ai vertici FCA. A giugno verrà presentata la nuova Alfa Romeo: sarà anche il momento del ritorno del Biscione alle corse?
Penso di sì. Ci sono tutte le condizioni e c’è la volontà. Il Gruppo vuole investire molto su questo marchio, sia in Italia che all’estero, quindi mi sembra che siano maturate tutte le condizioni. A giugno ci sarà questa presentazione e il Presidente Elkann mi ha invitato: speriamo che da questo nuovo modello che verrà lanciato l’Alfa Romeo ritrovi quel fortissimo appeal che ha sempre avuto in tutti gli sportivi di qualunque età.
Questione Monza: ce la farà Ivan Capelli a salvare il Gran Premio di F1?
Il problema è importante, serio, complesso, ed è difficile oggi dare delle risposte certe. Ce la stiamo mettendo veramente tutta, tutti, perché non è facile. Se arriverà, ed è in dirittura di arrivo, il Decreto 1000 Proroghe consentirà alla Regione Lombardia di defiscalizzare l’acquisto di una parte del Parco e  la Regione avrà quindi la possibilità di finanziare quanto meno i lavori sull’impianto. Penso che questo sia anche un segnale per cui, una volta investite le somme, si dovranno poi trovare i soldi in più da dare a Ecclestone dal 2017 al 2020. Non si tratta di somme trascurabili e sono ovviamente risorse importanti, però penso che se Regione, Governo, Municipalità di Milano e di Monza, l’Aci, che a mio modesto avviso ha un ruolo molto importante, Aci Milano e Sias staranno tutti insieme allo stesso tavolo si può riuscire con molta fatica, difficoltà e grande spirito di sacrificio a risolvere questo terribile problema.
Ma, anche in ottica costi, l’ipotesi di un’alternanza con un altro autodromo, come in Germania, è improponibile? Per essere chiari: il Mugello o Imola sono in lizza?
Secondo me sarebbe più costoso, non meno. Intanto: se si riusciranno a realizzare i lavori a Monza, come io spero, l’Autodromo avrà una valenza maggiore rispetto a quella attuale e, io penso, anche un ritorno ad un fascino più antico che oggi per tanti e tanti motivi si è perso. Riuscire a portare nelle stesse condizioni di Monza sia Imola che il Mugello mi sembra abbastanza difficile e comunque costoso. Allora, secondo me conviene investire su uno, avere un impianto sicuramente da F1 e puntare su quello, considerando che dal 1922 il Gp di Italia si corre a Monza e c’è una storia.
Poi ci sono tante altre cose che si possono fare, a cominciare dal Gran premio di Formula E. Noi dovremo candidare una città importante per un circuito cittadino e c’è quindi questa possibilità laddove ci sia voglia di investire in un campionato che secondo me avrà successo.
C’è una realtà italiana di proprietà tedesca che intensifica il suo impegno nelle competizioni: la Lamborghini. Come valuta questa decisione?
Un fatto sicuramente importante. Il Gruppo Audi, come tutti sappiamo, è molto forte, con tantissimi italiani a cominciare da Luca De Meo. Quindi una fabbrica che è sicuramente di proprietà tedesca ma con un cuore italiano. Mi sembra che nel Gruppo Volkswagen, tramite Audi che per ciò che riguarda la velocità è quella notoriamente deputata a crescere in questo mondo, si stiano facendo dei ragionamenti importanti. Domenicali di sicuro non è andato lì per nulla, ma certamente ci sono dei programmi seri, quanto meno da valutare e verificare. Finora loro, con il marchio Volkswagen, nel mondiale rally hanno ottenuto i risultati voluti. E’ prevista un’uscita da questo campionato e tutti immaginiamo che ci sarà un maggiore impegno nella Velocità col marchio Audi.
Veniamo ad una dimensione regionale: nella sua Puglia c’è un autodromo ma da anni non si disputano più gare titolate Aci Sport: che fare?
L’Autodromo del Levante è nel mio cuore perché è stato una delle mie prime sfide dal punto di vista tecnico e quindi lo ritengo importantissimo. Purtroppo ci sono delle condizioni complesse per poterlo allungare e portarlo a dimensioni tali da consentire lo svolgimento di gare di campionato italiano. Nonostante questo, i pugliesi potrebbero utilizzarlo di più. In altre parti di Italia ci sono altre realtà come quella di Binetto con le quali si convive. Quindi ci vorrebbe da parte di tutti i pugliesi maggiore attenzione per questo autodromo.
Ultima domanda: nel dicembre 2013 Jean Todt venne a Lecce per una iniziativa sulla sicurezza stradale ed espresse il desiderio di tornare in forma privata. Lo farà?

Lui me ne parla, ha piacere di tornare per turismo e per mangiare una buona mozzarella.
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PREMIAZIONE ACI SPORT A FASANO: NOVITA’ ED ENTUSIASMO

(23/2/2015) – Coppe, riconoscimenti, entusiasmo alla vigilia di una nuova stagione di corse e qualche bella notizia: la 25a edizione della premiazione Aci Sport dei campioni 2014 rallies e velocità di Puglia, Basilicata e Molise si è confermata tradizionale festa dei motori. Al Teatro Sociale di Fasano, in provincia di Brindisi, sono intervenute personalità di primissimo piano, a partire dal Presidente dell’Aci Angelo Sticchi Damiani, che tra l’altro ha dato l’addio alla Csai e presentato il nuovo logo Aci Sport, fino al Presidente Mario Colelli e al delegato della Basilicata, Francesco Solimena. Ma c’erano anche il Presidente onorario Coni Puglia, Michele Barbone, che ha ricordato i suoi trascorsi da cronometrista, compresi i tempi fatti segnare qualche annetto fa da un pilota di nome… Angelo Sticchi Damiani, il Delegato Coni Brindisi Nicola Cainazzo e i rappresentanti degli Automobile Club d’oltre Adriatico, ormai habituè della manifestazione. 
Laura De Mola e Oronzo Pezzolla
Presenti infatti: il Presidente albanese Niko Leka con il segretario generale Eno Zeneli, quello del Montenegro Zoran Bakrac, e il Segretario Generale della Bosnia Erzegovina Elmedin Bajramovic con il Segretario allo Sport Sasa Jancovic. Il Presidente del Comitato Organizzatore, Saverio Ricciardi, ha annunciato questi rapporti sono destinati a rafforzarsi: il Governatore del Molise ha infatti reso disponibile un finanziamento che consentirà allo Slalom di Campobasso di ospitare i piloti della Zona Centrale Europea FIA. La tornata delle premiazioni, sotto la guida di un eroico Walter Oliva (gamba ingessata) e alla presenza dei padroni di casa Lello Di Bari, Sindaco di Fasano, e Laura De Mola, Assessore allo Sport e “anima” della Fasano-Selva, è partita con l’attribuzione del Casco d’Oro 2014 a Luigi Ferrara, reduce da un positivo debutto nel GT Italia. 
Gigi Ferrara
Ma il forte driver pugliese ha in serbo una ghiotta novità: la possibilità di correre anche alcune gare del WEC. Presto una conferma. Talento dell’anno, il molisano Giuseppe Testa, 21 anni appena compiuti, che nell’ambito dell’Aci Team Italia parteciperà al Mondiale Rally: su di lui davvero tante speranze. Veterano del Motore è Antonio Micucci, 45 anni di attività dal 1970 con l’organizzazione della Salita Abriola-Sellata. Premio Fair Play Sportivo ad Antonio Ritacca, 40 anni di corse, di cui 3 con le vetture Sport, all’insegna della correttezza. Altri premiati sono stati Tony Camassa, consigliere nazionale del Ferrari Club Italia, con Targa d’Onore, e Franco Molinaro, storico organizzatore, con Targa di Benemerenza come pure Carlo Maretti. Poi Scuderie e piloti, appassionati e determinati anche nel 2015 a dare il meglio di sé. Tutti i premiati al link:
http://www.csai.aci.it/index.php id=455&news=11637&cat=39&cHash=19230d4df9
A SEGUIRE LA GALLERY:


Giuseppe Testa
Da sx, Antonio Micucci e Franco Molinaro
Antonio Ritacca
ALTRE PREMIAZIONI

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FERRARI E PAVAROTTI, UN ANNO CON LORO AL MEF

(20/2/2015)Enzo Ferrari e Luciano Pavarotti: due glorie modenesi con tante affinità che il Museo Enzo Ferraridella città, da due anni gestito direttamente dalla Ferrari, ha pensato di accomunare in un inedito omaggio. L’uno, da giovane aveva pensato di diventare cantante lirico, l’altro (37 anni di differenza) un giorno lo incontrò per sostituire la sua Maserati Ghibli usata, oggi esposta in mostra al MEF, con una desideratissima Rossa. Scelse la F40. L’uno indossava  i caratteristici occhiali scuri, l’altro sfoggiava foulard e il Borsalino. Grazie alla particolare dotazione tecnologica del museo, i visitatori vengono “avvolti” dalle immagini dei video sui due personaggi e “accarezzati” dalle note delle più belle arie cantate dal tenore. Non solo: grazie alla collaborazione con la Fondazione Arena di Verona e con Arena Museo Opera, sono esposti elementi delle scenografie utilizzate da Pavarotti durante la sua carriera. L’allestimento resterà in mostra fino al febbraio 2016. Esposte anche alcune delle Ferrari più famose di ogni tempo, dalla 166 Touring del 1948, fino all’ambitissima LaFerrari. Nello spazio dove Alfredo Ferrari, il padre di Enzo, aveva la sua officina all’inizio del secolo scorso, viene contemporaneamente presentato il Museo dei Motori Ferrari. L’area è divisa in sei settori: propulsori sperimentali, motori a basso frazionamento, da 2 a 6 cilindri, i classici 8 e 12 cilindri e i turbo; infine, …..

quello della Formula 1. Sono esposte anche alcune vetture che li hanno utilizzati: dalla monoposto di Ascari mondiale nel 1952 e 1953 alla celebre Sport 750 Monza, dalla 126 turbo di Villeneuve alla F60, prima Ferrari che ha utilizzato il Kers. In ogni sezione un video 3D spiega le caratteristiche e il funzionamento dei diversi propulsori. La visita può essere singola o in abbinamento, a prezzo scontato, con quella al Museo Ferrari di Maranello. Inoltre, durante l’intero periodo dell’EXPO, sarà disponibile un “passaporto” dal costo di 60 euro che, per due giorni, consentirà di utilizzare le navette che mettono in collegamento i Musei Ferrari, quello della Casa di Pavarotti e altri luoghi di interesse della zona. Dal percorso enogastronomico che comprende i caseifici del Parmigiano Reggiano, le cantine del Lambrusco, le acetaie del Balsamico e il Museo della Salumeria, fino alle visite culturali a Modena, a Nonantola con la sua abbazia e a Sassuolo, capitale del distretto della ceramica con le aziende e i musei del settore.


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iCAR, ARRIVA L’AUTO ELETTRICA DI APPLE

(17/2/2015) – Dopo iPhone. iPad e iPod, signori l’iCar. Le voci di un progetto della Apple relativo ad un’auto elettrica sembrano trovare decisa conferma dato che autorevoli testate giornalistiche come il Financial Time e il Wall Sreet Journal hanno cominciato a pubblicare qualche nome e dettaglio in più. Ebbene, sembra proprio che gli eredi di Steve Jobs, il Ceo Tim Cook in primis, abbiano deciso questo ulteriore investimento nel futuro, nello specifico nella mobilità eco-sostenibile, con nome in codice “Titan”. Mezzi sperimentali della Casa di Cupertino sarebbero già sulle strade americane ma ci sono altre ghiotte notizie. Per realizzare, diciamo così, la “mela a quattro ruote”, sarebbe stata contattata l’azienda austriaca Magna Steyr con concept di riferimento la Mila Blue presentata lo scorso anno al Salone di Ginevra, ricca soluzioni innovative. Si fa inoltre anche il nome di chi starebbe dirigendo l’operazione e cioè Steve Zadesky, ex ingegnere della Ford, ma già parte attiva nella realizzazione dei notissimi e diffusissimi prodotti di comunicazione della Mela. Ovviamente il team non si ferma ad una persona: ne farebbero già parte anche Johann Jungwirth, in Apple da settembre, provenienza Research & Development della Mercedes Benz Nord America, e Marc Newson, celebre designer australiano che al Salone dell’auto di Tokyo 1999 presentò per la Ford un  progetto davvero particolare denominato 012C. Ma la campagna reclutamento di esperti del settore sarebbe pienamente in corso e immagino con quanto entusiasmo i prescelti possano aderire al nuovo progetto Apple che potrebbe segnare una ennesima, storica tappa miliare nei gusti delle persone e del design.
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NUOVA DUCATI GP15, BELLA SE VINCE

(16/2/2015) – “Davvero rivoluzionaria in molti concetti”: così l’AD di Ducati Motor Holding, Claudio Domenicali, ha definito la nuova Desmosedici GP15 di Borgo Panigale affidata a Dovizioso e Iannone per la nuova stagione di MotoGP e presentata oggi dalla nuova “voce” di Sky Sport (e vice direttore) Guido Meda. “Sono sicuro che – ha aggiunto – i risultati premieranno presto i nostri sforzi”. Lo sperano tutti i ducatisti che da troppo tempo ormai attendono la riscossa della “Rossa” bolognese a due ruote, messa in sordina dagli exploit di Honda e Yamaha. 

Ma sentiamo cosa dice Luigio Dall’Igna, DG di Ducati Corse che gode della fiducia incondizionata di piloti e vertici. Rimane, per la verità, piuttosto abbottonato: “La GP15 partirà con lo stesso assetto della GP14.3, ma avrà molte più possibilità di regolazione. Il nostro obiettivo quest’anno è molto ambizioso, perché vogliamo vincere almeno una gara”. Oddio, meglio di niente. Motivazioni, entusiasmo, progressi: quelli non mancano e già in Malesia, dove dal 23 al 26 febbraio avrà luogo la seconda sessione di test invernali, sui avranno i primi responsi circa la bontà delle scelte tecniche adottate. Il resto dovranno farlo i piloti, alle prese con fenomeno Marquez, ever green Rossi e “revenge” Lorenzo. 

Dovizioso dice serafico: “Sono molto contento dei miglioramenti che siamo riusciti ad ottenere durante la scorsa stagione e quindi, con questo nuovo progetto, non posso che essere ottimista per la stagione 2015” mentre Iannone è carico come…un cannone: “Salirò per la prima volta  sulla GP15, sapendo che all’inizio ci toccherà lavorare per rendere la moto competitiva. Comunque sono fiducioso e non vedo l’ora di scendere in pista fra alcuni giorni”. Auguri a tutti i ragazzi, allora!

A SEGUIRE LA SCHEDA TECNICA DELLA DUCATI GP15:

Motore: V4 a 90°, 4 tempi, 4 valvole per cilindro, raffreddato a liquido, distribuzione desmodromica evoluta con doppio albero a camme in testa
Cilindrata: 1000cc
Potenza massima: Oltre 240 cv
Velocità massima: Oltre 340 km/h
Trasmissione: Ducati Seamless Transmission (DST). Trasmissione finale a catena.
Alimentazione: Iniezione elettronica indiretta, 4 corpi farfallati con iniettori sopra e sotto farfalla. Farfalle controllate dal nuovo sistema EVO 2 TCF (Throttle Control & Feedback).
Carburante: Shell Racing V-Power
Lubrificante: Shell Advance Ultra 4
Scarico: Akrapovic
Trasmissione finale: Catena D.I.D
Telaio: Doppio trave in lega di alluminio
Sospensioni: Forcella Öhlins 48mm upside-down ed ammortizzatore posteriore Öhlins, con regolazione di precarico, e nuovo sistema freno idraulico in compressione ed estensione.
Elettronica: Centralina Magneti Marelli programmata con software Ducati factory
Pneumatici: Bridgestone, su cerchi anteriore e posteriore Ø16.5″
Impianto frenante: Brembo, doppio disco anteriore in carbonio da 320mm/340mm con pinze a quattro pistoncini. Disco posteriore singolo in acciaio con pinza a due pistoncini.

Peso a secco: 158 kg

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TOP GEAR E’ LIVE CON L’UK TOUR


(14/2/2015) – Prende il via in questo fine settimana, alla Echo Arena di Liverpool, il Top Gear Live UK Tour: l’omonima seguitissima trasmissione in onda su BBC 2 diventa così live. Nel 2015 saranno cinque gli spettacolari eventi con protagonisti l’auto e il popolare trio che già anima la trasmissione televisiva: Jeremy Clarkson, Richard Hammond e James May. Cosa aspettarsi? Supercars, burn-out e altre acrobazie davvero mozzafiato, manovre di precisione, tutto in una cornice di fuoco e nello stridore continuo di pneumatici (per l’occasione i giapponesi Yokohama) in perenne lotta con il suolo per assicurare l’aderenza nonostante gli estremi agonistici imposti dagli impertinenti conducenti. Tra questi, viene annunciata la quarta stella dello show e cioè The Stig, il misterioso pilota professionista dall’identità sconosciuta che renderà ancora più pepata la sfida sulle quattro ruote. Negli ultimi 12 mesi l’esibizione Top Gear Live ha girato il mondo facendo tappa a Mosca, St Petersburg, Glasgow, Budapest, Zagabria, Torino, Praga, Sydney, Barbados e Durban. Questa volta il tour è interamente britannico con biglietti a partire da £ 35 disponibili su www.livenation.co.uk  e VIPNation.eu/TopGearLive; i dettagli completi sono disponibili all’indirizzo www.topgearlive.co.uk. Questo il calendario completo del tour:

CITTA’
SEDE
DATE
ORARI
Liverpool
Echo Arena
13-14 febbraio
Venerdì – Sabato 07:30 – 15:00 e 07:30
Newcastle
Metro Radio Arena
20-21 Febbraio
Venerdì – Sabato 07:30 – 15:00 e 07:30
Belfast
Odyssey Arena
22-23 maggio
Venerdì – Sabato 07:30 – 15:00 e 07:30
Sheffield
Motorpoint Arena
Giugno 5-06
Venerdì – Sabato 07:30 – 15:00 e 07:30
Londra
O2
28 novembre
Sabato – 15:00 e 07:30