(17/9/2014) – Stirling Moss compie oggi 85 anni, buon comleanno! Che altro dire di questa autentica leggenda del motorismo? Si tratta di uno degli ultimi eroi del volante vivente (scongiuri autorizzati), un pilota che ha contribuito in maniera fattiva a scrivere la storia della Formula 1 e dell’automobilismo. Ha corso nella massima formula, alla 1000 Miglia (vittoria nel 1955), la 24 Ore di Le Mans e alla 500 Miglia di Indianapolis. Era un top driver, un classico, efficacissimo esempio della scuola britannica, amico di Fangio. Certo, resterà nella storia anche con l’appellativo di “eterno secondo” o “migliore dei perdenti” perché in Formula 1 non è riuscito a sublimare la sua classe con la conquista del titolo (secondo dal 1955 al 1958, l’ultima volta per un punto dietro il connazionale Hawthorn).
Poi, nel 1962, il terrificante incidente occorsogli a Goodwood – guidava una Lotus – ha segnato la fine della carriera, complice forse anche l’affrettato tentativo di rientro. Mercedes e Maserati le “sue” auto. Nel 2008 la Mercedes , in collaborazione con la Mc Laren , produsse soli 75 esemplari di una barchetta SLR a lui dedicata. Lo scorso giugno, Moss è stato ospite d’onore a Modena all’inaugurazione della mostra al Museo Enzo Ferrari “MASERATI 100 – A Century of Pure Italian Luxury Sports Cars”. “Ho un ricordo magnifico degli anni con la Maserati – ha detto nell’occasione – non solo per i risultati in corsa, ma anche per l’eleganza e la qualità delle vetture. Le Maserati sono state sempre auto con qualcosa in più delle altre”. Moss ritiene la 250 F senz’altro la migliore monoposto del Tridente ma ha guidato anche la innovativa Tipo 60 Birdcage.
E la Ferrari ? Il mancato rapporto di Moss con Maranello è legato ad uno “sgarbo”. Nel 1951 Enzo Ferrari in persona invitò un giovanissimo Moss, 20 anni, che si era messo in luce nelle categorie juniores, a guidare al GP di Bari una vettura del Cavallino dotata del nuovo motore 4 cilindri progettato per la F 2. “Mi misi in viaggio per l’Italia meridionale e arrivato a Bari trovai l’auto in garage ma un ingegnere mi apostrofò “cosa sta facendo”? Sono Stirling Moss e devo guidare questa auto, dissi. “No, quell’auto è per Piero Taruffi”, mi fu risposto. La cosa mi fece veramente arrabbiare: – ricorda ancora Moss – Taruffi era un buon pilota ma Enzo Ferrari aveva semplicemente cambiato idea senza dirmelo. Giurai a me stesso che non avrei mai corso per lui e così ho fatto”. Non in maniera ufficiale, almeno. Un ultima curiosità: nel 2010 Moss è uscito indenne da un altro incidente: è caduto rovinosamente nella tromba dell’ascensore! Auguri, Stirling!!!!
![]() |
La Mercedes Mc Laren SLR dedicata a Moss |