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HAPPY BIRTHDAY / MAX VERSTAPPEN 17 ANNI: LA F1 “IN REGALO”

(30/9/2014) – E’ davvero un buon compleanno quello che oggi festeggia Max Verstappen: compie 17 anni e insieme a papà Jos, è già in Giappone dove venerdì debutterà sulla Toro Rosso nelle prime prove libere del venerdì a Suzuka. That’s incredible! Solo un anno fa l’olandesino era sui kart a Varennes dove si laureò campione del mondo CIK-FIA KZ su CRG-TM-Bridgestone. Subito il salto nel FIA F3 (dove a due gare dal termine in classifica è secondo dietro Ocon, distanziato di 77 punti) e ancor più celermente in Formula 1 dove l’anno prossimo scalzerà Jaime Alguersuari dal trono del più giovane debuttante nella massima formula. Lo spagnolo, infatti, debuttò nel GP di Ungheria del 2009 a 19 anni. 
Ricordo inoltre ancora lo sconcerto, nel 1980, alla notizia dell’ingaggio del neo-zelandese Mike Thackwell da parte della Arrows e poi dalla Tyrrell: anche lui aveva appena 19 anni. Né l’uno, né l’altro, per la cronaca, hanno avuto lunga vita e grandi onori nella loro carriera in F1, ma ogni caso fa storia a sé. Max ha davanti una sfida certamente difficile: ha lavorato molto al simulatore, ha compiuto 148 giri (395 Km) sul circuito di Adria e pure un road show a Rotterdam (con musetto rotto per aver perso il controllo della monoposto…). Helmut Marko scommette sul suo talento e lo ha paragonato a Senna: solo la pista dirà chi ha visto bene. “Sono impaziente, girare nelle libere è già un sogno che si avvera”, dice il giovin Verstappen che praticamente mangia pane e motori fin dalla nascita. 

Su twitter i primi auguri di buon compleanno sono arrivati dal connazionale Van der Garde e dalla sorella Victoria. La pressione su di lui è enorme. Dall’esito di questa operazione dipende il futuro della nuova chiamiamola moda del team: affidarsi a talenti precoci (ma la FIA sta pensando di porre un freno).


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ANNIVERSARY / 26 SETTEMBRE 1999. STEWART GRAND PRIX, AL GP EUROPA LA GIOIA PIU’ GRANDE

(26/9/2014) –  Come pilota Jackie Stewart è stato sublime, al muretto può vantare una sola ma indimenticabile vittoria: la Stewart Grand Prix proprio 15 anni fa si impose con l’inglese Johnny Herbert al Gran Premio di Europa, al Nurburgring. L’avventura del Team sostenuto dalla Ford, cominciata nel 1997, trovò finalmente compimento con un successo agognato ma che si rivelò ben difficile da conseguire. Quel pomeriggio piovoso, la macchina fu affidabile ed Herbert lesto ad approfittare della situazione dando a Sir Jackie quella che ancora oggi lo scozzese ritiene la più grande soddisfazione della sua carriera nel mondo del motorsport! Fu il gran premio dell’imbarazzante sosta ai box di Irvine al quale i meccanici della Ferrari non trovarono lo pneumatico posteriore facendogli perdere tempo e punti preziosi, ma anche il gran premio del cappottamento di Pedro Diniz su Sauber per il quale si temette il peggio per la rottura del roll bar. 

Le spruzzate di pioggia resero moto incerta la leadership della gara: Frentzen, Fisichella e soprattutto Ralf Schumacher si giocarono la vittoria ma, come detto, fu la Stewart Grand Prix a non lamentare noie meccaniche e, alla fine, a tagliare il traguardo per prima. Per poco non fu doppietta: Trulli, su Prost, resistette al ritorno dell’altro pilota Stewart, Rubens Barrichello, che comunque salì sul podio. Un risultato esaltante per il team, una gioia che ancora persiste. Fu l’unica e l’ultima. A fine anno, la Fordprese le redini della squadra che diventò Jaguar. Qualche anno dopo subentrò la Red Bull. Ma questa è un’altra lunga storia.
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L’IMPRESA DI JON, FROM BIRMINGHAM TO MARANELLO (IN BICI)

(26/9/2014) –  Jon Stenson, un dipendente della concessionaria britannica Graypaul, con sede a Birmingham, in Gran Bretagna, ce l’ha fatta: ieri è arrivato alle porte della sede centrale della Ferrari dopo aver attraversato l’Europa in bicicletta per 2.246 km! Una sfida pazzesca intrapresa con un preciso fine: raccogliere fondi a favore della Mat Davis Foundation, un’organizzazione benefica fondata in memoria di un ragazzo che ha perso la vita a causa di un tumore al cervello. Jon ha pedalato per 20 giorni – la bici pesava 62 kgperché carica di bagagli – partendo da Birmingham in direzione sud, passando quindi attraverso Londra e le pittoresche colline denominate North Downs e arrivando fino a Dover. Da lì si è imbarcato su un traghetto sul quale ha attraversato la Manica per poi macinare altri chilometri tra Francia, Svizzera e Italia. Uno dei momenti più emozionanti per Jon è stata la scalata del leggendario Col du Galibier, il sesto passo montano più alto delle Alpi. Dopo aver stoicamente resistito ad acquazzoni e nevicate, le cose sono migliorate fino all’arrivo a Maranello, accompagnato dal responsabile della concessionaria Graypaul, Stuart Hood. Grande la soddisfazione, alla fine, per avere raccolto l’incredibile cifra di 15mila euro per una causa così meritevole. Well done, Jon!
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FERRARI 458 SPECIALE A, LA SUPER SPIDER DI MARANELLO

(26/9/2014)Al Salone di Parigi2 e 3 ottobre l’anteprima stampala Ferrari presenta in prima mondiale la 458 Speciale A (“A” come “aperta”), serie limitata speciale che vuole celebrare il successo della 458 nelle sue diverse declinazioni. Tanti, infatti, i premi internazionali le vittorie in pista conseguiti: dal doppio titolo mondiale endurance (WEC) alle affermazioni di categoria nelle grandi classiche come la 24 Ore di Le Mans, la 24 Ore di Daytona e la 12 Ore Sebring. La spider più prestazionale nella storia della Ferrari, che coniuga performance estreme con il piacere della guida all’aria aperta, è dedicata a pochi fortunati clienti collezionisti: 499. 
La 458 Speciale A viene presentata in livrea giallo triplo strato con banda centrale blu Nart e bianco Avus, con cerchi forgiati a cinque razze in grigio corsa. Gli interni, fortemente ispirati alle corse, sono caratterizzati dall’impiego di materiali nobili e leggeri, trattati con l’artigianalità e la cura tipiche della Ferrari, come per le finiture plancia, i pannelli porta e il tunnel centrale in un esclusivo carbonio blu, utilizzato anche per le pedane, o dei sedili dal nuovo stile, in Alcantara© con cuciture in contrasto e tessuto tridimensionale. 
Il ricorso al tetto rigido ripiegabile in alluminio, che impiega soli 14 secondi per abbassarsi o alzarsi, ha fatto in modo che la differenza di peso rispetto alla “Speciale” coupé sia di soli 50 Kg. Il motore è il V8 stradale aspirato più potente nella storia della Ferrari che eroga….

605 cv di potenza massima (135 cv/l quella specifica) e 540 Nm di coppia a 6000 giri, con emissioni contenute a soli 275 gr/km di CO2. I tre titoli “Best Performance Engine” ottenuti da questo motore sono ricordati nella specifica targa dedica in abitacolo. L’accelerazione 0-100 km/h è di 3.0 secondi e il tempo sul giro a Fiorano 1’23”5. Aquesti risultati concorrono l’aerodinamica attiva anteriore e posteriore, la rigidezza del telaio in 10 leghe di alluminio e il controllo elettronico dell’angolo di assetto (SSC), che consente l’espressione della massima sportività in ogni condizione, esaltata dall’inconfondibile sound Ferrari, coinvolgente e senza compromessi. 

SCHEDA TECNICA SINTETICA
Motore
Tipo V8 – 90°
Cilindrata totale 4497 cm3
Potenza massima 605 cv a 9000 giri
Coppia massima 540 Nm a 6000 giri
Peso
Peso a secco 1340 kg
Rapporto peso/potenza 2,21 kg/cv
Prestazioni
0 – 100 km/h3,0”
0 – 200 km/h9,5”
Tempo giro Fiorano 1’23”5
Emissioni (ciclo combinato ECE + EUDC)
Emissioni CO2** 275 gr/km

**Con allestimento HELE
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BRABHAM NEL WEC, PROGETTO RIVOLUZIONARIO!

(25/9/2014) – Sta facendo il giro del mondo la rivoluzionaria proposta della Brabham inerente il proprio ritorno alle corse: Mondiale Endurance (WEC) e 24 Ore di Le Mans per cominciare, ma con la F.1 sullo sfondo. David Brabham, figlio del mitico fondatore recentemente scomparso, ha levato l’ancora. Dopo la lunga battaglia per riappropriarsi del nome, è ora di cimentarsi nel racing e per riuscirci chiama a raccolta tutta la comunità di appassionati che vogliono contribuire fattivamente al ritorno di uno dei marchi più celebri e celebrati del motorsport. Vi dico subito che per capire la portata dell’operazione è meglio visitare il sito https://www.indiegogo.com/projects/project-brabham. Qui viene spiegato come e perchè è stata scelta la via del crowdfunding, la raccolta di fondi attraverso donazioni spontanee, anche di 1 sterlina! David Brabham alimenta un sogno: entrare a far parte in maniera concreta e globale del Team. 
David Brabham

Questo avverrà attraverso un portale, Brabham Digital, che consentirà ai donatori – tifosi, ingegneri, piloti – di partecipare attivamente alla vita della squadra, anche sul campo, a diversi livelli. Si potrà avere voce in capitolo nella scelta dei piloti come nella messa a punto della macchina! Insomma, un progetto tutto da scoprire che sembra davvero intrigante. L’obiettivo, inizialmente, è di raggiungere quota di 250.000 sterline per avviare il tutto perchè si intende partire già nel WEC 2015. “In pratica – conclude il Team principal David Brabham – stiamo proponendo un nuovo modello di Open Source da corsa, in cui la trasparenza e il libero flusso di informazioni operi a vantaggio della squadra e a beneficio dei singoli partecipanti”.

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PROVACI ANCORA HEIKKI! Kovalainen in DTM?

(25/9/2014) Cosa sta facendo Heikki Kovalainen? Twitter, dove è molto attivo, rivela la grande passione del pilota finlandese di Suomussalmi per il calcio: segue con ardore il Queens Parker Rangers e ha tifato Argentina ai recenti mondiali brasiliani. Inoltre è ambasciatore ufficiale della Road Safety Compaign. Ok, ma i motori? Nonostante l’inglorioso finale di stagione dell’anno scorso – ricordate? IL TP della Lotus Erik Bouillier lo scelse per sostituire negli ultimi due GP Raikkonen operatosi alla schiena ma non portò punti e anzi andò talmente male che la sua credibilità subì un duro colpo – Heikki potrebbe tornare sulla scena molto presto. Non in F1 ma nel DTM tedesco. A fine agosto, il finlandese che il prossimo 19 ottobre compirà 33 anni è stato invitato dalla BMW a provare la M4 al Lausitzring, “in modo che possa farsi un’idea della macchina”, è stato detto da Monaco di Baviera. Il test è andato bene ed ha colpito positivamente Kovalainen: “La macchina è impressionante: – disse – certo, più pesante di una F1 e anche meno potente ma grazie all’ottima aerodinamica si può andare forte in curva”. Insomma, ha risvegliato il suo istinto primordiale: la velocità. La cosa avrà un seguito? Probabilmente sì, dipende anche da Heikki che sicuramente terrà conto dell’importanza del DTM e anche della competitività della BMW che quest’anno si è aggiudicata il campionato con Marco Wittman. E’ passato troppo tempo dalla sua ultima vittoria: GP di Ungheria 2008, su Mc Laren. Provaci ancora, Heikki!
La prova di Kovalainen su BMW del DTM
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IL RITORNO DI EDDIE IRVINE

(24/9/2014) Rimpatriata amarcord a Maranello per Eddie Irvine, il pilota irlandese in forza alla Ferrari dal 1996 al 1999, anno in cui sfiorò il titolo mondiale, sfumato solo all’ultima gara in Giappone a favore di Mika Hakkinen. Una visita “di piacere” per ritrovare gli amici di un tempo e “toccare con mano” il nuovo corso grazie allo speciale “Factory tour” a lui dedicato partito dalle nuove aree di produzione e concluso in Gestione Sportiva. “E’ fantastico tornare qui dopo tanto tempo ed è davvero sorprendente vedere quanto siano cambiate le cose dalla mia ultima volta” ha dichiarato Irvine ai microfoni di www.ferrari.com. 
Ho visto grandi cambiamenti ovunque, il lavoro effettuato sulle auto storiche – la mia grande passione – è incredibile, come è incredibile il livello di tecnologia raggiunto nelle aree produttive. Ho solo bei ricordi dei quattro anni passati qui, anche se all’inizio è stato un disastro per i numerosi problemi avuti con la monoposto, è stata un’opportunità incredibile e un grande onore, un privilegio che qualsiasi pilota vorrebbe poter provare almeno una volta nella vita”. Impegnato in tanti affari e protagonista del jet set, Eddie è tiepido con la nuova era della F.1: “Seguo sempre le gare, anche se non amo particolarmente novità come il manettino del boost e il DRS, il fatto che non ci sia più rumore o che si corra in Paesi in cui questo sport non ha tradizione”. Nonostante ciò, l’ex ferrarista ritiene che la stagione in corso sia molto appassionante e che la prossima sia destinata ad essere migliore: “E’ bello vedere i piloti darsi battaglia. La Ferrari ha bisogno di fare un passo avanti e credo che ci riuscirà: il prossimo sarà un anno ancor più interessante”.

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ALONSO – FERRARI: RAPPORTO DA SALVARE, MA…

(24/9/2014) Qualcuno dice che già a Suzuka Fernando Alonso potrebbe far conoscere le sue intenzioni per il 2015 e oltre. Forse è ancora presto, ma certo è che l’Alonso-nervoso della vigilia di Singapore, in risposta alle nuove voci – “provenienti dall’Italia”,  tenne a precisare – di uno scambio di sedile con Vettel, annunciò:  “Dirò qualcosa tra poche settimane e a qualcuno non piacerà quello che ho da dire io”. Le ipotesi si sprecano. Ovvio che lo spagnolo non sia affatto contento degli anni persi a Maranello e della attuale situazione tecnica del Team, né lo allettano le promesse di futuro migliore: “Tutti i progetti sono buoni un anno prima”, ha recentemente detto, ma ora è la situazione “politica” a fargli accrescere i dubbi. Montezemolo è stato “dimissionato”, il motorista Marmorini allontanato e il Team Principal Domenicali ha fatto le valigie già da tempo. Tutto da rifare e il delicato compito tocca a Marco Mattiacci, ancora praticamente a digiuno di Formula 1, che a sua volta dovrà perseguire le direttive del neo presidente Marchionne, non proprio un esperto di F1. A proposito, Presidente per quanto? Già si parla, anzi si riparla dell’arrivo di….

Andrea Agnelli – oggi Presidente della Juventus – al timone di comando che fu del Drake. Mattiacci: “Al momento dico che Fernando resta con noi, ha un contratto fino al 2016 e c’è una discussione in corso non solo oltre quella data ma su come definire il rapporto”. E’ chiaro che su questo ultimo punto la rottura è dietro l’angolo. Insomma: per l’asturiano c’è da sfogliare la margherita, resto o non resto? La Honda gli ha messo una penna dorata in mano ed è disponibilissima ad accogliere le richieste del fuoriclasse spagnolo. Il motore nipponico che equipaggerà la Mc Laren sembra in ritardo ma molti addetti ai lavori puntano sul nuovo propulsore quale unica novità capace di rompere l’egemonia Mercedes. Oggi c’è la notizia, riportata dal quotidiano tedesco Sport Bild, di una possibile operazione Alonso-Lotus, nel 2015 motorizzata appunto Mercedes, finanziata da Lawrence Stroll, il signore della moda alla ricerca di un team dove un giorno avere spazio per il figlio Lance. Voci. Il fatto è che Alonso pare stufo della gestione “italiana” del team: molta politica, pochi risultati. Caratteristica già lamentata in passato da tanti piloti delusi dal Cavallino. Poi occorrono ingenti investimenti in ricerca e sviluppo e anche Fernando costa parecchio: la FCA è disposta ad aprire molto generosamente il borsello? Forse no. Per Alonso l’età avanza ma la voglia di vincere è intatta: si tratta di scommettere su chi può dargli le maggiori garanzie a breve termine. Eventualmente, al suo posto, il nome è quello di Jules Bianchi.

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PRIMA LAFERRARI CONSEGNATA IN CINA

(24/9/2014) – Alla Diaoyutai State Guest House, una delle residenze storiche più affascinanti ed eleganti di Pechino, si è tenuto un grande evento a conclusione delle celebrazioni organizzate da Ferrari per l’Anno del Cavallo in Cina. Alla presenza dell’amministratore delegato Amedeo Felisa, del Ceo di Ferrari Greater China Edwin Fenech e del collaudatore Marc Gené, e di fronte a centinaia di ospiti e di clienti, è stata consegnata la prima LaFerrari in questo Paese: un momento simbolico per il Cavallino rampante che con questa Serie limitata speciale, realizzata in 499 esemplari, conferma la propria passione per l’eccellenza. Un evento, quello della Diaoyutai State Guest House, che ha vissuto un altro momento importante con la presentazione di due vetture Tailor-Made espressamente realizzate per l’Anno del Cavallo e quindi ispirate a due  sport equestri: la F12berlinetta Polo Edition e la FF Dressage. Formati 
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BOOKS / L’ULTIMO LIBRO SU ENZO FERRARI

(23/9/2014) – La vita, epica ed eccezionale, di Enzo Ferrari è stata foriera di una nutrita produzione letteraria. Ma il flusso non si arresta: l’ultimo libro si intitola “Il secondo è il primo dei perdenti – Enzo Ferrari in parole sue (Rizzoli-Etas, pagg. 158, 15 euro) a cura di uno che lo ha conosciuto bene, il giornalista della Gazzetta dello Sport Pino Allievi che, in particolare, gli fu molto vicino proprio nel suo ultimo anno di vita. Nel 1988, ormai 90enne, il Commendatore accettò la proposta del quotidiano sportivo di scavare ancora nei ricordi e di narrare le sue gesta che diedero vita ai fascicoli “Ferrari racconta”. Allievi, con questo libro che porta la prefazione di Piero Ferrari, ha pensato di omaggiare il Drake con una raccolta di sue frasi famose, pensieri e concetti che riflettono, anche in maniera inedita, filosofia di vita e amore infinito per l’automobilismo e la vittoria, oltre a rappresentare un excursus storico di grande valore.  Ferrari era infatti unico anche nel saper inquadrare, descrivere e spiegare fatti e personaggi che hanno caratterizzato quasi un secolo con poche ma efficaci e sagaci parole. Un po’ ci giocava, un po’ era il suo modo diplomatico, elegante o inesorabile di giudicare.